Quarto e finora ultimo capitolo della saga. Macchio viene messo da parte, ma rimane Pat Morita, che stavolta insegna il karate a una ragazza piena di problemi familiari. Altre complicazioni seguiranno. Ormai la minestra è la solita e il film non offre spunti d'interesse, anche a causa di una trama piena di clichè e talvolta assurda. Pochissimi i momenti divertenti, per il resto decisamente agghiacciante. La Swank, semi-esordiente, se la cava parecchio male e talvolta è imbarazzante. Sembra un TV movie. Avvilente.
Giunti al quarto capitolo della serie siamo ormai alla frutta: gli sceneggiatori, infatti, non sapendo più a che santo votarsi hanno avuto la brillante idea di sostituire Ralph Macchio con una ragazza. A questo si limita l’unico elemento di novità del film che per il resto ripercorre in maniera pedissequa i capitoli precedenti. Ovviamente sui risultati (pessimi!) è meglio glissare.
Poveri noi. Già il secondo e il terzo capitolo sono abbastanza terribili, poi ques'ultimo (speriamo di chiusura della saga) arriva davvero a livelli bassissimi. E stavolta la futura karate kid è una ragazza! Non dico altro, il film è davvero inqualificabile.
Madre de Dios! Passi per una giovane Swank che doveva lavorare e farsi vedere, passi per un povero Morita che come excursus extra Karate Kid ha avuto King Kobra e per il regista, ma noi... Dio ci scampi da tali e tante boiate, che non solo non reggono tecnicamente ma non hanno nemmeno quello scintillio di simpatia che potrebbe sollevarle! Indecente!
Il primo film della serie ha avuto tanto gradimento per la novità delle idee, arti marziali mischiate con pillole di saggezza e sentimenti. Questo ennesimo episodio ripropone gli stessi ingredienti, ma privati di originalità, più ripetitivi e grossolani. Non è comunque totalmente da buttare, ha pure il suo lato educativo, specie quando invita al massimo rispetto per gli animali (guardatelo insieme a dei bambini e vedrete la loro reazione). Di interesse secondario infine poter vedere i primi passi di Hilary Swank. **
Un film che fa della retorica la sua unica ragion d'essere. Non se ne può più dei protagonisti sommersi fino al collo dai problemi familiari e vittime della loro stessa debolezza, che a metà film intraprendono la fatidica escalation verso la rivalsa, diventando campioni di arti marziali grazie all'aiuto del solito maestro orientale. Maestro che, alla lunga, è più una figura dal grande potere mediatico (dai la cera, togli la cera...) che un karateka vero e proprio. Ironside, monocorde, interpreta sempre lo stesso ruolo. La ragazzina? Lasciamo perdere.
Alla quarta ripresa, Ralph Macchio getta la spugna e lascia il campo ad una giovane Hilary Swank (fresca fresca dal flop di Buffy l'ammazzavampiri del 1992). Accanto a lei, ancora Pat Morita, (unica cosa positiva di questi quattro film sul karate made in USA) e il cattivo dei telefilm Micheal Ironside. Non basta cambiar sesso al giovane karateka e addestrarlo in un tempio di monaci buddisti alla "Kung fu", sopratutto se la storia è simile alle tre precenti. Pat Morita è simpatico, ma Hilary Swank non è ancora quella di Million dollar baby.
Giunti al quarto capitolo della saga si assiste al suo completo disfacimento con una storiella risibile che scimmiotta quelle precedenti con l'unica variante del protagonista, una Swank molto mascolina che starnazza indicibilmente. Le immagini dei combattimenti sono al ralenti ed a dir poco pietose e senza mordente, e anche il capo dei cosiddetti cattivi genera compassione per la sua pochezza.
Per la quarta volta si cerca di far rivivere la saga del ragazzino problematico che con le arti marziali trova il riscatto e la rivincita. Solo che questa volta non solo non c'è più Ralph Macchio ma il ragazzino è diventato una ragazzina. Una Swank che nonostante le buone doti interpretative sta al film come i cavoli a merenda. Sceneggiatura sempre uguale a se stessa e cattivo di turno ormai "stilizzato". Film assolutamente inutile come già il secondo e il terzo capitolo. Do mezzo pallino in più solo per la Swank, incolpevole nel disastro.
Serie che ormai ha esaurito la sua funzione, non c'è neppure Ralph Macchio e al suo posto una ragazzina isterica e insopportabile. Trama che è un inno alla banalità ma il peggio arriva quando entrano in scena monaci che ballano e giocano al bowling. Unico punto a favore: mi è piaciuta la lezione sul rispetto delle forme di vita.
MEMORABILE: I monaci che ballano; Il ridicolo finale.
A dieci anni dal fortunato capostipite ecco il quarto e ultimo capitolo ufficiale della saga, che qui archivia - per decenza - Ralph Macchio facendo subentrare una giovane e carina Hilary Swank. Cambia il sesso ma non la sostanza: siamo ormai alla quasi parodia e al B-movie da cassetta; persino Pat Morita risulta quasi patetico nel suo eterno ruolo di vecchio saggio del karate francamente stucchevole. Resta quello che già conosciamo: la lotta del Bene contro il male, qualche colpo di karate (i soliti sbruffoni da umiliare) e i buoni sentimenti.
Non c’è molto da salvare e la dicotomia tra teppistelli insensibili e giovani da riscattare soffoca ogni speranza di salvezza perché riproposta in maniera prevedibile e banale. È proprio la banalità il difetto maggiore e in alcuni frangenti riesce a essere stucchevole. Non funziona nemmeno per un target adolescenziale perché è tutto tremendamente macchiettistico, monaci zen in primis. Non aggiunge nulla alla serie, semmai lo toglie per saturazione della proposta e impresentabilità manifesta. Ironside a dir poco sprecato.
Era davvero necessario un prosieguo dopo l'arrivederci di un ormai troppo maturo Ralph Macchio? Quasi certamente no, anche se la simpatia del buon Morita non si è consunta e Hilary Swank (comunque più portata per il pugilato) in uno dei suoi primi ruoli rilevanti non vanifica del tutto la visione a livello "culturale". Il plot, in ogni modo, non devia dai comuni tracciati sportivi all'americana, tra facilonerie manichee (Ironside che incita i suoi pseudo-cadetti all'omicidio, i randomici bifolchi degni di Zarchi) e sentimentalismi da poetucoli (la liberazione dell'aquila). Innocuo.
MEMORABILE: I monaci inorriditi dopo il tentato spiaccicamento di un insetto da parte della Swank; La resa dei conti sulla strada fra fuoco e percosse di gruppo.
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Zender, so che il film è quello che è, ma quanto tempo ancora vuoi far rimanere in stand by la mia recensione, che ho scritto ormai da quasi due settimane?
DiscussioneZender • 7/07/10 11:37 Capo scrivano - 48333 interventi
Ahah, hai ragione 124c, ogni tanto capita che qualche commento per insondabili ragioni misteriosamente resti non-autenticato. Qui era capitato a te e a un Cotola. Sistemato tutto. Solo una cosa: avrò dovuto correggere almeno 12 volte nelle tue recensioni dei vari karate Kid il nome di Pat Monita in PAT MORITA, con la R. Come ti è venuto in mente Monita? :)
Zender ebbe a dire: Ahah, hai ragione 124c, ogni tanto capita che qualche commento per insondabili ragioni misteriosamente resti non-autenticato. Qui era capitato a te e a un Cotola. Sistemato tutto. Solo una cosa: avrò dovuto correggere almeno 12 volte nelle tue recensioni dei vari karate Kid il nome di Pat Monita in PAT MORITA, con la R. Come ti è venuto in mente Monita? :)
Perchè (strano ma vero), fino a poco fa, credevo che Morita si chiamasse Monita!