Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Sono i cento giorni (tra il giugno e settembre 1982) trascorsi a Palermo dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa come prefetto del capoluogo siculo. Arrivato sull'onda dei successi ottenuti nella lotta al terrorismo (le Brigate Rosse sconfitte), il generale sogna di poter fare lo stesso con la mafia, ignorando che i rapporti della stessa con lo Stato sono molto più forti di quelli instaurati dai terroristi. La mafia, cancro atavico della Sicilia, è troppo radicata per poter essere combattuta semplicemente usando il pugno di ferro e il generale ahilui se ne accorgerà. Uno dei tanti episodi drammatici della storia del Sud Italia è evocato da Giuseppe Ferrara (soggettista,...Leggi tutto co-sceneggiatore e regista) con solido mestiere ma senza una sceneggiatura sufficientemente articolata. Si percepisce bene la lotta condotta da Dalla Chiesa quasi in solitudine (anche il capo dei carabinieri interpretato da Stefano Satta Flores fatica a tenergli testa), ma forse, piuttosto che approfondire il rapporto tormentato con la moglie (Giuliana De Sio, prigioniera di una figura poco incisiva), sarebbe stato meglio seguire con più convinzione la strada delle indagini, solo accennata. Ferrara calca la mano sul sangue e la violenza ottenendo indubbiamente un effetto shock nelle tante scene di esecuzioni “stradali”, ma poi non riesce a tenere alto l'interesse quando si tratta di delineare bene la strategia di Dalla Chiesa (un Lino Ventura sempre bravo) o di dare la concretezza necessaria a molti personaggi. Vittorio Gelmetti scimmiotta Morricone nella colonna sonora e nel complesso la modestia dell'operazione (varata appena un anno dopo la morte del prefetto) si percepisce chiaramente.

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Lovejoy 1/01/08 14:53 - 1823 commenti

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La ricostruzione dei cento giorni del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa come prefetto del capoluogo siciliano, realizzata con professionalità dal bravo Ferrara. Le scene di agguati e sparatorie sono ottimamente realizzate (soprattutto l'agguato al Generale, di un realismo impressionante) e la pellicola non scade mai nella retorica che sempre colpisce i cosiddetti instant-movie, ovvero pellicole realizzate a caldo su argomenti di attualità. Ottimo il cast, con un Lino Ventura semplicemente memorabile.

Galbo 2/01/08 15:45 - 12380 commenti

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Instant movie realizzato con grande professionalità anche se forse difettando un po' nella partecipazione emotiva alle vicende narrate, Cento giorni a Palermo rievoca l'ultima parte della vita del generale Dalla Chiesa e di sua moglie, veri e propria martiri nazionali della mafia. La ricostruzione della vicenda è sobria e asciutta, frutto di una sceneggiatura senza fronzoli che ha portato la cronaca in primo piano. Molto bravi gli interpreti.

Daidae 5/03/09 18:58 - 3168 commenti

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Bellissimo film di mafia e politica realizzato dal bravo Ferrara. Ottimi gli attori (qualche riserva sui "mafiosi"), il film tenta di ricostruire una delle tante vicende oscure del dopoguerra. Oltre l'omicidio del generale viene anche ricordato l'assassinio del deputato Pio Dalla Torre.

Undying 19/07/09 03:25 - 3807 commenti

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Interessante operazione che si colloca a metà strada tra il film-denuncia e l'intrattenimento, realizzato però con garbo e cronologica ricostruzioni di (male)fatti storici: i 100 giorni di Dalla Chiesa, reduce da un successo professionale per aver sconfitto le B.R., inviato a Palermo per fare altrettanto con la mafia. Gli attori sono tutti in parte e la regia di Ferrara è dosata, attenta e mai banale (basta pensare alla messa in scena dell'omicidio, ripreso dall'alto con significato morale espresso dunque dalla prospettiva di visione). Ricordiamoci tutti del 3/9/1982, in memoria di un eroe.
MEMORABILE: Lo straziante sfogo fuori campo che chiude - con un urlo (di speranza per la Sicilia) - il film.

Tomastich 3/09/09 13:35 - 1255 commenti

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Toccante e solido film sul generale Carlo Alberto dalla Chiesa, sui suoi 100 giorni passati a Palermo per tentare di fermare la mafia. Si può provare soltanto rabbia a vedere queste pagine di storia italiana. Ferrara urla, pacatamente e senza retorica fictioniana, urla contro la DC e contro il silenzio siciliano. Lino Ferrara interpreta alla grande e pure la De Sio offre una prestazione degna di nota.
MEMORABILE: Bellissimo il momento al mercato della Vucciria: ispirato all'opera di Renato Guttuso degli anni 70, soprattutto nel primo piano del pesce spada.

Gugly 5/04/10 18:13 - 1185 commenti

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Film di Ferrara asciutto ma non come i successivi; la storia è quella conosciuta di Dalla Chiesa mandato a Palermo di fatto senza poteri effettivi, tuttavia la cifra stilistica indugia anche sulla solitudine personale del protagonista, affiancato dalla giovane moglie (peccato il ruolo piccolo della De Sio), che è poi il terreno fertile in cui maturerà il delitto. Ventura è bravo, efficace Satta Flores e in genere i comprimari, che spesso rievocano personaggi esistiti. Peccato per i "servizi segreti" solo accennati (c'è tutta una storia).

Nando 24/06/10 14:10 - 3810 commenti

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Il film narra gli ultimi tre mesi di vita del prefetto Dalla Chiesa insediatosi in quel di Palermo sino al suo barbaro omicidio da parte della mafia. Concreto atto di denuncia verso le istituzioni che non collaborarono con il prefetto che alla fine si trovò poco ausiliato. Interessante la narrazione anche se tendente lievemente alla fiction.

Stefania 22/10/10 20:44 - 1599 commenti

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Le ricostruzioni di fatti di cronaca del passato recente soffrono spesso di un certo didascalismo, nel loro pur nobile intento di sensibilizzazione e di denuncia. Non questo, che è lapidario senza pesantezze, indignato senza clamori, animato anche da ottimi personaggi secondari, mai superficiali nelle loro caratterizzazioni. L'ambiente palermitano è rievocato con precisione, vischioso di sorrisi e di inganni, ma anche ricco di calore, di generosità, di eroismi, di rassegnazione e di rabbia. Equilibrato e dinamico, un piccolo classico del genere!

Nicola81 9/01/13 17:24 - 2840 commenti

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Ferrara racconta con il consueto piglio polemico uno dei periodi più acuti della guerra che la mafia dichiarò allo stato. Il mix fra stile documentaristico e film d’azione funziona, ma è impossibile non avere l’impressione che sia tutto molto tirato via, forse anche a causa della troppo breve distanza tra le vicende narrate e la realizzazione della pellicola. Viene comunque reso il giusto omaggio a un uomo che venne abbandonato proprio da quella classe politica che avrebbe dovuto sostenerlo. Maiuscola la prova di Ventura. Tre pallini.
MEMORABILE: Le sequenze degli omicidi; I dialoghi con il ministro dell'interno, interpretato dall'altrettanto bravo Arnoldo Foà.

Samuel1979 1/11/13 19:08 - 546 commenti

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Impietosa e impeccabile descrizione del triennio più "buio" della storia di Palermo, in cui i fatti vengono narrati senza ricorso alla finzione com'è giusto che sia. Un film di denuncia che punta il dito contro uno Stato "sordo" e contro i siciliani omertosi. Ottimo il cast, su tutti la coppia Ventura-De Sio.

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Deepred89 10/10/16 13:56 - 3704 commenti

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Una ricostruzione lineare e appassionante, piuttosto schematica e senza particolare pathos ma moralmente vibrante e con un protagonista in stato di grazia. Confezione non entusiasmante e troppo spazio dedicato alla vita sentimentale del protagonista, ma ottima la capacità di Ferrara – poi confermata nei film successivi - di trasformare ogni viaggio in auto in una possibile minaccia e di tessere una rete di complotti e reticenze di densità quasi polanskiana. Pur nei suoi limiti, un prodotto onesto e decorosissimo.

Markus 7/06/17 16:13 - 3682 commenti

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Nel più tipico stile documentaristico/didascalico di Ferrara, un instant-movie sull'omicidio mafioso del generale Dalla Chiesa avvenuto nel 1982. Qualche concessione "modaiola" di quegli anni (Giuliana De Sio è brava ma poco adatta al ruolo; qualche dialogo un po' troppo sbrigativo a scapito della credibilità e un'aria da film per la tv) finisce per inficiare negativamente il risultato artistico dell'opera. Molto partecipata la prova d'attore di Lino Ventura, tuttavia talvolta stucchevole. Buone le musiche.

Pessoa 15/12/18 21:52 - 2476 commenti

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Ferrara stende il suo velo impietoso su una delle pagine più nere della Repubblica e lo fa con il solito stile a metà fra cronaca e documentario. La denuncia delle falle del sistema e della connivenza fra Stato e mafia giunge fin troppo chiara (del resto il regista certe cose non le ha mai mandate a dire), ma la resa filmica è appesantita da un rigore formale che frena l'impatto emozionale delle vicende narrate. Ventura tiene alla grande il personaggio, un po' meno la De Sio. Rimane una buona occasione per ripassare la nostra storia recente.

Gmriccard 16/09/19 17:49 - 121 commenti

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Notevole racconto degli ultimi mesi di vita di un vero servitore di Stato. Lo stile scarno documentaristico non impedisce di percepire l’enorme dignità e umanità del Generale, pur senza scadere nella retorica. Innovativo il prologo quadripartito, ma più in generale tutto il film presenta un montaggio più serrato e di rottura rispetto alla cinematografia dei mafia precedenti, seminale per tutte le vulgate (fiction per lo più) successive. Un ottimo Ventura conferisce al personaggio un’empatia irresistibile.
MEMORABILE: La misurata espansività del protagonista, molto calzante trattandosi di un militare.

Magi94 2/01/20 23:38 - 944 commenti

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Più che buona la regia, che sceglie un linguaggio crudo e violento che non risparmia scene forti (l'incipit considerando che racconta omicidi veri è di una forza notevole). Manca però il coinvolgimento nella vicenda, soprattutto nei personaggi che appaiono un po' bidimensionali, compreso Dalla Chiesa a cui Lino Ventura non riesce a imprimere una personalità che vada al di là dell'agiografia civile, per colpa forse anche dei dialoghi. Buffo vedere come ci si immaginava gli ambienti dei capi mafia prima del maxiprocesso. Comunque interessante.

Maxspur 21/03/20 14:53 - 89 commenti

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Una coproduzione italo-francese per un film robusto e didattico nello stile del regista che, piaccia o meno, raggiunge il suo scopo d'intrattenere e magari scuotere qualche coscienza. Alcune approssimazioni nella messa in scena non inficiano l'ottima prova del cast, alle prese con una sceneggiatura non facile; musiche ficcanti del compositore Vittorio Gelmetti.
MEMORABILE: "Generale, ma tu a Palermo che ci sei venuto a fare? la rivoluzione? No, e allora che cosa? A far funzionare lo Stato, e questa non è rivoluzione?"

Rocchiola 21/03/20 19:44 - 953 commenti

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Gli ultimi tre mesi di vita del Generale Dalla Chiesa nominato prefetto di Palermo per combattere la mafia. A breve distanza dai fatti reali Ferrara gira un film di denuncia di stampo televisivo che non dice nulla di più di quanto appreso dalla cronaca dell’epoca. Regia fiacca per un film poco coinvolgente a cui avrebbe giovato una denuncia più forte delle presunte responsabilità del Governo italiano. E anche Ventura appare piuttosto stanco. Nel genere è preferibile un'opera di pura finzione come Cadaveri eccellenti di Rosi.
MEMORABILE: Lo strano click udito quando il Generale alza e abbassa il telefono; L’incontro con gli studenti.

Tarabas 13/09/21 23:02 - 1878 commenti

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Nel mezzo della seconda guerra di mafia, con i corleonesi che riempiono di morti le strade di Palermo, il Generale Dalla Chiesa, reduce dai successi nell'antiterrorismo, viene mandato come Prefetto in città. Dopo cento giorni viene ucciso con la moglie da killer mafiosi. Storicamente corretta, la ricostruzione filmata ha poco mordente e un aspetto da telefilm che appiattisce la buona ricostruzione del veterano Ventura. Il resto è onestamente poca cosa. La cronistoria degli omicidi in apertura è sostanzialmente la stessa de Il traditore di Bellocchio. Cinema civile ma poco incisivo.

Gabrius79 3/07/22 18:49 - 1420 commenti

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Film realizzato subito dopo la morte del generale Dalla Chiesa (interpretato da un bravo ed efficace Ventura) che racconta i suoi ultimi tre mesi di vita. I fatti sono raccontati in modo talvolta sbrigativa e senza approfondire troppo, ma con stile asciutto. La regia di Ferrara è piuttosto efficace. La De Sio e Satta Flores sembrano un po' appannati nei rispettivi ruoli. Qualche scena efferata a corredo.

Paulaster 3/09/22 10:55 - 4389 commenti

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Cronaca dell'attività antimafia condotta dal generale Dalla Chiesa. L'approccio cronologamente lineare descrive i fatti criminosi con lo stile del cinema civile, con inserti di repertorio e analizzando non molto in profondità. Proprio i cosiddetti "poteri forti" mafiosi sono solo accennati e non lasciano trasparire alcunché. Discreto Ventura e anche la De Sio si adatta al ruolo di moglie sacrificata. Nell'ultima parte vengono meno le connotazioni criminali e si dà più spazio alla relazione matrimoniale.
MEMORABILE: La legge sull'esattoria non passata in Parlamento; Il colpo di lupara in pieno viso; L'incontro con gli studenti.

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  • Discussione Gugly • 22/07/10 18:33
    Portaborse - 4710 interventi
    Il delitto Dalla Chiesa, solo mafia?

    Da tempo girano molte voci sul generale, diventato un eroe nella lotta contro il terrorismo ma per alcuni troppo ingombrante.

    Subito dopo il delitto furono trafugate delle carte dalla cassaforte personale del generale (sequenza che si può vedere nel successivo Giovanni Falcone sempre di Ferrara); secondo molti pare che quelle carte contenessero segreti riguardanti notabili del più potente partito dell'epoca, ovvero la Democrazia Cristiana, e non ultimo pezzi mai conosciuti dei famosi interrogatori di Aldo Moro prigioniero delle Brigate Rosse.
  • Curiosità Fabiodm102 • 20/09/11 20:56
    Disoccupato - 346 interventi
    Lino Ventura è doppiato da Adalberto Maria Merli.
  • Curiosità Samuel1979 • 26/03/12 20:40
    Addetto riparazione hardware - 4162 interventi
    In veste di studente, (del Liceo Garibaldi di Palermo), che pone una domanda al Generale Dalla chiesa (Lino Ventura), troviamo un giovanissimo Francesco Scimemi, noto cabarettista conosciuto per lo più in ambito siciliano (ma non solo):

  • Curiosità Matemalex • 6/08/12 07:34
    Galoppino - 495 interventi
    Lo sfogo finale ("U CUNTU") è eseguito da Mimmo Cuticchio, attore e regista teatrale, nello stile tradizionale dei cantastorie siciliani.
  • Curiosità Samuel1979 • 7/05/15 21:21
    Addetto riparazione hardware - 4162 interventi
    Mimmo Cuticchio, protagonista dello sfogo finale "U Cuntu", è tuttavia presente anche in una scena girata al porto di Palermo:

  • Curiosità Zender • 24/06/17 18:18
    Capo scrivano - 47726 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Discussione Fedemelis • 7/02/19 22:38
    Fotocopista - 2137 interventi
    La retata avviene durante la partita Italia-Polonia 2-0 del mondiale del 1982.
    Lo confermano sia le immagini che la telecronaca in sottofondo.

    (appunto personale, appena possibile il post completo...)
    Ultima modifica: 7/02/19 22:39 da Fedemelis
  • Curiosità Buiomega71 • 30/09/19 19:27
    Consigliere - 25934 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71 il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima visione Tv (lunedì 2 settembre 1985) di Cento giorni a Palermo:

  • Discussione Maxspur • 21/03/20 16:26
    Galoppino - 208 interventi
    Anche se,dalla voce di Nando Martellini si apprende che la partita ha avuto inizio, ma pochi secondi dopo si vedono immagini relative al secondo tempo,con la squadra polacca che attacca da destra a sinistra per poi tornare al il primo con il goal di Rossi su punizione di Antognoni.