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TITOLO INSERITO IL GIORNO 30/04/08 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 30/04/08 23:38 - 8998 commenti

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Ottimo film di Rosi in cui il regista napoletano, ispirandosi allo splendido romanzo di Lussu "Un anno sull'altipiano", riesce a mostrare con rara efficacia gli orrori "interni" ed "esterni" della Prima Guerra Mondiale, regalandoci una pellicola emozionante e coinvolgente, che non può non spingere lo spettatore a riflettere. Non tutto è perfetto, intendiamoci, ma il risultato è notevole. Alla sua uscita scatenò un vespaio di polemiche (basta vederlo per capire perché) e ciò lo ha reso per anni un film introvabile.

Caesars 16/05/08 12:10 - 3773 commenti

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Buon film anti bellico diretto con solido mestiere da Francesco Rosi, che si avvale per l'occasione di un nutrito cast di attori, tutti ottimi. Ambientato sull'Altopiano di Asiago durante la guerra 1915-18, accompagna un giovane ufficiale interventista (e noi con lui) alla scoperta degli orrori del conflitto. Un film non perfetto, ma che sa coinvolgere e che va visto assolutamente.

Matalo! 2/08/08 13:09 - 1378 commenti

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Vederlo dopo Orizzonti di Gloria gioca a sfavore di questo film che per alcune scelte registiche si rifà al capolavoro di Kubrick. Certo gli attori sono bravi e passa il messaggio della prima guerra mondiale (quella "vinta" ma con un bagno di sangue assurdo) come gioco al massacro, ma il film è di media forza anche se non disprezzabile. Grandi Volontè e Cuny, chiuso in un'impenetrabile stolidità. Frechette insomma... già era un pupazzo in Zabriskie Point...
MEMORABILE: Le corazze Pasini; agghiaccante esempio di test sulla pelle dei poveri soldati.

B. Legnani 18/08/08 20:55 - 5519 commenti

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Bel film antimilitarista di Rosi (ma perde in confronto a Kubrick). Colpisce duro, talora in modo quasi insostenibile, nel quadro della “inutile strage” (Benedetto XV). Prestazioni attoriali ottime (il meno convincente, però, è Frechette, scialbo protagonista) perché pur nella compostezza (Cuny, Capponi, lo stesso Volonté ecc.) comunicano tutto benissimo. Indimenticabile il colonnello di Del Vita (protagonista per Olmi di Un certo giorno). Cuny, dieci anni prima di Duvall, fa capire che sarebbe tornato a casa senza neppure un graffio. Qualche demagogìa di troppo nell'ultima mezzora. 

Enzus79 23/06/09 11:14 - 2864 commenti

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Bel film. Una via di mezzo fra Orizzonti di gloria e La sottile linea rossa. Francesco Rosi rende benissimo l'idea di come la guerra sia ingiusta e crudele (a volte con immagini terrificanti). I soldati non vengono uccisi solo dai nemici, ma anche da chi sta combattendo insieme a loro. Bravi gli attori. Ottimo Rosi.

Rickblaine 23/06/09 11:54 - 635 commenti

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Buona prova del regista Francesco Rosi, che sempre controcorrente sollecita un esame di coscienza per chi è sempre pronto ad una nuova guerra. Non si è macchine, ma poveri uomini alla corte di chi? Più o meno questo è il messaggio che si vuole trasmettere. Una riflessione da farsi e un nuovo modo di concepire le idee di guerra e di pace. Il cast è ottimo: anche se Capponi e Volontè ci sono per poco, valgono l'intera opera. Unica pecca il proolungarsi e la ripetizione degli attacchi.
MEMORABILE: "Morti di fame contro Morti di fame", urla Volontè; "...Chi ama la Pace non può fare bene la Guerra...", dice Leone.

Buck ii 5/05/10 14:51 - 55 commenti

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La guerra come dura necessità, la guerra combattuta con la costrizione della presenza di un apparato repressivo spietato nel punire ogni forma di insubordinazione; questo poi voleva dire sparare al nemico e al fratello, insieme ai molti ordini sbagliati che gli alti ufficiali hanno dato nel corso di quella sanguinosa guerra. Durissimo film di Rosi, capolavoro.
MEMORABILE: Il Maggiore giustiziato a freddo, la scena finale...(memorabili nel senso di scioccanti).

Pigro 20/06/11 09:41 - 9623 commenti

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Uno dei film più belli contro la guerra: livido e claustrofobico per come si cala - senza variazioni, alternative o speranze - nel bel mezzo del conflitto 15/18, raccontato attraverso il pressappochismo e l'arroganza degli ufficiali, all'origine di stragi inutili ed esecuzioni sommarie reiterate, nel più assoluto vuoto di senso e nel disprezzo dell'umanità. Il basso continuo di esplosioni e raffiche è un sordo de profundis. Le donne sono solo in foto lontane. Geniale nel toccare lo spettatore non con la commozione ma con lo sconcerto.

Galbo 22/06/11 21:11 - 12372 commenti

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Chiaramente antimilitarista, il film di Francesco Rosi è un'opera importante contro la bestialità della guerra. La tesi è fortemente sostenuta da una valida sceneggiatura (scritta tra gli altri da Tonino Guerra). Il limite è costituito da un'eccessiva demagogia che affiora a tratti ma che toglie poco ad un'opera significativa interpretata benissimo da un valido cast.

Nadir 30/07/12 09:07 - 56 commenti

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Sebbene Rosi non sia sicuramente uno dei miei registi preferiti, questo film resta una pietra miliare nell'ambito delle opere cinematografiche sulla guerra e sulla sua bestiale inutilità. Ottimo tutto il cast, con Capponi e Volontè che eccellono pur senza lavorare troppo per la brevità delle loro apparizioni. Film che andrebbe fatto rivedere periodicamente per non dimenticare la stoltezza dell'umanità nonché la terribile inutilità della guerra.

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Zolf 6/08/13 23:15 - 6 commenti

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Valida pellicola antimilitarista che, senza troppi fronzoli e in modo diretto, denuncia le atrocità, le assurdità e le contraddizioni della guerra. Forse l'eccessiva faziosità è proprio il limite del film. Gli ufficiali ricoprono la figura dei carnefici, a volte assumendo atteggiamenti caricaturizzati e quindi poco credibili. Buona prova di Gian Maria Volontè, anche se più sottotono rispetto ad altre occasioni. Ad ogni modo un film da vedere.
MEMORABILE: L'assalto dei soldati italiani coperti con le "Corazze Fasina", goffa quanto inutile protezione.

Mickes2 5/01/14 20:26 - 1670 commenti

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Partecipe racconto di “uomini contro” per la propria vita. Entrando in punta di piedi nella storia, Rosi ci getta in faccia il brutale potere cieco di ufficiali esosi e senza scrupoli, che per fomentare un ego assurdo e far rispettare delle leggi (e delle classi) ottuse decimano i loro soldati (insofferenti, impotenti) rendendosi protagonisti di una folle strage senza senso alcuno. L’autore rimane ben attaccato alla realtà del racconto ma non rinuncia alla spettacolarità dello scontro a fuoco. Emerge un po’ di retorica, ma il monito è potente.
MEMORABILE: La scena, quasi surreale, dei soldati austriaci che implorano verso quelli italiani di tornare indietro per salvarsi dalla strage totale; Le corazze.

Xabaras 9/01/15 07:40 - 210 commenti

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Il punto di riferimento (soprattutto nel finale) vorrebbe essere Orizzonti di gloria, ma siano ben lontani da tali vertici. Se infatti non si può che plaudere al deciso spirito antimilitarista del regista, non si può fare a meno di notare l'eccessiva spettacolarizzazione ed enfatizzazione di alcune scene che sembrano messe lì con il solo intento di sconvolgere o raccapricciare. Il protagonista Frechette è poi completamente anonimo e le tirate socialiste e rivoluzionarie del quasi invisibile Volonté non convincono per niente.

Nicola81 4/09/15 22:05 - 2831 commenti

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Il mio preferito tra i film di Rosi, che qui accantona parzialmente il suo stile asettico lanciandosi in una veemente polemica antimilitarista, sottraendo coraggiosamente la Grande Guerra al mito romantico e alla retorica nazionalista. La trincea è un inferno e i soldati vengono mandati al macello da comandanti tanto fanatici quanto ottusi. Frechette brilla più grazie al suo personaggio che di luce propria, ma ci pensa il resto del cast a giganteggiare. La fotografia di De Santis e le musiche di Piccioni completano degnamente il quadro.
MEMORABILE: Le grottesche corazze "Fasina"; La feritoia n. 14; L'esecuzione di Graziosi.

Lythops 23/10/15 10:05 - 1019 commenti

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Il film più ostacolato in assoluto dal nostro potere anche occulto, con minacce di attentati nei cinema in cui veniva programmato. Sarebbe un normalissimo film di guerra se, per la prima volta in Italia, non si mettessero in discussione i "valori" militari e l'eroismo, propagandato e insegnato nelle scuole, dei nostri soldati nel primo conflitto mondiale. L'opera coraggiosa di Rosi imponeva ai tempi la necessità di un revisionismo poi fortunatamente avvenuto. Interpretato ottimamente da Cuny e Volonté, è un lavoro duro, sofferto, inevitabile.
MEMORABILE: "Prima si spara, poi si vedrà".

Samuel1979 17/11/15 15:30 - 546 commenti

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Quello di Rosi è un modo autentico di vedere la guerra, in cui svela scenari che non sempre vengono messi in evidenza; il regista punta il dito, a mio avviso, contro coloro che per ottusità e incompetenza hanno condotto migliaia di giovani a perdere la vita per una guerra assurda; cosi facendo il film non dà spazio a trionfalismi ma conduce alla riflessione sul perché di certe scelte; discreta la prova di Volonté, mentre ottima la prova di Cuny e di Frechette.
MEMORABILE: Il Sottotenente Sassu che cerca invano di eliminare il Maggiore Leone esponendolo al cecchino austriaco.

Daniela 30/03/16 23:09 - 12606 commenti

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Ispirandosi liberamente ad "Un anno sull'altipiano" di Emilio Lussu, Rosi firma il miglior film italiano sul conflitto 15-18, insieme a La grande guerra di Monicelli, adottando un punto di vista opposto rispetto a quello grottesco di quest'ultimo e più vicino all'atto di accusa di Orizzonti di gloria: la guerra non è solo quella contro il nemico, ma anche quella che oppone i soldati semplici, carne mandata al macello, agli ufficiali insensibili e ottusi come il generale qui interpretato dal gelido Cuny. Messa in scena efficace, ottimo cast, epilogo crudo che non si fa dimenticare.
MEMORABILE: La sortita con i soldati inscatolati; il cecchino infallibile che, per una volta, non colpisce il bersaglio giusto; l'esecuzione nel finale

Almicione 15/06/16 02:10 - 764 commenti

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Sulla falsariga degli Orizzonti di Kubrick, Rosi scandaglia la condizione del soldato nella guerra (in trincea). Migliaia di vite umane si trovano alla mercé della follia di pochi fondamentalisti fanatici della guerra, vittime del complesso di Dio. Simbolici gli ordini che vanno contro la ragione più evidente soltanto per non cedere il passo. Memoria delle sofferenze di un altro mondo, questa pellicola non brilla certo sotto il profilo tecnico, ma rimane un amaro monito per le generazioni future ben raffigurando tali condizioni inumane.
MEMORABILE: Le corazze Fasina.

Saintgifts 6/11/16 10:03 - 4098 commenti

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È evidente come il film sulla Grande Guerra, guerra di trincea che fu una vera e propria carneficina, abbia un punto di vista spostato sui soldati, vittime non solo delle armi nemiche ma anche di grandi ufficiali inesorabili nel dare ordini, anche insensati, che mandavano al macello giovani vite. In questo Rosi è stato molto coraggioso, oltre che bravo; tuttavia, sotto il velo di tante crudeltà, il regista fa cadere la vera responsabilità sulla guerra stessa, che presuppone regole ferree, quelle militari appunto, per poter essere gestita.
MEMORABILE: Il ruolo dei carabinieri.

Jurgen77 8/11/16 15:27 - 629 commenti

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Superba opera antimilitaristica che narra molto bene (purtroppo) la tragedia umana della guerra. Soldati esasperati, esausti, mandati a morire senza scopo da generali e ufficiali arrivisti e spietati. Il film risulta ben fatto, molto drammatico e commovente. Si rifà chiaramente a Orizzonti di gloria, ma senza esserne uno sterile clone.

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Rigoletto 24/01/17 12:17 - 1785 commenti

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La Grande Guerra, oscurata sullo schermo dagli eventi del Secondo Conflitto, trova in Rosi un interprete appassionato ma (troppo) di parte. Luci e ombre in un film che lascia indietro eroismo e Amor di Patria (perché?) per spingere solo sul "metodo Falkenhayn", dove il prode è colui che riesce a non rispondere al suo superiore e l'impresa la fa chi riporta la pelle a casa. E se Monicelli innestava la commedia nel dramma, Rosi mostra l'altro lato della medaglia, facendo vedere, però, solo ufficiali incompetenti. È propaganda? Si, ma è arte.
MEMORABILE: "Se lei me lo ordina, non posso fare altro che obbedire!"

Vitgar 30/01/17 13:16 - 586 commenti

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Buon film che ripropone per buona parte il romanzo di Emilio Lussu. Osteggiata la produzione in Italia, il film viene girato in Jugoslavia utilizzando, come comparse, veri militari Jugoslavi. Il cast è di buon livello e conferisce adeguato spessore all'interpretazione. Forse un po' eccessivo Volontè nel ruolo del "ribelle" Ottolenghi.

Magi94 27/09/17 17:27 - 944 commenti

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Sebbene l'ispirazione venga certamente da Orizzonti di gloria, il film di Rosi si incanala in una direzione diversa, più grottesca, colpendo forse in modo ancora più spietato. Non ci sono colonnelli buoni qui, infatti, ma solo "morti di fame" contrapposti a ufficiali che giocano alla guerra basandosi su ideali vuoti e fasulli. L'urlo finale di Volonté trascina pure lo spettatore, facendo veramente pensare a quanto sarebbe stato giusto rivolgere le armi contro i generali. Una delle opere fondamentali dell'antimilitarismo.
MEMORABILE: I soldati tedeschi che smettono di sparare e urlano agli italiani di fermare questa carneficina; Le corazze Farina; La fucilazione finale.

Alex75 3/10/17 09:47 - 876 commenti

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Per diversi aspetti può essere considerato l’Orizzonti di gloria italiano, per la sua denuncia dell’insensatezza della guerra e delle tragiche conseguenze di un militarismo esaltato e disumano (qui ben personificato dallo stolido generale Leone). Di rilievo lo sguardo sul malessere dei soldati in trincea, costretti a combattere una “guerra da morti di fame”. Pur con qualche eccesso di retorica e di drammatizzazione, con alcuni momenti non del tutto convincenti, un caposaldo del cinema bellico.
MEMORABILE: Le assurde corazze Fasina; Il cecchino della feritoia n. 14; Gli ammutinamenti e le loro conseguenze; I feriti trattati come disertori.

Puppigallo 31/08/19 10:56 - 5250 commenti

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Fulgido esempio degli orrori della guerra (quella tremenda di trincea) e della follia, che ne scaturisce, partendo proprio da chi dovrebbe guidare i soldati con saggezza e un minimo di umanità. Rosi riesce a precipitare lo spettatore in un inferno in terra, dove un generale, o un colonnello possono fare più danni dei nemici, mandando inutilmente al macello orde di poveracci. Bene gli attori, Volontè su tutti. Non ci sono giustamente filtri e le tragedie si susseguono, suscitando irritazione per lo scempio compiuto da ignobili comandanti. P.S. La fortuna dell'ottuso generale è troppo sfacciata.
MEMORABILE: Volontè: "Tu devi aprire bocca, o questi ti fregano"; La tragicomica entrata in scena delle "impenetrabili" corazze Fasina; L'ordine di "Decimazione".

Rocchiola 17/08/19 08:31 - 952 commenti

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Poteva essere l’Orizzonti di gloria italiano ma qualcosa è andato storto. Sul piano spettacolare il solito stile semi-documentaristico di Rosi risulta poco coinvolgente e l’insistito antimilitarismo sfocia nella retorica pacifista relegando in secondo piano la più interessante analisi delle radici di classe della guerra. Cuny è perfetto nei panni del generale crudelmente bramoso di gloria; modesta invece la prova di Frechette, tanto da chiedersi perché il suo posto non sia stato preso da Volontè, inspiegabilmente relegato in un ruolo minore.
MEMORABILE: “Basta con questa guerra di morti di fame contro morti di fame”; La strage degli uomini corazzati; Il cecchino che colpisce solo legnetti e sigarette.

Rufus68 17/09/19 22:28 - 3819 commenti

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Nobilissimo nelle intenzioni, a cominciare dalla fedeltà al romanzo di Lussu, eppure assai sbilanciato nell'esposizione degli orrori della guerra. Un film già schierato che, per ciò stesso, non solo devitalizza l'invettiva antibellica ma, riducendo a macchietta o a figura monodimensionale i personaggi più corruschi (Cluny), non riesce mai a elevarsi ad autentica tragedia universale. Di vaglia tutto il cast.

Myvincent 26/03/20 14:16 - 3722 commenti

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Prima Guerra Mondiale, accesa battaglia fra le truppe italiche e quelle micidiali austriache, rinserrate dietro a un fronte imbattibile. Al regista non interessano le vicende storiche, quanto l'incomprensibile assurdità di chi al comando manda al macello vite umane per il solo scopo di far eseguire gli ordini ciecamente. Una pagina di dolorosa verità impressa sui volti di grandi interpreti quali Volontè, Alan Cuny e soprattutto il giovane Mark Frechette, talentuoso attore scomparso prematuramente. Il regista venne denunciato per vilipendio all'esercito, dopo l'uscita del film...

Donarfio 23/04/20 02:33 - 38 commenti

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Sulla scorta di capolavori come Orizzonti di gloria e La Grande Guerra anche Rosi pone la propria pietra antimilitarista e lo fa col piglio di chi ha sempre preso una posizione. Il focus non deve andare sui singoli attori ma sul generale senso di svilimento che la giustificazione della guerra e un irremovibile Generale (Cuny) provocano. Poi abbiamo il mutamento d'opinione di Frechette, che avrà un destino diverso da quello di Douglas, ma colpisce maggiormente il quadro complessivo dipinto, a esempio, dalla fotografia della prima esecuzione.
MEMORABILE: Colonna sonora degli attacchi e le armature.

Jandileida 22/05/20 15:59 - 1558 commenti

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Rosi getta il suo sguardo indagatore all'interno delle trincee italiane durante la Prima Guerra Mondiale concentrandosi sulla surreale giustizia militare e sull'approssimazione con cui gli alti comandi affrontarono l'inutile strage. Film duro e crudo che ben immerge lo spettatore nel clima assordante e senza speranza dei continui attacchi e delle continue ritirate finalizzate conquista di un metro di terra. Volontè sempre sugli scudi, Cuny bravo nel ruolo dell'ottocentesco generale. Resta un po' sotto gli Orizzonti di Kubrick ma è un'ottima opera.

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Thedude94 20/07/20 19:12 - 1084 commenti

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Grandissimo film di Rosi, che dirige quest'opera in maniera esemplare, mettendo in scena la Prima Guerra Mondiale egregiamente e con stile personale. Ottime anche le interpretazioni del cast, che sfodera dalla sua Volonté e Frechette tra gli altri. Le scene di guerra e azione fanno rivivere le brutture di una battaglia inutile e sanguinosa, priva di ogni significato. La sceneggiatura è scritta molto bene e tanti sono i punti di riflessione politica e morale, sul significato della vita e sulle brutture della guerra. Uno dei migliori film italiani di questo genere.

Magerehein 7/02/22 09:57 - 977 commenti

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Valido film di guerra. Il cast nel complesso rende bene (memorabile Cuny nella parte dell'odioso generale Leone), anche se è proprio il protagonista Frechette a convincere meno. Validamente esaltata, grazie anche a una colonna sonora indovinata e a sequenze di schietta crudezza, la drammaticità del contesto, un'insensata carneficina in cui il vero nemico (militari che considerano i subordinati carne da cannone) è alle spalle e non di fronte. Forse troppo di parte nel suo messaggio antimilitarista (al tempo suscitò veementi polemiche), ma ben realizzato e difficilmente dimenticabile.
MEMORABILE: "Gli antichi romani vincevano grazie alle corazze" (agghiacciante da sentire nell'era delle armi da fuoco); Capponi mandato a morire; La decimazione.

Gottardi 16/03/22 11:21 - 394 commenti

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Fedele alla biografia di Lussu “Un anno sull’altopiano”, un battaglione italiano nella Prima guerra mondiale sull’altipiano di Asiago. Trincee e assalti che mandano al macello gli italiani, e l’insensatezza, purtroppo reale, che regnò nei comandi italiani con ufficiali dediti a inculcare una ferrea quanto inumana disciplina alla truppa. Ed è da questa inumanità che sorge ancor più prepotente la ripulsa per una guerra spogliata di ogni eroismo, dove più ancora del nemico, comunque leale e anch’esso “uomo”, bisogna temere chi la guerra la conduce sulla pelle dei soldati.
MEMORABILE: L’uscita con pinze ai reticolati; Gli austriaci con le mitragliatrici che falciano gli italiani che corrono allo scoperto e li invocano di smettere.

Noodles 18/07/22 17:31 - 2196 commenti

I gusti di Noodles

Straordinario attacco di Francesco Rosi alle istituzioni militari, il tutto a partire da "Un anno sull'altipiano" di Emilio Lussu. Immergendolo nel dramma della guerra Rosi riesce a inserire tanta ironia verso i comandi militari, un'ironia che a volte sfocia in un grottesco quasi geniale. La scena delle corazze con cui i soldati vengono mandati allo sbaraglio sfiora il miglior Buñuel. Sotto l'aspetto del significato è straordinario, un po' meno sul piano narrativo (a volte i cambi di scena e certe situazioni non sono chiarissimi). Comunque, un limpido esempio della classe di Rosi.

Paulaster 26/01/24 18:02 - 4375 commenti

I gusti di Paulaster

Due tenenti mostrano idee pacifiste nell'attacco agli austriaci. Film antimilitarista nel quale i proclami contro l'assurdità di certi ordini sono pura demagogia. La guerra è descritta con sincerità solo nei momenti tra soldati e quando i dialoghi vertono sul vernacolare. Rosi ha il pregio di dirigere alcune scene in modo efficace (nella neve, nella cava). I momenti più caldi tra decimazioni, ferimenti e diserzione, appaiono solo dimostrativi e non risultano drammatici come dovrebbero.
MEMORABILE: La feritoia; I feriti per scampare alla guerra; La trincea innevata.
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  • Homevideo Zender • 7/11/09 10:49
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Il caso Mattei è stato da tempo restaurato in maniera egreguia. Speriamo che esca in dvd.
  • Homevideo Noir • 7/11/09 14:02
    Galoppino - 573 interventi
    Veramente, speriamo.
    Sai per caso se appartiene al catalogo Cristaldi?
  • Homevideo Zender • 7/11/09 15:24
    Capo scrivano - 47698 interventi
    A me sembrava di sì, però non vorrei ricordare male. Di sicuro è stato restaurato.
  • Homevideo Noir • 7/11/09 16:38
    Galoppino - 573 interventi
    Allora c'è da sperare che la Dolmen Home Video se ne ricordi...
  • Homevideo Mco • 24/06/13 16:13
    Risorse umane - 9970 interventi
    In DVD per Raro Video dal 25 Giugno 2013.
  • Musiche Alex75 • 2/01/18 16:17
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Commento musicale dei titoli di testa e dei titoli finali di Piero Piccioni:
    https://www.youtube.com/watch?v=sXo0XcHIy4I
  • Discussione Raremirko • 9/10/18 21:21
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Tecnicamente notevole, è un film antibellico che è invecchiato benissimo.

    Bel cast, non sempre opportunamente sfruttato, e io ho trovato riuscita anche la musica, che ho visto invece criticata da più parti.

    Sincero e riuscitissimo, merita un bel posto nella filmografia a tema bellico.
  • Homevideo Rocchiola • 17/08/19 08:38
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Il DVD della Raro Video è ottimo e negli extra mostra proprio il confronto tra prima e dopo il restauro. Il master utilizzato è comunque quello dell'edizione Minerva il cui marchio compare sul retro copertina. Immagine ripulita e ravvivata nei colori che comunque restano piuttosto autunnali e freddi data l'ambientazione del film. L'1.66 indicato in copertina è in realtà il tradizionale 1.85. Audio dual mono in dolby digital di ottimo livello. Bello il libretto a colori bilingue allegato al DVD.
    Ultima modifica: 17/08/19 08:38 da Rocchiola
  • Homevideo Caesars • 3/12/21 12:16
    Scrivano - 16796 interventi
    In uscita il 5 Gennaio prossimo, in Germania, il blu-ray con audio in italiano
     https://bluray-disc.de/blu-ray-filme/168727-bataillon_der_verlorenen_limited_mediabook_edition
  • Curiosità Zender • 19/07/23 17:47
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

    [img size=312]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images65/uominicontro312.jpg[/img]