Confessione di un Commissario di Polizia al Procuratore della Repubblica - Film (1971)

Confessione di un Commissario di Polizia al Procuratore della Repubblica

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

La giustizia valutata secondo due diversi punti di vista: quello del commissario (Martin Balsam, che nella sua ottica da giustiziere anticipa il filone poliziottesco) e quello del procuratore (Franco Nero, più ligio agli ordini della legge e del diritto). La scintilla che apre il caso è il tentato omicidio, risoltosi in tragedia, di un losco palazzinaro palermitano (Luciano Catenacci) ad opera di un criminale appena rilasciato dal manicomio. A metterci il naso sono sia il commissario che il procuratore, naturalmente, aprendo un vaso di Pandora che finirà per coinvolgere un po’ tutti. Damiano Damiani (anche autore del soggetto con Fulvio Gicca Palli e della sceneggiatura con...Leggi tutto Salvatore Laurani) orchestra con abilità una vicenda complessa e ricca di risvolti inattesi, dirigendo magnificamente un cast che trova in Balsam e Nero due grandi interpreti capaci di valorizzare al meglio i tesi dialoghi. Piacciono il realismo con cui è condotta la vicenda, il rifiuto di concedersi troppo a spettacolarizzazioni che apparirebbero fuori luogo, piace ritrovare nelle pieghe del film una realtà palermitana diversa da quella che tante (anche grandi) opere ci hanno fatto osservare con toni spesso caricaturali. Il tema è originale e ben trattato, e se il montaggio e le musiche di Riz Ortolani avessero saputo lasciare più il segno controbilanciando la staticità che a volte penalizza il lavoro di Damiani, avremmo potuto salutare il film come un quasi capolavoro. Anche così, comunque, resta una pietra miliare nell'evoluzione del nostro cinema di genere.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 1/08/06 DAL DAVINOTTI
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Cotola 17/07/08 17:52 - 8998 commenti

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Giunto al terzo film sulla Sicilia, Damiani mostra come la corruzione sia ormai dilagante ad abbia raggiunto le più alte sfere in un intreccio inestricabile tra politica e criminalità. Ottimo sotto tutti i punti di vista, può contare su un ritmo davvero notevole e sullo stile non comune del regista che dimostra tutta la sua abilità. Bello e "giusto" l'omaggio al sindacalista siciliano Placido Rizzotto.

Trivex 12/10/08 12:41 - 1738 commenti

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Un commissario di polizia è alle prese con un mafioso locale; non riuscendo ad arrestarlo con mezzi leciti, decide di far rilasciare un criminale rinchiuso in un ospedale psichiatrico, nemico del suo antagonista. Eccellente prova dell'ottimo Damiano Damiani, con Martin Balsam e Franco Nero in grande spolvero. La pellicola è cupa e intrinsa di un giustificato pessimismo sul sistema. Lo stato ed i suoi servitori appaiono sempre ambigui, caratterizzati da comportamenti spesso non indirizzati verso il fine ultimo della giustizia. Finale molto amaro!
MEMORABILE: Piuttosto impressionante la scena dell'uccisione della sorella del criminale pazzo, uccisa e "integrata" in un pilone di cemento armato!

B. Legnani 27/10/08 01:35 - 5519 commenti

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Efficace ma un po' grezzo (quella scena madre in campagna...), sincero ma un po' forzato in alcuni snodi. Di Damiani, sullo stesso tema di denuncia, preferisco nettamente L'istruttoria è chiusa: dimentichi. Martin Balsam (primo poliziotto-giustiziere del cinema italiano?) ovviamente domina su Franco Nero, che però riesce a reggere il gioco. Grande ruolo per Catenacci. Nelle terze linee un trucido Pazzafini, Genesi non accreditato, Serafini (csc) secondino, Boschetti (csc) poliziotto alla centrale. C'è pure il solito carcere di Vigna Pia.

Nicola81 7/12/09 15:04 - 2831 commenti

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Nella sua prova più alta, Damiani firma un classico del cinema italiano di impegno civile che in parte anticipa i polizieschi degli anni successivi ma soprattutto denuncia il salto di qualità compiuto dalla mafia, finalmente vista come un cancro in grado di corrodere le istituzioni. Ritmo incalzante, accurato disegno psicologico dei personaggi, onesta scansione dei colpi di scena, superba fotografia di Claudio Ragona e bella colonna sonora di Riz Ortolani. Martin Balsam alla sua miglior prova in Italia, Franco Nero cresce alla distanza.
MEMORABILE: Lo scontro verbale tra i due protagonisti e l'occhiataccia di Franco Nero a Claudio Gora...

Homesick 15/06/10 17:56 - 5737 commenti

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Proseguendo la sua analisi delle collusioni tra mafia e potere in Sicilia e rammentando fatti di cronaca, Damiani si sofferma sulle differenze tra la giustizia pragmatica di un commissario e quella dogmatica di un magistrato in un percorso tortuoso che collega il costume locale – fotografato in modo serio e realistico – con le aree del cinema noir, riscontrabili nella ferocia di delitti ed esecuzioni. Il risoluto Balsam e il ligio Nero sbrigliano efficaci dinamiche, supportati dai volti truci e malfidi di Lastretti e Catenacci e da una Tolo tremebonda e nuda prima dell’atroce dipartita.

Fauno 1/10/10 10:48 - 2206 commenti

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Damiani è qualcosa di sensazionale e disarmante allo stesso tempo. Per di più, pochi altri sanno utilizzare così bene l'espressionismo drammatico nei loro personaggi. Balsam è stratosferico, Nero, con giusta ragione e per volontà del regista, sembra un poppante! Un'opera scomoda, che dimostra più che mai come in Italia la corruzione tocchi vertici talmente elevati, da non concedere la benchè minima chance per un futuro migliore.

Uomomite 21/07/11 03:42 - 174 commenti

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Questo è forse il vero capostipite del cosidetto filone poliziottesco (il primo ma non certo il migliore). C'è il commissario di ferro che non crede più alla giustizia e decide di farsela da sè, c'è il magistrato zelante e ingenuo, c'è il supercattivo, magnificamente interpretato dallo specialista Luciano Catenacci. La vera protagonista, la città, con i suoi abitanti è solo un fondale dipinto. Si scrive "cinema di impegno civile" si legge "spettacolo" (più o meno buono), qualche volta "spettacolarizzazione". Spettacolo per spettacolo, a Damiano Damiani preferisco Umberto Lenzi. Di gran lunga.

Markvale 20/08/11 17:30 - 143 commenti

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Il miglior mafia-movie di Damiano Damiani che, senza sconti per nessuna istituzione, affronta lo scomodo problema della difficile lotta alla mafia e ai suoi intrecci perversi attraverso il tessissimo confronto fra il grande Martin Balsam e Franco Nero - giovane ed integerrimo magistrato - che offre spunti di grande cinema di impegno civile. L'amarissimo finale non offre risposte. Tutta la pellicola è comunque percorsa da un'intensa carica drammatica supportata dalle indimenticabili note del maestro Ortolani.

Enzus79 11/12/11 10:50 - 2864 commenti

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Un commissario ed un procuratore che agiscono in modi diversi per combattere la mafia sono ben scritti e interpretati ottimamente da Balsam e Nero in questo bel film di Damiano Damiani. Un mafia-movie ben "confezionato" che non scade mai negli stereotipi dei polizieschi italiani successivi.

Gestarsh99 6/04/12 22:31 - 1395 commenti

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Dall'universo arretrato e agricolo de Il giorno della civetta, segnato da una mafia ascrivibile alla nota cerchia ristretta, Damiani passa al mondo "civile" delle istituzioni, una realtà di potere e finanza dai margini assai meno definiti, eretta sin dalle fondamenta sulla corruzione, la speculazione edilizia e le collusioni tra politica locale, costruttori gangsteroidi, alti magistrati e "collaboratori" di polizia. E sotto i duetti surriscaldati tra Nero e Balsam sublima fatalmente un principio arduo da approvare: la maniera più sicura per fare giustizia è agire al di fuori della legge.
MEMORABILE: Il piccolo pastorello scaraventato dai due balordi giù dal dirupo; L'infuocato botta e risposta "rupestre" tra Balsam e Nero; L'ottima prova di Catenacci.

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Herrkinski 7/02/13 01:13 - 8052 commenti

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Interessante e sentita denuncia alle collusioni tra malavita e poteri forti in Sicilia a opera di un sempre professionale Damiani, che non indulge nelle esagerazioni che caratterizzeranno molti dei futuri poliziotteschi negli anni successivi. La vicenda, piuttosto complessa e ricca di sfumature, è ben sviluppata; ottimo il cast, su tutti il talentuoso Balsam ma anche Nero, così come Catenacci e la Tolo. Si denuncia solo una certa lentezza nel narrato, per il resto si può parlare di un film veramente buono, "impegnato" ma senza troppe pretese.
MEMORABILE: Il ragazzino lanciato dalla rupe; La discussione tra Balsam e Nero in campagna; La Tolo cementata.

Maik271 24/02/13 15:27 - 436 commenti

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Non un vero e proprio poliziesco, questo girato da Damiano Damiani, piuttosto un film denuncia sulla mafia e le sue connivenze con le istituzioni che apre un genere cinematografico che continua fino ad oggi. Bravissimi sia Franco Nero che Martin Balsam. Argomento assolutamente attuale e disturbante. Agghiacciante la scena dell'eliminazione del pastorello.

Giùan 1/09/13 07:17 - 4528 commenti

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Si colloca nel periodo d’oro di Damiani, in cui l'impegno politico civile si accompagna a un estroso, peculiare dinamismo visivo-affabulatorio, spesso trascinante. Il rischio spettacolarizzazione altrove affiorante, qui è ben limato grazie a una trama che, aggiornando le tematiche de Le mani sulla città, anticipa gli intrecci mafia-giustizia-istituzioni. L'impossibile intesa Balsam (encomiabile)/Nero (che ben rende l’ottusità di un servitore dello stato) sarà replicato a un “livello” più basso di manovalanza da Gemma/Placido ne Un uomo in ginocchio.
MEMORABILE: Il grande “Lomunno” Catenacci nella scena dell’interrogatorio in palestra; Balsam e Nero che si scambiano accuse infamanti sullo sterrato.

Il Dandi 3/09/13 01:21 - 1917 commenti

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Mafia-movie indubbiamente datato e a tratti verboso, che pur difettando sul piano dell'azione ha il merito di indovinare la drammatizzazione delle tematiche di impegno civile (la collusione tra la mafia e gli apparati dello stato). Il meglio è il contrasto tra il commissario maturo e disincantato (Balsam) e il giovane magistrato ingenuamente rigoroso (Nero) che ribalta il rapporto anagrafico a cui saremo poi abituati dai tanti giovani supersbirri malsopportati da questori paternalisti.
MEMORABILE: Il lungo confronto tra Balsam e Nero in collina.

Motorship 23/03/14 17:32 - 585 commenti

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Splendido film di denuncia verso la mafia del grandissimo Damiano Damiani. Un film duro e di enorme impegno sociale con scene agghiaccianti (in primis quella dell'eliminazione del pastorello) e che fa capire come la mafia sia arrivata a influenzare pesantemente anche le istituzioni. Inoltre il ritmo è davvero elevato e il finale quanto mai spiazzante nella sua amarezza. Ottimo il cast; in particolare grandissima l'interpretazione di Martin Balsam, ma anche Franco Nero non è da meno. Da vedere assolutamente!
MEMORABILE: Il confronto tra Balsam e Nero in collina; L'uccisione del piccolo pastorello fatto cadere giù da una rupe; La cementificazione della Tolo.

Deepred89 21/09/14 22:38 - 3701 commenti

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Notevole poliziesco coabitato da sentimenti giustizialisti, intrighi prettamente noir e ambizioni di denuncia. Il sicuro mestiere di Damiani e le impeccabili interpretazioni dei due protagonisti garantiscono la solidità dell'insieme e quando (a partire dal lungo dialogo in collina) l'anima del film si accende e si apre l'apparente match, la tensione morale sale alle stelle e fa volare alto il film, fino a un finale secco e convincente. Le musiche di Ortolani stavolta non incidono, azzeccati invece i volti nelle retrovie. Davvero un bel film.
MEMORABILE: Il dialogo sulla collina e (soprattutto) il rispettivo flashback; Lo sguardo di Franco Nero nel finale.

Saintgifts 13/02/15 19:45 - 4098 commenti

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Cosa è cambiato a Palermo (e in Italia) quarantacinue anni dopo la denuncia di questo film? È la prima amara riflessione che viene spontanea dopo la visione. Questo intanto significa che Damiani ha toccato, nel giusto modo, un nervo scoperto non solo della malavita (quella se ne frega) ma delle istituzioni, sempre più coinvolte nel malaffare che arricchisce gli uomini di potere impoverendo tutti gli onesti che lavorano. Non farei paragoni con film venuti dopo, che sono tutta un'altra storia, qui c'è arte impegnata nel sociale. Ottimo.
MEMORABILE: La scritta nei titoli di testa che si premura di chiarire che i fatti e i personaggi del film non fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Sic!

Azione70 15/04/15 14:17 - 167 commenti

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Grandissimo film che sembra quasi essere il sequel anni 70 de Le mani sulla città. Qui la speculazione edilizia e le vittime che genera tra gli oppositori è fronteggiata da un fiero e capace Balsam (commissario Bonavia) e da un convinto e convincente magistrato (Franco Nero). Valida anche l'interpretazione di Catenacci (costruttore Lomunno). Tra le immagini che restano impresse, quella dei palazzi di Palermo in costruzione: siamo nella zona dove vent'anni dopo avrebbero ucciso Borsellino (via D'Amelio). Buono il commento musicale di Ortolani.
MEMORABILE: Lo scontro verbale tra Balsam e Nero, in montagna; La vista dei palazzi in costruzione di Palermo.

Gugly 30/04/15 13:00 - 1184 commenti

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Buon film anche se un po' verboso il cui soggetto, ahimè, col passare del tempo è sempre attuale: emblematico in tal senso un servizio televisivo in cui si dichiara che la politica svelerà e romperà gli intrecci con la mafia... La dialettica tra Balsam e il pur bravo Nero (un magistrato con qualche segreto ambiguo?) si risolve a favore del primo, anche se la trama a volte non va via spedita come dovrebbe; presenti caratteristi cari a chi si diletta del cinema di genere, da Catenacci e Tolo sin giù a Pazzafini.
MEMORABILE: Lo scontro sulla montagna; La fine della sorella di Li Puma; La storia di Rizzo, chiaramente ispirata alle tragiche sorti di Rizzotto e Carnevale.

Tersilli 3/08/15 17:37 - 61 commenti

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Capolavoro del cinema italiano a firma di Damiano Damiani. Girato circa 45 anni fa, il film è ancora, purtroppo, attualissimo e questo fa rabbrividire. Si vede che da allora non è cambiato proprio nulla. Interpretazioni magnifiche, da Nero e Balsam al grande Claudio Gora. Drammaticamente splendida Marilù Tolo. Luciano Catenacci è perfetto. Buon ritmo. Sceneggiatura solida e notevoole la sparatoria all'inizio. Musiche adatte di Riz Ortolani. Capolavoro assoluto, da far vedere nelle scuole.

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Minitina80 11/03/16 18:43 - 2976 commenti

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Tra i lavori migliori realizzati da Damiani, non soltanto per il coraggio nel trattare un tema importante e socialmente sentito, ma anche per la capacità di fotografare in maniera così diretta e secca le dinamiche corrotte della parte più marcia della società. Lascia spazio a numerose riflessioni che convogliano in un finale amaro, ma di sicura presa. Malgrado gli anni passino si mantiene attuale e non ha perso un grammo della sua forza.

Victorvega 9/05/16 11:14 - 501 commenti

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I rapporti tra mafia e potere analizzati da Damiani in un racconto molto complesso e articolato. Piacciono i dialoghi, le interazioni e la contrapposizione tra il commissario (un bravo Balsam) e l'iperpettinato procuratore (Nero). L'inizio dà il "la" a quella che sarà lo sviluppo poliziottesco di un certo cinema, tuttavia se ne distacca presto pur presentando al suo interno notevoli scene d'azione. Un grande Catenacci. Non un titolo fondamentale ma buon cinema.
MEMORABILE: Catenacci in palestra; Nero e Balsam nella collina.

Rufus68 5/08/16 00:17 - 3819 commenti

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Inizio eccellente (il manicomio, la sparatoria). Una parte centrale nobile, da denuncia civile classica, che ha il suo culmine nell'episodio rievocativo dell'omicidio del sindacalista. Eccezionale, invece, l'ultima mezz'ora: "I mafiosi? Bisogna ucciderli" sentenzia Bonavia e lo dice con la logica stringente di chi sa che la legge è strutturalmente connivente colla mafia. Il finale, seppure aperto, è gravato dalla disperazione di quella riflessione definitiva. Lorcas e Nero son davvero bravi; Balsam, però, giganteggia.

Pessoa 3/02/17 01:42 - 2476 commenti

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Un film sui rapporti fra mafia e politica, come si era già visto. Eppure Damiani sfodera qui una regia (e un coraggio) che meritano ammirazione. I dialoghi sono molto chiari e senza sconti, che ci si chiede perché oggi nessuno faccia più film come questo. Le atmosfere e le musiche noir giovano al film, che si avvale di un grande cast di protagonisti (Balsam, Nero, Catenacci) che sembrano aver trovato un'ottima intesa fra loro. Stupisce la cura di Damiani anche nei dettagli apparentemente insignificanti, come solo i grandi registi. Balsamico!
MEMORABILE: L'interrogatorio in palestra; L'omicidio in prigione; Il gesto (e la bugia) di Gammino per discolpare il suo capo.

Daniela 9/07/17 19:51 - 12606 commenti

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Commissario, disposto ad un uso disinvolto dei suoi poteri in quanto stanco di combattere uno speculatore edilizio ammanicatcon le armi spuntate, si scontra con un magistrato, rigido sostenitore del rispetto della legge... Film di denuncia civile che risulta ancora attuale per quanto attiene l'intreccio fra criminalità organizzata, politica e poteri forti. Grintoso, efficace e ben interpretato, ma non privo di difetti, legati all'eccessivo schematismo e a certe forzature didascaliche. Sentito l'omaggio al sindacalista Rizzotto.

Nando 28/03/18 11:47 - 3806 commenti

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Solida pellicola di denuncia civile tipica dello stile che contraddistingue i lavori di Damiani. La connivenza tra appalti e mafia combattuta con metodi non sempre leciti da un maturo commissario che si scontra con la legalità di un procuratore. Appropriato il cast, che si avvale di nomi ben conosciuti nel genere. Talvolta qualche forzatura, ma nel complesso attuale.

Rocchiola 19/11/18 11:34 - 952 commenti

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Il titolo lungo stile Wertmüller non deve trarre in inganno. A metà tra poliziottesco e film di denuncia Damiani torna per la terza volta in Sicilia dopo l’adattamento di Sciascia Il giorno della civetta e il meno riuscito La moglie più bella. Il film poggia inizialmente su di un grandissimo Balsam, commissario che per combattere la mafia applica ormai la legge del taglione, ma poi ad acquistare spessore è Franco Nero, a cui è riservato un finale aperto più speranzoso. Bello e sentito l’omaggio a Rizzotto. Adeguato il corredo di facce truci.
MEMORABILE: L’assassinio del sindacalista e del bambino pastore ce ha assisto; L’iniziale assalto del killer maniaco al boss mafioso; L’assassinio della Tolo.

Keyser3 24/05/20 23:06 - 444 commenti

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Anno d'oro il 1971 per Damiani, che in back to back con Franco Nero sforna prima de L'istruttoria questa Confessione, una storia solida fatta di intrighi di potere, vendette, corruzione, in una Palermo tristemente sotto il giogo della mafia. Al fianco di Nero e Balsam (bravissimo, doppiato da Dominici) sfila un eccellente cast di supporto, per un film che dopo 50 anni resta ancora attualissimo. Buono anche il commento musicale del maestro Ortolani.
MEMORABILE: La vicenda del sindacalista Rizzo.

Zampanò 2/06/20 16:05 - 381 commenti

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Macchina complessa, perché tale era/è la realtà. Un poliziesco dal titolo programmatico, di adrenalina più raffinata degli inseguimenti. Damiani scolpisce mònadi: nel film ogni esponente della giustizia o della mala è un autarchico centro di calcolo. Riz Ortolani abile a rimettere in musica le gesta di Balsam e Franco Nero, entrambi su alti livelli; più stazzonati i comprimari. Anche se con altra misura e intenti, rasenta l'ambiguità di Indagine di Petri, tòpos dell'italianissimo tutti contro tutti di inizio 70's.

Samuel1979 2/10/22 10:45 - 546 commenti

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Film fra i più ispirati di Damiani in cui si denunciano chiaramente, con ampi riferimenti a fatti accaduti, le connivenze fra politici e impresari. A Palermo, luogo principale del film, la legge diviene inapplicabile poiché la corruzione dilaga e il mafioso Lomunno (un ottimo Balsam), riesce sempre a farla franca. Vi si scorgono di fondo una chiara denuncia nei confronti di una totale inadeguatezza delle forze dell'ordine e una assoluta mancanza di fiducia verso la Giustizia.

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Paulaster 5/01/23 18:02 - 4375 commenti

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Commissario fa liberare un pregiudicato per far ammazzare un mafioso. Sceneggiatura atipica nel mettere i due protagonisti dalla stessa parte della giustizia, anche se la corruzione li fa operare in maniera diversa. Intreccio iniziale elaborato che man mano si chiarifica nello spiegare come il malaffare arrivi fino alle più alte sfere. Tensione sempre crescente con ben inserito il flashback che serve da movente e caccia alla Tolo piuttosto esplicita nella risoluzione. Balsam è un gradino sopra a tutti.
MEMORABILE: Il bambino giù dal dirupo; Le pernacchie a Balsam; Nel pilone di cemento.

Puppigallo 15/03/23 10:38 - 5250 commenti

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Amaro fino alla fine il calice di questa pellicola, chiaro atto di accusa nei confronti del marciume stratificato, che porta un commissario a superare il limite della legge e un giovane magistrato a prendere lentamente e dolorosamente coscienza della reale situazione, fino all' emblematico "Qualcosa che non va?". Gli attori sono decisamente in parte, su tutti Balsam; e le carognate si susseguono, alternate a botta e risposta tra commissario e magistrato, con sortite verbali di Don Ferdinando. I segni dell'età si fanno sentire, ma l'aroma è quello del buon vino stagionato. Da vedere. 
MEMORABILE: Il maniaco della pulizia; In manicomio "Non sto sudando, piango con tutta la pelle" e al ristorante, con tavolata di "galantuomini"; Incolonnata.
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  • Discussione Fauno • 1/10/10 10:50
    Contratto a progetto - 2742 interventi
    Paradossalmente,tre ore prima che rivedessi questo film,era venuta da me una persona,la quale,al culmine di un amaro sfogo,aveva asserito che l'unico rimedio per cambiare in meglio,sarebbe quello di AMMAZZARE tutti i politici,indipendentemente dal colore!FAUNO.
  • Homevideo Xtron • 16/02/12 17:25
    Servizio caffè - 2147 interventi
    La qualità video del dvd tedesco Koch Media è sufficiente

    La durata è di 1h41m01s
    Ultima modifica: 29/11/18 09:37 da Zender
  • Discussione Trivex • 5/08/15 11:26
    Archivista in seconda - 1316 interventi
    Ciao Tersilli, vedo che questo film ti è piaciuto parecchio!

    L'abbiamo proiettato in sala (in 35mm) qualche mese or sono, all'interno di una rassegna dedicata al cinema anni 70' "gialloEnero" a Lentate sul Seveso, insieme ad un altro film di Damiani (L'istruttoria è chiusa..) ed il capolavoro di Fulci "Non si sevizia un paperino".

    La rassegna non ha avuto un gran successo, per la verità..:(
  • Discussione Tersilli • 5/08/15 11:28
    Galoppino - 123 interventi
    Trivex ebbe a dire:
    Ciao Tersilli, vedo che questo film ti è piaciuto parecchio!

    L'abbiamo proiettato in sala (in 35mm) qualche mese or sono, all'interno di una rassegna dedicata al cinema anni 70' "gialloEnero" a Lentate sul Seveso, insieme ad un altro film di Damiani (L'istruttoria è chiusa..) ed il capolavoro di Fulci "Non si sevizia un paperino".

    La rassegna non ha avuto un gran successo, per la verità..:(


    Peccato che non ha avuto successo, io gli altri due film della rassegna li devo ancora vedere.
  • Curiosità Zender • 18/06/16 18:54
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Homevideo Rocchiola • 15/11/18 16:06
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    E' appena stato ristampato dalla francese SNC/M6 in DVD nella collezione "Proiezione privata" con audio e video restaurati. Il video è perfetto, pulito e dalla definizione davvero buona per un prodotto SD. L'audio italiano originale mono senza sottotitoli scorre davvero bene, chiaro e molto forte per cui non vi è bisogno di alzare troppo il volume. Direi proprio che questa è l'edizione migliore finora pubblicata di questo film.

    https://www.amazon.fr/Confession-commissaire-police-procureur-R%C3%A9publique/dp/B07D512DQV/ref=sr_1_1?s=dvd&ie=UTF8&qid=1543480666&sr=1-1&keywords=Confessione+di+un+Commissario+di+Polizia

    Ultima modifica: 29/11/18 09:39 da Zender
  • Homevideo Zender • 10/05/19 18:56
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Preso il bluray tedesco della Filmart dall'impronunciabile titolo di
    Der Clan, der seine Feinde lebendig einmauert, edizione limitata a mille copie. Audio italiano e sottotitoli removibili, quindi tutto perfetto (cover esclusa ovviamente, purtroppo solo tedesca). Definizione forse non ai massimi livelli ma comunque indubbiamente un buon bluray:

  • Musiche Lucius • 20/12/19 19:12
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale. Il brano "Confessione di un Commissario al Procuratore della Repubblica" è incluso anche nell'lp "Le colonne sonore di Riz Ortolani per i film inchiesta di Damiano Damiani".

    Ultima modifica: 21/12/19 08:26 da Zender
  • Curiosità Lucius • 4/03/23 11:55
    Scrivano - 9063 interventi
    Direttamente dall'Archivio cartaceo Lucius, un allro flano d'epoca del film:

    [img size=300]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images64/confess.jpg[/img]
  • Discussione Reeves • 21/12/23 17:59
    Segretario - 688 interventi
    Nel film il personaggio interpretato da Calisto Calisti si chiama proprio Calisto