Indecifrabile. Momenti altissimi (formidabili la parte dedicata alla visita a Tiberio e la macchina decapitatrice) convivono con altri che suscitano perplessità (l'interminabile post-mortem di Drusilla): forse la cosa non deve stupire, perché quando si punta sull'eccesso basta un nonnulla per rovinare l'effetto. Le note traversìe l'hanno, temo, fatta qua e là da padrone. Storicamente non è attendibile (basti pensare alla qui irrisa figura di Claudio), ma certo non si è voluto fare della Storia. Le scene hard sono fatte molto bene. Invalutabile.
Alla fine della pellicola (visionata nella versione integrale) mi sono più volte chiesto che bisogno c’era di insistere tanto su scene erotiche (si fa per dire!) e di rara crudeltà. Come al solito Caligola viene dipinto solo come un pazzo sanguinario (e sicuramente lo era) e di lui vengono completamente trascurati alcuni aspetti ben più interessanti e complessi. Ma d’altronde da Brass, che farà della grevità il suo marchio di fabbrica, era difficile aspettarsi di più. Grande abbondanza di mezzi (sprecati!).
Negletto sul piano della credibilità storica - addirittura ci sono anacronistiche iscrizioni in lingua inglese! -, pornografico nelle sequenze di sesso ed esplicito nelle efferatezze, vale per l'orgia di barocchismi visivi e il colossale apparato scenico, da cui erutta la follia dell'imperatore Caligola, reso da un Malcolm McDowell comunque meno estremo che in Arancia meccanica. Alla travagliata pellicola di Guccione-Brass mancano la vis immaginifica e metafisica che animava il Fellini dell'apparentabile Satyricon, riducendosi così ad esercizio stilistico impegnativo ma sterile.
MEMORABILE: La soggettiva velata di Tiberio mentre muore strangolato; Caligola in incognito tra la folla che inscena una satira contro di lui.
L'atmosfera di perdizione è ben resa, tra sesso orgiastico (con insert hard anche ben amalgamati), bizzarrie e crudeltà varie e il cast azzeccato, con McDowell in una delle sue migliori prove; ma la versione integrale, tra polemiche e rimontaggi, resta un'opera che ha l'aria del kolossal mancato. Se i mezzi sono sontuosi, tra scenografie e costumi eccellenti e centinaia di comparse, la continuity è dubbia e il film pare più un collage di episodi ispirati alla vita di Caligola e agli eccessi del suo dominio; quello che avrebbe potuto essere lo si vedrà nella recente "Ultimate Edition".
Depurato, nella visione, dal gravame delle traversìe produttive e dall'anatema lanciato da Brass (che di fatto non lo riconosce come un suo film), questo delirio porno-storico (che di storico, in termini di attendibilità, ha poco e niente) è un buon delirio: gode di trovate visuali affascinanti, ottimi cromatismi fotografici, atmosfera decadente e perversa mesmerizzante, furore dionisiaco, interpretazioni che dimostrano trasporto (McDowell e Savoy, determinanti, convincono). Notevoli le scene emotivamente incendiarie.
MEMORABILE: La macchina decapitatrice; Gli occhi allucinati di Malcolm McDowell; La sensualità estenuata di Teresa Ann Savoy.
Una deflagrazione di pansessualità, uno scalmanato e ingovernabile furore dionisiaco mai visto prima e mai più eguagliato in seguito, un collidere inesausto di felici eccessi e difetti coronato da prove attoriali superbe (con un Mcdowell in vetta alle sue capacità), uno schizofrenico oggetto sfuggente diviso tra tensioni di esuberazione estetica (barocchismo, decadenza, lisergia, fellinismi, approcci para-viscontiani) e sfrenata passione per un hard gestito con piglio e gusto quasi aristocratico. Masterpiece, senza se e senza ma.
MEMORABILE: "Il fratello uccide il fratello. Che ha ucciso il padre. Che ha ucciso il figlio". Momento: le esplosioni orgiastiche, i momenti più alti che il cinema hard abbia mai conosciuto.
Film a cui le fin troppo note e famigerate vicende produttive han regalato un alone mitico che, alla visione, non risulta peraltro totalmente usurpato. Sicuramente frammentario, lento, magniloquente e del tutto opinabile storicamente. Abbastanza velleitarie le scene hard di Guccione tagliate in molte versioni. Tuttavia, a sprazzi, le capacità e l'energia vitale di Brass autore rifulgono di luce propria. Ottima in tal senso la prima parte in cui sono in scena i mostri sacri Gielgud e O'Toole Tiberio che porta in viso i segni dei suoi eccessi.
MEMORABILE: Quando la libertà diventa libertinaggio e i valori morali s'indeboliscono comincia il crollo delle civiltà! Naturale no?
Insulso spettacolo male sceneggiato, senza musiche e scenografie adeguate, di contenuti prevedibili e durata spropositata, troppo incentrato sul ghigno di Mc Dowell (sicuramente sensibile ad un abbondante cachet) e su amplessi e squartamenti vari (questi senza cachet) che avranno fatto divertire il personale del set per la poca professionalità e il tanto kitsch messo in mostra. Interessanti solo la piscina di Tiberio e le carrellate orgiastiche, ma per questo non ci voleva una superproduzione.
Fra i più crudeli imperatori di Roma, Caligola volle farsi dio di fronte al popolo romano, dilapidando i beni lasciati dal predecessore Tiberio. Brass genera un'opera alla sua maniera, visionaria, felliniana, eccentrica, ruotando attorno alla singolare interpretazione di McDowell, straripante e debordante. Le roventi controversie con la produzione, gli operatori e alcuni attori, scalfiscono la grandiosità del progetto che, comunque, resta a livelli molto alti.
MEMORABILE: Le incursioni pornografiche a tutto tondo volute da Bob Guccione.
Tipica boiata sulla Roma antica vista da oltreoceano: vizi, crudeltà, perversioni. Film che sa di plastico e squallido fin dal primo fotogramma; peccato perché l'interpretazione di McDowell non è male. Pollice verso per il resto del cast e in generale per tutto il film.
Ammettendo subito il mio pregiudizio sull'arte di Tinto Brass, il commento non sarà equo ma dolosamente discriminatorio e fazioso. Purtroppo non sono riuscito ad apprezzare la pomposità della sua comunicazione visiva, impressa nelle forme e nei colori. L'esplosione dei contenuti è organizzata sapientemente, con una poderosa base economica, con una forsennata ricerca per l'eccesso ostentato, troppo ostentato da divenire pacchiano. Ripeto, la regia è il problema, ma il prodotto scopre eccellenti nicchie. Ma non basta, ahimè, per smentirne la mediocrità.
Realizzato con un budget cospicuo, garantito dal successo del precedente Salon Kitty e dalla co-produzione di Bob Guccione, editore della celebre rivista Penthouse, Caligola avrebbe dovuto costituire il secondo tassello d'una ipotetica trilogia sul potere, sennonché, a causa dell'intromissione di Guccione, che girò scene hard, Brass ritirò la firma in regia. Uscito a due anni di distanza dalla realizzazione resta esempio di buon film, altalenante (a causa delle vicende produttive) tra picchi di altissimo cinema e altri di taglio più grèzzo. Anche le scene porno appaiono funzionali alla storia.
Si nota che il film è nato da un parto molto travagliato e purtroppo il risultato finale è insoddisfacente. La lunghezza eccessiva, un montaggio non adeguato, l'insistenza su elementi porno-erotici a volte superflui ne fanno un prodotto ibrido. Poi ci sono quei lampi di genio, le incredibili scenografie, la pomposità e il barocco con cui Brass o Guccione o chissà chi volevano visualizzare la decadenza del potere di quel periodo, che forse è anche quella attuale. Brass sarebbe all'altezza di un nuovo director's cut? Mah...
Film crudo e violento sulla vita del tiranno Caligola. La versione da me visionata è quella comprendente le scene hard che furono tagliate per il circuito cinematografico e che furono fonte di pesanti censure. Il film l'ho gradito molto: McDowell è assai credibile nella parte del pazzo Caligola. Si tratta di un vero e proprio kolossal con un dispiegamento di mezzi ed effetti non indifferente. Mi sento di consigliare la visione della versione integrale (naturalmente ad un pubblico adulto).
Parlando di questa versione, la prima domanda che sorge spontanea è a chi debba essere attribuita la regia del film, visto che Bob Guccione ne assunse a un certo punto il controllo totale. Il risultato è un film patinato ovunque, "finto" nell'eros e nella morte, fuori dalla storia, o in essa come la intendono oltreoceano e col sapore di serie tv accorciata. Di apprezzabile c'è solo qualche rara inquadratura femminile, di pochi fotogrammi, quasi a livello subliminale. Per il resto il nulla assoluto. Manieristico nel profondo.
Le opere più famose, i drammi di Shakespeare, i miti greci e romani: Caligula ne ricalca gli eccessi sessuali, le morti atroci, le aberrazioni. Forse è l'omaggio più rotondo e (im)perfetto al delirio dionisiaco, il lasciarsi andare dei sensi, alla follia più estrema. McDowell e O'Toole sono uno splendore; il primo un costante sopra le righe estremo e controllato, il secondo impregnato da un'ubriachezza recitativa ineguagliabile. Come tutte le peggiori perversioni, Caligula disgusta e repelle, ma è difficile guardare da un'altra parte.
Indubbiamente scorre senza tanti intoppi per tutta la sua (lunga) durata, ma è poca cosa per il tipo di opera. Il ritratto di Caligola è sicuramente parziale se non del tutto falso, ma quel che più conta è l'assoluta eterogeneità degli elementi, vista anche la natura di film "rimaneggiato". Un dispositivo di ripresa da teatro frontale convive con un guazzabuglio di riprese brevi e zoomate talvolta indecifrabili, con prove altalenanti di attori noti e con la costante presenza di intarsi pornografici imposti a tradimento. Si salvano però alcuni bei momenti di altissima perversione.
Credo che Brass ai tempi non si comprendesse troppo con Guccione e Vidal... Vidal che, addirittura, si sarebbe dissociato dal film. Troppo complesse sono le strategie interne del film e forse Brass solo marginalmente è il responsabile dell'esito finale. Comunque la pellicola è stata relegata in un filone che non le compete, tra quelle prototrash. Io penso che alcune sequenze e alcuni dialoghi siano di altissimo livello.
Il risultato di questo travagliato lavoro è di difficile valutazione. Il Principe, tacciato, oltre i suoi demeriti, di pazzia e sadismo, viene reso, secondo me, in modo più equilibrato e la sua ferocia sembra quasi figlia delle macchinazioni che vengono orchestrate ai suoi danni. Direi che la prima parte è più che dignitosa, la seconda purtroppo è estremamente pasticciata, probabilmente a causa dell'alternarsi di Brass e Guccione. Cast di livello, esperimento riuscito a metà.
Probabilmente eccessivo, ma del resto una figura come quella di Caligola (almeno per quello che ci è stato tramandato) esigeva un ritratto a tinte forti. Nonostante le note vicissitudini la regia è raffinata, si percepisce la ricerca del bello, a partire dai titoli di testa con Cha?aturjan e Prokof'ev; pure gli inserti pornografici si inseriscono perfettamente, senza dare l'idea del posticcio. Perfetto McDowell, in una delle sue migliori interpretazioni (inutile dire quale sia la prima), Terese Ann Savoy è bellissima.
MEMORABILE: La macchina taglia-teste; La "benedizione" a Livia e Proculo.
Incredibile. Se da un lato esiste il rammarico di non poter vedere il progetto originario di Brass (regista che amo molto), resta comunque la gioia per un capolavoro dell'eccesso che valica tutti i confini, dal teatro shakespeariano al cinema underground, dal kolossal-blockbuster all'exploitation più eccessiva e senza limiti, dall'hard di classe al cinema d'autore. Un viaggio indimenticabile nell'eccesso con reminescenze fellinian-viscontiane. Solo negli anni Settanta si potevano realizzare film così. Capolavoro.
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a tutti i cultori che masticano benino l'inglese segnalo questo interessantissimo video. l'autore è il comparatista che ha reperito i workprint di brass del 77 di cui si parla a pagina 3. vi fanno brevemente capolino anche scene assolutamente inedite estrapolate da diversi bootleg.
a tutti i cultori che masticano benino l'inglese segnalo questo interessantissimo video. l'autore è il comparatista che ha reperito i workprint di brass del 77 di cui si parla a pagina 3. vi fanno brevemente capolino anche scene assolutamente inedite estrapolate da diversi bootleg.
Segnalo che la nuova versione Caligula: The Ultimate Cut, di 177 minuti, dopo aver fatto il giro dei festival è già uscita in video negli Usa. Si spera arrivi quindi anche qui prima o poi, anche se andrebbe probabilmente totalmente ridoppiata. E' praticamente un altro film, il curatore dell'opera Thomas Negovan ha cercato di rimanere aderente alla versione originariamente pensata da Gore Vidal, più che a Brass o Guccione, e ha rimontato interamente il film tramite sequenze mai viste estrapolate dalle famose 90+ ore di materiale ritrovato. In pratica, nessuna sequenza del film è la stessa delle versioni originali e ci si è avvalsi anche della moderna tecnologia per sistemare alcuni dettagli.
Io l'ho visionata stasera e devo dire che è davvero notevole, ma ammetto di non nutrire ricordi delle versioni originali, che a questo punto dovrò rivedere per termine di paragone. Non avevo infatti ancora recensito il film, ma questa versione pare sia talmente differente che non potrei basarvi sopra la mia recensione.
Ho rivisto il film in versione anglofona integrale (quella da 155 min con gli insert hard di Guccione) per fare un paragone con la recente "Ultimate Cut"; per i dettagli di quest'ultima rimando al post in home-video, ma confermo che sono due film quasi totalmente diversi, con quest'ultima versione che a mio avviso ha un respiro da kolossal che nell'originale si avvertiva solo in parte.
La scelta delle inquadrature, le nuove musiche, la fotografia in altissima definizione, la storyline riordinata per dare una continuity migliore, un sacco di scene recuperate per sostituire tutte le parti hard e affini; qualcuno storcerà il naso in quanto forse la follia del film originario è stata parzialmente snaturata, ma resta un'operazione straordinaria e che a mio avviso restituisce la maestosità di quello che avrebbe dovuto essere il film. Intendiamoci, non è diventato un lavoro da educande, di sesso e nudi ce ne sono ancora in abbondanza, così come di scene di violenza, ma certi eccessi quasi grotteschi sono stati epurati in favore di un taglio più autoriale, a favorire l'idea originaria di Gore Vidal, più che quella di Brass e Guccione probabilmente. A me è piaciuto molto e gli darei un 4 pallini volentieri, anche se i 177 minuti sono abbastanza impegnativi.
No, non facciamo da tempo nuove schede, creano solo confusione.
tuttavia ha (giustamente, perché esteso a 3 ore, con reel sostitutivi e attori che nelle altre vs non si vedono diventa tutt'altro film) una sua scheda a parte anche su imdb: https://www.imdb.com/it/title/tt29703523/.
non sarebbe il caso di farlo anche qui, visto che imdb è il davinottiano modulo comportamentale di riferimento? il caligola messo tra le migliori visioni del 2025 nei grateful è quest'ultimo, ed è altra cosa anche dalla versione da 157'. così sembra che mi sono andato a rivedere quella.