Lasciati da parte per una volta i "robottoni" Transformers, Michael Bay ritorna al cinema d'azione virile e "muscolare", per raccontare un'azione anti americana condotta dai Libici a Bengasi. Il risultato è un film ben fatto tecnicamente (tra i migliori della sua filmografia), con scene degne del miglior Ridley Scott, che non è privo di non tanto velate critiche alla scarsa capacità di coordinamento sia delle forze sul campo che del governo centrale. Non mancano gli inevitabili riferimenti patriottici. Un buon film.
Trattandosi di fatti reali, Bay rinuncia al sensazionalismo a lui tanto caro (forse per pudore) e sceglie un taglio quasi documentaristico. Peccato che però non riesca a non cedere alla tentazione finendo con l'inserire la solita tronfia retorica corredata da dialoghi a dir poco infantili. Resta comunque un buon war movie sulla scia di Black Hawk Down (citato due volte nel film), anche se non ne raggiungerà mai lo stesso spessore. Qualche discreta scena di macelleria (che in questi film non guasta mai) e convincenti prove attoriali.
MEMORABILE: In un momento di relax i sei contractors guardano Tropic Thunder citando a memoria alcune battute di Downey jr.
Ispirato da fatti realmente accaduti, il film mostra scene di battaglia con il solito realismo che contraddistingue il cinema di Bay. Scene belliche di buon impatto visivo, nonostante la durata che supera ampiamente le due ore. Sprazzi della solita retorica americana e buona denuncia di scarso coordinamento tra vari settori dell'intelligence statunitense.
Un Michael Bay che torna alle sue origini, con un cinema muscolare ma sincero e che regala grandi emozioni. La trama è trattata con i guanti e la sceneggiatura sa come far apparire carismatici i protagonisti quanto basta senza eccessive caratterizzazioni, tra dialoghi semplici e un'ironia realistica. Scene di guerriglia davvero spettacolari, tra sparatorie ed esplosioni che non danno tregua in un film teso e attuale, patriottico ma non in modo eccessivo. Bene il cast, quasi commovente la parte finale. Da non perdere.
Bay (probabilmente guardato a vista), riuscendo a non sbracare, enfatizzando all'ennesima potenza, confeziona una pellicola dove la guerriglia urbana e il costante pericolo, dato soprattutto dal non essere sicuri di chi sia amico, sono il fulcro di tutto. Può forse esserci una certa spettacolarizzazione nell'attacco all'ambasciata, ma è accettabile. Le caratterizzazioni dei personaggi non sono male; e il sottolineare che sono dei duri, ma con famiglia e affetti, li rende più umani. Purtroppo, l'eccessiva durata sfianca non poco, ma resta un discreto prodotto con scene ben girate.
MEMORABILE: "Combatterai la guerra santa in pantaloncini corti? Bella mossa..."; I danni, soprattutto fisici, provocati dal mortaio; "Sono fortunato".
Film d’azione ispirato a un fatto avvenuto realmente. Buone l’ambientazione, le scene di azione, la narrazione claustrofobica (riusciranno i nostri eroi a uscire vivi da quella trappola per topi?) con un lieto fine quasi a sorpresa. Paradossalmente deludono i dialoghi, soprattutto quando si vogliono raffigurare gli americani sotto il profilo umano. Ad ogni modo un buon film, che rende bene il caos politico nel quale era sprofondata la Libia.
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DiscussioneRaremirko • 19/08/20 22:31 Call center Davinotti - 3863 interventi
Tranquillamente paragonabile, se non migliore, di Black hawk down, il film di Bay (di sicuro il suo migliore) fa sua la lezione del miglior cinema d'azione e lo spessore viene dato dalla realtà della vicenda, qui stringata ed avvincente come non mai.
Tranquillamente paragonabile, se non migliore, di Black hawk down, il film di Bay (di sicuro il suo migliore) fa sua la lezione del miglior cinema d'azione e lo spessore viene dato dalla realtà della vicenda, qui stringata ed avvincente come non mai.
Regia, montaggio,azione, tutto perfetto.
Davvero da non perdere; un film vivo e vero.
sono d'accordo, è un film ingiustamente sottovalutato...