Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il primo grande successo di Giancarlo Giannini (e l'unico del regista Marco Vicario, che proverà a bissare con L’EROTOMANE senza riuscirvi), è PAOLO IL CALDO, storia senza troppe pretese (ma troppe e ingiustificate velleità autoriali) tratta dall'omonimo romanzo di Vitaliano Brancati. Paolo è un siciliano doc, abituato fin da piccolo a coltivare ogni tipo di esperienze sessuali (a partire da quella con la serva di casa, un’Ornella Muti che mostra il seno senza pudori), più vicino per questo al ricchissimo nonno che non al padre, socialista quasi misogino di alti principi. Fino a 25 anni resterà in Sicilia a spassarsela con tutte le giovani...Leggi tutto attratte dal suo sguardo freddo ma sensuale per poi trasferire la sua monomania nella Capitale, dove passerà dalle feste dell'alta borghesia ai marciapiedi del Lungotevere arricchendo sempre più la propria collezione. Ciononostante Paolo non sorride mai, conscio di attirare le donne solo “per la minchia”, come dice lui, e non per il cervello, come capita invece al suo amico giornalista. Parabola triste e meschina del solito galletto all'italiana incapace di guardare ad altri interessi al di fuori delle donne, diretta senza grinta e di una noia mortale benché asservita da un eccellente cast (oltre a Giannini e alla Muti ritroviamo anche semicomparse del calibro di Enrica Bonaccorti e Barbara Bach e grandi attori sottovalutati come Gastone Moschin, Rossana Podestà, Vittorio Caprioli...). Scenografie iper barocche e curatissime di Flavio Mogherini, musica di Armando Trovajoli in perfetto Morricone-style (periodo Sergio Leone). Per essere una commedia è troppo seria: non ci si diverte proprio.

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Undying 13/06/08 15:31 - 3807 commenti

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Ispirato da un romanzo parziale (dal medesimo titolo) scritto da Vitaliano Brancati, il film racconta delle esperienze sessuali di Paolo (Giannini al suo primo grande successo) un ruffiano e meschino personaggio siciliano, attratto unicamente dal sesso e pronto ad attivarsi, come una macchina, alla prima occasione. A cominciare dalla serva di casa sua (una giovanissima Ornella Muti, con le zinne sempre a vista) per proseguire -dopo il trasferimento a Roma- a "tirare le donne per la minchia". Il registro del film è però di tipo serio e la regia lenta e noiosa. Scenografie di Flavio Mogherini.

Homesick 24/10/10 09:17 - 5737 commenti

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Prosaico, manierato, monocorde. Tra le mani di Vicario, regista principe del gallismo italico, il romanzo di Brancati non può che relegare in un cantuccio le proprie riflessioni esistenziali e sociali e degradarsi ad interminabile scorribanda erotica interclassista compiuta vita natural durante dal “buzzanchiano” Giannini, lo sgradevole sciupafemmine del titolo. I pochi momenti buoni sono all’inizio, ove si riassaporano le pagine dello scrittore nelle effigi e nei dialoghi a tavola del vecchiaccio zozzo e reazionario Stander, del violento Moschin e del malaticcio e signorile Cucciolla.

B. Legnani 27/11/09 00:19 - 5592 commenti

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Il Vicario migliore. Strepitoso Giannini, truccato splendidamente, contornato da un cast eccezionale a partire da Cucciolla e Caprioli. Gineceo superbo. Doppiaggio splendido (Gàipa, scusate l'ardire, salva per l'ennesima volta il mediocre Stander), scenografia lussureggiante (Mogherini), trovate spiritose in una vera commedia drammatica. Critica divisa, all'epoca. Chi non vi trovò il vero spirito di Brancati e chi, pur sottolineando la commercialità dell'operazione, ne lodò la tenuta cinematografica. La Muti mostra non solidissime tettine, la Podestà troieggia splendidamente, Fangareggi ha tre-quattro assi come non mai. Una goduria.

Panza 20/12/12 15:13 - 1884 commenti

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Sfrutta il topos dello sciupafemmine più classico, finalizzati a uno svolgimento molto lirico e teatrale (sottolineato dalle belle musiche di Trovaioli). Anche se la confezione dà l'impressione di un film molto curato sotto tanti punti di vista (in primis la scenografia), del film rimane ben poco, nonostante il ricco cast (Giannini, Moschin, Lionello). Vicario dirige indubbiamente molto bene, ma manca proprio la sostanza del film: un'occasione davvero sprecata. All'epoca ebbe un successo tale da ispirare una stralunata parodia con Ingrassia.

Albstef90 5/03/13 16:51 - 78 commenti

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Dal romanzo di Vitaliano Brancati, Vicario realizza questa pellicola scegliendo come protagonista nel ruolo di Paolo l'emergente Giannini. Il film si apre molto bene, accompagnato da un commento musicale fantastico di Trovajoli. La prima parte, quella dell'infanzia, viene diretta con stile fine e nostalgico ma anche con qualche spruzzata di ironia. Più oltre il film si sposta più sulla commedia all'italiana, ma tutto sommato si lascia vedere. Bravo Giannini che incarna alla perfezione la sicilianità del personaggio. Simpatico!
MEMORABILE: Le avventure dell'infanzia di Paolo; L'arrivo a Roma e le nuove avventureù; Il finale amaro e senza speranze!

Dusso 31/10/14 12:11 - 1568 commenti

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Probabilmente meglio Paolo giovane che il resto del film con lui cresciuto (da quando subentra quindi Giannini); non che sia un brutto film, anzi (un paio di scene da ricordare ci sono, come quando lui vede la madre nella stanza intenta a...); si vede il tratto tipico di come intende la commedia Vicario, ma proprio questa impostazione troppo sollazzevole non mi ha troppo convinto. Eccezionale il cast femminile.

Faggi 12/04/17 17:45 - 1551 commenti

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La difficile alchimia del bollire nello stesso calderone commedia e dramma, umorismo e malinconia; e distillare una tragedia dove a morire sono la strafottenza, l'esuberanza e la spensieratezza della gioventù. Non ho letto il romanzo da cui tutto ha origine. Meglio così? Non credo. In ogni modo il prodotto è valido. Prima parte lirica, che magnetizza; parte centrale con interessanti eccessi; finale allucinato, che apre al dubbio: grazia o natura?

Alex75 19/04/17 09:38 - 898 commenti

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Vicario forse vira eccessivamente in commedia il romanzo di Brancati, ma coglie comunque i lati tragici e patologici del gallismo che lo scrittore catanese voleva denunciare. Il finale è un monumento alle capacità drammatiche di Giannini, punta di un cast sontuoso (con i sanguigni Moschin, Caprioli e Stander, a contrasto con l’esangue e austero Cucciolla e con variegate presenze femminili). Ad arricchire la confezione contribuiscono le curatissime scenografie e la musica di Trovajoli.
MEMORABILE: Stander e Cucciolla a tavola; "Signor Barone, quella gengiva qui a Catania si chiama minchia!"; "La felicità è ragione"; I calzoni cuciti; Il finale.

Pessoa 11/05/17 13:28 - 2476 commenti

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Vicario porta sullo schermo il gallismo siciliano di Brancati in un film incerto fra la commedia di costume (ormai datata, visto che il romanzo era stato scritto vent'anni prima) e il dramma psicologico, poco approfondito e che avrebbe offerto spunti più interessanti. Il film resta comunque godibile grazie a un cast eccezionale in cui emerge il talento cristallino di Giannini. Il racconto mantiene però una certa lentezza di fondo e, per essere una commedia, si ride poco. Belle le scenografie. Merita in ogni caso una visione.
MEMORABILE: "E qui sopra chi regna?"; I pantaloni cuciti; Il discorso finale di Giannini.

Rufus68 9/06/18 14:14 - 3879 commenti

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Mediocre adattamento da Brancati: l'ossessione erotica del protagonista, ricondotta a una sorta di maledizione della stirpe (come ne "La bestia umana" zoliana), viene analizzata molto superficialmente, al pari delle vicende storiche, qui assunte quale semplice fondale di scena. Certe trovate, peraltro, risultano di dubbio gusto. A imporsi, alla lunga, è la passiva fissità di Giannini, che recita come agito da una forza estranea e fatale. Non male certi affondi (il duello mancato) e d'eccellenza, per la pura presenza attoriale, tutto il cast.

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Noodles 20/10/23 16:51 - 2378 commenti

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La cosa migliore del film è senz'altro il cast. Incredibile il numero di ottimi attori e altrettanto ottimi caratteristi presenti nella pellicola: se ne vede uno nuovo ogni due minuti ed è un piacere. Per quanto riguarda la trama più o meno siamo alle solite, con l'ennesimo siciliano dal sangue caldo. Trama che però viene risollevata lentamente quando si scoprono altri lati del protagonista e l'insieme prende la strada del dramma. Musiche perfettamente in tema, Giancarlo Giannini in una delle sue interpretazioni migliori. Molti i momenti riusciti, anche se non tutto funziona. Buono.

Paulaster 29/02/24 18:10 - 4574 commenti

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In una famiglia catanese i maschi di casa hanno un’attrazione al limite del patologico per le grazie femminili. Elogio del libertinaggio con ambientazione nel Ventennio per accentuare la gioia di superare i divieti, verte sul decamerotico nella prima parte e cambia registro nel seguito. A Giannini tocca il ruolo del maschio dalla pappina facile ed è notevole quando la sua parabola decadente lo spinge a riflessioni sentimentali. Divertente la Podestà, la Asti rappresenta un personaggio felliniano adatto al registro dei sensi corporei.
MEMORABILE: I pantaloni cuciti; “La regnante”; La sfilata delle protagoniste in vesti da prostitute; La lettera.
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  • Discussione B. Legnani • 9/04/12 20:08
    Pianificazione e progetti - 15054 interventi
    È solo una questione di diritti e di mancato interesse di Vicario a sfruttare l'homevideo, se ben ricordo.
    HOMO EROTICUS in dvd, non a caso, arriva solo dal Giappone...
  • Discussione Manfrin • 10/04/12 12:36
    Servizio caffè - 476 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    È solo una questione di diritti e di mancato interesse di Vicario a sfruttare l'homevideo, se ben ricordo.
    HOMO EROTICUS in dvd, non a caso, arriva solo dal Giappone...

    Mogliamante ne è un altro esempio.........
  • Musiche Lucius • 4/04/13 23:48
    Scrivano - 9040 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, due 45 giri originali:



    Ultima modifica: 27/04/18 07:33 da Zender
  • Homevideo Quidtum • 6/10/13 11:30
    Custode notturno - 2201 interventi
    Notevole l'upgrade, seppur non perfetto, rispetto al master della VHS GVR, rappresentato dall'edizione canadese della collana "Cinemamore - Gli introvabili capolavori del grande cinema italiano"
    DVD5, durata 118'30" (NTSC), lingua: italiano, sottotitoli in inglese removibili.


  • Homevideo Zender • 6/10/13 12:07
    Capo scrivano - 48216 interventi
    Altro che notevole, a me pare praticamente perfetta...
  • Homevideo Quidtum • 6/10/13 12:45
    Custode notturno - 2201 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Altro che notevole, a me pare praticamente perfetta...
    Avrebbe giovato al video un po' di deinterlacing per eliminare degli artefatti e inoltre qualche rigatura verticale il master la presenta.
  • Homevideo Zender • 6/10/13 13:36
    Capo scrivano - 48216 interventi
    D'accordo, ma voglio dire: avercene...
  • Discussione Dusso • 31/10/14 11:53
    Archivista in seconda - 1863 interventi
    Buono esiste un film dove ti sia piaciuta l'interpretazione di Stander? Nemmeno a me fa impazzire ma qui non mi è dispiaciuto
    Ultima modifica: 31/10/14 11:56 da Dusso
  • Discussione B. Legnani • 31/10/14 12:38
    Pianificazione e progetti - 15054 interventi
    Dusso ebbe a dire:
    Buono esiste un film dove ti sia piaciuta l'interpretazione di Stander? Nemmeno a me fa impazzire ma qui non mi è dispiaciuto

    Sul momento, lo confesso, non mi viene in mente.
  • Curiosità Zender • 14/02/18 18:47
    Capo scrivano - 48216 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: