Se da una parte il derivativo ormai c'ha l'aria viziata del più trito deja vù (del terzetto assedio, virus e infetti non se ne può più) e sia leggermente spanne sopra al tipico zero budget fatto con amici nel week end , a Calahan va il merito di averci infilato dentro alcuni spunti e momenti interessanti e di avere chiuso il filmaccio con un suggestivo e evocativo, e poco speranzoso, sfondo apocalittico/romeriano degno del
Giorno degli zombi Va da se che questi filmettini difatto anche trascurabili arrivino da noi in home video (e magari, quelli più interessanti, anche no), ma non tutto è da buttare alle ortiche.
In primis la carpenteriana e martellante OST di Stephan Copeland (cognome -omen), poi qualche idea non malaccio (la ragazza infetta "albero di natale" che da
Dèmoni passa a
Black Christmas, l'uccisione a freddo , in diretta tv, del fondatore del social zombificante che sta tra il mortale attentato a John Lennon e un momento analogo di
Scarlatti, l'auto trapanazione al cranio dai riverberi fulciani, le allucinazioni perverse pseudo tsukamotiane che anticipano l'infezione, il tumore al cervello obliviano di
Videodrome, l'eye violence, il vermetto henenlotteriano o del
demone sotto la pelle-il campanilismo nazionale di Callahan per Cronenberg era inevitabile e una scena che Oz Perkins prenderà di peso per il suo ridondante
Gretel e Hansel-lo schifoso parassita cordoso sfilato dalla bocca- l'incipit violento con le due ragazze che sembra l'intro di un nuovo
Scream e l'atmosfera cupa che avvolge l'invernale cittadina canadese).
Piccolo tasselli che se messi tutti insieme elevano, seppur non in maniera esponenziale, il prodotto dal mare magnum del già visto, consumato e digerito.
Splatter nella media, risoluzione alla causa tumorale cerebrale totalmente delirante, low budget evidente, personaggi non simpaticissimi e ben poco empatici, i soliti infetti che da
28 giorni dopo, a
REC fino a
Dead Set ma anche basta e un'esorcismo via web tanto gratuito quanto inutile tanto è buttato lì.
E anche la tirata verso l'assuefazione e lo strapotere dei social (compreso il cyberbullismo e il postare continuamente ogni cretinata) lascia il tempo che trova.
Nell'insieme non malaccio, derivativo quanto si vuole, ma con un suo perchè.
Destabilizzanti le dichiarazioni di Cody Calahan (riportate nel booklet contenuto nell'edizione "double bill" del blu ray della
Midnight Factory) che afferma di preferire Lars von Trier a George Romero e
Antichrist a
La notte dei morti viventi.