Note: Aka "Black Xmas". Remake dell'omonimo film di Clark. Andrea Martin, che qui interpreta la padrona della casa-famiglia, era una delle stedentesse del film originale.
Approfondimenti e articoli su Black christmas - Un Natale rosso sangue
Più che assomigliare al classico di Bob Clark (presente qui tra i produttori, peraltro), questo sedicente remake scritto e diretto da Glen Morgan (che già si era dedicato al remake di WILLARD E I TOPI) si avvicina a uno dei mille cloni anonimi di HALLOWEEN, ovvero il film che il primo BLACK CHRISTMAS aveva meritoriamente anticipato. Billy altri non è che un novello Myers che fugge...Leggi tutto dall'ospedale psichiatrico per tornare a casa (diventata un pensionato universitario femminile) ad accoppare come da tradizione le solite gallinelle usando stelle di natale o fili di palline luminose (giusto per restare in tema). La storia, che inserisce pretestuosi flashback con incesti e altre amenità nel vano tentativo di apparire presentabile, fa acqua da tutte le parti, la regia è piatta quando non fastidiosamente frastornante nelle scene d'azione (non si capisce perche mai ogni omicidio debba avvenire tra cento stacchi e un montaggio caotico che impedisce di capire alcunché), l'oscurità appena rischiarata dagli addobbi natalizi multicolore dopo un po' stanca. Anche volendo soprassedere sul finale disgustosamente banale e riciclato, non si può che notare la povertà d'insieme di un horror che sta all'esatto opposto del modello cui dovrebbe ispirarsi (e che infatti si concludeva in modo del tutto inaspettato). Non c'è proprio nulla da salvare, nemmeno i cosiddetti "omicidi creativi" (ad esser presi di mira son quasi sempre gli occhi): sono scialbi pure quelli!
Gustosa e riuscita riattualizzazione del cult di Clark. Morgan, ormai esperto di remake dopo Willard, ci mette molto del suo in questo film, focalizzandosi sulla figura dell'assassino e raccontando la vita di questi attraverso flashback. Il resto è invece un horror nel classico Dimension touch, ovvero un po' patinato e tendente all'ironico alla Scream. Non era un remake facile da fare, soprattutto a causa della mutata tecnologia telefonica, ma Morgan ci è riuscito. Unico neo è la figura dell'assassino, che pare un Hulk virato in giallo. Godibile.
Glen Morgan ha dato miglior prova nella realizzazione di un remake bocciato dal pubblico (Willard), mentre in questa riproposizione tenta di infondere qualche novità tipo la coppia di svitati e relativo incesto con l'aggiunta di splatter (epurato però nell'edizione italiana grazie alla pedestre distribuzione - parziale in sala e CUT in DVD - della Mediafilm). Va detto che non sarebbe stata - l'aggiunta di qualche brandello di carne ed una spruzzata di sangue - sufficiente a dare significato ad un remake a dir poco deludente...
Pessimo remake del classico thriller/horror degli anni '70. La vicenda viene reinventata quasi interamente (un vizio dei moderni remake americani), creando una sceneggiatura inverosimile e ridondante. La solita aggiunta di qualche scena truculenta (al contrario dell'originale, che rimaneva tutto sommato abbastanza sobrio), i soliti colpi di scena, i soliti finali, i soliti montaggi caotici tutti tagli.. Già non amo tanto l'horror moderno, poi questo ne è uno dei peggiori esempi. Da evitare.
Fortunatamente dietro la m.d.p. di questo Black Christmas (remake dell'omonimo horror, datato '74, di Bob "Porky's" Clark) non c'è il Joffé di turno, ma un signor artigiano come Glen Morgan che si è fatto le ossa in TV, mentre al cinema ricicla piccoli cult seventies (prima di questo, c'è stato Willard - Il paranoico, rifacimento di Willard e i topi). Una volta messe in standby le cellule grigie, quindi, ci si può godere questo sveltissimo slasher con un tasso di gore superiore alla media politicamente corretta dell'ultimo decennio.
Soporifero remake di un classico del passato, in cui ogni accenno di tensione è annichilito dall’irruenza di musiche fracassone e da una fotografia artefatta da videoclip: ovvero la formula preferita ed abusata da pressoché tutti i mestieranti del thriller attuale. Per rimanere in tema di delitti e Santa Claus, si rimpiange la sciatteria di Non aprite prima di Natale.
Fare un remake del piccolo cult di Clark non era un'idea malvagia, ma se il remake in questione mette da parte l'atmosfera inquietante del film originale e tutte le altre cose buone per far spazio alla morbosità e allo splatter fine a sè stesso (anche se nemmeno troppo insistito), lo diventa inevitabilmente. Il risultato è uno slasher stile moderno, piatto e banale, con le classiche ragazze da macello e l'assassino onnipresente con tanto di aspetto orripilante. Il film originale era tutt'altro.
Un deludente remake; peccato perché dall'incipt sembrava avesse tutte le carte in regola per diventare un'ottima trasposizione moderna del film originale. La busta trasparente che nel 1974 soffocava la vittima lasciando in bella mostra il volto cadaverico, qui viene sostituita da una busta nera opaca ed è un peccato. Positivo il maggior splatter (l'assassino con la fissa per gli occhi manco fosse Lucio Fulci). A parte questo e qualche spiegazione sulle origini dell'assassino, il resto è trascurabile.
MEMORABILE: L'albero di Natale addobbato con occhi e teste.
Neppure lontanamente degno di essere considerato il remake del bellissimo film di Bob Clark. A parte l'atmosfera natalizia, infatti, qui regna il nulla. Le palle sugli alberi non saranno le sole a dondolare, cullate dall'inerzia dell'intero cast che sembra salire sul set solo per il compenso. La regia è scadente e sfilacciata, il tessuto narrativo rattoppato come un calzino forato, la banalità è di casa. I montatori di questa pellicola dovrebbero cambiare mestiere. That's the last christmas with you.
Orribile remake di un vecchio classico dell'horror, Black Christmas è uno slasher noioso come pochi e per nulla pauroso. Ci sono diverse scene splatter, ma anche queste sono poco riuscite. Il cattivo di turno poi, col suo colore giallo, risulta veramente ridicolo. L'unica cosa che fa veramente paura è il livello di recitazione degli attori, bassissimo.
Il Morgan di Willard salta fuori nei morbosissimi e grotteschi flashback, speziati di incesto e disfunzione familiare, tra madri squilibrate e bambini chiusi in soffitta (una via di mezzo tra Dickens, Tim Burton e David Lynch) e nelle luci multicolori natalizie che illuminano la pellicola di cromatismi quasi fiabeschi. Purtroppo, però, il resto è alquanto tirato via, a cominciare dal fiacco body count che sfocia nella goffagine (occhi estirpati, infilzati e divorati) e nel caricaturale (i biscottini di natale di carne umana). Brutta tutta la parte finale, da tipico horror da bancarella.
MEMORABILE: La stallattite "assassina" come la scheggia di vetro nella 39°eclisse; Pasteggiando bulbi oculari; La ragazza che si mette a vomitare; Gli spioncini.
Slasherino insipido, mal scritto e mal pensato, il cui titolo "nobile" fa irritare anche di piú, non avendo questo "Black Xmas" nulla da spartire con il buon horror di Clark. La sottile inquietudine dell'originale è sostituita da inefficaci jumpscare e da occhi strappati a mani nude. Potrebbe starci se almeno venisse concesso al pubblico qualche colpo di scena o qualche svolta inattesa, invece il piattume è totale, i personaggi totalmente anonimi e il finale sbrigativo come non mai. Si salva qualche scabrosa suggestione incestuosa. Scartabile.
MEMORABILE: I flashback sull'infanzia di Billy, con tanto di incesti e omicidi violenti; La musica de Lo schiaccianoci usata all'inverosimile; I danni oculari.
Al cinema odierno ormai povero di idee non resta che recuperare i grandi classici del passato, e così ecco che fioccano remake ovunque. Purtroppo per chi ha visto i suddetti "classici" il risultato di questi remake odierni non è sempre soddisfacente. In questo "Black christmas" regna la noia, il cast è mediocre. Dell'atmosfera tetra dell'originale non rimane niente. Un filmetto decisamente evitabile.
Da evitare con cura. Davvero brutto da qualunque parte lo si analizzi. Come remake del film di Clark, è quasi oltraggioso per quanto la storia e l'atmosfera vengono stravolte. Come film a se stante, è di una rara bruttezza e ovvietà. A condire il tutto attrici anonime (i visi si confondono uno con l'altro) e deludenti (si salva, forse, solo Andrea Martin, reduce dal prototipo). La regia ricorre a tutti gli espedienti tipici del peggior repertorio del genere.
Remake del sopravvalutato proto-slasher; patinato, con dinamiche più attuali (e frivole se vogliamo). La prima parte promette bene e dove l'originale mostrava una sceneggiatura a tratti criptica (e diciamocelo, approssimativa) si svelano antefatti e particolari sul pazzo, come la malsana famiglia (uxoricidio, incesto, prigionia, matricidio, cannibalismo, altro?) e viene mostrato l'uso delle intercapedini (La casa nera, The boy). Purtroppo poi scade esagerando con efferatezze scalibrate e colpi di scena forzati o prevedibili perdendo anche l'opportunità dei due pallini del modello.
MEMORABILE: L'oscuro antefatto (omesso dal primo) mostrato in diversi intervalli narrativi.
Remake terribile del classico del 1974 che predilige (a quanto pare secondo Weinstein) le morti cruente (e a volte senza alcun senso). Un buon cast ma alle prese con caricature, più che altro, a parte forse la compianta Michelle Trachtenberg. E ci sono pure tre versioni diverse! Solo il secondo remake poteva fare peggio (e lo ha fatto). Da evitare.
MEMORABILE: Una frase a caso delle sorelle, o le due morti di Melissa.
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DiscussioneCaveman • 5/12/18 07:30 Servizio caffè - 403 interventi
Filmetto questo remake rispetto al film a cui si rifà
Non ho visto il remake del 2006, né quello di quest'anno, ma immagino che non possano nemmeno lontanamente reggere il confronto con il film di Clark, davvero molto bello.
Dicono che sia un pò meglio del disastroso remake del 2006, ma non certo ai livelli di massimo sp,endore raggiunti con l'originale del '74.
Per quanto riguarda ciò che scrive Buio sopra se davvero ci fosse una scena con incesto dovrebbe andare con un bel vm18 e allora credo che adieu sala e uscirà solo in dvd. Oltre oceano mi sembra lo abbiano classificato con PG13 se non erro.
Davvero pessimo questo remake.
Mette anche una certa irritazione pensare che se qualcuno vedesse solo questo senza conoscere il film di Clark, mai e poi mai potrebbe essere intenzionato ad andare a recuperare l'originale. Viene tristezza anche vedere il nome di Clark stesso inserito tra i produttori esecutivi.
Avevo bassissime aspettative, ma non immaginavo di vedere una roba simile (che con l'originale ha quasi niente a cui spartire, se non l'ambientazione).