The housemaid - Film (2010)

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The housemaid
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Titolo originale: Hanyo
Anno: 2010
Genere: drammatico (colore)
Note: Remake del film omonimo del 1960 di Kim Ki-young.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/12/10 DAL BENEMERITO CAPANNELLE
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Mickes2 5/11/11 20:14 - 1672 commenti

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Pellicola che attraversa più generi: si passa dal dramma a tinte erotiche al thriller psicologico fine a tinte cupe, alienanti, morbose. La critica al ceto alto della società coreana è ben resa, così come lo strano rapporto che prende forma tra Eun-yi Li, il padrone di casa e il resto della famiglia. L’eleganza della forma non lascia indifferenti, mentre il fattore emozionale che deriva dalle dinamiche interfamigliari è corposo e intrigante. Gli si perdona qualche risvolto didascalico e/o prevedibile e il finale inutilmente sensazionalistico.
MEMORABILE: Le immagini finali.

Capannelle 7/12/10 11:14 - 4515 commenti

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Remake patinato (ma anche orchestrato spingendo su differenti tasti) di un classico anni 60 che rivela una certa bravura del regista nell'evitare facili clichè e nel gestire gli attori, specie i due protagonisti della morbosa relazione. Non tutto torna nella trama (peraltro semplificata rispetto al film originale) e il finale drammatico vira senza motivo verso un ardente trash, ma una visione la merita.

Cotola 30/05/11 23:48 - 9361 commenti

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Più dramma che thriller, il film analizza il vetusto tema dei rapporti di classe e lo fa in modo poco originale e abbastanza prevedibile negli sviluppi narrativi. L'unica sorpresa arriva alla fine ma è ingiustificata, poco comprensibile e scivolante nel pagliaccesco. Anche le immagini finali, che vorrebbero essere beffardamente immorali, non sono nulla di nuovo. La sceneggiatura ha più di qualche buco. Si può comunque vedere.

Cif 10/06/11 20:50 - 272 commenti

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Remake di una pellicola del '60. Tutta la storia si ramifica attorno ai rapporti oscuri, contorti, silenziosi, forti, violenti, tra donne. L'unico uomo sullo schermo resta sempre sullo sfondo, unica figura per certi versi immobile, attorno al quale ogni cosa ruota, precipita, per poi tornare ad una quiete (apparente?). Profondamente intriso di una piscologia orientale (il film ed il cast è coreano). A tratti grottesco, eccessivo, forse un po' didascalico. Non spicca per originalità, ma punta tutto sulle suggestioni e sulle atmosfere. 2 1/2.

Stefania 20/05/12 00:58 - 1599 commenti

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Ridondante melò, filmato con astuzie da thriller (spazi chiusi, porte chiuse, bocche cucite, sguardi obliqui, passi felpati), ricoperto di una scintillante patina di erotismo: film che si prende troppo sul serio, tanto da rischiare il ridicolo. I movimenti di macchina sono lenti e sinuosi, i campi lunghi e le inquadrature dall'alto restituiscono un'impressione di vuoto, di vertigine, sinistro presagio di un ottimo climax orrorifico. Bello, ma superficiale e freddo, e la complessità delle dinamiche sociali ed emotive... si perde per strada.
MEMORABILE: Il prologo; la foto di famiglia dopo la nascita dei gemelli, nell'asettico salottino della clinica.

Pinhead80 15/07/12 11:47 - 5212 commenti

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Un film che si può tranquillamente dividere in due parti: la prima gioca maggiormente sull'erotismo e lo fa sfruttando l'asimmetria di status tra i protagonisti. La seconda invece calca la mano sull'aspetto vendicativo portando però alcune scene (e così la trama stessa) ad alcuni eccessi forse evitabili (il finale), in quanto poco convincenti. Rimane comunque un buon prodotto.
MEMORABILE: Eun-yi Li mentre pulisce la vasca da bagno.

Nando 20/11/12 07:12 - 3869 commenti

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Thriller familiare provvisto di notevole rarefazione in cui emergono, nella prima parte, lampi di morboso erotismo. La differenza di ceto emerge preponderante frammista al maschilismo imperante. Il clima torbido sembra ben narrato, soprattutto con la brutalità della suocera. Il finale teatrale colpisce negativamente.

Schramm 12/12/12 17:14 - 3793 commenti

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Evidentemente in Corea la vendetta è un piatto che si serve surgelato, come antartico e traslucido è, nella levigata forma e nei diradati contenuti, questo sedativo apologo sulla lotta di classe in salsa di soia, a base di stopaccioso erotismo, estetismo di quel bello a perdere che non buca mai, lirismo apatico e algido, coup de theatre finale che non sfiora un nervo e non tocca un dente. Cinema grafomane che è tutto pane per i denti del Morfeo che scalcia in voi. Coi "pffff!" totalizzati in questi 105' di elogio della vacuità ci si potrebbe enfiare una mongolfiera.

Daniela 28/02/15 11:27 - 13018 commenti

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Il giovin signore è cortese, raffinato, pure assai bello: la servetta neo assunta dalla ricchissima famiglia, ingenua com'è, è subito disposta a fargli qualche servizietto extra, anche se la moglie del tizio, pur incinta di otto mesi, già provvede di suo. Patatrac, con intervento della suocera criminale... Film di elegantissima fattura, ben interpretato dalla dolce Jeon Do-Yeon, che risente però di un certo schematismo nella definizione dei personaggi - non a caso il più interessante è quello più sfumato della vecchia governante - e di un epilogo poco motivato nel suo eccesso melodrammatico.
MEMORABILE: "Quando si sposa un uomo ricco, l'infedeltà rientra nel pacchetto"

Saintgifts 6/03/15 01:22 - 4098 commenti

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Sang-soo Im apporta modifiche sostanziali al soggetto del film di Kim Ki-young del 1960, introducendo nuovi personaggi come la governante più anziana e la suocera, fino a un doppio finale che evidenzia, tra l'altro, l'occidentalizzazione della Corea. Il regista coreano evita il pericolo di far assomigliare il suo lavoro a una soap televisiva, approfondendo il carattere dei protagonisti e filmando in modo raffinato e con riflessioni sociali di una certa consistenza. Buone le interpretazioni, specie quella della governante più anziana.

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Buiomega71 27/09/24 01:37 - 3028 commenti

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Perfidia e crudeltà femminea (l'algida e altezzosa suocera), erotismo che scava nel morboso (i dialoghi italiani sfiorano il pornografico) tra fellatio e orgasmi spezzati. Glaciale melodramma intinto nel lusso e nel sordido, che si dipana tra la borghesia chabroliana e buñueliana con derive teoremiche e impreziosito dall'estetico rigore formale dell'elegante regia di Sang-soo. Quando il melò pareva scontato arriva uno spiazzante e surreale colpo di scena che degenera nell'horror, tra impiccagioni presagistiche e immolazioni non dissimili dalle "follie" di un Lars von Trier.
MEMORABILE: La ragazza suicidia nello straodinario incipit a Seul; Il grottesco pancione della mogliettina/bambolina; La mazza da golf; Aggrappata al lampadario.
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  • Homevideo Gestarsh99 • 31/07/11 01:33
    Scrivano - 21546 interventi
    Disponibile in edizione dvd dal 18/10/2011 per Fandango:

    DATI TECNICI

    * Lingue Italiano
    * Schermo Anamorfico 16:9
    * Audio Dolby Digital 5.1
    Ultima modifica: 27/09/24 13:42 da Zender
  • Discussione Capannelle • 1/03/15 18:50
    Scrivano - 3758 interventi
    Una volta tanto l'immagine "sporcacciona" non è una prerogativa del solo mercato italiano anzi vedo che per il nostro mercato dvd c'è anche una versione con primo piano del viso di lei.
  • Discussione Buiomega71 • 1/03/15 18:52
    Consigliere - 26719 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Una volta tanto l'immagine "sporcacciona" non è una prerogativa del solo mercato italiano anzi vedo che per il nostro mercato dvd c'è anche una versione con primo piano del viso di lei.

    In realtà la cover con il "primo piano del viso di lei" appartiene al dvd francese

    Quello italico è questo:

    http://www.amazon.it/Housemaid-Jeon-Do-Yeon/dp/B005Z9DT7C/ref=sr_1_1?s=dvd&ie=UTF8&qid=1425232309&sr=1-1&keywords=the+housemaid
  • Discussione Capannelle • 1/03/15 19:55
    Scrivano - 3758 interventi
    Ah vero, mi ha tratto in inganno il post di Gestarsh sotto "homevideo"
  • Discussione Buiomega71 • 27/09/24 10:50
    Consigliere - 26719 interventi
    Uno degli incipit più intensi e coinvolgenti mai girati (dai sapori quasi depalmiani) con la ragazza suicidia in una serata, come tante, nel brulicare di Seul, tra ristoranti e karaoke.

    Sordido e feroce teatro della crudeltà tutto al femminile (l'altezzosità glaciale e diabolica della suocera, vera e propria dark lady della situazione, shakespeariana "mater terribilis" che manipola la figlia e ricatta psicologicamente la domestica ingravidata dal genero, procurando incidenti domestici ad un passo dal delitto), dove gli uomini (uno soltanto, che va dopo lo porta il suo organo sessuale) restano sullo sfondo e rimangono fantocci nelle mani di streghe manipolatrici.

    Lusso e morbosità, erotismo carnale e sudaticcio (i dialoghi italiani ne aumentano la lascivia, sfiorando frasi da film porno) tra fellatio e orgasmi interrotti per non ingravidare l'ingenua governante (la seduzione inconsapevole, mentre lei pulisce la vasca da bagno, è un must, così come indossare sempre le stesse scarpette con il tacco, che si sfila parecchie volte, o fermarsi in auto per fare pipì), la mogliettina/bambolina imprigionata dentro un grottesco e ingombrante pancione (l'attesa di due gemelli), la severa, cinica e impenetrabile colf anziana, la dolcezza mesta della bambina.

    L'angelo sterminatore teoremico, nel fascino indiscreto, squallido, immorale e guasto della borghesia, tanto cara ai vari Chabrol e Bunuel tra aborti al veleno, mazze da golf, cattiverie femminee, umiliazioni a suon di schiaffi, sottili e sottaciute perversioni e la ricchezza ostentata che nasconde il marcio sotto al tappeto.

    E quando il melò sembrava adagiarsi sui soliti clichè "matarazziani" (la povera servetta usata e gettata come una bambola rotta, dopo la perdita del bambino) ecco che arriva uno straordinario colpo di scena fiammeggiante (in tutti i sensi), magnificamente delirante e inaspettato, che travalica il surrealismo e sconfina nei territori dell'horror, una via di mezzo tra le impiccagioni presagistiche e le immolazioni non dissimili dalle "follie" di un Lars von Trier. E per qualche strano livello incoscio, anche se nulla c'entra, chissà per quale misterioso meccanismo, mi è balenato , come un flash, quello altrettanto terrifico e dirompente di Hereditary.

    Valore aggiunto la bellezza estetica e il rigore formale dell'elegante e raffinata regia di Im Sang-soo, che si muove sinuosa tra le stanze, i bagni e i salotti nella sontuosità della splendida dimora.

    Meno viscerale di un Park Chan Wook (anche se rimane impresso lo spirito della vendetta), ma non per questo meno incisivo.

    Ipnotico e raggelante, sensuale e sottilmente crudele, distante anni luce da qualsiasi psycho-thriller americano sullo stesso tema.

    Gioco al massacro tra donne disposte a tutto, melò andato in acido, con quella svolta orrorifica e agghiacciante che spiazza, incendia lo schermo e grida di disperazione.
    Ultima modifica: 27/09/24 16:05 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 27/09/24 12:05
    Consigliere - 26719 interventi
    Il dvd edito dalla Fandango/Cecchi Gori

    Formato: 2.35:1
    Audio: italiano, coreano
    Sottotitoli: Italiano, italiano per non udenti
    Come extra il trailer e l'intervista al regista Sang-soo im (purtroppo la mia copia non fa partire gli extra, rimandandomi al menù iniziale)
    Durata effettiva: 1h, 43m e 00s

    Immagine al minuto 0.11.46

    dvd-snapshot-00-11-46-2024-09-27-11-48-29
    Ultima modifica: 27/09/24 13:42 da Zender