Girandola di equivoci attorno ad una squillo che, abbandonata la professione, può esordire come attrice teatrale nel ruolo di... una squillo. Certo non nuovo al genere corale, Bogdanovich imbastisce una screwball comedy infarcita di citazioni cinefile da Lubitsch a Edwards, anche se poi è Allen, pur non espressamente citato, l'autore che viene più in mente durante la visione. Il ritmo è sostenuto, il prestigioso cast si impegna come può, però l'impressione è quella di un meccanismo ben oliato ma che gira a vuoto, per cui lo sbadiglio prevale sul sorriso.
MEMORABILE: Il cameo finale di un regista famosissimo, che non cito per non rovinare l'effetto sorpresa
Una giovane attrice fa la squillo in attesa della grande occasione. Per il suo ritorno dietro la macchina da presa dopo un po' di anni, Peter Bogdanovich dirige una commedia brillante che funziona per ritmo e interpretazione degli attori, ben scelti e ottimamente diretti. Tuttavia, forse a causa della scarsa originalità della storia, il film (che si colloca nel solco delle gloriose "screewball comedies" hollywoodiane con influenze "alleniane"), non prende mai e dà l'impressione di essere parecchio datato.
Brillante commedia degli equivoci, in cui a prevalere sono le espressioni di stupore ora dell'una, ora dell'altra pedina di questo gioco dei ruoli tanto perverso da risultare, con buona evidenza, iperbolico. Il riferimento palese va a certa cinematografia di Woody Allen, qui un po' viziata da un gusto ereditato dalle sitcom. In ogni caso il sorriso fa capolino spesso, così come la ridacchiata, quindi il meccanismo funziona.
Commedia discreta, che Bogdanovich infarcisce di equivoci e ripetuti scambi di coppia in modo tale da renderla più frizzante possibile. La sceneggiatura non offre momenti particolarmente originali, ma i dialoghi sono vivaci e brillanti e almeno non ci si annoia. Il cast in forma aiuta molto nella visione (in particolare un Wilson quasi alleniano e la deliziosa Poots offrono prove convincenti). Non male.
Commedia degli equivoci forse sin troppo legata al periodo d'oro di questo genere ma portata avanti con stile, ritmo adeguato e due-tre accelerazioni che ti strappano gli applausi. Nel variegato cast girano bene quasi tutti anche se, complice il copione, la Aniston fa troppo la schizzata e Pendleton sfiora la macchietta. Camei per Shannon e Tarantino e... scoiattoli alle noci!
Riguardo agli attori, nulla da dire. Purtroppo, come spesso accade, la sceneggiatura non è all'altezza. Si cade così facilmente nel "già visto" e se all'inizio si ride (soprattutto con il personaggio della Aniston), poi ci si annoia. Accadono così tante cose che non ne rimane in mente nessuna. Meravigliosa la morale: essere "disponibili" paga (e intendiamo la "disponibilità" della protagonista, che ottiene sia i soldi che il successo); in generale, finale malfatto e film scarso.
MEMORABILE: Tutte le scene con la Aniston; Il giudice-bavoso che viene arrestato da una poliziotta travestita da prostituta.
Commedia gustosa che parte da un'idea bizzarra: quella di un galantuomo sposato che paga profumatamente le sue escort per far sì che possano esaudire i sogni della loro vita. Una di queste si ritroverà presto nella vita lavorativa del protagonista. Non mancano così equivoci simpatici uniti ad altri più raffazzonati. Il cast gira bene e il ritmo è sostenuto. Fuori di testa la simpatica Jennifer Aniston e carina Imogen Poots. Filmetto leggero ma gradevole.
Giovane attrice in ascesa ricostruisce la sua scalata al successo nel corso di un’intervista. Se non fosse per i crediti si poteva scambiare per un film di Woody Allen. Questa commedia degli equivoci briosa e cinefila sembra infatti un mix di Celebrity, La dea dell’amore, Pallottole su Broadway e Basta che funzioni. Ritmo e gag da screwball scongiurano la noia e garantiscono un buon divertimento. La Poots, raggiante nella sua bellezza, offre una gran prova nei panni di una giovane sognatrice amante del lieto fine e inguaribile ottimista.
MEMORABILE: L’analista: “Una squillo, è disgustoso!!! Ho idea sia davvero molto duro” Izzy: “Be' duri lo diventavano spesso, non è certo quello il problema”.
Buono il ritorno dietro la mdp per Peter Bogdanovich che dirige un'opera sicuramente debitrice verso un preciso tipo di commedia americana e che ricorda certo Woody Allen. Il divertimento è comunque assicurato anche grazie a una sceneggiatura ben oliata che regala momenti assai gustosi. Bene in parte il cast attoriale, guidato da un Wilson sicuramente in forma. Cameo per Tarantino. Non siamo certo a gridare al miracolo, ma si tratta di un film assai dinamico e ben realizzato, di assoluta godibilità, per passare un'oretta e mezza spensierata.
Scatenata commedia che ripercorre la grande tradizione della screwball comedy e mette in scena un ironico e corrosivo dietro le quinte di ciò che abitualmente avviene a Broadway. Bogdanovich dimostra non solo di conoscere a menadito il cinema classico, ma anche di comprenderne l'anima: le sue non sono citazioni ma rielaborazioni gustose e pungenti. Finale straordinario, con la guest star che non ti aspetti.
MEMORABILE: Il finale; Tutte le scene con la Aniston.
Ultimo lungometraggio "fiction" di Bogdanovich, testamenta il suo straordinariamente vitale ma sottotraccia anche irrimediabilmente nostalgico (in questo caso verrebbe da dire affettuosamente senile) amore per il cinema classico. In una perfettamente resa cornice da commedia degli equivoci che cita Hawks, Wilder e Lubitsch (facendo ricorso anche però ad una narrazione "alleniana"), il film governa con non comune (né attuale) classe la stereotipia e i dispositivi canonici della pochade, offrendo uno spettacolo la cui apparente vacuità ha un acre retrogusto sentimentale. Cast perfetto.
MEMORABILE: Il tormentone "scoiattoli alle noccioline" di Owen Wilson, citazione lubitschiana; Il sorriso della Potts; Nello studio della psichiatra Aniston.
Classica commedia di equivoci diretta egregiamente da Bogdanovich, il quale attraverso un racconto in prima persona della protagonista della vicenda ci parla di amore, tradimenti e romanticismo all'interno di un cast di una commedia di Broadway. Gli attori sono tutti molto affiatati e diretti molto bene; in particolare Wilson è sempre perfetto nel ruolo di artista un po' stralunato che non sembra essere consapevole delle conseguenze delle sue azioni e si lascia andare alla casualità degli eventi. Scrittura perfetta per un film godibile, che fa il suo e diverte anche.
Simpatica commedia degli equivoci diretta da Bogdanovich che firma anche la sceneggiatura, molto alleniana e sicuramente ben scritta, e si vede. Soprattutto per la nostalgia affettuosa verso un vecchio tipo di cinema a cui il regista è ancora legato, con tanto di citazioni letterali e non. Nulla di trascendentale ma il ritmo c'è, alcuni momenti riusciti e divertenti pure e così il risultato finale è abbastanza buono e gustoso. Ben diretto il cast che è tutto abbastanza in palla, con la Aniston in gran forma.
Ultimo lungometraggio diretto da Peter Bogdanovich: una escort accetta una strana proposta di un cliente, riuscendo così a diventare attrice. Divertente commedia degli equivoci, logorroica, con fiumi di dialoghi che ricordano Woody Allen. Scorrevole seppur le lungaggini non manchino. Owen Wilson e la Poots convincenti. Discreta la colonna sonora. Buona la fotografia.
Una escort che ha abbandonato il mestiere viene richiesta per interpretare la escort in un film. Da questa situazione si sviluppa un gradevole intreccio, niente affatto licenzioso, con i personaggi che entrano in progressione causando effetti a volte esilaranti. E' il ripescaggio dei Vaudeville in forma attualizzata. Regia molto attenta, non ci sono momenti di caduta dalla tensione narrativa, gli attori sembrano divertirsi. Nel suo genere assolutamente da raccomandare.
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Daniela ebbe a dire: Galbo ebbe a dire: Nella scheda del cast andrebbero aggiunti (non accreditati) Michael Shannon e Quentin Taantino
Galbo, ma così hai rovinato la sorpresa (vedi mio momento memorabile) :oP
ops, chiedo venia :(
DiscussioneRaremirko • 29/10/18 21:17 Call center Davinotti - 3863 interventi
Molto gradevole e carino, è pienamente sullo stile delle commedie alla Woody Allen; gran bei camei (Shannon, quello finale di Tarantino, Debi Mazar, ecc.), atmosfera leggera e l'intro sopratuttto è ottimo.
Poi il film diviene confusionario, c'è troppa carne al fuoco ma comunque l'opera non annoia mai; brava e bella la Aniston.
Una discreta commedia.
HomevideoRocchiola • 24/08/19 16:37 Call center Davinotti - 1274 interventi
Il bluray distribuito da Rai-01 è ottimo. Immagine molto incisiva che esalta la fotografia dai colori pastello molto in stile Woody Allen. Audio DTS 5.1 praticamente perfetto.
DiscussioneGiùan • 7/01/22 17:09 Controllo di gestione - 242 interventi
Grande regista, straordinario uomo di cinema, una di quelle "biografie" che ognuno di noi solerti scribacchini infatuati perpetuamente della settima arte non può che invidiare con affettuosa nostalgia. Imperdibili oltreché i suo film, i fondamentali ed affascinanti libri, cui tante volte ricorro: le monografie su Welles e Lang e gli straordinari "Chi ha fatto quel film?" e "Chi c'è in quel film?" Addio Peter.......another Last picture show