"La stagione dei delitti "episodio per episodio
8 Aprile 2025
In questa pagina sono raccolti i commenti pervenuti sui singoli episodi di "La stagione dei delitti". Chi volesse contribuire commentando un unico e preciso episodio non ha che da CLICCARE QUI e farlo, scrivendo nel forum il proprio commento e facendolo anticipare dal numero dell'episodio e dal relativo pallinaggio. Il commento verrà prelevato “automaticamente” (per via umana, cioè da me) dal forum e trasferito in questa pagina nel punto esatto.STAGIONE 1 (2004)
01. LA META' OSCURA
**! Eva Renzi (Moglia) lavora all'unità “Analisi crimine violento” di Roma, ma dopo forti contrasti col suo superiore (Fassari) dovuti all'aver voluto fare di testa sua – rischiando la vita - nella ricerca di un killer che agisce via internet, viene trasferita in qualità di ispettore capo a Torino, sua città natale, dove ritrova la madre (Melato) e persino – casualmente, visto che questi lavora come psichiatra consulente della procura - il fidanzato di allora, Diego (Gasparini). Torna a vivere nell'appartamento torinese di quando era ragazza e comincia con l'indagare sul caso di uno studente trovato impiccato nei bagni della scuola. Subito la Renzi opta per l'omicidio irritando la sua superiore, il vice questore Anita Sciortino (De Rossi), senza rendersi granché simpatica a chi lavora con lei alla squadra omicidi della Mobile (tra i colleghi si segnala anche Maurizio Micheli). Ma è una tipa tosta e le indagini le conduce bene, finendo dritta a scoperchiare gli altarini di una setta satanica governata da uno dei professori. Un caso piuttosto tradizionale ma ben sviluppato, con una discreta recitazione da parte dell'intero cast (Ninì Salerno si ritrova nel ruolo di marito della De Rossi, giusto un cameo a metà episodio) e sviluppi tutto sommato interessanti. Arrivati alla soluzione la scena se la riprende il killer di inizio episodio, quello delle chat su internet, facendoci capire che si ricomincerà da lì... (Marcel M.J. Davinotti jr.)
02. UNA VOCE NEL BUIO
**! Dopo un incipit in cui si riprende brevemente la vicenda del killer che uccide via chat causa missiva spedita da questi direttamente a Eva Renzi, si passa al delitto sul quale si fonda l'episodio, quello di un ricco commercialista negli ultimi tempi un po' in disgrazia che viene ucciso una notte nel suo studio da qualcuno che lo mira in soggettiva con una pistola e spara. Sposato con una moglie (D'Aquino) che nulla sapeva della sua doppia vita (un buon numero di amanti in carniere, la solita trafila di bugie sparate per coprirsi), con due figli piccoli che sembrano storditi dall'arrivo in casa della polizia, la vittima non sembra mettere troppa compassione alla Renzi, più vicina alla moglie, decisamente affranta e in cerca di una spalla su cui piangere. L'indagine prosegue andando a toccare il migliore amico del commercialista, la moglie di questi e una serie di personaggi che in qualche modo andranno a ingrossare le fila dei sospetti. Ma se la trama non sembra particolarmente articolata, ci pensa la sceneggiatura a renderla a tratti piuttosto faticosa da seguire, lasciando comunque alla sempre carismatica Moglia largo raggio d'azione. Più che altrove è decisamente lei in primo piano, avversata talvolta dalla vice questore Sciortino per quel suo modo di voler fare tutto da sola rischiando oltre il dovuto. Più sullo sfondo i colleghi di lavoro (soprattutto Micheli, proprio in ombra). Piccola parte per Oppini, che va ad aggiungersi all'altro Gatto Ninì Salerno, alle prese col consueto cameo in casa con la Sciortino (ne è il marito) che regala sempre molta umanità al personaggio della De Rossi. Chiuso il caso si torna per un attimo, dopo una piccola festa al distretto per il compleanno della Renzi, al killer di internet per ricordare che il filo tra le puntate della prima serie è quello. (Marcel M.J. Davinotti jr.)
03. I DELITTI DI SAN SALVARIO
**! Senza porre tempo in mezzo si comincia con un delitto selvaggio: un uomo in passamontagna alla guida di un auto mitraglia due extracomunitari a San Salvario (quartiere di Torino). Salvini (Micheli), che reperta i bossoli trovati sul luogo del delitto, chiosa amaramente che visto il calibro e la quantità sembra esser stato quasi un safari! Salta fuori quasi subito una tossicodipendente che dice di aver assistito da lontano alla sparatoria, ma qualcosa nella sua deposizione non torna del tutto. Ciononostante, Eva Renzi e colleghi interrogano i presunti responsabili e di motivi per arrestarli ne trovano, tanto che alla squadra viene chiesto quanto prima di chiudere il caso, nonostante si scopra che altri due extracomunitari erano stati uccisi qualche tempo prima con la stessa arma (il confronto dei proiettili non lascia dubbi). Ai nostri vengono concesse solo 48 ore per ritrovare quelli che eventualmente riterranno essere i veri responsabili degli omicidi. Episodio dalla storia interessante - non sempre spiegata al meglio - che trova di nuovo qualche punto di collegamento (mai dichiarato, ovviamente) con la vicenda del Mostro di Firenze: il furto nell'armeria dalla quale si sarebbe rubata l'arma del delitto, il delitto di anni precedente che viene collegato a quello recente grazie alla scoperta di proiettili sparati dalla stessa arma (come accadde per il delitto del 68, nel caso del Mostro), l'importante testimone ritrovato annegato nel lago come il medico perugino... La soluzione non è scontata e anzi, si rivela sufficientemente ingegnosa. Qualche intervento in più per Ninì Salerno, partner perfetto per la De Rossi con cui rivangano il giorno del loro incontro per concedersi una cena romantica in uno splendido ristorante. Chiusura col solito richiamo al killer romano della chat: lo si rivede muoversi nella stanza delle torture col suo pancione nudo in evidenza prima di consegnare una nuova vittima alla squadra di Petrucci (Fassari), il quale quindi si rivede in scena per qualche minuto. (Marcel M.J. Davinotti jr.)
04. I SOGNI NEL CASSETTO
**! I nodi arrivano al pettine: annullati altri nuovi casi, resta da risolvere quello che ci trasciniamo dalla prima puntata, ovvero quello del maniaco della chat, che avevamo cominciato a conoscere nella prima puntata e a causa del quale Eva Renzi (che aveva avuto un tragico contatto col killer rischiando la pelle) era stata trasferita a Torino. La cosa incredibile è che le uccisioni delle ragazze ora proseguono appunto in Piemonte, e proprio nei pressi del capoluogo vengono ritrovati i cadaveri di due di loro. Il maniaco entra in contatto via telefono con Eva e le fa capire di essere lì per lei. Non sarà esattamente così, come vedremo, perché altre coincidenze sono in agguato (un po' troppe, stavolta) e si scopriranno nell'ultima parte di un episodio forse meno interessante di quanto ci si potesse aspettare, considerato che è quello in cui si arriva al dunque col famoso killer panciuto. Un agente del posto spiega che secondo lui è difficile che il killer sia di quella zona tanto desolata, di campagna, dove tutti si conoscono, e la Sciortino farà così scattare foto a chi prende le multe passando di lì senza abitarvi. Una mossa che si rivelerà utile e si sposerà all'incontro con una ragazza incredibilmente riuscita a scappare dalle grinfie del killer senza aver poi mai denunciato il sequestro... La formula continua ad essere la stessa e alla centrale di polizia si lavora sempre bene insieme: ognuno contribuisce, compreso lo psichiatra ex fidanzato di Eva che non ha rinunciato al tentativo di riconquistarla. Lei è sempre bellissima, con quegli occhi azzurri che bucano lo schermo, e si rende credibile nel ruolo di ispettore capo indisciplinata ma capace di anticipare le mosse di tutti grazie a intuizioni che gli altri non hanno. Per risolvere il caso arriva da Roma anche Petrucci (Fassari), che si affianca al gruppo. Ancora qualche intervallo tenero tra la De Rossi e Salerno, in questo caso a parlare del figlio che, ormai grande, ha lasciato casa. Un'ultima parte più classicamente thriller e una centrale che invece mostra come sia ben organizzato il soggetto nella progressiva scoperta di nuovi elementi che portano alla scoperta del colpevole. Ci si aspettava qualcosa in più, ad ogni modo... (Marcel M.J. Davinotti jr.)
STAGIONE 2 (2007)
01. SCIARADA PER UN ASSASSINO
** Tre anni dopo la conclusione della prima stagione torna la squadra del vice questore Sciortino (De Rossi), con la capo ispettore Eva Renzi (Moglia) confermata e un paio di nuovi acquisti, che vanno a sostituire idealmente soprattutto il Salvini di Maurizio Micheli (il quale, come Fassari, dà forfait). Innanzitutto entra in scena il pari grado di Eva Renzi, l'irrequieto Michele Mangano (Popolizio), che inizialmente non sembra proprio sopportare l'idea di essere comandato da due donne (Sciortino e Renzi), poi c'è il giovane Stefano (Savoca), che ha decisamente un debole per la Renzi. C'è intanto da pensare a un nuovo delitto che funga da filo conduttore per l'intera stagione, così come nella prima c'era stato l'assassino che si muoveva in chat. In questo caso non si fa che riprendere in pieno la vicenda del Mostro di Firenze, già utilizzata tangenzialmente durante la prima stagione. L'apertura con una coppietta in auto uccisa nella notte a colpi di pistola non lascia dubbi di sorta: la fonte dichiarata è quella, e anche se dopo un breve assaggio ci si tuffa nel caso dell'episodio (un maniaco che uccide legandosi al mondo dei fumetti e dei videogiochi), nel finale ritorna il killer delle coppiette, uccidendo e questa volta escindendo il pube della donna (richiamo ancora più evidente ai delitti toscani). Purtroppo quello che sta tra i due delitti simil-mostro non è in questo caso all'altezza dei migliori momenti della prima serie: una storia debole, scarsamente interessante e resa piacevole esclusivamente dalle interpretazioni. Popolizio è un buon acquisto, la Moglia non ha perso fascino e, se anche non c'è più lo psicologo con cui condivideva qualche tenero momento nella prima serie, pare ne compaia all'orizzonte uno nuovo (Castellano), più maturo e intrigante, per il momento solo interrogato perché aveva in cura il presunto colpevole... Confermato anche Ninì Salerno come marito della De Rossi, un paio di scene sempre ben recitate. Intreccio banale, dinamiche deboli, suonano poco autentici i riferimenti al mondo dei fumetti. (Marcel M.J. Davinotti jr.)
02, L'OMBRA DEL PASSATO
**! Se era scontato che si cominciasse con la conclusione dell'episodio precedente, vale a dire con il ritrovamento della coppia di giovani uccisi dal serial killer di coppiette che fa da trade union a questa seconda stagione, lo è meno la storia dell'episodio singolo, questa volta, che parte dall'uccisione di un poliziotto, un collega che lavorava (in altra sezione) con Eva Renzi e soci. Si scopre che il “partner” con cui da due mesi faceva coppia è un agente forse collegato in qualche modo con una famiglia criminale del luogo, e quando viene ucciso anche quest'ultimo è naturale che ci si indirizzi a cercare il colpevole tra i boss della zona. Si indaga però anche su un barbone che aveva avuto a che fare con i due poliziotti in ospedale (dove si riconosce Lucia Vasini nel ruolo dell'infermiera) e c'è da capire se le due vicende possano in qualche modo incrociarsi. Nel frattempo il caso del serial killer di coppiette riemerge più volte durante l'episodio, soprattutto a causa della presenza dello psicologo che aveva aiutato la polizia nella puntata precedente e che la Renzi non si fa problemi a interpellare ripetutamente. La Sciortino, invece, è alle prese con il problema della solitudine, dopo che il marito (Salerno) l'ha lasciata... Un episodio architettato discretamente nei suoi colpi di scena e che bene si incastra con il filo logico della serie e pure con l'episodio successivo, che ci presenta l'omicidio di un misterioso canoista... La soluzione non è delle più entusiasmanti ma il rapporto tra i vari elementi della squadra (qui è in luce Stefano/Savoca, il nuovo giovane collega della Renzi) funziona e il quadro d'insieme è descritto con bella mano. (Marcel M.J. Davinotti jr.)
03. FILM NERO
**! Quando viene ucciso un insegnante di canoa e l'arma del delitto si rivela essere una Beretta calibro 22, è inevitabile che i sospetti cadano sul killer delle coppiette. Si comincia così a pensare che questi possa aver cambiato modus operandi. Poi però c'è subito un altro caso che sale alla ribalta: quello di due giovani prostitute chiuse in un'auto poi data alla fiamme. Una muore, l'altra si salva e comincia a parlare di festini in maschera in una misteriosa villa e a fornire un identikit. La squadra si muove all'unisono come sempre e la brava Eva Renzi comincia a far quadrare un po' di cose, mentre approfondisce in qualche modo la conoscenza col collega più giovane. Pare che anche dietro ad altre prostitute maltrattate esista una mente unica, e val la pena investigare in quella direzione. I delitti delle coppiette restano sullo sfondo, appannaggio dei dialoghi tra Eva e lo psicologo che comincia ad occuparsene sempre più seriamente. Il caso relativo alle prostitute avrà una sua soluzione riconducibile (come si può immaginare) al titolo dell'episodio... (Marcel M.J. Davinotti jr.)
04. ROULETTE RUSSA
**! In apertura una donna che, forse picchiata dal marito, si prende la bambina e se ne va dalla villa di lui lasciandolo solo. L'uomo è tale Salimbeni, un chirurgo estetico dei vip che pare possa in qualche modo c'entrare con gli omicidi delle coppiette (chiaro il riferimento al gastroenterologo accusato più volte di essere il Mostro di Firenze, killer a cui si guarda questa volta anche parlando di omicidi nelle notti di novilunio e per quanto riguarda il sospetto che l'omicida possa non essere uno solo). Gli agganci ai delitti che fanno da filo conduttore alla serie ci sono insomma anche qui, e anzi la Renzi sembra in questo caso lasciare il doppio omicidio dell'episodio (marito e moglie trovati nudi nella loro casa uccisi da due colpi di pistola alla testa) alla coppia Mangano/Cuomo per dedicarsi proprio al caso principe. Inutile dire, tuttavia, che i due concluderanno ben poco e dovranno aspettare il rientro della Renzi sulle loro carte per risolvere la questione. Le vittime erano proprietari di una sala biliardi frequentata da gente poco raccomandabile e chi vi lavorava, malmenato da Mangoni, finisce per spiegare cosa legava i loro affari a quelli di una famiglia della criminalità organizzata. Quello che piace in ROULETTE RUSSA è l'ottima interazione tra le coppie: Cuomo (Pennarella) e Mangano (Popolizio) sfoggiano una bella ironia e si rivelano essere molto affiatati, mentre la Renzi approfondirà la sua conoscenza con la Sciortino (la quale a sua volta si negherà alle avance del medico legale col papillon interpretato da Verdegiglio) e soprattutto col nuovo collega giovane: ci sarà pure una timida scena di sesso, prima di rientrare a ragionare sul caso delle coppiette con l'entrata di una testimone che racconta di aver visto un'auto rossa con le sole luci di posizione accese fuggire dal luogo di uno dei delitti (impossibile non pensare a chi raccontò una cosa del tutto simile riguardo la notte dell'omicidio del Mostro a Vicchio del 1984)... (Marcel M.J. Davinotti jr.)
05. L'ULTIMO VALZER
**! Almeno all'inizio sembra che l'indagine sul killer delle coppiette, ancora incagliata sull'omicidio di Salimbeni, il chirurgo estetico, non proceda affatto. Anzi, il questore esige risultati concreti e minaccia di sollevare dall'incarico Eva Renzi, che in prima persona si sta occupando del caso. Ma intanto c'è da far luce su ben tre nuovi delitti, tutti ai danni di donne sole con la passione per i gatti, anche se a dire il vero la terza vivrebbe con un figlio e sembrerebbe fare storia a sé. Alla squadra il compito di sbrogliare la complessa matassa. Tutti insieme concentrati su un unico obiettivo questa volta, per trovare la soluzione in fretta e poter poi tornare in pace al problema del Mostro. Poco spazio anche alle vicende private o di coppia, con un Mangano meno presente del consueto e il focus sull'intreccio poliziesco, che qualche buona carta da giocare ce l'ha. E nel finale, quando si ritorna sulla morte di Salimbeni e sembrano saltar fuori nuovi indizi sul killer delle coppie, arriva persino un doppio colpo di scena, che in un frangente lascia davvero stupiti. Di carne al fuoco insomma se mette un bel po' preparandoci all'ultimo episodio risolutivo, mentre tra la Renzi e il collega giovane col quale aveva avuto la puntata precedente un veloce flirt cala il gelo, lo stesso caduto sul marito della Sciortino: Ninì Salerno pare definitivamente uscito di scena, purtroppo. Curiosa l'introduzione della variante “felina”, con un assassino che si preoccupa, dopo il delitto, di lasciare il cibo per il gatto rimasto solo... (Marcel M.J. Davinotti jr.)
06. SEDUZIONE FATALE
**! All'ultima puntata tutti i nodi devono arrivare al pettine e, come già accadde per la prima stagione, l'intera durata è occupata dalla chiusura del caso "cornice", quello che cioè ci si porta avanti fin dall'inizio della stagione. Bisogna quindi giungere a svelare l'identità del killer delle coppiette ispirato al Mostro di Firenze sapendo che tra gli indiziati ce n'è uno molto particolare: lo psicoterapeuta Davide Toscano (Castellano), che già nella puntata precedente aveva avuto modo di evidenziare risvolti imprevedibili all'interno di una personalità alquanto singolare. E' lui la figura intorno a cui sembra ruotare questo finale, anche se non si capisce quale ruolo possa aver avuto nella vicenda. Con la Sciortino ricoverata in ospedale (e la ricomparsa inevitabile di Ninì Salerno nei panni del marito) è il questore a prendere in mano le redini dell'operazione spiegando di voler essere informato di ogni passo. La Renzi, alla quale è stata affidato ufficialmente il caso, si districa a fatica tra indizi di difficile interpretazione, con la moglie dello scomparso Salimbeni (il medico ucciso) che sembra poter diventare la testimone chiave. Ma si palesa a sorpresa pure un pittore (proprio come nel caso del Mostro di Firenze), che a sua volta non si capisce come andrà inserito nel "quadro" complessivo. Si sperava tuttavia che le indagini potessero avere uno sviluppo maggiormente intrigante, con uno svelamento progressivo al quale invece vengono preferite dinamiche interne al gruppo e qualche labile traccia action; al punto che la soluzione (di nuovo vicina a una delle tante ipotesi ventilate per il caso fiorentino) giunge sbrigativamente nelle ultime scene raccontata in forma di facile riassunto mentre avrebbe meritato di occupare spazio maggiore. Si chiude comunque, con un episodio niente male, una fiction dalle buone potenzialità non completamente espresse per via di un confezionamento televisivo talora penalizzante. Le interpretazioni invece sono buone e in questa puntata conclusiva Cristina Moglia si guadagna alcuni dei più bei primi piani di tutta la serie, che ne mettono in risalto lo sguardo ammaliante e l'espressività. Ottimo comunque anche Castellano, la cui voce profonda e suadente, associata a un'interpretazione pacata e “seducente”, diventa particolarmente caratterizzante. Che il suo cognome nella fiction (Toscano, lo stesso di un carabiniere coinvolto nella vicenda dalle accuse di Lotti) sia l'ennesimo omaggio al caso del Mostro di Firenze? (Marcel M.J. Davinotti jr.)