Lo sperone nudo - Film (1953)

Lo sperone nudo
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Titolo originale: The naked spur
Anno: 1953
Genere: western (colore)

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/08/07 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 12/08/07 05:46 - 12372 commenti

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Film del binomio Mann-Stewart, Lo sperone nudo è western che pure rispettando i canoni del genere, presenta alcune caratteristiche peculiari: si parte subito dal cuore della storia, senza premesse di vario genere; il film è inoltre focalizzato più che sull'azione (che è tuttavia presente con alcune scene memorabili, tipo quella finale) ma sulle caratteristiche psicologiche dei personaggi, in modo particolare sull'avidità degli uomini di fronte ad una prospettiva di guadagno. Da questo punto di vista il personaggio di J. Stewart è eloquente.

Homesick 13/10/07 16:33 - 5737 commenti

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Western assai interessante, che coniuga dramma e azione. Reali protagoniste sono le tensioni psicologiche tra i cinque personaggi: ipiù sfaccettati sono Ryan, grandissimo nella parte del fuorilegge ironico, subdolo e spietato, e Stewart, avido cacciatore di taglie ma vulnerabile con le donne. E alla fine è proprio la donna (una briosa Janet Leigh) la vera vincitrice. Da antologia lo scontro presso la cascata, dove lo sperone del titolo avrà una funzione determinante.

Caesars 25/10/07 08:59 - 3773 commenti

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Mi aspettavo qualcosina di più. Il film è ben girato e anche se più psicologico che d'azione si lascia seguire piacevolmente, ma la storia fa fatica a coinvolgere e Janet Leight non mi pare molto indicata per la parte. Tra i quattro protagonisti maschili, più di James Stewart è Robert Ryan colui che caratterizza meglio la sua parte di furfante astuto e con una grande dose di ironia. Bella la fotografia mentre le musiche appaiono inevitabilmete invecchiate e risultano un po' troppo invadenti.

Saintgifts 4/10/10 16:48 - 4098 commenti

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Protagonisti una splendida natura, un fiume, un cacciatore di taglie inaridito da tristi esperienze personali (ma fondalmentalmente buono) cui si uniscono due personaggi diversi, con la mira di un buon guadagno, che lo aiutano ad acciuffare un bandito in fuga con una ragazza. Giocato molto sui caratteri dei protagonisti, in un modo o nell'altro falliti e in cerca di una rivincita, con buone scene di azione e agguati che vengono dall'alto, fino alla sparatoria finale con epilogo da manuale. Gli interpreti sono all'altezza e la direzione buona.

Tarabas 2/05/12 14:52 - 1878 commenti

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Singolare kammerspiel western en plein air, il film concentra l'azione nei primi e negli ultimi 10 minuti circa. Il resto è un serrato studio di caratteri, che Mann concentra in inquadrature nelle quali il paesaggio maestoso delle Rocky Mountains quasi scompare e i personaggi, sempre collocati in modo funzionale al momento, sono prigionieri del fotogramma, quasi fossero costretti a giocare la loro partita per la vita e la morte in uno spazio ben più angusto di quello offerto loro dalla natura circostante. Un finale non all'altezza abbassa il voto.

Jena 6/01/13 14:53 - 1547 commenti

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A mio parere il miglior western di Mann; quello in cui lo scontro psicologico tra i protagonisti e all'interno del protagonista (Stewart) raggiunge il suo acme, superando i clichè del genere (anche se qua e là...). Ryan, superba interpretazione, è il diavolo tentatore, la serpe, Meeker e Mitchell i co-agonisti che l'avidità verrà a perdere; infine Stewart, colossale nel ruolo del buono attraversato dall'ombra (la taglia). La regia di Mann è capace di inquadrature che non si dimenticano. Sullo sfondo paesaggi naturali incredibili. Un pilastro.

Mickes2 19/03/13 11:39 - 1670 commenti

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L’immensa cornice visiva fa da sfondo a uno straordinario studio psicologico e comportamentale dove i ruoli si compenetrano per poi ribaltarsi completamente. Il bandito, figura cinica e amorale per eccellenza, con lo scintillare continuo dei caratteri e delle volontà - avide e subdole - finisce per divenire la figura più umana tra le (dis)umane. Finale al cardiopalma che serra i tempi tramutando la stasi claustrofobica in un altrettanto serrato scontro dove a dominare è l’azione e quello sperone nudo a decidere i destini e a redimere i colpevoli.

Daniela 21/03/15 15:18 - 12606 commenti

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Bounty Killer in viaggio con il bandito catturato e con la donna di questi, oltre a due sbandati che mirano ad una fetta della taglia. Il bandito sembra molto più simpatico ed umano dello spietato cacciatore, ma la sua donna non tarderà a capire chi è il vero farabutto... Un'altro bel western della coppia Stewart-Mann, in cui più delle scene d'azione - pur presenti e ottimamente girate come lo scontro finale sulle rive del torrente impetuoso - contano i ritratti psicologici dei contendenti, entrambi diversi da quello che vogliono sembrare, interpretati da due attori formidabili.
MEMORABILE: Le lacrime di Stewart nel finale, non segno di debolezza ma di recupero di una umanità che ha cercato inutilmente di nascondere anche a se stesso

Deepred89 19/04/15 10:55 - 3701 commenti

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Un bel western d'annata, forte della consueta eleganza tipicamente classica e di ambientazioni particolarmente azzeccate. L'intreccio si sviluppa lineare ma avvincente, sempre in bilico tra ironia e improvvisi momenti di cinismo. Stewart e Ryan perfetti, deliziosa la Leight. Un po' di coraggio in più nel finale (troppo accomodante) non avrebbe guastato, ma il film galoppa dall'inizio alla fine senza cedimenti.

Puppigallo 19/05/15 18:57 - 5252 commenti

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Classico western dove i vasti spazi, la natura e le insidie che questa può creare fanno da degna cornice a un eterogeneo gruppo di individui, ognuno dei quali, almeno all'apparenza, mosso solo da bramosia di guadagno (a parte il fuorilegge, che rappresenta il biglietto vincente; ed è anche l'unico tranquillo e sorridente. E la donna, messa un po' lì). Gli attori sono in parte e il disegno psicologico fa sì che acquisiscano un certo spessore. Un discreto ritmo e situazioni pericolose consentono poi alla pellicola di offrire allo spettatore un buon intrattenimento, nonostante la datazione.
MEMORABILE: Il protagonista si addormenta, ma il russare del socio lo sveglia, salvandolo dall'aggressione del prigioniero; Istigazione al duello; "Speronato".

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Cotola 14/10/15 19:07 - 8998 commenti

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Gran bel western di Mann che si conferma un maestro nel gestire spazi, tempi e situazioni. Qui si produce in una sorta di studio sull'avidità umana e sugli interessi personali che ciascuno, nessuno escluso, cerca di portare avanti. La storia è interessante ed avvincente grazie anche al buon ritmo che tiene botta per tutta la durata. Se è vero che il finale è troppo conciliante, va detto però che i personaggi non sono mai monocromatici o ad una dimensione ma ambigui e sfaccettati come non sempre accade in queste pellicole. Chi ama il genere lo veda.

Rambo90 6/08/17 02:06 - 7661 commenti

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Western seminale della storia del cinema. Il viaggio per portare il fuorilegge verso la taglia è tesissimo e raccontato magistralmente. Tempi svelti e riflessivi ben alternati, paesaggi fotografati con colori splendidi e un ottimo scavo psicologico dei personaggi, nessuno dei quali è privo di difetti (uno fra tutti l'avidità). Stewart bravissimo in uno dei personaggi più cocciuti della sua carriera, ma non da meno Ryan che tratteggia un villain non privo di carisma e che spesso ruba la scena a tutti. Gran finale.

Mandrakex 9/04/19 19:19 - 87 commenti

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Un cacciatore di taglie insegue un fuorilegge tra i monti. Sul suo cammino troverà l'amore ma anche finti alleati. Capolavoro del sodalizio Stewart-Mann, completamente girato in scenari naturali (non vi è neppure una casa). L'abusato spunto della caccia all'uomo è solo il pretesto formale per uno straordinario scontro di caratteri: il duro ma giusto, l'infame, l'opportunista. L'azione è limitata al necessario e non mancano colpi di scena. Stewart giganteggia nel tratteggiare il suo tormentato personaggio. Unica (piccola) pecca il finale buonista.
MEMORABILE: L'assedio alla collina con Ryan; L'attacco degli indiani; La lunga notte nella caverna; La resa dei conti sulla riva del fiume.

Il ferrini 18/08/23 23:52 - 2337 commenti

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Poca azione e molta psicologia in questo western insolitamente a colori, dato il periodo. Pochi personaggi, quattro uomini e una donna, fra i quali nessuno è veramente buono ma di certo il più cattivo è Robert Ryan, fuorilegge con 5000 dollari di taglia sul capo. Va da sé che una cifra così faccia gola, ma al solitario James Stewart (impeccabile come sempre) presto si accodano altri due che aiutandolo nella cattura vogliono la loro fetta. Col malvivente, scaltro nel mettere scompiglio fra i tre, una coriacea Janet Leigh. Divertente ma con un finale troppo sbrigativo e poco coerente.
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