Una luminosa San Francisco fa da sfondo alle gesta di due sicari, molto diversi tra loro, che devono recuperare droga trasportata da ignari passeggeri in arrivo al porto della città. Fin dall'inizio ci sono sequenze mozzafiato, intervallate dal lavoro più "tranquillo" di due detective sulle loro tracce. Per certi versi ricorda altri film del genere, ma la regia e la coppia Wallach/Keith (i sicari) imprime un ritmo e un carattere che saranno di riferimento per lavori futuri. Belli gli inseguimenti.
Poliziesco affascinante, con personaggi molto riusciti (in particolare i due sicari, resi magistralmente da Wallach e Keith) e un ritmo particolarmente moderno, che riesce a far sembrare il film molto più recente di quanto non sia. La regia di Siegel è già esperta e regala belle inquadrature, un buon inseguimento finale e una dose di violenza non comune per l'epoca. Notevole.
Poliziesco dal ritmo serrato che mantiene alto il livello della suspense, coinvolgendo sempre di più sino al bellissimo inseguimento finale lungo le strade di San Francisco. La grintosa regia di Siegel dosa sapientemente i momenti prettamente action con quelli più introspettivi, permettendo così un adeguato scavo psicologico dei personaggi. Nel cast spicca la coppia di criminali ottimamente interpretata da Wallach (dai metodi più spicci) e Keith (il più raffinato dei due). Da antologia la scena del boss fatto ruzzolare dalla sedia a rotelle.
Un poliziesco piuttosto serrato e in anticipo sui tempi grazie soprattutto alla presenza di un’ambigua coppia di criminali con un magistrale Wallach nei panni del killer psicotico e Keith in quelli del suo freddo e posato istruttore. I loro duetti sembrano uscire da Pulp fiction e anche le tappe in taxi con relativi omicidi ricordano la struttura di Collateral. Girato largamente in esterni con un realismo e un ritmo inusuali per l’epoca. Poco conosciuto e sottostimato, è uno dei migliori Siegel di sempre.
MEMORABILE: Il prologo con il furto della valigia; L’assassinio del boss malavitoso in carrozzella al museo nautico; L'inseguimento automobilistico finale.
Notevole noir in cui Siegl conferma le grandi qualità già mostrate nei film precedenti. Qui riesce a rendere avvincente una trama tutto sommato non originalissima (sebbene fossimo ancora negli anni '50) grazie ad un ritmo che si
mantiene costante fino alla fine, ad alcuni piccoli tocchi nel delineare i personaggi (il criminale che vuole sapere le ultime parole pronunciate dai morenti) e ad alcune scene girate magnificamente e che restano nella memoria. Ne è venuto così fuori un intrattenimento coi fiocchi che va recuperato. Ottima prova di Wallach.
Prelibata leccornia per gli amanti del genere "gangsteristico", un film che ci concede il solluccheroso surplus di "pizzicar" Siegel in fieri nella costruzione del suo stile livido, moderno, fibrillicamente teso verso l'esplosione visiva. Qui, su una cornice cronachistica (le modalità di ingresso dell'eroina negli Usa), è micidiale la descrizione dell'antinomico duo criminale Wallach/Keith, perversa, anticipatrice coppia di killer capace di alimentare con la propria energia negativa l'intera pellicola. Don affinerà il controllo registico sugli eccessi.
MEMORABILE: L'assassinio al bagno turco; Il parlar forbito di Keith; L'abbordaggio all'acquario; Il confronto di Wallach col Grande capo in sedia a rotelle.
Bel poliziesco d'annata che per il ritmo, la violenza e, soprattutto, la caratterizzazione dei due killer (lo psicotico Wallach e il raffinato Keith), non ha nulla da invidiare a prodotti più moderni. Siegel sfrutta al meglio l'ambientazione in una solare San Francisco, alterna abilmente le gesta criminali e le indagini della polizia e mostra quella che anche in seguito si rivelerà una delle sue qualità migliori: creare pellicole di tutto rispetto sulla falsariga di canovacci dal fiato apparentemente corto. Da riscoprire.
Incaricati di recuperare l'eroina che turisti provenienti dall'Asia introducono inconsapevolmente nel paese, due sicari seminano cadaveri lungo la loro ricerca per le strade di San Francisco... Piuttosto convenzionale sotto il profilo delle indagini poliziesche, il film diventa grintoso e sorprendentemente moderno nel descrivere il duo criminale, con Keith lucido, ragionatore, che non si sporca le mani ma affianca ed "istruisce" Wallach, assassino psicopatico incapace di controllarsi, qui in uno dei ruoli migliori della sua lunga carriera.
MEMORABILE: Tutte le sequenze di omicidio: nel bagno turco, in casa con riflesso nello specchio, nel museo nautico
Il narcotraffico corre fra ignari passeggeri che trasportano la droga nei loro oggetti personali: un'idea come tante, dove lo sguardo paranoico di Eli Wallach troverà una sua giusta collocazione. Purtroppo il film non va oltre il genere poliziesco e scorre veloce senza lasciare quelle tracce d'altro tipo a cui un buon regista come Don Siegel ci aveva abituati. Spettacolare la chiusa finale.
Solido noir dalla trama semplice, raccontato in maniera concisa, senza divagazioni inutili, dal maestro Don Siegel, che conferma le sue doti registiche. L'indagine poliziesca sul traffico di droga si alterna alle gesta di sicari privi di scrupoli, tratteggiati da curiose personalità che emergono nel corso della vicenda. Apprezzabili e gradevoli le varie location di San Francisco, buona prova del cast. Film che scorre via come un lampo, ottimamente invecchiato nonostante abbia 60 anni.
MEMORABILE: L'incontro tra il sicario e il capo; La fuga finale.
Uno script raffinatissimo nelle mani di un cast eccezionale (su tutti uno strepitoso Eli Wallach), dà la possibilità a Siegel di mettere la firma su uno dei capitoli più alti del suo cinema. Un noir dove la tensione si taglia con una lama sottilissima e contorta e che non rinuncia all'azione, saturata da momenti di forte impatto psicologico. Un meccanismo a orologeria in cui nessun dettaglio è li per caso, fra i migliori esempi del genere. Fotografia "sporca" di Mohr di grande valore. Consigliato a tutti coloro che amano il grande cinema.
Poliziesco senza fronzoli in cui Siegel dispiega il suo stile attraverso caratterizzazioni forti e dialoghi efficaci. L’innesto di una “mina vagante” senza pietà e senza controllo è un elemento di sorprendente modernità che innalza la tensione della vicenda, anche per merito di un Wallach perfetto per il ruolo, valorizzato dal contrasto col misurato Keith. Nel complesso un’opera ben invecchiata, forse non molto celebrata ma influente nel suo genere.
MEMORABILE: “Le galere sono piene di errori”; Le “ultime parole famose”; La bambola incipriata; L’omicidio allo specchio; Il boss paralitico; L’inseguimento.
Contrabbandieri utilizzano turisti ignari per importare eroina. Noir che si basa prevalentemente sui ritrovamenti della droga e in secondo piano sull'investigazione. Siegel sfrutta le differenti caratteristiche dei sicari per fare un'elegia della violenza, percepita all'inizio e brutale poi. Ben dirette le fasi d'azione e ritmo costante nella durata contenuta. Wallach si sforza di contenere l'aggressività finché qualcosa va storto.
MEMORABILE: La droga nelle posate; L'omicidio in sauna; La sedia a rotelle; La cipria.
Wallach e Keith interpretano due malviventi incaricati da un misterioso capobanda di recuperare eroina all'interno di souvenir trasportati inconsapevolmente dall'Oriente a San Francisco. Nonostante qualche lungaggine e qualche ingenuità, questo gangster dal taglio classico, ottimamente fotografato in b/n, appare molto più moderno rispetto alla produzione consimile, soprattutto per la caratterizzazione diversificata dei due protagonisti, uno spicciativo e sanguinario, l'altro prudente e pragmatico. Si apprezzano le scene action, specie l'inseguimento finale rocambolesco ma credibile.
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Dvd della A & R Productions disponibile dal 14/09/2012.
HomevideoRocchiola • 20/01/16 11:24 Call center Davinotti - 1224 interventi
Il DVD della A&R è discreto e permette soprattutto di recupera un titolo di culto mai uscito prima in home-video sul mercato italico. Il video presentato nel corretto formato anamorfico panoramico 1.85 è di discreta qualità. L'audio italiano se pur di buon livello è disturbato da un fruscio di sottofondo abbastanza fastidioso. Il prologo è in lingua originale sottotitolato. In ogni caso per ora non c'è di meglio.
Confermo la discreta bontà del prodotto ma segnalo che la A&R colpisce ancora per ciò che concerne la quarta di copertina: oltre che spoilerare non poco (ma infinitamente meno che in Segreto di stato dove svelava praticamente tutto il film dall'inizio alla
fine) svela un particolare della trama completamente
sbagliato.
Morale della favola: quando comprate un film della A&R, se non lo conoscete, evitate di leggere la trama sulla quarta di copertina o fatelo a vostro rischio e pericolo.