Interludio - Film (1957)

Dramma sentimentale sfociante nel razionalismo e nel buon senso finale. La sceneggiatura manca della giusta intensità per adeguarsi allo spirito della storia e anche gli attori non convincono più di tanto, a parte un romantico e tormentato Brazzi, diviso tra l'attrazione per la smarrita June Allyson e la fedeltà alla moglie malata Marianne Koch (qualche anno dopo in Per un pugno di dollari). Epilogo della serie "Mogli e buoi dei paesi tuoi"...

Una donna si innamora di un direttore d'orchestra la cui moglie malata tenta il suicidio. Tipica trama melodrammatica da Douglas Sirk ma, contrariamente ad altre occasioni, l'opera appare più debole a causa di una sceneggiatura che sembra priva di mordente. Anche gli attori (specie l'italiano Brazzi) non convincono più di tanto. Mediocre.

Una donna si innamora, ricambiata, di un direttore d'orchestra già sposato. Rossano Brazzi somiglia a Karajan ma nel film la direzione e la musica hanno un ruolo minore, ugualmente importante come quid culturale. Emergono dei tormenti amorosi ben diretti nel gradevole stile dei film sentimentali del passato. Diverse scene sono girate in paesaggi incantevoli.

Americana trasferitasi per lavoro a Monaco di Baviera si innamora ricambiata di un prestigioso direttore d'orchestra europeo sposato con una donna sofferente di nervi, respingendo la corte di un medico suo connazionale che vorrebbe riportarla all'ovile a stelle e strisce... Tra i film diretti da Sirk, uno dei più anonimi: la materia si presterebbe anche a un trattamento "fiammeggiante" ma qui è gestita in modo piuttosto ordinario come ordinari sono i due protagonisti, la precisina Allison e il marpionesco Brazzi. Più che un fuoco di passione bruciante, il tepore di braci spente.