Terza ed ultima regia (nonché sceneggiatura) per Vincenzo Rigo, cineasta ch'è stato in grado di confezionare film "proiettati" in calare: inizia con Gli assassini sono nostri ospiti (1974), prosegue con Zelmaide (1976) e chiude - che peggio non si può - con questa commediaccia poco ironica, meno erotica (la Villani, nel ruolo di fedifraga pentita, si spoglia con parsimonia pur se "lettomaniaca") e rovinosamente action (la gara automobilistica in chiusa). Forse resta uno dei peggiori titoli interpretati dalla bionda cantante...
Girata all'apice del fulgore cinematografico della Villani, qui affiancata dal divo hard Harry Reems, la pellicoletta si srotola condita da dialoghi di rara stupidità e perennemente indecisa fra i toni della commedia brillante e i classici stilemi della farsaccia nostrana. Rigo cerca di nobilitare l'informe brodaglia con una certa cura formale ma è uno sforzo vano quando si ha come materia un nulla che le forme generosamente esibite della bella Carmen e di altre ignote figuranti non riescono assolutamente a colmare.
MEMORABILE: I commenti di Reems mentre sta guidando e scorrono i titoli di testa e il cui (doppio) senso appare chiaro quando l'auto si ferma.
Raramente ho visionato film di tale infimo livello: sembra fatto esclusivamente per permettere alla Villani di mostrare le sue grazie (e non solo a lei). Dialoghi imbarazzanti, spesso involontariamente comici e, incredibile a dirsi, in questo minestrone di immagini (definirlo film sarebbe un complimento) quello che emerge è l'attitudine alla recitazione del pornoattore Harry Reems. Alcuni momenti comici qua e là per una trama inesistente. Misero.
Da un film con il famigerato divo dell’hard Harry Reems non ci si può aspettare altro che allusioni e doppi sensi più o meno porno; ed è infatti quanto accade in questa miserevole commediaccia diretta da Rigo - su ispirazione di una sua vicenda personale – incerta tra la canonica farsa all’italiana di cui reca lo stampo e le tentazioni del cinema a luci rosse indotte dalla presenza del protagonista maschile di Gola profonda. Disastro completo, nonostante la voluttuosa bellezza della Villani e l’apporto di Tordi nella macchietta del vecchio romanziere scontroso.
Davvero un pessimo film: noioso, senza senso, per di più male recitato. Un filmaccio che sembra un impasto buttato lì a casaccio tanto per fare. Da vedere solo se si soffre di insonnia o si è cinemasochisti. Ho visto di peggio, ma penso che l'Oscar al non senso questo film lo meriti tutto...
Carmen Villani un suo fascino ce l'ha, non scopro niente; voglio dire che più che il suo corpo (niente male) è il suo visetto: le sue espressioni, i suoi occhi che sprizzano una sana malizia priva di qualsiasi equivocità. Disinvolta anche nel recitare. Ed è il motivo per cui film come questo esistono, sono stati fatti, persone ci hanno lavorato. Si può notare anche un certo impegno nel farlo. Purtroppo creare sceneggiature non è come raccontare una storiella al bar con gli amici; anche se gli ingredienti ci sono, il minestrone non ha sapore.
La Villani dice: "Quando faccio l'amore con un certo impegno è un po' come se fosse la prima volta"; appare evidente che dietro quell'ingenuo "un po'" c'è tutto un mondo sessuale che la cinepresa di Rigo, attraverso le maglie della commedia brillante, affronta per soddisfare un po' di militi in libera uscita ma, ahimè, la volgarità è più verbale che nei fatti. C'è Harry Reems (il porno-attore prestato alla commedia nostrana come in Luna di miele in tre) che, complice un bel doppiaggio, si dimostra poliedrico ed espressivo (anche da vestito!).
Deprecabile e infimo livello della commedia-sexy all'italiana con un cast in linea: viene scomodato persino il Reems di Gola profonda, che appare quasi più nudo che non la Villani (quest'ultima al momento era sulla cresta dell'onda grazie a questo tipo di interpretazioni). Si tocca insomma praticamente il fondo: un film terribile in cui riesce veramente difficile trovare qualcosa da salvare.
Una commedia satirica che sembra non seguire una vera e propria sceneggiatura; si affastellano gag a sfondo sessuale una dietro l'altra, borghesi viziosi, fotografi libidinosi (un Reems reduce da Gola profonda che - come in altre occasioni extra-porno - dimostra di essere simpatico e capace), giovinastri incapaci a letto in una pochade senza arte né parte che vive su qualche nudo della Villani e su dialoghi spesso molto espliciti, a far immaginare cose che in realtà non vengono mostrate. Confezione nella media del genere ma valore artistico pressoché inesistente; occasione persa.
Commedia erotica abbastanza straniante con dialoghi talvolta pesanti e altri sessualmente spinti che si avvale di una sceneggiatura quasi assente che punta esclusivamente sulle grazie dell'avvenente Villani e sulla buffa mimica del porno attore Reems. Situazioni prive di collegamento con il protagonista abbastanza anonimo. Evitabile ma non propriamente pessimo.
Anche a volerlo guardare con benevolenza per la simpatia e l'avvenenza di Carmen Villani, è difficile salvare un film girato quasi senza sceneggiatura, rimpinzato di continui flashback per fare minutaggio e incapace (come commedia) di far ridere e (come erotico) di eccitare. Disastro su tutta la linea, a partire dal giovanotto pianista (il futuro agente di attori Squillante),l si salva appena Reems.
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Qua la presenza di Harry Reems non ha la stessa funzione di quella pensata da Vanzina per il suo Luna di miele in tre...
Infatti il film di Vincenzo Rigo è circolato in double-version, ed è dunque stata proposta nelle sale in una versione assai più spinta e insertata con immagini hard.
La Villani, certa di dover fare solo un breve ruolo (nei panni della moglie dello scrittore) era convinta di lavorare in una commedia dal titolo Lei, al punto che le seguenti vicissitudini distributive del film la videro attivamente coinvolta nel far sparire dalla circolazione la versione "estrema".
In un'intervista di Franco Nebbia, pubblicata sull'Intrepido nell'aprile del 1977, diceva al riguardo l'attrice:
"Un mio film che ho dovuto far togliere dalla circolazione è stato Lei...
Perché in certe scene sono stata sostituita da una controfigura.
Non ci sto.
Se c'è da fare qualcosa lo faccio io (evitare battute, prego, n.d.r.), se no che ci sto a fare?"