Una valanga inarrestabile di elogi incondizionati da parte della critica (l'Academy non fu d'accordo: nessun Oscar!) per una commedia d'altri tempi, con un Cary Grant vittima della travolgente carica di Katharine Hepburn in versione maschiaccio: spudorata, invadente, eccessiva, totalmente sopra le righe, spesso non lascia quasi aprir bocca al povero paleontologo che trascina nelle sue avventure assieme a un leopardo (il Baby del titolo originale). Lui poco credibile nel ruolo del bravo fessacchiotto, sul punto di sposarsi, che si fa coinvolgere ripetendo monotematicamente le stesse espressioni, lei stomachevolmente logorroica sa rendersi antipatica come non facilmente capita. Visto oggi,...Leggi tutto benché si intuiscano le qualità di una sceneggiatura indubbiamente articolata, è un film molto legato a una comicità molto polverosa che la pur sapiente regia di Hawks contribuisce a rendere scatenata solo in apparenza, in realtà fiacco nella ripetizione di cliché e trovate oggi decisamente sorpassate. Si apprezza la grazia, si plaude all'indubbia bravura della protagonista (meno di Grant, troppo caricaturale) ma dopo un po' il rischio d'annoiarsi c'è; e i due che in coro cantano per ammansire il leopardo appaiono irrimediabilmente patetici, al giorno d'oggi. Tra le commedie americane eccelle, ma il senso di sopravvalutazione è forte.
Imbranatissimo paleontologo con la testa fra le nuvole incontra una giovane e ricca ragazza che si innamora di lui e gliene combina di tutti i colori. L'aggettivo "scatenata" sarà anche trito, ma è difficile trovare di meglio per descrivere questo caposaldo della screwball comedy americana, dal ritmo frenetico e con personaggi tutti talmente sopra le righe da risultare quasi irritanti. La Hepburn è un ciclone, Grant svampitissimo tiene testa, il sommo Hawks, dietro la camera, orchestra sornione il caos.
Commedia scatenata che regge i quasi 70 anni che ha sul groppone. Ottimi Cary Grant e Katharine Hepburn che riescono a convincere nel ruolo di due personaggi totalmente "picchiatelli" ma che ispirano grandissima simpatia. Howard Hawks è regista eclettico che anche nella commedia è riuscito ad esprimersi a buonissimi livelli. Il "baby" del titolo originale è un cucciolo di leopardo destinato a creare con la sua presenza scompigli inauditi. Ancora adesso ci si diverte, e anche parecchio.
Grande classico della commedia americana. Scritto e diretto con maestria dal grande Hawks, che conferisce alla pellicola un ritmo esemplare, si avvale di gag e scene che non si possono dimenticare. Strepitoso e ben assemblato il cast, dominato dagli splendidi e irresistibili Grant ed Hepburn. Sempre eccellente anche il grande Ward Bond. Diversi i momenti da ricordare.
Susanna conferma ancora una volta la maestria di un grandissimo regista come Howard Hawks, capace di dirigere sempre al meglio film di genere completamente diverso come il western e in questo caso una divertentissima commedia, magistralmente intepretata da due grandi attori come la Hepburn e Grant, che danno vita a spassosi duetti grazie ad una sceneggiatura impeccabile e che rispetta al meglio i ritmi del cinema brillante.
Vertice della screwball comedy e miglior esempio della guerra dei sessi secondo il grande ed eclettico Howard Hawks, con l'uomo (qui un paleontologo occhialuto e distratto) destinato a soccombere di fronte alla donna, nell'occasione una travolgente ereditiera dai gusti bizzarri quanto ad animali da compagnia ma ben decisa a catturare/sposare il miglior maschio in circolazione. Il ritmo elevatissimo, le gags a ripetizione e i due interpreti insuperabili nel genere garantiscono l'eterna giovinezza di questa fenomenale commedia.
MEMORABILE: La distruzione finale del paziente lavoro del paleontologo
Una mirabile sequenza di deliziose sciocchezze e buffonate, costruita secondo il principio del "proviamo a spararne una più grossa dell'altra", tutto intrecciato in una costruzione comica precisa al millimetro, con Hawks che esortava i protagonisti a recitare a duecento all'ora, fin quasi a parlare l'uno sulle battute dell'altro. Grande la coppia centrale, in particolare la Hepburn, per un film del quale si ritrova l'influenza in 70 anni di cinema successivo e di cui è debitrice molta commedia odierna. Notevoli anche i caratteristi di contorno.
Cult dell'umorismo brillante che è un concentrato di brio e divertimento, una parabola goliardica sul rapporto tra i sessi e sul gioco della seduzione. Il ritmo concede poche pause anche per i veloci e allegri dialoghi e la trama si lascia seguire sempre col sorriso sulle labbra. Katharine Hepburn è frizzante ed in perfetta sintonia con Cary Grant. Ne esiste una versione colorizzata, che permette di osservare piacevoli dettagli nelle immagini. ****
Uno dei film più perfetti mai realizzati. Caratteri ben delineati in pochi tratti, situazioni comiche di rara efficacia, ritmo privo di cadute, recitazione esemplare. "Susanna" è la dimostrazione che il cinema può essere un'arte solo quando non è animato dalla pretesa ossessiva di raggiungerla, come purtroppo quasi sempre è avvenuto nel cinema europeo del dopoguerra.
Bellissima commedia del grande Howard Hawks. Incredibile che siano passati così tanti anni: il film è di una modernità spiccata e si svolge veloce, sbarazzino, frenetico, arguto, senza mai calare di ritmo e qualità dei dialoghi. Le gag si susseguono senza freno, con un utilizzo della comicità davvero delizioso. Gli interpreti sono al top: la Hepburn mattatrice assoluta, un vero vulcano e Grant povero imbambolato e vittima degli aventi di rara simpatia. Ottimo.
La mamma di tutte le commedie, dove una dinamica e invadente ragazza scombina i piani troppo tranquilli di un uomo in trappola. Praticamente non c'è un attimo di respiro. Grant e Hepburn fanno scintille e Hawks orchestra un gruppo di comprimari (lo psichiatra, la zia, il cacciatore etc.) che surriscaldano la già intensa atmosfera. Memorabili i qui pro quo con l'avvocato, l'apparizione di Baby, la scena in prigione. Le figure istituzionali son sbeffeggiate da un tornado chiamato Katherine. Immortale.
Questa è una di quelle pellicole che dà l'idea della vecchia commedia americana. Un cast sopra le righe, che vede un goffo Cary Grant e una graziosa ma invadente Katharine Hepburn come protagonisti. Non annoia e anzi diverte. Howard Hawks è maestro poi nell'orchestrare il tutto.
Grande esempio di commedia. Accoppiare un'eccentrica ereditiera del Connecticut con l'imbranato scienziato è il pretesto per una serie di gag esilaranti sia sul piano dei dialoghi che su quello strettamente visivo (al punto che anche muto risulterebbe godibile). Grant e la Hepburn si muovono come schegge impazzite in un contesto che a fatica riesce a contenerli tale è la loro esuberanza e che sottintende ad una battaglia dei sessi in cui è lei (come spesso nelle screwball comedy) a condurre il gioco.
Howard Hawks firma questa commedia americana molto effervescente con un piede sull'accelleratore, senza mai un momento lento o che annoi. Katherine Hepburn e Cary Grant sono una coppia ben formata. Susanna è una delle migliori commedie americane che abbia mai visto.
Frizzantissima commedia di Hawks, che qui ha a disposizione due giganti come la Hepburn e Grant. La prima si cimentava con il suo primo ruolo comico, riuscendo a convincere con una follia incomparabile e uno sguardo sempre acceso. Grant è invece già vecchia volpe e se la gioca benissimo, soprattutto nelle piccole deliziose improvvisazioni. Il resto del cast gioca ruoli piccoli ma essenziali, delineando un'eccentrica cittadina di provincia dove due leopardi scateneranno il finimondo. Ben invecchiato e ancora divertente, da vedere.
MEMORABILE: "Because I just turned gay all of a sudden!"; il cane George fugge con l'osso di dinosauro.
Capolavoro della screwball nato dalla frizzante regia di Hawks e dall'alchimia perfetta tra Grant, impacciato paleontologo e la Hepburn nei panni dell'ereditiera con la testa fra le nuvole. Tutto ciò che la commedia romantica dovrebbe essere (ma che è sempre meno) è qui: ritmo scatenato, gag e battute in rapida successione, comprimari di prima classe, atmosfera leggera ma non sciocca, gradevoli bizzarrie (il cucciolo di leopardo in primis) e una guerra tra i sessi nella quale i due protagonisti non perdono mai la simpatia del pubblico.
MEMORABILE: Il crollo dello scheletro di dinosauro.
Celebratissima commedia sostenuta da un cast assolutamente in palla ma zeppa di cadute nel cartoonesco (il secondo tempo, con la tigre in agguato, ne è pieno) che demoralizzano la battaglia tra sessi tipicamente slapstick e annacquano la verve del film. Ça va sans dire, ritmo e regia senza alcuna sbavatura. Il secondo doppiaggio ritrasforma il nome della protagonista in Susan rendendo ancor più obsoleto il titolo italiano.
Screwball comedy perfetta, ancora oggi godibilissima in ogni sua scena, dal ritmo velocissimo, frutto della maestria di Hawks in regia che mette a punto ai massimi livelli la sua idea di coppia uomo/donna che si parla addosso, con un Grant grandissimo che si fa sempre più incastrare dalla bella e brava Hepburn. Un ingranaggio che non perde mai colpi, tra equivoci, scorribande e una valanga di non-sense. Imperdibile.
Gradevole, brillantissima commedia leggera Anni Trenta. Narrazione dai ritmi più che moderni, una sceneggiatura efficace al servizio di una vicenda un po' stramba che, pur nella sua semplicità, coinvolge lo spettatore fino alla fine, fra romanticismo, un pizzico di avventura e tanta comicità in punta di... recitazione. Merito dell'ottima caratterizzazione dei due personaggi principali, resi sullo schermo da par loro da due colossi del cinema mondiale, che nella circostanza mostrano tutto il loro spessore, con la Hepburn da dieci e lode.
La migliore traduzione italiana per screwball comedy è commedia svitata, ovvero una miscela dosatissima di romanticismo e umorismo (secondo ricette hollywoodiane) con, talvolta e come accade qui, situazioni slapstick (memorabile l'equilibrismo del finale, sullo scheletro del dinosauro). Il mago Howard Hawks (sostenuto da una sceneggiatura scalmanata ma dalla precisione chirurgica) e i fuoriclasse Grant e Hepburn in forma smagliante ci consegnano un film fluidissimo che si guarda tutto d'un fiato; vera pietra di paragone per il genere brillante.
Uno dei film piu divertenti della storia del cinema, con dialoghi fittissimi da screwball comedy, trovate a ripetizione e soprattutto un'interpretazione magistrale da parte dei due protagonisti. I due parlano, fanno disastri, si amano e si odiano, ne combinano di tutti i colori: si capisce perché a Tarantino piacesse così tanto (anche se in apparenza propone temi assai diversi).
MEMORABILE: La scena al ristorante quando entrambi hanno problemi di vestito...
Celebre commedia sofisticata che ha dalla sua parte un’ottima regia e ritmi serratissimi sostenuti dalla verve e dalla professionalità di due istrioni come Cary Grant e Katherine Hepburn. Personaggi spesso sopra le righe e tanto nonsense sono i punti cardine nel corso del film, che non trova mai momenti di noia. Nonostante sia datato 1938 non sente affatto il peso degli anni... anzi.
Howard Hawks imprime a questa commedia una velocità impressionante e la coppia Grant/Hepburn funziona a meraviglia, con lui letteralmente travolto dall'esuberanza di lei. Quello che convince meno è invece l'abbondanza di gag slapstick, a volte un po' fuori fuoco nell'economia generale del film, basata essenzialmente sul conflitto dialettico fra i due protagonisti. Ciò nonostante si tratta di un'opera leggera e divertente, che fa dimenticare di avere quasi un secolo d'età.
Susanna è una giovane ereditiera che non sa quello che vuole, poi incontra un paleontologo troppo "inquadrato" e sarà fatale. "Oggi le comiche" potremmo dire, perché il film eredita lo stile dei vari Stanlio & Olio per il continuo avvicendarsi frenetico di situazioni risibili in un'atmosfera perfino surreale. Il risultato è sfiancante sotto tanti punti di vista, perché ci si vorrebbe appellare a un barlume di storia realistica che non arriva mai. Molto invecchiato dal tempo.
83 anni sul groppone e un ritmo inferocito che gli consente di rimanere tuttora godibile: questo è "Bringing up baby", uno dei maggiori esponenti di un genere che ha lasciato qualche eredità nella commedia americana. I due antagonisti sono un Grant impacciato e una Hepburn frizzantina, incalzante sin quasi al fastidio e in grado di gettare nella caoticità anche il momento apparentemente più tranquillo. Proprio questo caos di fondo è l'elemento che attrae nelle prime decine di minuti e viene un po' a noia attorno all'epilogo, quando la sensazione di "troppo" è ormai maturata.
MEMORABILE: Il verso del leopardo; La scena iniziale al ristorante; La cena animata.
Il tempo non è stato un galantuomo nei confronti di ques'opera di Hawks, considerata uno dei vertici della screwball comedy. Rispetto ad opere coeve, l'umorismo pare eccessivamente datato e la caratterizzazione del personaggio di Susan è oltremodo caricata, al punto da renderla sin da subito antipaticissima nel suo incessante trotterellare da una situazione all'altra. La regia è impeccabile in quanto a dinamismo e alcune scene sono indimenticabili. Nonostante Grant non sia troppo credibile nei panni del fessacchiotto dal cuore d'oro, fornisce una prestazione di assoluto valore.
MEMORABILE: Le manovre nel parcheggio del campo da golf; Il primo incontro con Baby; Le scene nella prigione.
Paleontologo si imbatte in un'ereditiera per una clavicola di brontosauro. Pietra miliare della screwball comedy (copiata ad esempio da Lo sport preferito dall'uomo) con un ritmo irresistibile e trovate a ripetizione. L'eccesso è dominante nelle situazioni, con lievi pecche nel matrimonio dimenticato e nel bacio in odor di censura. Grant è un filo sprecato come ruolo mentre la Hepburn, che non è accattivante come una bellona, dimostra varietà di mimica (eccellente quando fa la dura). Regia con incastri perfetti che perde, per questioni di anagrafe, negli effetti coi ghepardi.
MEMORABILE: L'eco del gufo col ghepardo; La Hepburn che parla come una criminale; Il crollo finale; Le buche del cane.
Usciamo anzitutto fuori da dubbio: Hawks aveva già fatto e avrebbe continuato a fare di gran lunga meglio nel genere, ma certo il carattere distintivo così ferocemente regressivo della screwball troverà un registro altrettanto esaustivo solo con Il magnifico scherzo. Non a caso i due film condividono (oltreché al protagonista Grant, al suo "character" e in qualche modo alla tematica "ferina"), un tirare così esasperantemente la corda della commedia fino a esaurirla e renderla quasi molesta, proprio come la svitata miliardaria dell'appuntita Hepburn. Spietato ma quasi giurassico.
MEMORABILE: La doccia di Grant e i vestiti "rubati".
Strepitoso esempio di come si dirige e scrive una commedia piena di ritmo, scene divertenti e situazioni grottesche, questo film di Haws rimane una pietra miliare del cinema americano anni '30. Il tutto grazie innanzitutto a una sceneggiatura ricca di spunti comici divertenti e alle interpretazioni eccellenti di due attori formidabili come Grant e la Hepburn, i quali mostrano molto chimica tra loro creando scene simpatiche e che faranno scuola per le commedie di lì a seguire. Hawks si conferma un grande artista, entrando nella commedia in maniera formidabile.
Una commedia divertente col classico incontro-scontro tra un uomo ingenuo e svagato e una donna intraprendente e volitiva, per non tacer del piccolo giaguaro che ne condiziona le scelte. Film spigliato e incalzante, con una buona sceneggiatura senza dialoghi troppo leziosi, e due protagonisti freschi e carismatici. Si ride non raramente, perfino a distanza di parecchi decenni, segno dell’efficacia di battute e situazioni davvero in stato di grazia. Da notare l’uso per la prima volta sugli schermi della parola “gay” (con Grant in vestaglia).
Commedia d’attori - ma anche di buona scrittura - che rivista oggi assume più che altro l’aspetto di un carosello di sketch a oltranza (esilarante quello in carcere). Chiaramente invecchiato ma sempre piacevole da rivedere, conserva molti degli aspetti ingenui dell’epoca. Bravi tutti gli interpreti, ma l’alchimia tra Katharine Hepburn e Cary Grant è qualcosa di deliziosamente impagabile.
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Nel libro di Wensley Clarkson TARANTINO - THE MAN, THE MYTHS AND HIS MOVIES edito nel 2007 viene citato come uno dei film e delle fonti di ispirazione che più di ogni altro hanno influenzato la carriera registica di Quentin Tarantino.
Questa è bella. In cosa avrebbe influenzato Tarantino questa pellicola? Sarebbe interessante
saperlo. Lo stesso dicasi per alcuni altri film come, ad esempio, quelli di Godard.
Cotola ebbe a dire: Questa è bella. In cosa avrebbe influenzato Tarantino questa pellicola? Sarebbe interessante
saperlo. Lo stesso dicasi per alcuni altri film come, ad esempio, quelli di Godard.
Beh, il film di Godard "BANDE À PART" deve per forza aver avuto molta importanza per Tarantino, visto che la sua casa di produzione si chiama "A band apart"
CuriositàMatalo! • 11/06/10 11:10 Call center Davinotti - 613 interventi
Caesars ebbe a dire: Cotola ebbe a dire: Questa è bella. In cosa avrebbe influenzato Tarantino questa pellicola? Sarebbe interessante
saperlo. Lo stesso dicasi per alcuni altri film come, ad esempio, quelli di Godard.
Beh, il film di Godard "BANDE À PART" deve per forza aver avuto molta importanza per Tarantino, visto che la sua casa di produzione si chiama "A band apart"
Tarantino ne spara una ogni giorno ma fate attenzione ai dialoghi di susanna e forse la cosa non vi parrà tanto strana