Pigro • 9/10/14 00:35
Consigliere - 1707 interventiMah, io ci sono andato prevenuto. Mi interessa così tanto ciò che ha fatto Pasolini che cerco di stare alla larga da chi pretende di ricostruirne la vita. Insomma, ci sono andato aspettandomi una cosa brutta (anche pensando a Ferrara, che non amo).
Detto questo, alla fine non mi ha esaltato ma non mi ha neanche schifato, perlomeno non come il terribile petulante e morboso
Nerolio di Grimaldi.
Che dire? Io lo leggo come un omaggio a Pasolini fatto da qualcuno che si muove da una posizione esterna al nostro contesto culturale e sociale. Ne esce fuori un altro Pasolini, che però a noi non aggiunge nulla. Il film, poi, si muove in modo quasi filologico nella ricostruzione dell'ultima giornata di vita, in maniera molto fredda (ma con una cinematografia di qualità). Anche la scelta di frullare tutto in una grande macedonia (la vita familiare di casa Pasolini, l'ultima intervista, i ragazzi, il romanzo, il film) è interessante, come a ricordarci che Pasolini non è quello che abbiamo in mente, ma una gran quantità di stratificazioni che lo rendono difficilmente penetrabile.
Ecco, se c'è una caduta (non di senso, ma di resa) è proprio nelle ricostruzioni di pezzi di "Petrolio" e di "Porno-Teo-Kolossal". Incomprensibile la scelta dei pezzi da girare, se non il finale del film mai girato, che ho interpretato come una chiave di tutto il film. "Porno-Teo-Kolossal" finisce con Ninetto che dice che non c'è una fine: e proprio questa indefinitezza (che corrisponde esattamente alla produzione dell'ultimo Pasolini) mi sembra che racchiuda il senso narrativo del film, che - nonostante il rigore della ricostruzione dell'ultimo giorno - tende a lasciare aperti i confini.
Un po' "povera" la scelta del movente dell'omicidio. Che in effetti è una delle più probabili (il linciaggio-rapina del "frocio" finita male: e forse si capisce perché di "Petrolio" e "Porno-Teo-Kolossal" siano state scelte proprio quelle scene: rispettivamente il Pratone del Casilino, di cui si coglie la sessualità ma non la sacralità, e la visita a Sodoma/Roma... stesso discorso), ma che non dà conto della vera complessità di quell'omicidio.
Non so davvero che pallinaggio dare, deciderò domattina anche se il commento da 500 battute l'ho già scritto. Comunque personalmente non lo considero né una vaccata né un filmaccio. Forse i due pallini di "mediocre" possono andare bene, ma se la notte porta consiglio forse posso arrivare ai due e mezzo. Vedremo...
Ah, dimenticavo: Dafoe è impressionante per la somiglianza e fa un certo effetto, anche se il doppiaggio di Gifuni grida vendetta. Scamarcio nei panni di Ninetto non si capisce che cosa ci stia a fare, forse credeva di stare in un altro film. Ninetto nei panni di Eduardo De Filippo si salva perché è Ninetto. Adriana Asti nei panni della madre è brava, così come Giada Colagrande che fa la Chiarcossi. Un po' meno la Medeiros che fa Laura Betti (ma, certo, fare la Betti è impossibile! e comunque lei si impegna). Mastandrea non c'azzecca proprio con Naldini (lì per lì credevo interpretasse Cerami, che sarebbe stato perfetto, ma poi sono andato a leggere i credits e mi sono cascate le braccia).
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