Pur non essendo il musical americano degli Anni Cinquanta uno dei miei generi preferiti, questo film ne rappresenta comunque uno dei migliori esempi. La storia segue le avventure di una coppia di attori alle prese col passaggio epocale del cinema dal muto al sonoro, il tutto infarcito ovviamente da una storia d'amore. I numeri musicali sono molti e ben realizzati, le performance danzanti, soprattutto di Gene Kelly e Donald O'Connor, veramente strabilianti. Un film che ha fatto epoca.
Uno dei film più belli e famosi della storia del cinema, dietro la cui trama allegra e all’apparenza leggera si “nascondono” diverse “zampate” satiriche nonché svariati riferimenti più complessi (che riguardano il passaggio dal muto al sonoro). Geniali le coreografie e semplicemente indimenticabile la prova di Gene Kelly. Il cinema che si fa mito: chi non ha visto almeno una volta la scena principale di questo film (magari di sfuggita) o non ha sentito il celeberrimo tema principale? Leggendario.
Capolavoro assoluto della storia del cinema e tra i migliori (se non il migliore) musical mai realizzato, Singin' in the rain vive di un prezioso equlibrio tra la commedia (la vicenda di un attore che si colloca nel particolare contesto del passaggio dal cinema muto a quello sonoro) e la componente musicale i cui numeri (canzoni e balli) sono ottimamente armonizzati grazie alle coreografie di grande classe, una regia raffinata e nel contempo semplice e naturale, e un gruppo di interpreti in stato di grazia. Imperdibile.
Il musical per eccellenza, diretto da Donen in stato di grazia; non solo: anche uno dei pochi bei film del cinema sul cinema, senza spocchia né intellettualismi. E nonostante la riflessione sul liguaggio del cinema, un film che diventa paradigma esso stesso, immagine eternata e irripetibile.
Tutta la grazia, la leggerezza e l’ironia del “That’s Entertainment” americano stanno racchiuse nel film di Donen e Gene Kelly. Quest’ultimo, oltre a sprizzare vitalità in ogni fotogramma ballato, si dimostra attore garbato e di misura. Lo affianca un Donald O'Connor debordante e divertentissimo. Comparto femminile assortito: graziosa Debbie Reynolds, spiritosa Jean Hagen, fascinosa Cyd Charisse. Gli indimenticabili numeri musicali s’incastonano a meraviglia nella trama, nostalgico ma lucido omaggio alla Hollywood che fu.
Meraviglioso, un film che mette davvero di buonumore. La fama enorme che ha raggiunto nel corso dei decenni è pienamente meritata, visto che sia la parte musicale (con splendide canzoni e balletti) sia quella comica sono, in una parola, perfette. E se sua maestà Gene Kelly è ovviamente spettacolare, anche Donald O'Connor e Jean Hagen in due ruoli brillanti non gli sono da meno. 100 minuti di gioia.
Senza dubbio il più grande musical di tutti i tempi, in cui gli straordinari numeri musicali si alternano a delle scene comiche altrettanto efficaci. Bravissimo trio di protagonisti supportato da personaggi di tutto rispetto (la stridula prima donna, il direttore nevrotico). Le coreografie sono curate in ogni aspetto e, caso raro, il doppiaggio italiano non nuoce alla qualità del film. Da vedere e rivedere.
MEMORABILE: "Singin' in the Rain", ovviamente, ma anche la spassosa anteprima de "Il Cavaliere Spadaccino".
Nel passaggio dal cinema muto al sonoro, viene messo in cantiere un film musicale ma la primattrice non è all'altezza. Classico musical anni 50: bellissime canzoni, spettacolari coreografie, attori affascinanti, attrici conn poderoso stacco gambe, confezione generale curatissima. Manca una storia decente, ma non è questo che conta. Siamo di fronte a un grande film, che la genialità di Gene Kelly dissemina di pezzi ballati diventati leggendari. Imperdibile.
Ci sono film che potrebbero servire comodamente come fermaporta in una casa di vacanze; questo è il musical per eccellenza, la pellicola che si potrebbe vedere una trentina di volte all'anno senza stancarsi mai. Gene Kelly sopra tutti. Le canzoni sono deliziose, i balletti ispirati, i dialoghi garbatissimi e perfetti. Non ci sarà mai musical in grado di uguagliarlo!
Il risultato più eccelso del musical americano degli anni d'oro, praticamente perfetto in ogni comparto: dalla regia brillante di Donen alla sceneggiatura spiritosa che coglie il momento del passaggio dal muto al sonoro, dalla fotografia ricca e pastosa alla colonna sonora piena di canzoni indimenticabili (alzi la mano chi non ha mai canterellato Singin' in the rain). Cast in stato di grazia: accanto a Kelly al top della forma artistica, spiccano O'Connor, che ha modo di farsi valere fra un mulo e l'altro, e la spiritosa Nina Hagen. Capolavoro
Perfetto musical hollywoodiano graziato da una sequela di canzoni indimenticabili ("Good morning" se la ricorda nessuno?), attori talentuosi e una sceneggiatura che non mira a essere mero contorno ma intrigante e tagliente al punto giusto. Avrebbe beneficiato di una decina di minuti in meno su qualche punto eccessivamente clichè ("Beautiful Girl" per esempio), ma rimane un esempio ineguagliato di un genere che sarebbe stato poi spremuto eccessivamente. Kelly è ballerino provetto e discreto attore, la Reynolds e O'Connor perfetti comprimari.
MEMORABILE: I problemi sonori della Hagen; la stupenda sequenza di "Ready for love" con Kelly e O'Connor in un balletto incredibile.
Celeberrimo film entrato nella leggenda grazie ai pochi minuti interpretati da Gene Kelly che canta sotto la pioggia. Per gli amanti del musical non passeranno inosservate le sfolgoranti e magistrali scenografie, con qualche avveniristica sperimentazione in fase di montaggio. Non male il numero solista-acrobatico di O'Connor. Anche chi non apprezza il musical ne gradirà comunque la visione.
Il musical per il quale siamo disposti a perdonare cent'anni di balletti ammorbanti, gorgheggi insostenibili e coreografie da baraccone. Singin' in the rain è vitale: un'iniezione di ottimismo; carico di uno gusto figurativo strabordante, acceso da un ritmo inesauribile e fluviale, perfetto nell'erogazione a flusso continuo di prodigi scenografici, luci e tip-tap, piogge battenti e tapis roulant. Newton si sbagliava: sul corpo di Gene Kelly la forza gravitazionale non agisce. Sbalorditivo.
Singing in the Rain è certamente IL musical del dopoguerra. Merito in primo luogo dell'ingegno creativo di un team (quello della MGM) in stato di grazia, a partire dagli sceneggiatori Comden e Green, i quali cuciono una serie di citazioni che raccontano la storia del film hollywoodiano dai primi vagiti del sonoro sino ad arrivare alla canzone omonima magistramente eseguita da Kelly. Un momento entrato nell'immaginario di milioni di cinefili. A tanti anni di distanza, il restauro della pellicola ci restituisce un film ancora godibilissimo.
Musical che si distingue per una sceneggiatura che in chiave anche seriosa tratta dell'avvento inevitabile dei cambiamenti. A tratti compassato ma preso d'esempio per numerose scene poi rubacchiate o diventate iconiche. Attori godibili con nota per O'Connor che come velocità supera Kelly. Confezione sfarzosa che lascia sorpresi per la cura visiva e di gestione cromatica. Tutto ruota intorno a Kelly e vedendolo anche in regia se ne capisce il motivo.
Musical seminale per la storia del cinema, di una vivacità contagiosa, con numeri ben cantati e danzati con grande armonia e gioia e una divertente sceneggiatura che parla del passaggio dal muto al sonoro con una buona ironia. Kelly è ballerino di doti indiscutibili, ma anche O'Connor se la cava molto bene (e vince in simpatia) mentre la Reynolds è semplicemente deliziosa. Un po' lungo l'intermezzo con la Charisse. Da non perdere.
Bellissima commedia musicale col grande Gene Kelly diretta con maestria da Stanley Donen. Ottime canzoni, su tutte naturalmente "Singin' in the rain" e stupende coreografie dei balli che qui diventano un vero e proprio prolungamento della realtà. Molto riuscita l'ambientazione degli anni '20 durante il passaggio dal muto al sonoro. Un classico senza tempo.
Uno dei migliori musical mai prodotti! I pezzi cantati sono un'esplosione di energia e vedere le performance di Gene Kelly e Donald O'Connor è una gioia per gli occhi. La sceneggiatura, brillante e ricca di gag molto divertenti, pesca dalla realtà facendo anche una sorta di satira. Bellissime le scenografie, tutte dipinte a mano, del primo pezzo di "Broadway Ballet".
MEMORABILE: La proiezione del primo film parlato; Il pezzo con Donald O'Connor che spiega quanto e bello far ridere; La primadonna parla al pubblico.
Probabilmente si tratta del padre di tutti i musical, sicuramente il più celebre. La storia riporta ai tempi del passaggio dal muto al sonoro e sarebbe anche piuttosto interessante se non fosse minimizzata dalle parti cantate e ballate, fra le migliori della storia del genere. Kelly e O' Connor sono in forma smagliante e danno vita a numeri indimenticabili grazie anche a una regia da manuale. Confezione eccellente con parti comiche che funzionano alla grande. Fondamentale per chi ama il genere, gli altri rischiano di annoiarsi un po'.
MEMORABILE: Tutte le parti cantate e ballate con Kelly e O'Connor.
Stupendo musical per le canzoni, i balletti, le interpretazioni, le inquadrature; è anche un film divertente per le situazioni comiche che si vengono a creare e una interessante testimonianza delle difficoltà che attori, registi e cineasti hanno dovuto affrontare con il passaggio dal muto al sonoro. Il muto richiede una gestualità ed espressioni che con il sonoro sono diventate inutili, ma all’inizio registrare le voci era tutto tranne che facile. Soprattutto se si aveva una brutta voce… Godibilissimo. Da vedere.
Recentemente restaurato, è una gioia per gli occhi e anche una grande visione di cosa sia lo spettacolo. Gene Kelly balla con tutto il corpo (Fred Astaire lo faceva solo con le gambe) e domina la scena, ma Donald O'Connor è un partner decisamente all'altezza. Le coreografie sono stupende e il ritmo non viene mai meno; non c'è un momento di pausa. Praticamente perfetto.
Storia del musical ma anche storia del cinema con qualche unghiata satirica sul mondo hollywoodiano. Con Gene Kelly e Donald O'Connor in stato di grazia, Debbie Reynolds dolcissima e un'autoironica Jean Hagen. Qualche lungaggine qua e là e una conclusione risolta in fretta, ma è tipico del periodo e del musical di cui questo film è pietra miliare. Divertente e leggero.
MEMORABILE: Tutti vorremmo un "good morning" così.
Il doppiaggio italiano della voce stridula di Lina Lamont è perfetto e in effetti spassoso. Meglio i brani in lingua originale che quelli adattati, fortunatamente i più importanti non hanno subito traduzione. Coreografie a dir poco straordinarie, molte di esse filmate in piano sequenza, mettendo in luce due fenomeni da palcoscenico; e forse più O'Connor che Kelly, tant'è che la parte con la Chiarisse è noiosa e pare messa lì solo per far minutaggio. La storiella d'amore è prevedibile e trascurabile, ma questi film non si guardano certo per la complessità della trama.
Probabilmente la vetta del cinema musicale di tutti i tempi, presenta una serie di canzoni immortali e di momenti indimenticabili. Questo genere altrove annoia parecchio, qui no perché la sceneggiatura è piena di trovate divertenti ed è uno spettacolo per gli occhi. Presenta poi in maniera originale un momento storico come il passaggio dal muto al sonoro e l'avvento del doppiaggio. Cast perfetto, nell'atto recitativo e in quello musicale. Gene Kelly che balla sotto la pioggia è leggenda. I fan del genere impazziranno, ma probabilmente piacerà anche ai detrattori. Straordinario.
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