Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno - Film (1974)

Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Lo stesso anno in cui Renato Pozzetto esordisce con PER AMARE OFELIA, Paolo Villaggio e Luciano Salce (che l'anno successivo trionferanno con il primo FANTOZZI) collaborano in un film curiosamente molto simile, al cui centro è sempre un bamboccione morbosamente legato alla madre (lì Françoise Fabian, qui Lila Kedrova) che viene in contatto col sesso reale grazie a una giovane bella e tentatrice (lì Giovanna Ralli, qui Eleonora Giorgi). Il film di Salce però, liberamente tratto dall’opera letteraria “Nel giorno dell'onomastico della mamma”...Leggi tutto di Rafael Azcona e Luis Berlanga, è molto più interessante e particolare, immerso com’è in un'atmosfera sognante, raffinata, che le musiche fondamentali di Franco Micalizzi contribuiscono a caratterizzare ancora meglio. Villaggio, lontano dalle caricature fantozziane, è comunque interprete di un ruolo forzatamente passivo e succube, anche se si concede atteggiamenti canzonatori e timidamente sadici. La sceneggiatura, firmata dal regista con Massimo Franciosa e Sergio Corbucci, offre un bell’approfondimento dei personaggi con alcune sorprese lietissime per quelli secondari: pensiamo all'indimenticabile Antonino Faà Di Bruno che scuote incessantemente la testa per un tic, apostrofando il trentaduenne Fernando (Villaggio) con epiteti quali “pipetta” e “culattino” regalandoci una delle sue performance più comiche e riuscite. All'interno di un contesto che invece vira molto di più verso il grottesco, cercando di raccontare la sua storia fino in fondo (con una conclusione amarissima e perfetta) senza mai scadere nel volgare o nel superficiale. Ottima l'ambientazione in una grande villa fuori porta, circondata da un sontuoso giardino e dolcissima la giovane Eleonora Giorgi, che offre il suo corpo nudo da ogni angolatura, ripetutamente, senza alcuna inibizione.

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B. Legnani 5/10/07 13:23 - 5530 commenti

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Interessante, curioso, amarognolo. Non proprio un buon film, ma senz'altro discreto. Grottesco bambinone, in cui ciascuno, magari solo qua e là, può riconoscersi, è il protagonista, con i suoi problemi e le sue "castrazioni". Buona prova di Paolo Villaggio. Azzeccatissimi la Kedrova e Faà di Bruno. Indimenticabile la De Santis col viso abbruttito.

Caesars 16/11/08 21:06 - 3790 commenti

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Decisamente non mi è piaciuto. Escludendo la prestazione di Faà Di Bruno, che riesce veramente a divertire, e la bellezza di una Giorgi giovanissima che non esita a mostrarsi in tutto il suo splendore, il resto è veramente poca cosa. Anche la prova di Villaggio non riesce a convincere più di tanto: sicuramente gli si addice di più il ruolo di Fantozzi che non questo di bambinone che non riesce a staccarsi dalla sottana materna. Luciano Salce ci ha regalato opere ben più degne.

Undying 25/11/08 08:15 - 3807 commenti

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Villaggio in un ruolo pre-Fantozzi non si discosta molto dall'idea di perdente, segnato da una sfiga genetica (in tal caso garantita da una madre possessiva e dispotica); nè - tantomeno - si allontana dall'idea di "bamboccione", figura tipicamente addossata alle generazioni di casalinghi solitari italiani. Ma Salce, questa volta, non ammanta di ironia fine la pellicola. Al contrario. Impone gag sgradevoli ed irrazionali, al limite del guardabile. Pure la bellezza di turno (Eleonora Giorgi) viene tracciata deforme (zoppa) ed il finale si chiude con malinconico e drammatico cinismo.
MEMORABILE: Nascosta tra le pagine di Famiglia Cristiana, Fernando nasconde una rivista "per adulti". Se ne accorgerà, involontariamente, il parroco.

Daidae 15/03/09 00:33 - 3179 commenti

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Bellissimo film comico. Salce ci regala un nuovo personaggio alla Fantozzi ma condizionato da una madre superpossessiva. Alcune scene sono divertentissime (quelle con i due amici omosessuali, le uscite di Faa di Bruno, qui alle prese con un tic nervoso). Ottimo come sempre Villaggio.

Ciavazzaro 2/04/09 16:15 - 4770 commenti

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Curioso, andrebbe rivalutato. Molto forte per l'epoca (e ancora oggi la censura dà enormi problemi); stupenda l'interpretazione della Kedrova, bravi Villaggio e la Giorgi, c'è pure Faa Di Bruno. Cattivo, sporco, finale inaspettato e tragico. Ottime le musiche di Franco Micalizzi. Ha qualche punto debole, ma è sicuramente da riscoprire.

Rufus68 2/05/18 07:58 - 3842 commenti

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Né carne né pesce. Villaggio è assai inadeguato in un ruolo complesso (le tipizzazioni di Fracchia e Fantozzi sono altra cosa) mentre Salce rimane indeciso fra il genere che servirebbe e non è nelle sue corde (il grottesco-surreale) e quello a lui congeniale (la commedia agra: non a caso il migliore del cast, a parte una brava Kedrova, è Faá di Bruno). A causa di tale dilemma il finale appare egualmente irrisolto fra la "tragedia" ferreriana e un più tenero patetismo. Polposa la Giorgi.

Deepred89 18/05/10 20:57 - 3706 commenti

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Un'altra perla sottovalutata firmata Salce. Il film è complessivamente una commedia, a tratti si ride pure di gusto (grazie ad alcune buone gag e al buffissimo personaggio di Antonino Faà Di Bruno), ma l'atmosfera che si respira è morbosa, sgradevole, soffocante, perennemente permeata di amarezza. Mostruoso il personaggio della (brava) Kedrova, malinconico quello di Villaggio. Splendido finale, perfettamente in bilico tra cinismo e poesia. Molto bello e romantico il main-theme della colonna sonora di Micalizzi. Assolutamente da riscoprire.
MEMORABILE: Senza dubbio la scena che chiude il film, da brividi.

Ianrufus 20/05/10 16:42 - 139 commenti

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Ho avuto l'occasione di rivederlo al cinema durante una rassegna dedicata a Salce; erano anni che non lo vedevo e devo dire che la sensazione di sgradevolezza che provai da adolescente è stata più o meno la stessa in questa occasione. Chiarisco subito che la parola "sgradevolezza" in un film con una tale tematica è da considerarsi un complimento. Salce si conferma un grande autore nell'immergerci in quella casa più vicino ad un horror di Avati che a qualsiasi Fantozzi. Il finale si può tranquillamente definire poetico.
MEMORABILE: La De Santis imbruttita e la Giorgi zoppa valgono già il film.

Stefania 2/11/10 03:07 - 1599 commenti

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La strada per l'inferno definitivo di un finale da horror, reso commovente da un piccolo colpo di coda ingenuamente poetico, è lastricata di piccoli inferni quotidiani; certi giochetti sadico-morbosi tra madre e figlio ricordano quelli già visti in Grazie zia ma, nell'insieme prevalgono trovate stridule, puerili, elementari e un po' monotone. Una scelta di toni più sfumati e allusivi, di personaggi meno pesantemente caricaturali avrebbe migliorato questa "tragedia di un uomo ridicolo". Ma il protagonista è assolutamente nelle corde di Villaggio.
MEMORABILE: Villaggio alla ragazza che gli strofina i seni in faccia dicendogli "Bevi il tuo lattuccio", risponde "Ho già bevuto un'Oransoda...".

Mrfloyd68 7/12/10 09:08 - 1 commenti

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Flim che, sotto una patina di comicità, è crudo, sarcastico, grottesco, disperato e procede ineluttabilmente nella direzione del totale annichilimento del personaggio principale, interpretato da un giovanissimo Paolo Villaggio. Cercando in rete notizie su questo film incredibile ho letto che è la trasposizione di un'opera teatrale di Rafael Azcona e Louis Berlanga e qui mi si è aperto un mondo... Sì, perché in particolare Azcona aveva stabilito, prima di questo film, un proficuo e lunghissimo sodalizio con Marco Ferreri.

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Mdmaster 24/01/11 09:39 - 802 commenti

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Inverosimilmente grottesca, la parabola di un ridicolo impotente bambinone, intrappolato da una madre terrificante e corteggiato da una deliziosa servetta (la Giorgi, molto fisicata e non recita neanche tanto male!). Villaggio è bravo interprete pre-fantozziano, Salce dirige con mano sicura, mantenendo un delicato e inquietante equilibrio tra commedia e dramma. Scene erotiche imbarazzanti, toni morbosi incorniciati dal terribile finale, quasi da brividi. Una curiosità di Salce, una pellicola unica, figlia dei suoi tempi (vedi Grazie zia).
MEMORABILE: "Non sentivo musica così bella da quel concerto per i sordomuti! "; "Un'amante fedele, un bagno di lussuria... una gran cagata!"

Dusso 12/06/11 00:46 - 1566 commenti

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Buon film di Salce interpretato magnificamente da Lila Kedrova e naturalmente da Villaggio (pre-Fantozzi), che se la cava molto bene. La pellicola tiene bene per tutta la sua durata con qualche ottimo momento divertente, ma la drammaticità di fondo è dietro l'angolo e si respira molto bene. Tenetevi alla larga dalla tagliatissima versione Rai.

Disorder 11/01/12 23:20 - 1416 commenti

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La scena finale, di una bellezza amara e struggente, mette in chiaro tutto il talento registico del troppo spesso sottovalutato Luciano Salce e da sola vale sicuramente la visione dell'intero film. Detto questo, all'interno purtroppo non tutto funziona: a volte si scade decisamente dal grottesco alla farsa, anche volgarotta. È comunque un film che riesce a fare ironia dissacrante su tematiche scottanti come l'incesto e non mi pare poco. A dir poco indovinato il cast. Davvero un buon film, nel complesso.
MEMORABILE: Faà Di Bruno a Villaggio: "Tu sei un culattina!"; La scena finale con la Giorgi tra le bolle di sapone.

Motorship 30/01/13 16:57 - 585 commenti

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Ottimo film di Salce che tratta con ironia e finanche con amarezza e drammaticità, il tema del rapporto morboso tra madre esageratamente (e tragicamente) affettuosa e figlio bambinone e impacciato verso l'altro sesso. Un ibrido quanto mai riuscito tra comico e tragico. Ottimi Villaggio pre-Fantozzi, la Kedrova e Faà di Bruno, così come molto bene se la cavano la Giorgi (fintoclaudicante) e la De Santis (imbruttita). Finale altamente tragico e suggestivo nonchè da brividi. Le splendide musiche di Micalizzi arrecano ancor più valore al film. ****
MEMORABILE: Le bolle di sapone che escono dalla vasca nel finale da oscar (almeno secondo me lo è...).

Homesick 10/05/14 08:26 - 5737 commenti

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Il grave limite della pellicola di Salce è la ripetitività di un concetto chiaro ed immutabile sin dall’inizio che oscura gli attimi di amarezza, cinismo grottesco e malinconia previsti dal testo teatrale del “ferreriano” Rafael Azcona. Se nel ruolo della madre arpia e castratrice la Kedrova possiede un certo impatto drammatico - specie nella festa di compleanno finale - , gli altri personaggi sono figure statiche e sbiadite dai contorni macchiettistici: lo stesso Villaggio ha reso meglio in altre occasioni, fantozziane e non. Puerilmente fiabesco l’epitaffio.
MEMORABILE: Faa di Bruno che scuote sempre la testa; il pacco con la bambola gonfiabile.

Alex75 25/08/15 09:17 - 880 commenti

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Caustica trasposizione di una pièce di Azcona da parte di Salce, che inizia qui la sua feconda collaborazione con Villaggio, bravo a esprimere la malinconica condizione del protagonista, prigioniero di una madre patetica, morbosa e gretta (l’inquietante Kedrova) e zimbello del buffo e sentenzioso zio (l’irresistibile Faà di Bruno). Con l’angelica e delicata Giorgi la satira grottesca diventa fiaba triste. Nel finale, di dolente bellezza, Salce traduce il cinismo di fondo in immagini poetiche.
MEMORABILE: Le prediche della contessa su bambini rapiti e malattie; “Ho letto Freud, lasciati servire: tu hai paura delle donne, sei un culattina!”; Il finale.

Daniela 5/07/17 11:11 - 12660 commenti

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Finale a parte, a raccontarne la trama, parrebbe una commedia boccaccesca, ma è la più feroce rappresentazione che il cinema italiano abbia mai dato di un "cuore di mamma" incapace di rassegnarsi al fatto che il figlio non sia più un bambino. Se Villaggio pre-Fantozzi è funzionale e Giorgi incantevole, a spiccare sono Faà di Bruno nel ruolo dello zio Alberto e soprattutto Lila Kedrova, una marchesa Mafalda appiccicosa, possessiva, ricattatoria, castrante. Programmaticamente sgradevole e grotziano, il film di Salce, mai così cattivo, riesce a disturbare anche a più di 40 anni dall'uscita.

Liv 29/09/17 15:59 - 237 commenti

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Francescanamente, dico "chi sono io per giudicare" questo film? C'è tutto quello che serve per fare un buon film, eppure non si può dire riuscito. Credo che la vera vittima del sadismo finisca per essere lo spettatore, che partecipa alla finzione ma gli viene negato il divertimento e qualsiasi soddisfazione nel partecipare, appunto. Quasi un film di Ferreri, ma senza le velleità autoriali di Ferreri (il che, a mio giudizio, è un bene).

Trivex 8/01/18 10:35 - 1743 commenti

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Film buio e cattivo, molto provocatorio, cupo e triste. Si cerca, forse anche esagerando, di caricare di morbosità il contesto; e anche nei momenti che potrebbero generare un po' di ilarità - per esempio le bambole gonfiabili - risulta preponderante il senso di soffocamento e di violenza. La regia è valida e Paolo Villaggio si dimostra una grande attore; brava la Kedrova. La Giorgi recita bene e appare come uno splendido bocciolo che fa già trasparire la bellezza di quando sarà completamente fiorito. Solo per adulti e non per tutti.
MEMORABILE: La torta e le candeline; Il bagno finale.

Zampanò 17/05/21 16:31 - 381 commenti

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Grottesco edipico tratto da un dramma di Rafael Azcona, e chi sennò, che prende di petto l'attrazione incestuosa, tema non alieno al cinema italiano (La vena d'oro e Agostino di Bolognini). Villaggio e Salce, gran coppia, fanno le prove per Fantozzi ma calcando plasticamente sul versante feticistico. La storia procede a scatti ma i passaggi sono tutti predicati dell'esiziale climax. Eleonora Giorgi vellutata bambola zoppa, è la vittima di tormenti à la Sade; Faà di Bruno al solito mortifera maschera da commedia dell'arte.
MEMORABILE: Le bambole gonfiabili; L'amplesso consumato nella camera da letto della madre.

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Paulaster 27/09/21 10:02 - 4417 commenti

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Figlio viene soggiogato dalle attenzioni della madre. Villaggio è adatto nel ruolo della vittima che cerca la sua riscossa emotiva, anche se l’attenzione del film sta nel fare critica ai modi decadenti borghesi. Oggetto che richiama lo stile di Buñuel con qualche accenno a Harold e Maude (la scena dell’impiccagione è identica). Le componenti che riguardano il sesso sono un misto tra il morboso e il patologico, anche se mantengono toni da commedia e nonostante si avverta sempre una sottotraccia di disagio esistenziale. Finale che riesce a essere poetico, nel suo dramma.
MEMORABILE: Villaggio apostrofato come “culattina”; Lo smeraldo nei supplì dei poveri; Il grande Führer; Le bolle di sapone.

Nando 15/10/21 14:16 - 3814 commenti

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Una pellicola grottescamente drammatica, abbastanza audace per l'epoca, in cui un uomo è totalmente represso e vessato dalla laida madre. Situazione boccaccesche con un finale molto scorretto e permeato di assoluto cinismo. Villaggio non è ancora Fantozzi e si vede, la Giorgi si mostra con audacia e la Kedrova è monumentale, nel suo ruolo. Nel complesso una pellicola straniante che qualifica Salce come un regista sempre sopra le righe.

Medicinema 13/06/22 23:07 - 122 commenti

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Più grottesca che francamente divertente, questa pellicola di un imberbe Villaggio ha quasi il dono di precorrere i tempi, affrontando temi inusuali per il cinema italiano dell'epoca, dall'omosessualità velata alle molestie, sin quasi a sfiorare in modo fisico la morbosità del rapporto edipico. Il comico genovese, nei panni del timido Didino, offre una carrellata delle sue maschere principali, presenti e future, da Kranz a Fracchia, con una seconda parte in cui la riflessione (forse a ritmi troppo blandi) prende il posto al sorriso. Evidente il sottile sberleffo per le classi agiate.
MEMORABILE: La lotteria dei supplì.

Myvincent 21/10/22 08:35 - 3741 commenti

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Salce utilizza la sua usuale ironia (che qui è anche cinismo) raccontando una buffa storia sul mammismo tutto italico e buttandola in farsa. Ma “sfigura” la Giorgi facendola recitare storpia e dando alla comicità quel refrain ripetitivo che alla fine non può che stufare. Peccato, perché c’erano gli elementi e gli attori giusti per un film che poteva sfondare di più. Finale tanto sarcastico quanto inverosimile.

Diamond 31/01/24 10:32 - 174 commenti

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Commedia amarognola in realtà molto forte in cui si respira un'atmosfera morbosa e soffocante a tratti anche sgradevole e fastidiosa. Momenti di rara cattiveria (la parte dei supplì), regia adeguata al caso e cast tutto perfettamente in parte. Notevole la prova della Kedrova, molto bene Villaggio raramente così lontano dal suo personaggio fantozziano, sexy la Giorgi. Finale clamorosamente tragico che si trasforma in poetico grazie a un colpo di coda, ingenuo e pure un po' forzato, ma di pura classe. Da (ri)scoprire.
MEMORABILE: Il finale; I supplì; Il tic di Faà Di Bruno.
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  • Homevideo Buiomega71 • 29/04/14 19:26
    Consigliere - 25998 interventi
    In dvd per Dynit/Minerva, disponibile dal 18/06/2014

    http://www.amazon.it/Alla-Cara-Mamma-Giorno-Compleanno/dp/B00JX1NXEM/ref=sr_1_209?s=dvd&ie=UTF8&qid=1398792297&sr=1-209
  • Homevideo Zender • 30/04/14 07:52
    Capo scrivano - 47778 interventi
    Ooooh, esce anche questo, finalmente! Buona cosa!
  • Homevideo Trivex • 30/04/14 12:56
    Archivista in seconda - 1317 interventi
    Vedremo la versione.

    Ho visto sul sito delle forbici e ci sono praticamente tre rivisitazioni: dal primo VM18 (con tagli), fino ad arrivare all'ultimo per tutti (con ulteriori tagli).

    Naturalmente si passa anche dal VM 14...con tagli..intermedi! :)


    ps: tra l'altro vedo che va in onda stasera su Quartarete (se ero al lago gli davo una guardata).
    Ultima modifica: 30/04/14 12:57 da Trivex
  • Homevideo Mirrrko • 10/09/14 00:54
    Galoppino - 174 interventi
    Il DVD Minerva ha un ottimo master della durata di 1:40:32.
  • Discussione Alex75 • 18/01/16 17:35
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    Ho visto solo la versione di 7gold e nonostante fosse parecchio esplicita ho letto che è censurata.
    La versione di Rai1 non l'ho mai visionata ma potrebbe essere un master differente (su 7gold le scene con la bambola gonfiabile c'erano, Villaggio nudo frontalmente non ricordo)
    Comunque un bellissimo film, mi piacerebbe davvero vederlo in versione uncut.


    Io ho la versione trasmessa dalla Rai. Dura 1 ora e 37 minuti (quindi mancherebbero 8 minuti). Le scene con la bambola gonfiabile ci sono, ma non il nudo frontale di Villaggio (lo si vede di spalle). Inoltre si avvertono alcuni fastidiosi stacchi nell'audio come se ci fossero dei tagli nella filippica iniziale della contessa e nel finale. Stando al sito www.italiataglia.it, a suo tempo i tagli riguardarono alcuni dettagli della scena con Villaggio e la De Santis nella chiesetta e di quella con Villaggio e i due gay al fiume.
  • Discussione Deepred89 • 18/01/16 23:05
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    La versione trasmessa dalla rai in realtà è tagliata di 3 minuti, almeno se confrontata con la versione vista su Sky e recentemente pubblicata in dvd.
    A mancare all'appello se non ricordo male sono tre scene:
    - La parte finale dell'incontro tra Villaggio e la prostituta
    - Villaggio che simula con la bambola gonfiabile le posizioni del kamasutra (tagliata l'intera scena)
    - Villaggio che ricava dei baffetti alla Hitler dai peli pubici della Giorgi.

    Le scene tagliate in censura a me sembrano presenti anche nel master tv, ma nel caso fossero in origine più lunghe, nemmeno il dvd le presenta.
    Quanto al nudo integrale di Villaggio è più che altro una leggenda, ma se metti in pausa qualcosa forse si intravede mentre corre mezzo nudo in casa (scena presente anche nel master Rai).
  • Homevideo Ruber • 23/08/17 17:03
    Formatore stagisti - 9246 interventi
    La versione disponibile su Itunes, è esattamente quella Minerva, della durata di 1h40m32s.
  • Homevideo Trivex • 8/01/18 10:20
    Archivista in seconda - 1317 interventi
    La versione Amazon Prime Video dura circa 1h40m,30sec.
  • Curiosità Renato • 21/07/20 12:43
    Addetto riparazione hardware - 376 interventi
    Il film parte come progetto già nel 1969, con il titolo Alla mia cara mamma nel giorno del suo onomastico, e avrebbe dovuto avere Sergio Corbucci come regista e Renato Pozzetto come protagonista.

    Passeranno invece ben 5 anni prima del debutto cinematografico dell'attore, in Per amare Ofelia.

    Fonte: "Cochi e Renato - La biografia intelligente", pag. 184.
  • Discussione Raremirko • 19/08/20 23:03
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Inquietante ed attualissimo "dramma" Salciano, con un Villaggio in parte e tanti temi scomodi e delicati (la maternità possessiva, tra gli altri).

    Dopo vari decenni fa ancora la sua figura, prende e fa pensare; il film è un Fantozzi trasferito dal lavoro all'ambito casalingo, più cupo e serioso, capace anch'esso di graffiare alcune cose della società.