Girato nel pieno della stagione decamerotica, il film (sceneggiato da Mario Amendola, zio del più celebre attore/doppiatore Ferruccio) è diretto con scaltrezza da Marino Girolami, autore dalla nutrita (e curiosa) filmografia. Il collante tra i vari episodi è dato dal ritrovo in un palazzo signorile (per fuggire alla peste) nel quale un copioso gruppo di convenuti si racconta episodi di tipo boccaccesco. Si segnala la performance di Riccardo Garrone (nel simpatico ruolo del blasonato conte Guidobaldo) e la presenza di un (allora) sconosciuto Maurizio Merli.
MEMORABILE: Bruna Beani, nel ruolo di Brunetta, lascia all'aperto il geloso marito Gervaso (Enzo Andronico) mentre se la intende con un facoltoso pittore.
Mediocre decamerotico, non malvagio e di qualche interesse, ma nulla più. Tanti episodi, qualcuno riuscito, altri poco. Non un granché il budget a disposizione. I costumi e le location sono appena sufficienti e di certo non c'è la cura vista in prodotti molto migliori, come Quando le donne si chiamavano Madonne o Quel gran pezzo della Ubalda, tutta nuda e tutta calda, per fare due esempi. Passabile, ma c'è nel genere di molto meglio.
Per quanto sia meglio di molti altri film dello stesso genere e per quanto si veda che esiste una vera regìa, la sostanza è quella che è. Si ride pochissimo, ma si arriva senza troppi problemi fino in fondo. Vistosissimo ruolo per i c.s.c.: la Mancini fa la parte di un'ancella (suo ruolo principe, insieme all'infermiera e alla suora...), mentre Serafini è il palafreniere amante della Longo. Merli si intravede per pochi secondi.
Decamerotico sicuramente figlio del suo tempo. Un esercizio boccaccesco scollacciato e dialettale, privo senz'altro di comicità memorabile ma, d'altro canto, forte di una fluidità che consente allo spettatore di non addormentarsi. E non è poco. Medaglia d'oro, tra le bellezze di turno, a Krista Nell (che interpreta il ruolo di Donna Piccarda). Una compaiciuta strizzata d'occhio per il finale dell'episodio con Riccardo Garrone. Film da prendere per quello che è.
Solito decamerotico becero e pressappochista che infanga uno dei più grandi capolavori letterari di tutti i tempi (di cui si perdono tutti i riferimenti colti, profondi e intelligentissimi). Tutto già visto e rivisto, poco da dire e grande fatica, per il recensore, nel raggiungere le canoniche 250 parole. Indispensabile solo per chi (uno a caso) ama la Mancini che risulta nel cast. Ci sono anche Merli (in minimo ruolo) e Garrone.
Pur seguendo tutti i dettami degli innumerevoli decameroni (le “novelle peccaminose”), lo sviluppo della pellicola è agevolato da un ritmo narrativo francamente insperato, per un genere solitamente contraddistinto dal tedio. Storielle banali, che tuttavia riescono quasi sempre ad allietare soprattutto in virtù di un comparto di bellezze femminili di tutto rispetto e di tutta una serie di spassose caratterizzazioni. Sottotitolo che storpia da "boccaccia mia..." a "Boccaccio mio..." la celebre frase del pupazzo Provolino mosso da Raffaele Pisu.
Pimpante e tutt'altro che sgradevole decamerotico, che ricalca proprio le premesse dell'opera del Boccaccio (i giovani che si isolano dalla peste e si raccontano storie). Le novelle non sono originalissime, ma la narrazione è spigliata e quasi dispiace che terminino così bruscamente. Bravi i caratteristi (Garrone e Musy su tutti) e bellissime le attrici (Krista Nell/donna Piccarda in primis).
MEMORABILE: "Ogni marito, anche il più fiero, meglio cornuto che al cimitero".
Sei storielle boccaccesche di mogli vogliose, mariti cornuti e frati dalla dubbia vocazione, nell'insieme allegre e sollazzevoli nonostante i finali quasi tronchi. Come d'abitudine, il fulcro è la giocosa esibizione di nudi femminili, disinvoltamente offerti dalle starlets di turno (Nell, Lehir, Damon, Beani, Vivaldi e Longo), mentre nel comparto maschile spiccano le simpatiche caratterizzazioni di Garrone e Musy. La volgarità si limita al normale turpiloquio, senza scadere in quel pessimo gusto scatologico riscontrabile nei peggiori esempi del genere.
MEMORABILE: La cornice con i rifugiati dalla peste; L'ingenuità di Garrone; La Beani nel confessionale; Le voglie notturne di Musy.
Boccaccesco nella media del genere. Parte con fare gradevolmente scollacciato grazie alla novella del fratacchione lussurioso, si perde gradatamente adattandosi ai consueti luoghi di questo tipo di commedie. A nulla vale il pastiche dialettale regionalista. A suo favore va il quieto garbo degli scherzi licenziosi e dei nudi femminili. Cast discretamente spigliato.
Decamerotico nella media, cui le firme di Amendola e Corbucci garantiscono un certo decoro evitando le solite derive scatologiche ed altre amenità dello stesso tipo. Tanti i nudi, maschili e femminili, con Girolami che per non sbagliare fa spogliare anche narratori e audience nella cornice di raccordo fra un racconto e l'altro. Cast quasi tutto formato da seconde linee, non sempre credibili e confezione non scarsissima, anche se purtroppo una sceneggiatura davvero deficitaria non permette al film di uscire dalla mediocrità. Per appassionati del genere.
Convenzionale per il suo genere, ma anche piuttosto “piatto” e con tratti soporiferi. I “nudi” sono nella norma, i partecipanti anche simpatici e, tra un proverbio e l’altro, si arriva alla fine senza troppi scossoni. Si raccontano infatti novelle al tempo della terribile peste, che però in questo frangente dura ben poco. Infatti, al termine degli episodi (tutti più o meno sullo stesso mediocre piano qualitativo), il gruppo dei festanti, spesso tutti nudi, se ne va dal casale alla ricerca di nuove avventure! Per adulti ed evidentemente consigliato ai soli appassionati del genere.
MEMORABILE: Il frate "guardone"; Il marito "gelosone".
Decamerotico che segue i dettami del prolifico filone con sei storielle di corna e altre usuali tematiche scollacciate; è addirittura difficile individuarne una migliore di un'altra siccome il livello generale è drasticamente basso, non aiutato da un cast che - al di là di qualche caratterista minore e di un gineceo discreto - non offre comici di livello in grado di dare un minimo di brio alla pochade, banalmente divisa per regioni i cui accenti peculiari dovrebbero bastare, almeno nelle intenzioni, a far ridere. Noioso e puerile, pur corretto da un punto di vista meramente tecnico.
Sei vicende boccaccesche che da un lato confermano l'estrema versatilità di Marino Girolami (qui sotto pseudonimo), dall'altro la pochezza del genere forse peggio invecchiato di tutto il cinema popolare italiano. Qui le trovate comiche sono demandate all'uso dei dialetti (ce n'è uno diverso per ogni racconto) e a pochissimo altro, con risultati davvero immaginabili nella loro assoluta modestia.
Classico decamerotico, che non si discosta dai canoni del genere di mezza virgola. Soliti episodi, solito trito tema delle corna, solito vernacolo disseminato qua e là spesso senza senso. Il film però si avvale di un cast stracolmo di stelle del nostro cinema di genere e comunque ha il pregio di intrattenere per la sua breve durata con sei storie risapute ma sempre tutto sommato piacevoli. Occasione per vedere alcuni dei succitati attori impegnati in ruoli relativamente più lunghi dei consueti, compresa Carla Mancini che stavolta due paroline le dice. Si può vedere, senza pretese.
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B. Legnani ebbe a dire: Sì, se il genere ti interessa.
Sì, ma non è questo il punto. Volevo dire: ci sono interviste, curiosità, ecc. per le quali valga la pena acquistarlo? Da ciò che si trova in internet non si riesce a capirlo.
Tre pagine introduttive di Pulici.
Schede su una quarantina di film.
Box sulle attrici (p.es la Nell, la Murgia ecc.).
Molte fotografie.
Nessuna intervista.
B. Legnani ebbe a dire: Tre pagine introduttive di Pulici.
Schede su una quarantina di film.
Box sulle attrici (p.es la Nell, la Murgia ecc.).
Molte fotografie.
Nessuna intervista.
Hal 9000 ebbe a dire: B. Legnani ebbe a dire: Tre pagine introduttive di Pulici.
Schede su una quarantina di film.
Box sulle attrici (p.es la Nell, la Murgia ecc.).
Molte fotografie.
Nessuna intervista.
B. Legnani ebbe a dire: Pensa che c'è mezza pagina su LE CALDE NOTTI DEL DECAMERON.
Forse sono l'unico vivente ad avere visto il film... https://www.davinotti.com/index.php?f=5183
Quei pochi che a suo tempo l'hanno visto ne parlano male. Io, sinceramente, lo guarderei solo per la Benussi.
P.s. tu ce l'hai in vhs, vero? Perché su internet (eMule) non si trova neanche a pagarlo oro.
Hal 9000 ebbe a dire: B. Legnani ebbe a dire: Pensa che c'è mezza pagina su LE CALDE NOTTI DEL DECAMERON.
Forse sono l'unico vivente ad avere visto il film... https://www.davinotti.com/index.php?f=5183
Quei pochi che a suo tempo l'hanno visto ne parlano male. Io, sinceramente, lo guarderei solo per la Benussi.
P.s. tu ce l'hai in vhs, vero? Perché su internet (eMule) non si trova neanche a pagarlo oro.
No: l'ho visto al cinema nel dicembre 1972. Il film è attualmente introvabile. Molto brutto, in ogni caso.
VIII gior., 4ª nov. (episodio con donna Piccarda); I gior., 4ª nov. (ep. con fra Domenico); VII gior., 5ª nov. (ep. con Brunetta); II gior., 2ª nov. (ep. con Rinaldo); III gior., 2ª nov. (ep. con Agilulfo).
Hal 9000 ebbe a dire nella SEZIONE CURIOSITA': Sergio Corbucci attinsero alle seguenti novelle del Decameron che poi adattarono:
VIII giornata, IV novella (episodio con Donna Piccarda); I giornata, IV novella (ep. con Fra Domenico); VII giornata, V novella (ep. con Brunetta); II giornata, II novella (ep. con Rinaldo); III giornata, II novella (ep. con Agilulfo).
Undying ebbe a dire: Allora te lo sei procurato quel mitico Dossier Nocturno!
Sono sicuro che non te ne sei pentito ;)
Sì, l'ho comprato e lo trovo interessantissimo. È ricco di curiosità sia sui film che sugli attori: vale ogni singolo centesimo! Per certi versi è anche meglio de La commedia erotica italiana - Vent'anni di cinema sexy "made in Italy" di Michele Giordano.
Zender ebbe a dire: Posto anche qui la scoperta valorosa di Gaetano, che dice testuale:
SVELATO L'ARCANO! Sono riuscito a scovare i 10 secondi circa di Maurizio Merli nel film. E' nel penultimo episodio, quello della contadina che fa salire in casa l'uomo nudo. Merli interpreta l'altro dei due amici dell'uomo che viene derubato e denudato. Scusate la qualità dei frames ma è una registrazione (credo) da vhs.
attenzione, segnalo che in questa scena che potete rivedere al link sopra di youtube compaiono Baccaro, Merli e.... ??? chi è il barbone che lotta con Merli?
non è un dettaglio da poco in quanto lo stesso tizio è assieme a Baccaro nella sequenza di Profondo Rosso al mercato, diciamo il suo "compare". si nota in quanto nella seconda immagine lui (il barbone) canta "quanto io l'amo, quanto io l'amo....adddio!" e Baccaro raccoglie le elemosine....
se non mi credete guardate al secondo 44" di questo altro filmato (non c'è la parte dove canta ma la prima, con la famosa radiocronaca di Baccaro non doppiato)! http://www.youtube.com/watch?v=olE5gM2X8Wo