Questo secondo capitolo non raggiunge certo la qualità del primo e soprattutto non aggiunge niente di nuovo, eccezion fatta per certe scene veramente riuscite. Forse l'innovazione del primo capitolo si era già esaurita tutta e cercare un sequel per il poliziotto robotico risultava alquanto difficile. Comunque, come già detto prima, alcune scene sono piuttosto memorabili per l'atrocità e violenza con cui sono state girate e meritano di essere viste. Discreto.
Un’allegra cavolata priva di contenuto. E’ tutto incentrato su violenza, effetti e effettacci e su due cattivi (uno formato tascabile e l’altro robotizzato) attorno ai quali ruota la vicenda. A completare l’opera ci pensano poi un Robocop considerato obsoleto e una nuova super droga che arricchisce i cattivoni. Il guazzabuglio può risultare passabile, a patto che si disattivi il cervello e ci si accontenti delle immagini (l’apertura toracica, lo smantellamento, primi esperimenti di super sbirro, occhi e cervello). Mediocre, ma sopportabile.
Elaborazione mediocre di un ottimo soggetto (ma molto peggio si vedrà nel capitolo 3) realizzata con budget milionario (in dollari) utilizzato per rendere la confezione del prodotto pressoché perfetta. Gli scontri tra macchine killer ed il cyborg poliziotto sono visivamente perfetti, nè manca qualche effettaccio splatter davvero impressionante. Il passaggio del testimone da Verhoeven al regista Irvin Kershner (Gli Occhi di Laura Mars e parecchi film TV) ed il cambio del cast si fa, però, pesantemente sentire sul risultato finale.
I raffinati livelli di lettura raggiunti dal primo film (che era insieme film d'azione ma anche satira socio-politica) non vengono neanche lontanamente sfiorati in questo sequel, che dal precedente prende solo il personaggio; quello che resta è un film d'azione che in alcune parti appare coinvolgente e ben fatto (e bello visivamente) come centinaia di film del genere che si dimenticano subito dopo averli visti. È comunque meglio del terrificante terzo capitolo.
Seguito di una bruttezza inenarrabile. Iperviolento, con una trama risibile, personaggi diventati pure e semplici macchiette in funzione delle solite scene d'azione che, nel finale, diventano assai improbabili. Dialoghi di una banalità sconcertante e cast che subisce un involuzione preoccupante. Weller è annoiato, la Allen è distratta. Gli altri semplicemente mediocri. Da evitare, come il terzo capitolo.
Spesso le persone (i registi, i produttori) sono convinti di riscuotere successo e denaro sfruttando nomi famosi. In questo caso viene ripreso il famoso poliziotto cyborg, ma il risultato è alquanto scadente. Del primo capitolo resta il nome e basta, ma il peggio dovrà ancora arrivare.
Un po' snobbato e sottovalutato, a mio parere, questo secondo capitolo di "Robocop". Certo, la complessità sottotestuale e la potenza visionaria di Verhoeven restano lontane, ma Kershner ha pur sempre diretto "L'impero colpisce ancora", e non è quindi l'ultimo scemo del villaggio. Pur ricondotto ad un alveo semplificato e puramente "action", questo sequel è abbastanza godibile e movimentato. I veri guasti si avranno col terzo episodio; questo mi sembra salvabile.
Il prototipo di Verhoeven rimane un masterpiece immortale di inaudita, monumentale potenza visiva e concettuale. Questo inevitabile sequel, diretto da un regista dotato come Kershner, non raggiunge ovviamente i livelli di epica violenza del primo capitolo, ma certamente ha i suoi punti vincenti: violenza ben dosata, SPFX molto buoni, scontri tra i due Robocop spettacolari (che anticipano di poco quelli dei due Terminator nel film di Cameron), cattivi convincenti, ritmo sostenuto. Meno iconoclasta e cupo del predecessore, ma non da buttare.
Dopo il notevole primo campione, un buon secondo giocatore. È diverso, un po' meno sociopolitico, ben più tecnologico; gli elementi marci si palesano, ma perdono parte del fascino oscuro e ambiguo visto prima. La corporazione esagera con le sue ambizioni, predisponendo un progetto con uno schizoide allucinato e le sue droghe colorate. Il confronto finale non è male, con l'ultimo maligno espediente del cattivone, proprio adatto a lui ed alla sua schifosa società. La regia è buona, con qualche discreta traccia di sangue, per ricordare il precedente percorso.
MEMORABILE: Un robot: "Sono autorizzato ad usare la forza pubblica", poi mitraglia il povero tecnico disarmato. L'impatto con l'uomo trattato con acqua acida.
La mancanza di Verhoeven si fa sentire. Privato dell'ironia e del cinismo satirico che avevano contraddistinto il primo film, questo sequel finisce col diventare presto una bischerata sanguinolenta fine a sé stessa, seppur visivamente allettante (Kershner ha pur sempre L'impero colpisce ancora nel suo curriculum). Il cast, inclusi gli elementi originali, non brilla. Banale e rozzo, un seguito assai deludente per un film di una certa importanza.
Paul Verhoeven si defila e lo scettro passa al regista de L'impero colpisce ancora. Risutato: da una buona sceneggiatura del fumettista Frank Miller esce una sorta di Mazinga contro Goldrake, con due Robocop, l'originale e la copia (con un cervello di un criminale) che se le danno di santa ragione. Per chi vuole solo un baraccone pieno di "crash" e "bang", questo sequel può piacere, gli altri si astengano. Curioso trovare nel cast Galyn Gorg, una ballerina scoperta da Pippo Baudo... Deludente, come molti sequel anni '80.
Un secondo capitolo abbastanza diverso rispetto al precedente: più ironia, toni meno cupi e più effetti fracassoni, ma alla fine ci si diverte. Il cast è praticamente lo stesso: Weller è ancora Robocop ma spesso si fa rubare la scena dal reparto cattivi, la Allen è abbastanza defilata. Notevole lo scontro finale fra i cyborg, buone le scene delle sparatorie. Un sequel disimpegnato ma gradevole.
Ho sempre considerato inutili i sequel di grandi film: ogni volta viene stravolta o quantomeno banalizzata la figura originaria del personaggio. Non è questo il caso, si tratta di un buon film d'azione che segue ottimamente il primo capitolo e ne arricchisce trama e personaggi. Notevole il cinismo dei cattivi, attualissimo il tema "politico". Avvincenti le sfide tra i due robot.
MEMORABILE: Il cattivo d'acciaio che uccide la sua "amata".
Tratto dalla violentissima graphic novel di Frank Miller, il secondo capitolo del cyber-sbirro è purtroppo una grande delusione. Persa l'autorialità e le frecciate di nera ironia di Verhoeven, questo sequel, nonostante la ferocia del citato fumetto, smorza i toni e propende per un prodotto mainstream ingenuo, condito con sequenze venate di ridicolo. Resta ben poco anche dello spirito anarchico del prototipo, presentando una sequela di sparatorie ben scritte e orchestrate ma fini a se stesse. Mezzo pallino in più per la bella stop motion di Tippet.
MEMORABILE: Il lungo duello tra Robocop e Cain in versione cyborg.
Sequel del film di Verhonen, inevitabile visto l'enorme successo del prototipo di cui però perde quasi del tutto la componenete "politica" di critica sociale. Ma quel che è peggio colpisce meno dal punto di vista visivo, e non poteva essere altrimenti considerato il cambio alla regia (l'anonimo Kershner non può certo competere con l'olandese), ma diverte anche meno a causa di una sceneggiatura poco ispirata e ripetitiva. Classico seguito senza un vero perché e girato solo per ragioni commerciali.
Dopo il successo del capostipite era scontato che se ne girasse un sequel. Verhoeven passa il testimone a Kershner, ma forse il cambio di guardia che pesa maggiormente è quello in sceneggiatura. Il film appare un po' sottotono rispetto al primo capitolo, ma resta un buon lavoro. Interessante il personaggio di Caine (che sostituisce sulla scena Boddicker), meno credibile la relazione tra il "megapresidente" e la scienziata bellona e spregiudicata. Nel complesso, promosso.
MEMORABILE: Lo smantellamento di Robocop simile alla propria esecuzione nel primo film; Robocop rincitrullito che si diletta in filosofia ed educazione civica.
Hollywood si affida al grande Frank Miller per scrivere il seguito di Robocop. Ma purtroppo l'esperienza per il fumettista americano è deludente, perché le sue idee vengono quasi tutte scartate o modificate da regista e produttori. Si può comunque recuperare la fedele impostazione di Miller in una serie a fumetti pubblicata anche in Italia. Nel film non c'è traccia della satira corrosiva su temi come capitalismo, privatizzazione, sciopero, bancarotta. La pellicola è infatti un modesto film di fantascienza anni '90 come tanti e basta. Peccato.
Il sequel del celebre robot poliziotto scade profondamente nel ridicolo, nonostante il protagonista, l'ambientazione e i temi che si potrebbero trattare siano ottimi. Difficile dire cosa sia più fastidioso fra un bambino a capo di un impero della droga che si atteggia ad adulto, un robocop che si muove in maniera esagerata e ridicola (e tanti salti al training fatto per il primo film), un robot tossicodipendente (ma dai...) e un'inutile parentesi che vede il protagonista stalkerare la sua ex moglie...
All'inizio pare che la rinascita intimista di Murphy iniziata nel primo film tocchi vette ancora più alte (subentra la sua ex-famiglia). Au contraire, il sequel prende presto una svolta ultra-fumettistica, ironizzando su tutto (dall'inettitudine dei politici alla corporatocrazia capitalista passando per i buonismi liberal) col frizzante gusto libertario del soggettista Frank Miller. Robocop passa in secondo piano e il suo dramma umano affoga in un mare di gag e di effetti speciali. Ci si diverte, ma lo script è pasticciato e il focus sfuggente.
MEMORABILE: Robocop in versione politicamente corretta; Noonan ridotto a cervello occhiuto come lo zio de Il ristorante all'angolo; Lo scontro finale fra robot.
Un gradino sotto il prototipo verhoeveniano, di cui ripropone con meno mordente alcune tematiche: l'ironia su una società dominata dalla televisione e dai grandi moloch economici (che qui addirittura vogliono "privatizzare" la città di Detroit), la fusione di uomo e macchina, la violenza, qui ancora se possibile più sfrenata (con morti accoppati a decine e un bambino gangster). Tutto sommato ci si diverte anche, visto che il ritmo è buono e gli scontri a fuoco non mancano. Effetti speciali per l'epoca discreti. Weller e Nancy Allen recitano come "robot", Noonan bravo come sempre.
MEMORABILE: "L'operazione" con bisturi del poliziotto; Camion contro Robocop; Robocop fatto a pezzi; Il robottone cattivo e lo scontro finale con esso.
A tratti si ha l'impressione di assistere a un prodotto rivolto alla televisione, medium, tra l'altro, preso di mira e presentato come recipiente di pubblicità incredibilmente esilaranti che condiscono qua e là il film. La parte fumettistica funziona, mentre l'eccessiva durata non aiuta certamente lo sviluppo di una trama prevedibile e dagli sviluppi poco interessanti. Le musiche sembrano fatte con lo stampino.
Ottimo confermare il cast del capolavoro precedente! La violenza non manca, l'iniquità si respira a pieni polmoni. Per tre quarti di pellicola, nonostante manchino la forza e la critica sociale, il film regge bene perché con un lavoro di cesello ci vengono mostrati altri punti di vista su RoboCop e il suo universo. Si chiude in caciara con un finalone, lungo, nel quale si va palesemente oltre. Peccato, perché con scelte oculate saremo qui a parlare di un altro grande film. Bravissimo Noonan, decisa la Allen, incomprensibile invece la scelta di mettere un bimbo a fare da boss.
Non avrà il furore anarcoide del primo film, ma grazie al talento del "re dei sequel" Kershner il risultato è sempre ottimo e forse ancora più feroce e scorretto dell'originale: non si lesina sul gore e nemmeno sull'ironia contro la stupidità del politicamente corretto e sullo strapotere delle multinazionali, che spesso e volentieri vanno a braccetto con il narcotraffico e la politica corrotta. Aggiungere un nuovo ferocissimo cyborg come villain e un gangster bambino e il film diventa memorabile, oltre che improponibile oggi. Un po' sbrigativo verso la fine, ma è un peccato veniale.
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HomevideoGestarsh99 • 7/09/11 00:29 Vice capo scrivano - 21549 interventi
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DATI TECNICI
* Formato video 1,85:1 Anamorfico 1080p
* Formato audio 2.0 Mono Dolby Digital: Ceco Ungherese
5.1 Dolby Digital: Portoghese
5.1 DTS: Italiano Francese Spagnolo Tedesco Russo
5.1 DTS HD: Inglese
* Sottotitoli Italiano Inglese NU Francese Tedesco Spagnolo Olandese Russo Croato Ceco Greco Cantonese Ungherese Coreano