Gran film duro, teso, violento (ma senza mai eccedere nel gratuito), scritto e diretto in maniera grandiosa, con un ottimo uso dei flashback che svelano poco alla volta le motivazioni dei personaggi. Storia semplicissima ma messa in scena in modo magistrale, ottima direzione degli attori e grande uso come ambientazione della provincia britannica. Intenso sia nei momenti convulsi e d’azione, sia nei silenzi del protagonista, senza mai una caduta di tono. Doloroso ma bello il finale.
Le ordinate casette, tutte in fila, nel verde della campagna inglese, viste dall'alto, come a dire: ecco, tutto è a posto, tutto è sistemato e pulito. Cinque giorni di tensione, per le vittime e per il carnefice. Girato molto realisticamente senza fronzoli, duro e deciso, come duro e deciso è Richard. Buona scelta delle musiche.
MEMORABILE: Buona idea gli inserti dei filmini dell'infanzia dei due fratelli.
Sette anni dopo essersi allontanato dal fratello disabile per seguire la carriera militare, Richard torna al suo paese per regolare per sempre alcuni conti... Inspiegabilmente giunto da noi con un ritardo di ben 5 anni, il film di Meadows sorprende e non poco: budget ridotto all'osso, attori convincenti ed un insolito ma riuscito mix di cruda violenza e tocchi di comicità esilarante. A parte il previsto colpo di scena alla Shyamalan, un'opera che affronta il tema di una vendetta che è anche espiazione finale di un senso di colpa troppo ingombrante.
MEMORABILE: La maschera antigas utilizzata dal protagonista per terrorizzare le sue vittime.
Film abbastanza teso nella sua semplicità, dove Meadows propone un classico revenge movie che non contempla l'estetica che caratterizza ad esempio il filone orientale. Tutto ruota attorno a Considine e alle azioni, anche bislacche, intraprese dal suo personaggio. Il regista si concede giusto un po' di black humour, il resto è volutamente grigio e desolato, sia come personaggi "cattivi" che come ambientazione.
Richard ritorna dopo 7 anni nella propria cittadina per vendicare il fratello ritardato e regolare i conti con la propria coscienza. Film lineare e ben diretto, buona la prova del protagonista, ma ciò che non mi convince è la gang di malavitosi/spacciatori: sembra una banda di bulli "fumati" e si comportano come ragazzini idioti! Peccato!
Non di rado la semplicità è sinonimo di qualità. Un vengeance-script ricalcato sul classico “La sposa in nero” e le sue varianti di parentela assume toni grotteschi facendo convivere violenza e humour e, dopo il colpo di scena che scompiglia le certezze dello spettatore, rivela di essersi servito fino a quel momento di chiavi surreali; di primo acchito in odore di buonismo, l’epilogo perpetra invece la più crudele delle vendette. Ben condotta la tensione, mantenuta dalla lucida follia e dai diabolici atti dell’intenso Considine, dalle ellissi e dall’opportuna colonna sonora.
MEMORABILE: Gli effetti tragicomici del cocktail di droghe ingerito dagli aguzzini; il flashback in bianco e nero.
Film interessante ma incompiuto. Girato con pochi soldi (e si vede), il lavoro di Meadows offre una certa tensione che l'autore stempera con una vena comico/grottesca, quasi surreale. Il film è ben girato e gli attori sono ben diretti, anche se non tutti offrono la stessa qualità interpretativa. La trama è piuttosto esile e banale anche se la narrazione è costruita con criterio, tra pause ed eslosioni. Buono anche l'utilizzo delle location.
La vendetta secondo Shane Meadows è un piatto che si serve freddissimo e a piccole dosi di efferata violenza. Basso budget e tanto cuore per questo revenge movie che eleva a protagonista un contesto squallido, desolato e desolante per mettere in scena la voglia di rivalsa di un uomo, un fratello accecato dalla rabbia e da un immenso senso di colpa. La fotografia plumbea aumenta il senso di disorientamento, mentre le parentesi comiche al limite del grottesco spiazzano ed aumentano i contrasti. Considine calamitico e vibrante.
Se non hai uno stile, prova ad imitarli tutti. E se non sai racimolare un grammo di pathos, condisci con una soundtrack cool: Arvo Part, Aphex Twin, Calexico, Smog e chi più ne ha più ne metta. Niente da dichiarare dietro filmini in super 8, saturazioni cromatiche, bianco e nero su pellicola graffiata (?), politica dei generi (?), camera a mano che arranca senza pace. Sceneggiatura da post-it della disperazione e personaggi che deambulano nell'inverosimiglianza strombazzando anime da tragedia greca. Si ghigna quando il dramma s'infittisce, ci si indigna quando arriva al suo perché. Patetico.
L'efferata vendetta di un militare nei confronti degli aguzzini del fratello. Narrazione rarefatta con frequente uso di flashback in cui la violenza emerge preponderante con una giusta dose di cinica ironia. Il ritmo è dignitoso e il protagonista mantiene alta la tensione. Finale spiazzante ma in riga con l'effetto sorpresa redenzione.
Ex militare torna dopo alcuni anni nel paesello natio per fare i conti con una banda di balordi spacciatori che hanno preso di mira suo fratello, ritardato mentale. Fra spazi urbani anonimi e campagne fangose, la vicenda si svolge avvolta da una cappa plumbea che permea persone, cose, paesaggi e che gli sprazzi di humor nero, nella loro incongruità, rafforzano invece di rischiarare. Non filtrano raggi di sole, se non nei filmini sbiaditi dell'infanzia e i colori sono smorti oppure banditi (flashback in bn), mentre spirito di vendetta e senso di colpa si abbracciano nel finale. Colpisce duro.
MEMORABILE: Balordi ma ecologici (la discussione sul riciclo dei rifiuti) - Il contenuto della valigia - il confronto finale ("Ora sono io il mostro")
Un revenge-movie lineare e sbrigativo, con un'intelaiatura abbastanza prevedibile, ma realizzato con cura e venato di macabro e surreale umorismo. La figura del fratello vendicatore è affidata ad un Considine molto in parte, dal faccione ingannevolmente bonario, capace di compiere le più efferate esecuzioni. manca una vera tensione drammatica, anche perchè i destinatari della vendetta sono così imbranati e maldestri da risultare patetiche vittime sacrificali, e tuttavia il film possiede un fascino complessivo da non sottovalutare.
Shane Meadows è uno dei più promettenti registi di nuova generazione. E' capace di raccontare storie borderline come nessuno o quasi, immettendo nei suoi film personaggi al limite, disagiati, violenti e sempre in eterna lotta con il mondo e con se stessi. In Dead man's shoes c'è la summa del suo cinema e come nel precedente This is England ritroviamo temi a lui cari (il bullismo, la vendetta, la distorsione della realtà). Un film di una violenza psicologica inaudita, nichilista all'inverosimile e con un finale memorabile quanto inaspettato.
L'ennesimo film sulla vendetta, questa volta perpetuata per soli 5 giorni. Una presa di posizione contro gli aguzzini che avevano torturato il fratello ritardato. Soggetto semplice ma funzionale, seppur lineare; ben scritto e interpretato con passione (soprattutto da Considine). Peccato regali poco di più, nonostante il finale sia d'impatto e ben costruito.
Un ex militare, per vendicare i soprusi subiti dal fratello minorato, mette in opera un'implacabile e cruenta vendetta ai danni di una gang di balordi ragazzoni mai cresciuti. Salvo alcuni passaggi più azzeccati e ben architettati, si notano i limiti di un prodotto a basso costo che abbozza su particolari anche importanti e sulla distonia tra il protagonista e le sue "vittime". Si apprezzano invece le scene a base di droga e alcol e l'uso progressivo di flashback; peccato per l'eccesso di pathos musicale non sempre ad hoc. Cast discreto.
Buon revenge movie, che inizialmente appare come uno dei tanti low budget caserecci tirati via; invece, con lo svolgersi della storia ci si deve ricredere: la trama è semplice, scarna la messa in scena, razionata ma efficace la violenza, gradevoli le tranquille (in apparenza) location e l'atmosfera ombrosa; ingiustificata invece l'assenza della polizia. Raramente succede, e è questo il caso, dove funziona bene la coesistenza tra grottesco e drammatico. Curioso.
MEMORABILE: I postumi del mix di droghe; Il finale.
Finisce nel calderone delle storie di vendetta, ma lo fa con dignità, infischiandosene di non disporre di mezzi scintillanti o attori di grande lignaggio. Alla distanza, questa semplicità si rivela un punto di forza, donando alla vicenda quell’aspetto crudo ed essenziale che lo allontana da un certo tipo di cinema ipertrofico. Vanta un piccolo colpetto di scena all’ultimo giro di pista che gli permette di distinguersi per la buona dose di coraggio dimostrato nel provare qualcosa di diverso. Sconsigliato a chi cerca un barlume di speranza o redenzione perché si resterebbe delusi.
Ex militare vuol vendicarsi verso chi fece del male a suo fratello; non fatevi ingannare dalla sua talvolta buffa mimica facciale. Dramma allo stesso tempo nero, amaro e grottesco che si focalizza non tanto sulla violenza in sé (non siamo di fronte a uno slasher), quanto sul mostrare e approfondire il passato dei due fratelli, quella piccola e squallida comunità inglese e il ristretto circolo di delinquentelli che la popola. Vicenda funzionale e ben interpretata da tutti, montaggio corretto, musiche adattissime allo scopo e buono anche il doppiaggio. Riesce a essere toccante.
MEMORABILE: Il tipo che menziona continuamente l' "elefante" fuori casa sua; Il confronto finale.
Spunto visto e stravisto (un uomo in cerca di vendetta contro un branco di balordi), ma la differenza non la fa la storia quanto il modo in cui viene raccontata. Meadows usa bene le ambientazioni, la ricercata colonna sonora e il cast credibilissimo e mostra che c'è ancora modo di stupire anche con un plot del genere. Peccato per il colpo di scena (intuibile con facilità dopo al massimo venti minuti) e per qualche ingenuità narrativa. Ma la regia è sicura e nel complesso Meadows sforna un film violento, diretto e lineare, ma anche poetico e struggente. Finale molto intenso.
MEMORABILE: La gestione, nel complesso, del flashback esplicativo.
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Zender, nel commento di Saintgifts c'è uno spoiler grande quanto una casa (si tratta del colpo di scena finale, costruito lungo tutto il corso del film).
Lo segnalo anche a Buio, che in buona fede ha pubblicato il commento nella sezione TV/SATELLITE.
Ok, grazie della info Gest. Non avendo visto il film non potevo sapere.
Cambiato con il commento del buon Bluto. :)
DiscussioneZender • 29/12/11 08:56 Capo scrivano - 48844 interventi
Saintgifts, io ho tolto la frase incriminata, ma siccome non è la prima volta ti chiedo di stare più attento a non svelare parti così importanti nella trama, mi raccomando. Grazie.
Certamente seguirò il tuo consiglio di stare attento a non svelare i finali, come da regolamento Davinotti. Prego credere che se mi sbaglio è assolutamente non voluto. Detto questo, e ripensando a ciò che ho scritto riguardo a questo film, non mi sembra di aver detto esplicitamente nulla che potesse distruggere sorprese a futuri spettatori.
In altri commenti si parla chiaramente di vendetta, e di vendetta per l'uccisione del fratello del protagonista.
In ogni caso non voglio contestare nulla e mi scuso per un errore inconsapevole.
Colgo l'occasione, come si dice, per augurare a tutti Buon 2012.
DiscussioneZender • 30/12/11 13:45 Capo scrivano - 48844 interventi
Buon 2012 anche a te Saintgifts. Io non ho visto il film per cui mi devo fidare di chi segnala le cose. Comunque è sempre meglio non svelare troppo. Ricordiamoci che, a prescindere, la trama è sempre una cosa da evitare di scrivere quanto più possibile.