Note: Aka "Il gioco della guerra" e "War-Game - Giochi di guerra". Il titolo italiano ("War Time") fu scelto dalla distribuzione italiana nel 1984 per distinguerlo da "Wargames" uscito l'anno prima, e volendo mantenere la lingua inglese.
Inghilterra sotto attacco nucleare in una nuova guerra mondiale. Watkins racconta gli effetti della bomba atomica sulla popolazione con lo stile di un’inchiesta del tg (voce fuori campo, macchina a spalla, finte interviste). L’effetto è spaventoso, da brividi. La Bbc che produsse il film aspettò 20 anni per trasmetterlo per paura degli effetti sul pubblico; la Rai (che lo acquistò dopo la vincita dell'Oscar) non l’ha mai trasmesso. In bilico tra film di guerra e documentario, spiazza i generi e si afferma come capolavoro del cinema politico.
Il nucleare è sempre più una minaccia e Watkins, tanto per alimentare la fobia generale, decide di mostrarne gli ipotetici effetti, facendo ricorso ad una tecnica mai vista prima: quella del falso-documentario (mockumentary). Regno Unito, l'improvviso scoppio di una guerra nucleare dalle ignote origini getta nel baratro le vite di milioni di persone. La capacità di adoperare uno stile documentaristico facendo ricorso ad immagini di repertorio commistionate a sequenze girate in studio è strabiliante. Ad oggi datato, non se ne può ignorare la portata però.
Gli effetti di una ipotetica terza guerra mondiale sulla popolazione inglese. Watkins non lesina particolari agghiaccianti e combina lo stile documentary ad un filmico anche moderno. A volte però il racconto perde mordente per via dello spazio dato alle interviste o alla voce narrante. Pezzo coraggioso che non trovò distribuzione tv immediata proprio per la crudezza di alcune scene.
MEMORABILE: I poliziotti che uccidono alcuni dei feriti gravi per porre fine alle loro sofferenze.
Rivisitato a quasi 50 anni dalla sua realizzazione, il dopobomba secondo Watkins appare ottimistico, quando non grottesco o ingenuo nel tratteggiare impossibili best surviving case scenarios, e finora spetta a Threads restare ineguagliato coefficiente di estinzione umana. Epperò, il lavoro di Watkins, oltre a porsi come primo e unico nukeumentary della storia del cinema, ha dalla sua una raggelante forza evocativa data dall'uso di un sinistro b/n da fase R.e.m. andata a male e dall'uso di espedienti rudimentali ma avanguardistici ed efficienti, e un'importanza antropologica da non sottostimare.
MEMORABILE: "I sopravvissuti invidieranno i morti?"
Forse uno dei primi esempi di mockumentary (se così lo possiamo definire) che
prova a mostrare gli effetti dello scoppio della terza guerra mondiale? Di grande efficacia e tensione grazie alla sua asciuttezza tipicamente, almeno giornalisticamente parlando, anglossassone. Visto oggi potrebbe sembrare datato, specie dal punto di vista scientifico, ma resta ancora un terribile pugno nello stomaco (non stupisce che all'epoca si decise poi di non mandarlo in onda) e non solo per alcune scene che restano nella memoria per la loro crudezza. Da far vedere a chi sottovaluta il pericolo atomico.
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Buiomega71 ebbe a dire: Grande Pigro! Credevo di essere l'unico !;)
no no, non siete affatto gli unici.
avevo chili di quadernoni e album fotografici ridotti a patchwork di flani estrapolati dai quotidiani e da TVS&C (se penso ai cineracconti mi scappa la lacrimuccia), disegni di locandine ricopiate o inventate di sana pianta. ho solo iniziato un po' più avanti, nel 79. tutto tristemente inghiottito dalle fiamme, assieme a collezioni di colonne sonore -tra le quali il rarissimo vinile de il ritorno dei morti viventi- e a una collezione completa di diabolik che rivenduta oggi m'avrebbe reso benestante. sono passati decenni ma ne porto ancora il lutto :'(
Zender ebbe a dire: Mi fa un po' strano mettere documentario a un mockumentary, che è pura fiction... Sinceramente tenderei a lasciare guerra. Capisco che possa essere il primo, ma faticherei un po'...
CuriositàColumbo • 25/05/11 11:32 Pulizia ai piani - 1098 interventi
Non fu mai trasmesso dalla BBC perchè "troppo impressionante". Ebbe stentata distribuzione nelle sale inglesi, vinse un premio speciale a Venezia nel 1966 e un Oscar come miglior documentario nel 1967. Fu acquistato dalla RAI che da allora ne custodisce una copia in archivio.
Zender ebbe a dire: Mi fa un po' strano mettere documentario a un mockumentary, che è pura fiction... Sinceramente tenderei a lasciare guerra.
...essendo ormai il mockumentary divenuto un vero e proprio genere/filone, che ne diresti di inserirlo tra i generi da scegliere nel menù a tendina?
DiscussioneBrainiac • 14/11/14 13:55 Call center Davinotti - 1465 interventi
Schramm ebbe a dire: Zender ebbe a dire: Mi fa un po' strano mettere documentario a un mockumentary, che è pura fiction... Sinceramente tenderei a lasciare guerra.
...essendo ormai il mockumentary divenuto un vero e proprio genere/filone, che ne diresti di inserirlo tra i generi da scegliere nel menù a tendina?Sai Schramm questo assillo mi è venuto nel catalogare la mia filmografia, che di sicuro è molto meno ricca di quella del mitico Buio, ma fra libri, cd e dvd sempre 3/4 del mio salotto occupa. Orbene, a una certa anch'io volevo splittare i film aggiungendo la categoria mocku, però poi mi andavo a trovare quasi tutti horror miscelati a poche altre cose molto diverse fra loro, chessò, il demenziale Project X ed altri fake-documentari. Non lo so, alla fine mi sono convinto a lasciare i film divisi per genere classico. Anche perchè (forse) il mocku è un po' solo la tecnica usata per fare un film, al cui interno si aprono vari sottogeneri. Non saprei, ancora qualche volta ho la tentazione di riordinare...
DiscussioneZender • 14/11/14 14:33 Capo scrivano - 47802 interventi
Schramm, con tutti i generi che mancano il mock è proprio l'ultimo (anche per i motivi che giustamente ricorda Brainiac)... Ci si arrangia con quel che c'è. Ripeto che il genere non è così importante, per il sito. Altrimenti dovremmo metterne due o tre possibili eccetera, aggiungerne una decina ecc. e non è il caso.
Lynne Littman, la regista di Testament, considera quest'opera la migliore mai realizzata sull'argomento. Quando le capitò di vederla al cinema stette così male che dovette correre fuori a dare di stomaco.