Buon B-movie con Boris Karloff nel ruolo del discendente del barone Frankenstein, il quale dopo la prigionia in un campo nazista decide di riprendere il lavoro dell'antenato costruendo un nuovo mostro grazie all'inconsapevole aiuto di una troupe cinematografica che sta girando un film dell'orrore nel suo castello. Karloff è interprete di gran classe e si crea bene l'atmosfera. Più che buono.
La visione risale ad anni fa: ed era pessima (una vhs da edicola, riversata da cani rabbiosi). Ma non ricordo, del film, un particolare entusiasmante, anche a discapito della forma, garantita dalla presenza del grande Boris Karloff. Praticamente un copia-incolla del tema principale, con variante del campo di prigionia nazista. Se mai trovassi il coraggio di reiserire la VHS in un lettore, mi riservo di cambiarne la valutazione, ma sul lungo filo della memoria... mi sembra titolo trascurabilissimo.
Film del 1958 che presenta un Frankenstein del futuro, nel 1970 (difficile capire come risultasse all'epoca). Ci sono il castello che ricorda i vecchi horror, il laboratorio sotterraneo moderno e una troupe cinematografica che gira un film su Frankenstein nel medesimo castello. Karloff vecchio e deforme interpreta l'ultimo discendente della geniale famiglia Frankenstein (creatori di mostri). Pellicola che rimane legata al cinema anni 50, non ai livelli dei film gotici che rinasceranno in quegli anni.
Filmetto assolutamente trascurabile della saga. La mitologia del "mostro" viene continuamente evocata (con le debite variazioni), ma in nessun caso suscita il benché minimo interesse. Il classico caso in cui persino la mozione degli affetti (degli affetti del genere) non riesce a smuovere l'apprezzamento dell'aficionado. Colpa d'una sceneggiatura al minimo e d'una regia anonima a cui nemmeno (uno stanco) Karloff riesce a infondere vita.
Buon esperimento di metacinema imprigionato nel corpo di un B-movie low-budget (piuttosto goffo ma godibile). Boris Karloff, l'intramontabile mostro nei film del '31 e del '35, veste qui i panni del barone, intenzionato a dar vita a una nuova creatura che prosegua la sua stirpe, il tutto mentre una troupe sta girando un film su Frankenstein (ottimo l'incipit che si rivelerà un "film nel film"). Un rispettoso saluto all'horror tradizionale di fronte ai nuovi gusti del pubblico (dai fulmini di Whale si passa all'energia atomica). Da rivalutare.
MEMORABILE: L'inizio in medias res che si rivela essere una scena del film in lavorazione; Il mostro-mummia con testa gigante; La creatura in agguato nel buio.
Karloff, ultimo discendente dei Frankenstein, affitta il castello di famiglia a una troupe cinematografica per le riprese di film horror; in cambio, vuole un reattore nucleare per animare la riproduzione di un suo avo - ovvero, mise en abyme, se stesso. Metacinema in erba, non privo di fascino e soluzioni sorprendenti, ha un ritmo lasco e meno cose da raccontare di quanto non facciano credere le premesse. Il Mostro, un enorme rotolone di carta igienica ambulante, è difficile da ignorare, ma Karloff è grandioso. B-movie con anima, cervello e una resa dei conti un po' ridicola.
MEMORABILE: Karloff che suona l’organo con tenebroso cipiglio; Karloff che ipnotizza le sue prede con voce suadente.
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Disponibile!!!
Formato video 2,35:1 Anamorfico
Formato audio 2.0 Mono Dolby Digital: Italiano Inglese
Sottotitoli Italiano
Contenuti extra Frankenstein (1910) - Prima versione cinematografica di Thomas Edison
Introduzione di Luigi Cozzi
Trailer Originale
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