Sotto “il buon film”, a causa di lentezze narrative che ho trovato anche in altri di Mogherini e di un finale piuttosto sbrigativo (a livello di soluzioni, se non a livello temporale, a conferma di quanto detto pocanzi), ma di importanza fondamentale per l’immissione di una vena umoristica rivoluzionaria per il cinema italiano, “ventata di novità (...) di un personaggio nuovo agli autori in cerca di idee” (Kezich). Pozzetto spesso adorabile, Ralli splendida, Arena (ben doppiato da Amendola) efficace, sobrio De Mendoza, fastidiosa la Perego.
L'esordio di Pozzetto probabilmente è invecchiato male; o forse era già irrisolto all'epoca della sua uscita, chissà. Resta il fatto che il tema del complesso di Edipo non è certo il più adatto per valorizzare il suo umorismo, e tolte un paio di scene non si ride né si sorride mai. Anche il montaggio mi è sembrato mal realizzato, con vari stacchi un po' troppo bruschi... insomma dimenticabile.
Un tenero ed ingenuo Pozzetto che supera il complesso di Edipo grazie all'amore di una prostituta: il soggetto del film era originale, gli interpreti più che dignitosi (Pozzetto, Ralli ed Arena sono perfetti nei rispettivi ruoli) però il film non decolla, ci sono troppi tempi morti e troppe lungaggini e non ci sono scene veramente divertenti (non si ride mai, al massimo si sorride) ed il finale risulta un po' posticcio. Filmetto onesto e nulla più. Belle comunque le ambientazioni tipicamente anni '70.
Un Pozzetto in forma, in tutti i sensi. È lui che trascina il film e lo caratterizza, rendendo la visione di gran fascino. Storia morbosetta e mica poco, in puro stile anni 70, organizzata da una regia sobria ma adeguata al carattere del prodotto. L'accenno alla fiaba c'è, ma è una fiaba rossa di passione che "sdogana" la professione più vecchia del mondo attraverso i panni di una esuberante operatrice del sesso (e dell'amore). L'ingegnere vive in una evidente dimensione deformata fino a quando capisce che al latte è meglio sostituire lo champagne.
Commedia originale e stuzzicante, che affronta con un tocco leggero e surreale un tema decisamente morboso, in cui il confine tra complesso di Edipo e incesto risulta nemmeno troppo demarcato. Colpisce in positivo la grande cura registica e scenografica di Mogherini, anche se qualche volta il film sbanda e il finale appare un po' tirato via. Interessante prima interpretazione di Pozzetto, abile a non sfigurare in un ruolo a rischio; piacevoli musiche di Ortolani. Lontano dalla perfezione ma molto particolare, come il successivo Paolo Barca.
Pozzettiano in tutto, nel senso che è l'attore milanese - per la prima volta sul grande schermo - a tirare avanti per oltre cento minuti una baracca dalle poche idee e a monopolizzarla con la comicità stralunata del suo personaggio bambinesco (qui financo mammone), goffo ed ingenuo che riproporrà in pressoché tutte le sue commedie successive. Fotografia pulita ed elegante ad opera di Manuel Merino; di sontuosa bellezza la Fabian, di ordinaria romanità la Ralli e Arena.
MEMORABILE: Pozzetto che commenta il filmino sulla Fabian.
L'esordio dell'allora 34enne Pozzetto nel mondo del cinema non è propriamente di quelli indimenticabili. Il film ha la sua vena poetica e il suo perché, anche se può risultare fastidioso l'affetto morboso (eufemismo) che il protagonista ha per la propria madre, che riesce a essere combattuto grazie a una prostituta testarda (Giovanna Ralli). Merita quindi una visione, ma se ci si scorda delle caratteristiche proprie dell'attore lombardo. Da ricordare il personaggio di Arena, doppiato dall'inossidabile Amendola.
MEMORABILE: Il nudo di spalle della Ralli in roulotte.
Pubblicitario col complesso di Edipo si innamora di una prostituta. Il soggetto è molto particolare, a forte rischio di scandalo, e arriva persino a tratti incestuosi. Pozzetto riesce in diversi frangenti a riportare il clima nei canoni della commedia, anche se le avvisaglie patologiche ci sono tutte. Regia non banale che propone accenni felliniani fuori luogo (a meno che non si volesse dare un tocco onirico alla vicenda). La Ralli sa bilanciare la sua naturale simpatia in un contesto di sfruttamento.
MEMORABILE: “Auguri mamma” dall’aeroplano; La masturbazione col nastro registrato; Il bacio alla madre.
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HomevideoZender • 24/02/09 08:22 Capo scrivano - 46898 interventi
Esce il 26 febbraio 2009 (diustribuz. Medusa) PER AMARE OFELIA (1974)
Audio: Ita.mono
Video: 16:9/Ws
CuriositàZender • 5/03/09 09:49 Capo scrivano - 46898 interventi
Dalla prestigiosa mostra itinerante "I flani di Legnani" curata per l'appunto dal caro Buono con il contributo al restauro di Zender, ecco il flano di PER AMARE OFELIA:
E un altro flano dalle "sorprese d'epoca Zender":
HomevideoXtron • 15/06/12 18:24 Servizio caffè - 2058 interventi
Zender ebbe a dire: Esce il 26 febbraio 2009 (diustribuz. Medusa) PER AMARE OFELIA (1974)
Audio: Ita.mono
Video: 16:9/Ws
Il dvd Medusa ha una durata di 1h46m25s
Extra: Trailer
DiscussioneGraf • 5/09/14 02:36 Call center Davinotti - 910 interventi
Curiosità.
Federica Mogherini, appena eletta "Lady PESC" presso l'UE ed ex Ministro degli Esteri del governo Renzi, è la figlia del regista e costumista Flavio, deceduto a Roma nel 1994 all'età di 72 anni.