Proprio vero, i film dovrebbero essere visti una seconda volta a distanza di tempo. La prima volta che vidi questo remake(giugno 2006), non mi piacque nemmeno un pò, dimenticandolo in fretta e furia(forse anche dovuto al fatto di non essere concentrato al 100%).
Rivisto ieri, lo trovato un vero gioiellino, quasi superiore all'originale, pregno di momenti toccanti e sopraffini.
Un mix intelligente di commedia macabra, emarginazione burtoniana, atmosfere dickensiane, rivalse dei perdenti e solitudine .
La madre di Willard, un ottima Jackie Burroughs, è più impressionante di qualsiasi rataccio, una specie di "zombi", che fà il paio con l'orribile vecchia de
L'ultima eclissi.
Ottima regia classica e molto ispirata-nonchè virtuosistica-di Glen Morgan, qui al suo primo film, che si dimostra sensibile e gran creatore di immagini(ottimi squarci visionari), altro che il suo compare James Wong! Non vedo l'ora di gustarmi l'altro suo remake,
Black Christmas.
Amo e odio i remake, li critico, li snobbo, li vedo, poi mi innamoro. E come avere una donna, bravissima e fantastica a letto , ma sfasciapalle nella vita di tutti i giorni, questi per me sono i remake!Arrivano, dici "Ancora!A che pro rifarlo?", poi te li gusti, come nel caso di
Willard, e ti fanno impazzire.
Vero anche che l'originale di Daniel Mann appare parecchio datato e invecchiato non benissimo, comunque.
Un ottimo film, a cui Morgan omaggia il cinismo di Polanski, i virtuosismi de palmiani e qualche tocco burtoniano(come nei bellissimi titoli di testa).
Da plauso, infine, lo score di Shirley Walker, con piacevoli sonorità ora elfmaniane, ora bermmaniane, che si amalgamano perfettamente con l'atmosfera "surreale" del film.
Assolutamente da riscoprire.