La tana del serpente bianco - Film (1988)

La tana del serpente bianco
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The lair of the white worm
Anno: 1988
Genere: horror (colore)
Note: Da un romanzo di Bram Stoker.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Malaugurata incursione di un ottimo regista come Ken Russell in territori a lui estranei - le horror lands - che tali avrebbero fatto meglio a rimanere. Prendendo spunto da un’opera di Bram Stoker, Russell ci propone una noiosa storia di vampirismo, nascosta (ma nemmeno troppo) sotto le sembianze di Amanda Donohoe, la reincarnazione della moglie di un imperatore romano ribelle la quale torna in vita con la capacità di mutarsi in donna serpente e di pungere le sue vittime con due canini ancor più lunghi e affilati di quelli in dotazione a Dracula. Il fatto è che tutto nasce da una vecchia leggenda inglese, che indicava nel serpente bianco lo spauracchio delle antiche legioni romane invasori. L’aver...Leggi tutto costruito una chiesa sopra la tana del serpente ha causato un conflitto religioso e ora chi ne paga le conseguenze sono un gruppo di giovani altolocati (tra i quali il futuro divo Hugh Grant, qui in una delle sue prime apparizioni). A metà tra il fantasy, l’horror e addirittura lo splatter, in alcune occasioni, THE LAIR OF THE WHITE WORM è un prodotto stucchevole, privo di interesse e confezionato senza troppa cura. Sembra quasi paccottiglia televisiva e la sceneggiatura davvero non brilla. Oramai, se si vuole affrontare seriamente un tema inflazionato come quello dei vampiri, è necessario farlo con innovazioni decise, non limitandosi a trasformare un pipistrello in un serpente. Resta qualche buona sequenza/sogno visionaria, in cui Russell può lasciar intravedere le proprie qualità, ma è ben poca cosa.

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Undying 27/03/08 20:53 - 3807 commenti

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Nient'affatto esaltante film diretto da un regista, invece, particolarmente dotato. Il registro avventuroso viene deviato da squarci di inatteso horror, purtroppo malamente orchestrato per via di effetti speciali modesti e di una tempistica ad "imbuto", che si intasa proprio in un caotico e frenetico finale. Passato, non a caso, svariate volte in televisione, proprio per una struttura che si vuole thriller (à la placebo, sic!), mentre è solo una conforme - e mal ritmata - storia ad effetto sedativo...

Daidae 22/03/09 18:41 - 3182 commenti

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Che brutto film! La storia sa di già visto: una bella donna che in realtà è il capo di una setta (della quale pare l'unico membro!) dedita al culto di un dio serpente. Non si può non sganasciarsi dalle risate quando si vede l'enorme serpente di gomma e gli effetti collaterali provocati sulle vittime della donna. Attori ridicoli, in particolare le due verginelle.
MEMORABILE: Il tassista.

Trivex 22/10/10 16:20 - 1744 commenti

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Non è possibile che sia un film di Russel, non ci posso credere! Cerco qualche attenuante: il montaggio della versione televisiva visionata potrebbe nascondere qualche taglio della censura (mi risulta VM18), ma non basta. La pellicola è un colabrodo con mille buchi, in ogni aspetto tecnico ed estetico. L'eroe è sempre a bere caffè, mentre la vicenda si dispiega attorno a lui con noncuranza per poi approdare alla manifestazione del mostro: una mostruosità! Le scene di seduzione della donna dai lunghi canini sono decenti, ma questo è davvero tanto poco!

Buiomega71 17/12/10 13:50 - 2912 commenti

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Pura follia Russeliana, ma divertente come pochi. Ormai in evidente declino, l'incorreggibile autore de I diavoli ci regala questo delirio horror, fregandosene del buon gusto e delle regole del genere. Russell si balocca in visioni assolutamente kitsch e ormai fuori tempo massimo, con crocifissioni, suore impalate e la vampira che fa sesso orale con pali acuminati. Per chi ama il cinema di Russell puro divertimento, gli altri si astengano. Fiaba blasfema che oscilla tra il trash e gli schizzi del Russell migliore.
MEMORABILE: Le visioni Russeliane con la vampita protagonista e pittata come nel Salomè di Carmelo Bene!

Greymouser 8/05/11 22:08 - 1458 commenti

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Rispetto alla filmografia di Ken Russell, un'opera sicuramente spiazzante e sconcertante, massacrata da pubblico e critica, evidentemente disorientati davanti ad un tentativo - da parte di un maestro del cinema - di cimentarsi in un film di puro genere. I difetti ci sono tutti, e non starò a ripeterli, ma personalmente non l'ho mai trovato tanto disastroso ed inguardabile. In molte sequenze la manus magistri si vede comunque, e in qualche passaggio ci si diverte, anche.

Von Leppe 4/02/12 13:01 - 1262 commenti

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Buon horror anni 80 con ottimi spunti, che mescola le tipiche storie di giovani nel quotidiano (anche se molto inglesi) con antiche leggende e visioni oscure dal sapore religioso e sessuale che rimandano a I diavoli. Ambientazione tipicamente britannica, con una caverna legata alle storie del serpente bianco (l'essere perotagonista della pellicola) e un finale che acquista toni lovecraftiani. Riuscito il personaggio della sacerdotessa, che ci regala nudi con sembianze mostruose (e invidia del pene).

Daniela 14/08/20 10:13 - 12666 commenti

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In un villaggio della campagna scozzese, iI ritrovamento del teschio di uno strano essere riporta in auge la leggenda locale di un gigantesco verme/drago... Ken Russell tenta una tardiva escursione nel genere horror simil-vampirico con un risultato tanto strampalato che qualcuno potrebbe trovarlo divertente per il kitsch di certi inserti onirici, Altri invece, ricordando la sua filmografia, avvertiranno più che altro imbarazzo per una decadenza artistica tanto vistosa. Nel cast Donohoe malefica maliarda e Grant, carino ma sul cui futuro da divo nessuno avrebbe allora scommesso.
MEMORABILE: La visione con Cristo crocifisso avviluppato da un serpente magnum mentre suore a tette nude vengono stuprate da soldati romani; il pene posticcio. 

Occhiandre 11/05/22 11:23 - 158 commenti

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La moda di sfruttare le tradizioni popolari a livello commerciale, molto diffusa negli anni '80 e '90, si ritrova in questa pellicola dell'allora (ex) famoso Ken Russell. Passati i fasti della psichedelia, il regista si rifugia nella terra d'origine, fra cottage e mansion nobiliari che ricordano le differenze fra borghesi e nobili. Questi ultimi sono forse temibili come vampiri? Dopo un inizio fresco e rassicurante parte un trip inquietante e barocco dalle tonalità dark e che possono ricordare un po' la fotografia e i temi di alcuni film di Lynch ma scadendo anche nel patetico.
MEMORABILE: Lo scavo archeologico davanti casa; La festa con musica folk; La grande vasca dell'elegante vampira bruna.

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  • Homevideo Daidae • 24/09/18 11:49
    Compilatore d’emergenza - 1312 interventi
    È uscito per Eagle Pictures sia in VHS che in DVD