Dove guardare Shortbus - Dove tutto è permesso in streaming

Lo trovi su
Vai alla pagina Amazon Video | Apple TV | Plex | Rakuten TV

Location LE LOCATIONLE LOCATION

Tutti i commenti e le recensioni di Shortbus - Dove tutto è permesso

TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/05/08 DAL BENEMERITO MASCHERATO
1
1!
2
2!
3
3!
4
4!
5


  Clicca qui per capire meglio a cosa corrispondono i nostri voti
  Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione ( vale mezzo pallino)
ORDINA COMMENTI PER: BENIAMINI GERARCHIA DATA

Mascherato 24/05/08 23:56 - 583 commenti

I gusti di Mascherato

Mitchell mette su un mestissimo teatrino cui fa difetto (nonostante trovate pierinesche come quella degli ovuli vaginali telecomandati) l'ironia, con il risultato di far apparire assolutamente finte (quanto la Big Apple attraversata da una skycam virtuale che fa capolino tra un episodio narrativo e l'altro) le performance ginniche che pure lui ed i suoi attori (quasi tutti - la Beamish ha partecipato a CSI e ad Una mamma per amica mentre PJ DeBoy alla versione Usa di Queer as Folk - alla prima esperienza) si sono affannati a riconoscere vere.

Pigro 13/07/08 10:18 - 10208 commenti

I gusti di Pigro

Nell’era del dopo 11 settembre è il sesso a dar valore alle cose, ma nei suoi fragili disequilibri rivela abissi di solitudine e vuoto esistenziale; però in un locale notturno ci si può sfogare recuperando il rapporto con il sesso e con se stessi. Tema bello e intrigante. Peccato che genitali sempre in mostra, rapporti sessuali visti al dettaglio e eiaculazioni abbondino al punto da far sospettare in un furbo pornosoft intellettuale. Epilogo scontato e retorico, finale orrido. Si salva una bellissima ricostruzione di New York in digitale.

Giacomovie 15/06/09 23:54 - 1414 commenti

I gusti di Giacomovie

Da un lato è un bene che la critica lo abbia accolto positivamente, segno che si stanno superando certe ottusità sull'erotismo al cinema. Dall’altro bisogna però considerare che l’accoglienza positiva è andata oltre i meriti del film. Lo spettacolo è di totale disinibizione, con situazioni che si accavallano dando una confusa amalgama senza precise risposte. Il lato erotico, a dispetto delle situazioni esplicite e delle stranezze mostrate, è solo discreto. Di buono c’è il modo di condurre lo scorrere delicato e leggero delle situazioni. **1/2

Domino86 17/01/10 12:28 - 607 commenti

I gusti di Domino86

Cos'è lo Shortbus? Lo Shortbus è un locale dove non esistono regole... o forse ve ne è una sola. Lo Shortbus è un luogo dove tutto è permesso... ma è anche voluto? Pellicola dove il sesso, in ogni sua forma, è in primo piano ma occorre saper cogliere il significato che sta dietro a tutto quello che succede dentro e fuori lo Shortbus.

C.candy27 18/11/09 00:46 - 3 commenti

I gusti di C.candy27

Probabilmente è troppo "di genere" (gender) per poter essere preso sul serio. Tutto quello che si trova all'interno del locale "Shortbus" è molto divertente e curato. I personaggi certo troppo stereotipati (la cinesina-perfettina; il romantico-suicida wertheriano; la freak-strana-ma-artista-spontanea). Tutto sommato è una visione divertente, alcuni momenti rimangono impressi. È comunque un film queer e tale rimane.

Lucius 17/03/10 02:09 - 3029 commenti

I gusti di Lucius

Di erotico c'è poco, di porno molto, ma è un porno strano, effettivo ma recitato, sicchè nonostante tutto ho trovato questo film un ibrido. La sceneggiatura è inesistente e non si può certo dire che gli sceneggiatori abbiano passato notti insonni a scriverla. Gli "attori" recitano la loro parte ma il film racconta ben poco. Un hard gay underground.

Pinhead80 27/06/19 01:31 - 5572 commenti

I gusti di Pinhead80

Non importa che tu sia in crisi con il tuo compagno o che tu non riesca ad avere un orgasmo o una relazione duratura, da qualche parte c'è un posto che accoglie tutti. Forse il film non colpisce nel segno ed è un grande peccato perché si è preferito scandalizzare il pubblico nell'incipit - presentando una serie di depravazioni che lasciavano intendere qualcosa di estremo - quando poi alla fine la parte migliore arriva dall'approfondimento dei personaggi al di là del sesso.

Bubobubo 16/12/20 18:01 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

A bordo dello Shortbus c'è un'umanità variopinta che condivide l'impossibilità di fondo di arrivare al cuore delle relazioni umane: consulenti di coppia anorgasmiche, coppie gay in crisi, una dominatrice che sfoga le proprie insicurezze nel lavoro. Più che un inno all'amore libero, come spesso è stato interpretato (anche in virtù delle numerose, esplicite scene di sesso etero e omosessuale), si tratta di un saggio sulla crisi dell'uomo liberal del nuovo millennio, scaraventato in una vita che crede libera ma che in realtà è piena di vincoli. Buona la realizzazione grafica.
MEMORABILE: L'inno americano cantato durante l'anilingus.

Buiomega71 24/09/22 01:26 - 3144 commenti

I gusti di Buiomega71

Mitchell prende la coralità altmaniana al servizio di scene porno gay (esplicite, pure troppo) degne di Bruce LaBruce e Jean-Daniel Cadinot, mettendoci dentro un guazzabuglio di chiacchiere sul sesso, sulla crisi di coppia e sull'orgasmo femminile vecchie come il cucco. Trasgressioni a tavolino fini a se stesse (il sangue mestruale, la "gerontofilia", l'ovetto vibratore, i peni eretti, la mega orgia - ma Alex De Renzy aveva già detto tutto in "Pretty Peaches") e qualche suggestione visiva azzeccata (la panchina sul mare). Abominevole il finale alla "tutti insieme appassionatamente".
MEMORABILE: L'anziano morto annegato in piscina; Il tentato suicidio (sempre in piscina); La finestra sul cortile versione gaya; Sofia si trastulla col dildo.

POTRESTI TROVARE INTERESSANTI ANCHE...

Spazio vuotoLocandina Hedwig - La diva con qualcosa in piùSpazio vuotoLocandina Rabbit holeSpazio vuotoLocandina La ragazza del punk innamoratoSpazio vuotoLocandina Lucia y el sexo
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.

In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


DISCUSSIONE GENERALE:
Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.

HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.

CURIOSITÀ:
Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.

MUSICHE:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Discussione Cotola • 23/05/11 23:51
    Consigliere avanzato - 3921 interventi
    La media risulta sia 4 pallini, ma non essendoci voto che superi il 2 e mezzo, ritengo
    trattasi di errore.
  • Discussione Zender • 24/05/11 08:41
    Capo scrivano - 49268 interventi
    Vero, sistemato (anche se qualcuno per un po' vedrà ancora i 4 pallini). Grazie.
  • Discussione Raremirko • 19/08/20 23:13
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Eccentrico, queer e weird, è stato girato solo  solamente al fine di far scalpore.

    E' un porno a tutti gli effetti con poco da dire e molte stranezze da mostrare.

    Mi ha lasciato impresso poco o nulla. Il regista farà meglio con Rabbit hole.

    Echi, lontanissimi, di Soderbergh.
  • Discussione Poppo • 25/08/20 10:04
    Galoppino - 466 interventi
    Raremirko ebbe a dire:

    E' un porno a tutti gli effetti con poco da dire e molte stranezze da mostrare.


    Critica ingenerosa e - non me ne vogliate - un po' troppo spiccia e superficiale...

    premesso che si tratta di una commedia e non di un film drammatico, rimane evidente l'intento, perfettamente riuscito, di veicolare scene pornografiche alle grandi masse del cinematografo lasciando nei fatti allibiti molti spettatori per alcuni eccessi erotici ai quali il frequentatore tipo di cinema in sala non è certo abituato.

    ricordo perfettamente le critiche ufficiali e i commenti scandalizzati di alcune signore borghesi all'uscita dalla sala alla prima visione milanese...

    non faccio l'elenco delle scene XXX perché sarebbe stucchevole e inutilmente provocatorio...

    al di là di questo rimane una commedia densa di critica sociale ai costumi sessuali della contemporaneità, ovviamente girata in ambienti LGBT in modo tale da poter permettere una visione a 360 gradi delle problematiche sessuali che affliggono il mondo occidentale (ma credo ormai tutto il globo) e che a tutt'oggi vengono taciute proponendo invece una visione alterata di un mondo sessuomane, pornomane, e intendo a "scopare come ricci" in ogni luogo possibile.

    liquidare negativamente questa pellicola etichettandola come "porno" azzera la nostra capacità critica di leggere il cinema (e scusate di nuovo la presunzione).

    sono passati decenni da quando la scuola porno americana tentava di lanciare contenuti con una mezza dozzina di assoluti capolavori del genere hard core (anni settanta)

    oggi (nuovo secolo) c'è veramente poco, e sinceramente questo poco (scusate la nuova perorazione antipatica) trovo che dovrebbe essere valutato e inserito nel Davinotti (anche perché avendolo fatto con questo e con un altro paio storici...).

    ciao
    Ultima modifica: 25/08/20 10:06 da Poppo
  • Discussione Zender • 25/08/20 18:50
    Capo scrivano - 49268 interventi
    Poppo, ognuno ha il diritto di pensarla come vuole e di etichettarlo come preferisce; poi certo, nel forum sarebbe sempre meglio far  precedere il pensiero da un "secondo me" spiegandone i motivi. Quanto all'hard è sempre la solita questione su cui non è il caso di tornare. Esiste un sistema, si usa quello.
  • Discussione Poppo • 28/08/20 12:32
    Galoppino - 466 interventi
    Riguardo all'hard lasciami fantasticare su una commissione critica davinottiana che si riunisca una volta l'anno per scegliere un titolo meritevole da essere inserito del catalogo... Sarebbe carino no?
  • Discussione Zender • 28/08/20 17:53
    Capo scrivano - 49268 interventi
    Fantasticare non è certo vietato, ci mancherebbe.
  • Discussione Raremirko • 29/08/20 23:38
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    E allora per me sarebbe stato meglio che il film fosse uscito direttamente come porno e come riflessione sul porno (vedi l'ottimo Lovelace di Epstein-Friedman) per risultare di sicuro più interessante.
  • Homevideo Buiomega71 • 24/09/22 09:30
    Consigliere - 27396 interventi
    Il dvd edito dalla BIM

    Formato: 1.85:1
    Audio: italiano, inglese
    Sottotitoli: italiano e inglese
    Nessun extra
    Durata effettiva. 1h, 37m e 05s

    Immagine al minuto 0.22.21

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images62/PDVD-299.jpg[/img]
    Ultima modifica: 24/09/22 09:38 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 24/09/22 10:20
    Consigliere - 27396 interventi
    Mitchell prende la coralità altmaniana al servizio di quello che, alla fine, è un porno gay glamour, con scene di sesso non simulate e hardcore degne di Bruce LaBruce e Jean-Daniel Cadinot (il terzetto che ci da dentro, tra fellatio e rimming, messo in scena con toni umoristici, prende per sfinimento e non è affatto divertente, almeno per quel che mi concerne), e riempie il suo film (comunque coraggioso e sincero, questo è un atto dovuto sicuramente) di un guazzabuglio di infinite chiacchiere sul sesso, sui rapporti di coppia, sull'orgasmo femminile, sul disagio e la solitudine, vecchie almeno quanto il cucco (Mike Nichols, con Conoscenza carnale, aveva già detto tutto già del 1971, in tal proposito)

    La provocazione fine a se stessa ben studiata a tavolino per scardinare l'ipocrisia (l'auto sesso orale -ma già Ron Jeremy lo praticava in Lips di Paul Vatelli-i discorsi della travestita sull'uso del sangue mestruale, il momento "gerontofilo" con l'ex sindaco di New York, la mega orgia che lascia ben poco all'immaginazione, ma basterebbe quella oleosa-e pre yuzniana- filmata da Alex De Renzy in Pretty Peaches per mettere tutti a tacere-, schizzi di sperma sulle pareti-ma Todd Solondz in Happiness c'era arrivato prima-, peni in erezione, masturbazioni maschili e femminili-quest'ultima previo dildo elettrico, ammucchiate gaye, ovetti birichini infilati nella vagina e premuti alla bisogna-con la sequenza slapstick del telecomando trafugato che francamente non riesce a essere così comica come Mitchell avrebbe voluto, che pure qui Shin'ya Tsukamoto aveva fatto ben altro in A snake of June-, effusioni lesbo-ma timidissime se confrontate con i rapporti strong omosex maschili-e poco attraenti lesbiche che cianciano del nulla nel Tempio della fica, sottoprodotto della factory wharoliana) ma che risulta un pò aria fritta di cose e situazioni ormai già sdoganate da tempo (Stonewall mica è passato invano) dove non manca l'esibizione queer/canora alla Hedwig-con un musicista con barbetta che assomiglia in modo impressionante ad un giovane Stanley Kubrick-in un finale di ostentata allegria alla "tutti insieme appassionatamente" non poco abominevole e rivoltante (non per il sesso, sia chiaro, ma per l'impronta buonista da voltastomaco, con quella banda musicale parafelliniana che entra in scena facendo un gran fracasso e manda quel poco di interessante a remengo).

    A Mitchell va riconosciuto il coraggio sicuramente, qualche buon momento visivo molto suggestivo (Sofia che parte per un viaggio mentale "orgasmico" dentro una foresta impervia, per ritrovarsi davanti una panchina newyorkese che da sul mare aperto, il blackout, La finestra sul cortile in chiave gaya), attimi drammatici intensi (l'annegamento dell'uomo anziano nella piscina, il tentato suicidio ancora nella piscina), ma che poi si risolvono in un nulla di fatto, la bellissima canzone sui titoli di coda e la bravura del cast di sconosciuti (anche se, come personaggi, parecchio antipatici dove non si riesce a empatizzare o a provare emozioni, forse, solo la mistress  tormentata e sola di Severin regala qualche barlume emotivo).

    Terribile  la New York in CG stile Pixar, omaggio all'amico Gus Van Sant citando Belli e dannati come modello per far marchette omo e un'intelaiatura da commedia "andersoniana" che non diverte e non riesce, in nessun modo, a essere simpatica o gradevole (infatti, quelli che funzionano, sono i momenti drammatici, ma centellinati col contagocce).

    Di film sulla libertà sessuale ne è pieno il panorama cinematografico e Mitchell non si inventa nulla di così trasgressivo o di rottura (come vorrebbe far credere, visto che nemmeno il porno nel cinema "mainstream", nel 2006, era più una novità), in una pellicola, che se non fosse per le scene di sesso esplicite, finirebbe dritta nel dimenticatoio nel mare magnum dei prodottini indie.

    A questo punto molto meglio un sano porno della golden age settantiana.




    Ultima modifica: 24/09/22 15:13 da Buiomega71