Innestare l'erotismo sul tema della repressione sessuale vissuta dalle recluse (questo passa dal messaggio del film) di un Convento era cosa quantomeno blasfema; non che non fossero già esistiti modelli (il riferimento di Massaccesi, lampante anche dal titolo, è Interno di un Convento di Borowczyk) ma qui il regista preme molto sul versante erotico (la fellatio nel bosco, dietro stupro, di Marina Hedman) inserendo elementi - inattesi - horror sul finale. Paola Senatore è di un bello che turba, Donald O'Brien è un esorcista pasticcione.
Monastico.
MEMORABILE: La tentazione (che avrà effetto) del corpo nudo di Paola Senatore sul praticante esorcista Guido Bencio (Donald O'Brien).
Storia di un convento, assalito da un demone oscuro che sparge ovunque il seme della lussuria. Ma la trama, potenzialmente sfruttabile in modo da avere uno spessore decente, si arena nelle frequenti scene erotiche, oltre a due episodi hardcore presenti nella versione integrale. Alla fine si tratta di nunexploitation totale, anche piuttosto rozzo, trattandosi di un prodotto del grande Massaccesi. Alla fine arriva pure Donald O'Brien, direttamente da Il sesso della strega e si mette a fare l'esorcista, contribuendo in modo essenziale al bel finalone trash!
L'arrivo in un convento di una donna benestante e di un giovane artista, danno il la ad una serie di situazioni erotiche, che nell'edizione uncut sfociano in alcune sequenze hard. Meglio nella prima parte il film, poi cade nel trash più assoluto nella seconda mentre la divagazione nel soprannaturale è eccessiva e risibile. Del genere non sempre l'abito fa la monaca...
Sconcertante exploitation erotico-conventuale che dopo un lentissimo avvio da "buco della serratura" si riscatta minimamente per l'inattesa ma tardiva virata horror del finale. Storicamente importante per l'evoluzione dell'erotico italiano verso i confini hard, ma la sequenza più celebre e forte (lo stupro con fellatio ai danni della suora Hedman) è ridicolmente "ammosciata" (eh già) da interpreti evidentementi troppo imbarazzati per sostenere sul set il ruolo di stupratori. Sconclusionato. *½
MEMORABILE: Allegra sorella, che adesso ti suono 'sto campanone!
Soggetto e ambientazione non disprezzabili, musiche adeguate, ma Massaccessi insiste troppo con le scene erotiche. Peraltro senza troppa fantasia (almeno nella prima parte del film), anche se l'inserimento del fattore demonio con relativo esorcista dà un po' di slancio alla parte finale. Molto bella la Senatore pre-cannibalistica, O'Brien non fa una gran figura, ridicoli i due briganti nel bosco.
MEMORABILE: Mentre l'esorcista si aggira nel convento, le suore indemoniate si concedono ad ogni sorta di lascivia assalendo lo stesso prete durante l'esorcismo.
La classica storia del convento indemoniato già usata in infinite trame di libri, fumetti e così via, induce il regista Massaccesi a soffermarsi lungamente sugli spinti atti sessuali tra le varie abitanti del convento (a questo punto "suore" è fuorviante...) mostrando tutto il possibile per quel tempo, arrivando fino alla scena estrema dello stupro della Hedman da parte di due briganti pessimamente interpretati. Oggi il film appare decisamente superato. Da vedere solo per la bellezza della Senatore e della Hedman.
Tonaca-movie ondeggiante fra soft e hard a seconda delle versioni e preludio del gran salto di Massaccesi (nonchè di alcune attrici) al porno senza se e senza ma. La trama, se così si può chiamare, è un delirio in crescendo con un enigmatico finale che si tinge di sangue, ma il buon Aristide non ha certo voluto trasmettere alcunché, se non sfruttare l'inesausto contesto conventuale per snocciolare una lunga serie di scene erotiche a predominanza saffica. Belle e sensualissime, la Hedman e soprattutto la Senatore ne motivano comunque la visione.
MEMORABILE: Le monache invasate che assediano l'incauto esorcista nei corridoi del convento.
Un film forse troppo pretenzioso, che vorrebbe offrire uno spaccato della realtà che concerne la repressione e le superstizioni della vita di clausura, specie in tempi più antichi. Ma il risultato è quello di ottenere un filmaccio trash con dialoghi assurdi tutti da ridere, comportamenti fuori luogo ed espedienti poco credibili. Le location sono pure belle, prese da suggestive inquadrature, ma ciò che rimarrà più impresso sono le scene di nudo e di sesso fini a sé stesse.
MEMORABILE: «E visto che tu ti sei ripassato un convento intero a questa la prima botta gliela do io! Allegra sorella, che ora ti suono 'sto trombone!»
Floscio ed esilissimo, il filo conduttore collega Borowczyk al cinema demoniaco, perdendosi in una serie di ruvide scene di sesso di diverso soggetto (etero e lesbo) e gradazione (soft e hard). Attimi di suggestività provengono dalle riprese dei lunghi corridoi del convento e della malefica statua e, soprattutto, dal carillon in loop della colonna sonora di Nico Fidenco. Conturbante Paola Senatore, contessina in postulato, altezzosa e lasciva.
MEMORABILE: La statua del "Dio sconosciuto"; O'Brien, impassibile, viene assalito dalle suore invasate.
Film pornografico a tutti gli effetti per le scene di sesso reali e non mimate, racconta delle solite perversioni che si consumano in un convento dove aleggia il diavolo, qui sotto forma di bel giovane giunto per caso poiché braccato dai briganti (!). Si salva solo la fotografia, il resto è un susseguirsi di cunnilingus, una specie di fellatio e altre divagazioni. Dialoghi da quattro soldi e trama pretestuosa. L' improvvisa scoperta delle tette della Senatore dà il la a tutta la sarabanda.
Conventuale dalla trama particolarmente esile, con scenografie di desolante povertà ed erotismo limitato a lunghissime scene di amplessi più o meno spinti privi di qualsivoglia premessa, a qualsiasi livello, in grado di stuzzicare lo spettatore. Cast femminile piuttosto interscambiabile, musiche di Fidenco non memorabili, regia e fotografia svogliate. Mezzo voto in più per gli esterni vagamente suggestivi e per la discreta dose di delirio che segue all'entrata in scena di O'Brien esorcista, svolta magari trash, ma a suo modo memorabile.
MEMORABILE: O'Brien nel corridoio tra le monache indemoniate; Lo strangolamento da parte della statua.
Nella parte iniziale regge discretamente, pur nella prevedibilità di cosa sta per accadere. E' abbastanza lineare e propone dei bei personaggi in cerca di una collocazione nel convento, senza lesinare sforzi (almeno nella versione uncut). Regia e fotografia sono adeguate. Nel prosieguo decide di spingere il pedale su vari versanti e francamente non tutti tornano, tra stupri nel bosco ed esorcismi che si fa fatica a prendere sul serio.
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Curioso erotico conventuale diretto da Massaccesi in tempi pre-hard: quando andava di moda inserire veloci sequenze di sesso estremo, in pellicole di certo interesse come questa. Va da sè che tocca alla Marina Hedman (poveretto il giornalista Frajese: che lotta per far rimuovere il suo cognome alla "dolce metà") il girare scene porno: come quella dello stupro selvaggio. Paola Senatore è di un bello incredibile ed il film è girato con ritmo e con l'aggiunta di una bella sound-track.
Finale stile horror, con Donald O'Brien nei panni di un esorcista pasticcione....
Da vedere....
Se si vuole vedere il film in versione integrale (con gli inserti hard-core) dico per certo che la VHS Shendene & Moizzi è un ottimo punto d'orientamento, essendo tra le altre cose, estrapolata da un master di dignitosa qualità.
Esiste poi un doppio DVD (import) del quale ho letto in giro trattarsi rigorosamente integrale (attendiamo chi ha maggiori info al riguardo)...
DVD Media Blasters Audio: italiano, inglese (mono)
Extra: Theatrical Trailer, galleria fotografica, Joe D'Amato: documentario (90 minuti)
Da segnalare che nel secondo disco è compreso il bel documentario Joe D' Amato totally Uncut, diretto da Roger A. Fratter e realizzato da Nocturno Cinema...
IL CINEMA DI JOE D'AMATO - La serie completa Titoli della serie Il cinema di Joe D'Amato distribuiti da noi in VHS grazie alla Shendene & Moizzi, componenti il ciclo "I maestri dell'erotismo" (ogni titolo contiene il link alla scheda davinottica del film):
Dalla prestigiosa collezione cartacea Markus - Sez. "a ridaje co 'sti ritagli", un eccezionale documento che testimonia come il regista Joe D'Amato abbia presumibilmente reclutato le attrici del film in oggetto (fonte L'Europeo n. 49 del 08.12.78):
DiscussioneZender • 17/06/11 11:00 Capo scrivano - 49179 interventi
Markus ebbe a dire: Dalla prestigiosa collezione cartacea Markus - Sez. "a ridaje co 'sti ritagli", un eccezionale documento che testimonia come il regista Joe D'Amato abbia presumibilmente reclutato le attrici del film in oggetto (fonte L'Europeo n. 49 del 08.12.78):
Ah ah, questa è veramente fantastica, grande Markus!!! 5 punti bonus per i ritagli fondamentali a risolvere l'enigma Sette storie per non dormire e pure per questa chicca!