Buiomega71 • 25/08/19 11:58
Consigliere - 26534 interventi E si è conclusa la rassegna estiva "agosto",
Melò d'agosto-Un'estate melodrammaticamente melodrammatica, 2019 dedicata al melò (di produzione prettamente americana).
Debbo affermare che è stato un tuffo nel passato notevole, scoprendo o riscoprendo, veri e propri cult d'antan, che il sottoscritto aveva un pò snobbato nella sua vita "cinefaga", un pò per gli anni (sono cresciuto e infarinato con gli anni 70) giudicandoli, a torto marcio, obsoleti.
Rendendomi anche conto di quanto questi film abbiano influenzato il cinema a venire (soprattutto di genere).
Grande cinema quindi, di registi straordinari, di attori formidabili-e soprattutto attrici-, di ottimo livello tecnico (fotografia, scenografie) e di rinomate maestranze (Hollywood è sempre Hollywood d'altronde) nonchè con la bellezza del doppiaggio d'epoca. Lasciando correre su certe battutacce che rimbalzavano in quel di Edolo tipo "Questo sì che è vero cinema di morti viventi" (che nasceva dal fatto che la maggior-se non quasi tutti- parte di cast tecnici e artistici di questi film era passato a miglior vita),ma si sà, è l'immortalità del grande schermo a fare grande artisti e opere.
Alcuni titoli, come LOLITA di Kubrick (che era in lizza fino all'ultimo, per esempio) sono stati dolorosamente omessi per far posto ad altri, d'altronde la tempistica dei giorni di programmazione è a dir poco tirannica. Oppure lasciando fuori amaramente PELLE DI SERPENTE, perchè di Lumet c'era già IL LUNGO VIAGGIO VERSO LA NOTTE (che era assente sul database davinottico) seguendo la ferrea legge "un titolo per regista" e stesso discorso è valso per Kazan che aveva in lista BABY DOLL e SPLENDORE NELL'ERBA.
Ad aprire la rassegna è stato Eliza Kazan, appunto, con l'ancora ficcante BABY DOLL, per poi proseguire con uno dei titoli più sconosciuti del ciclo (L'ONDA LUNGA), con un Lumet teatrale e lucidamente crudele (IL LUNGO VIAGGIO VERSO LA NOTTE), la sorpresa di UN PUGNO DI FANGO, davvero un'opera spietata e avanti per il suo tempo, e dopo il dramma fosco di Douglas è arrivato un altro dramma durissimo (LILITH-LA DEA DELL'AMORE) che ha favorevolmente impressionato gli spettatori.
FOGLIE D'AUTUNNO dell'amato Robert Aldrich ha fatto la sua figura, anche se non tra i suoi film migliori, classiconi come SCANDALO AL SOLE e I PECCATORI DI PEYTON PLACE sono stati applauditi (soprattutto il primo, che ha momenti di cinema immenso, soprattutto la prima parte), BONJOUR TRISTESSE ha commosso un pubblico avvolto nell'afa e nella calura, e qualcuno ha notato riverberi del futuro "giallo lenziano", LA NOTTE DELL'IGUANA di Huston è stato amato subito e la lolitesca Sue Lyon ha turbato le caldi notti dei maschietti, LA DOLCE ALA DELLA GIOVINEZZA è piaciuto per la sua durezza (il pestaggio di Newman) e per un Newman formidabile in un ruolo "negativo", LA SCOGLIERA DEI DESIDERI è stato forse il titolo più bizzarro e "folle" della programmazione, I GIORNI DEL VINO E DELLE ROSE ha colpito durissimo per la sua drammatica attualità, facendo scoprire un Blake Edwards inusuale e durissimo, ben lontano dalle sue commedie, QUELLE DUE è stato un altro pugno nello stomaco, mostrando quando avanti fosse William Wyler e che genio che era, QUESTA RAGAZZI è DI TUTTI , melò fuori tempo massimo, ha fatto pregustare la nascita della new Hollywood con un occhio ai classici, scaldando il cuore del pubblico che ha (ri)scoperto un Pollack diverso da quello di LA MIA AFRICA.
Come in tutte le rassegne ci sono stati anche titoli che hanno convinto poco (ma in percentuale minore rispetto alle altre rassegne), il pallido CASTELLI DI SABBIA di Minnelli, lo zuccheroso LA LUNGA ESTATE CALDA e chiudendo la rassegna con uno dei titoli più fiacchi e noiosi (su cui gli organizzatori contavano molto) dell'intero ciclo, il debolissimo LO STRANO MONDO DI DAISY CLOVER, lasciato per ultimo perchè doveva racchiudere in sè il dorato (e crudele) mondo dello star-system, ma qualcosa non ha funzionato, succede ahimè.
Ma i due titoli che hanno più infiammato questa rassegna sono stati lo sconvolgente (ancor oggi) IMPROVVISAMENTE L'ESTATE SCORSA e il fiammeggiante COME LE FOGLIE AL VENTO, dove Sirk è stato applaudito come miglior regista, tanto che qualcuno ha pensato bene di correre ai ripari, procurandosi alcuni titoli del regista.
Le case di produzione si sono sbizzarite : la
Warner con sei titoli, la
Columbia con quattro, la
Fox con tre, la
Metro con quattro, la
Universal con uno a pari della
Paramount.
Faccio notare che i film delle rassegne estive sono esclusi dall'annuale "palma d'oro buiesca" , e le premiazioni (decisioni dall'alto) sono state annulate per ragioni "pratiche", ma il possibile vincitore morale, se ci fosse, delle tre settimane di programmazione sarebbe stato (non senza qualche sofferenza) IMPROVVISAMENTE L'ESTATE SCORSA, che con la sua travolgente ferinità e il suo naufragare nell'horror puro ha impressionato non solo Stephen King.
Ringraziando chi ha avuto la pazienza di seguire questa rassegna (in particolare gli interventi di Rebis, Digital, Zendy e Didda) lascio il commiato con voci di corridoio.
Visto il successo (e l'entusiasmo cinefilo) di questa rassegna di titoli vintage, si vocifera che l'estate prossima (a dio piacendo) si verterà ancora sull'annata anni 50/60, ma questa volta con film di produzione eslusivamente italiana.
Chissà, lo scopriremo solo vivendo.