Aristide Massaccesi: uno, nessuno, cento generi

14 Febbraio 2008

1) UNO NESSUNO CENTO GENERI

Aristide Massaccesi nasce a Roma il 15 dicembre del 1936 e, già alla giovanissima età di 15 anni, inzia a lavorare nel settore cinematografico come fotografo di scena per il film Carrozza D’Oro, diretto da Jean Renoir...
E’ l’inizio di una carriera votata (anima e sangue) al cinema sotto ogni veste: come fotografo, elettricista, operatore (per conto di Jean Luc Godard e Zeffirelli!) in film di grande riscontro critico come Il Disprezzo o La Bisbetica Domata

Il suo debutto in veste di regista risale ai primi anni ’70 per un film di genere, una commedia in costume (in gergo “decamerotico”); si tratta di un genere che in seguito il regista ripercorrerà realizzando pellicole dall’indicativo (capirete perché) titolo come Sollazzevoli Storie di Mogli Gaudenti e Mariti Penitenti (1972), Novelle Licenziose di Vergini Vogliose (1973),
Canterbury n. 2
e Frà Tazio da Velletri (1973) alla cui direzione non viene accreditato per suo volere: Massaccesi, essendo molto richiesto in qualità di operatore alla macchina, temeva di essere in seguito escluso da questa attività, la sua prediletta...
 
Una delle prime opere curate (anonimamente) in regia è un curioso (e noioso a dire il vero) western che già è premonitore e foriero di quella che sarà una caratteristica propria dell’attività di Massaccesi: Un Bounty Killer a Trinità (1972) è infatti un film realizzato sulla scia di più celebri film e costruito, per la maggior parte della durata, con materiale di scarto (da altre pellicole) o con sequenze di repertorio. Il collage del film, oltre ad avvalersi di immagini già girate, si completa mediante inserimento di tracce sonore preesistenti.
Una delle poche pellicole siglate col suo vero nome (e quella ufficialmente indicata come debutto in regia) è invece un curioso e gotico giallo/horror in costume dal titolo La Morte ha Sorriso all’Assassino (1973); il primo di una breve (ma incisiva) serie di film horror che occupa un significativo posto di rilievo nel panorama produttivo italiano. Seguiranno Anthropopagus, Rosso Sangue e Buio Omega (la sua opera più significativa), pellicole grazie alle quali il nostro cinema di genere diverrà particolarmente noto (e amato) all’estero.

2) EROS & THANATOS

Senza dilungarci su titoli di pubblica notorietà, preme invece segnalare che il regista, dopo una breve parentesi in cui ibrida alcuni dei generi da lui più spesso frequentati (erotismo ed horror) in chiave soft (Le Notti Erotiche dei Morti Viventi ) ed hard (Porno Holocaust), fonda la casa di produzione Filmirage, con la quale realizza, in un periodo di forte crisi per il genere, una serie di pellicole a basso budget ma dignitoso risultato. Consentendo, tra le altre cose, di far debuttare in regia anche Michele Soavi (Deliria, 1987), Fabrizio Laurenti (La Casa 4, 1988) e riproponendo nomi più noti sui manifesti di La Casa 3 (1987 - Umberto Lenzi) e La Casa 5 (1991 – Claudio Fragasso)...
Frattanto, in questo periodo, sostiene anche il debutto del suo sceneggiatore/attore di fiducia Luigi Montefiori (più noto con lo pseudonimo di George Eastman): lo scarso DNA – Formula Letale, però, si rivela purtroppo un film fallimentare.
Tuttavia l’attività della nuova casa di distribuzione non si limita a realizzare horror e procede, parallelamente, con rip-off di più celebri film erotici (11 Giorni, 11 Notti, ad esempio) e porno (con parodie di personaggi epici come Ercole, Maciste o Tarzan). E’ proprio in seguito alla progressiva scomparsa di organizzazioni produttive idonee a portare avanti il nostro cinema di genere (iniziata verso la metà degli anni ’80) che a Massaccesi non resta altro che proporre (come ha sempre fatto) quello che il pubblico richiede: sono gli anni del porno da cassetta e del “cinema dei pompini” (definizione dello stesso regista, insofferente quanto attivo nel genere) che lo vedrà sprofondare senza alcuna possibilità di ritorno (e senza soluzione di continuità) nella realizzazione di centinaia di prodotti hard girati velocemente e privi di alcuno spessore narrativo.
E’ curioso notare che Sesso Nero (1980) viene ufficialmente considerato come il primo porno italiano, ma le pellicole hard dirette da Massaccesi nei primi anni ’80 (quelle del periodo caraibico) così come gli inserti a luce rossa di qualche anno precedenti (Il Porno Shop della 7a Strada, il ciclo Emanuelle, Immagini di un Convento) avevano un loro fascino, una storia, uno stile ed almeno uno o più momenti di intuitività e genialità visiva tipici di grandissimi artigiani, prossimi a guadagnarsi il titolo di Autore.


3) LE PRODUZIONI
Concludendo, mi sembra corretto (ed opportuno) considerare che Massaccesi abbandonerà definitivamente il cinema di genere per diverse motivazioni: l’insofferenza del pubblico (abituato a pellicole mainstream e blockbuster americani), la carenza di attori degni di tale nome di cui il cinema italiano inizia a soffrire e la sfiducia delle produzioni che dirigono direttamente all’estero alcuni film (vedi le co-produzioni televisive tipo quelle dirette da Bava, Fulci e Lenzi) senza nemmeno distribuire (in patria) in home video alcuni suoi lavori (The Hitcher 2, diretto da Lenzi). Questa tuttavia è solo la punta dell’iceberg, la classica goccia che fa traboccare il vaso; chi lavora con innata passione nel cinema non si arrende ed approda all’unico genere che gli è realisticamente possibile realizzare: il porno, per l’appunto.
Il tutto avrà, a mio modo di vedere, effetti devastanti sull’immagine del regista, definito esclusivamente (con la cecità media tipica dei critici e giornalisti di “settore”) come pornografo e non invece come autore di alcuni memorabili film che, col passare del tempo, acquisiranno sempre maggior consenso di pubblico (dimostrazione lampante ne sia il Festival che annualmente si tiene a Livorno ed è dedicato alla sua memoria).

Massaccesi
(uomo dolcissimo, umile ed amato da tutti come testimoniano le dichiarazioni di chi, per motivi di lavoro, lo ha conosciuto) muore stroncato da un infarto il 24 marzo 1999. Quel giorno aveva compiuto il suo ultimo viaggio in aereo, di ritorno dagli Stati Uniti, dopo la presentazione della sua ultima “fatica” cinematografica: un rifacimento, in chiave hard-core, di una più celebre pellicola: ShowGirls.
Mentre poi solo su riviste di settore (Amarcord o Nocturno) da qualche anno si tentava di portare alla luce l’importante attività sostenuta dal regista, spuntava sulla scena home video quello che, ad oggi, è uno dei più importanti ed interessanti documenti (filmati) che la cronaca conserva: Joe D’Amato Totally Uncut, diretto dal regista indipendente Roger A. Fratter, è un documentario/fiume nel quale il regista racconta se stesso ed il suo cinema, sigaretta alla mano, da incontenibile fumatore qual era.
Aristide Massaccesi se ne è andato in punta di piedi, in mezzo all'indifferenza generale (un po' quello che era successo quando morì Fulci) lasciando i tanti spettatori italiani del suo cinema con il rammarico di aver perso uno dei più importanti registi horror degli ultimi trent'anni. Da tempo aveva più volte dichiarato di volere realizzare Anthropophagus 2, ma forse (dati i tempi e le circostanze) questo ipotetico seguito è meglio immaginarlo (sognarlo) sulla falsariga di un "onirico" set anni ’80...
 
4) PSEUDONIMI UTLIZZATI DA ARISTIDE MASSACCESI NEI SUOI FILM:
Sarah Asproon, Donna Aubert, Stephen Benson, Steve Benson, John Bird, Alexandre Borski, Alexandre Borsky, James Burke, Lee Castle, Lynn Clark, O.J. Clarke, Hugo Clevers, Joe De Mato, Michael Di Caprio, Dario Donati, Raf Donato, Romano Gastaldi, John Gelardi, Robert Hall, Richard Haller, David Hills, Igor Horwess, George Hudson, Gerry Lively, Kevin Mancuso, A. Massaccesi, Aristice Massaccesi, Aristide Massaccesi, Aristide Massaccessi, Arizona Massachuset, Andrea Massai, J. Metheus, Peter Newton, Una Pierre, Zak Roberts, Tom Salima, John Shadow, Federico Slonisco, Frederick Slonisco, Fédérico Slonisco, Dan Slonisko, Federico Slonisko, Federiko Slonisko, Frederick Slonisko, Frederico Slonisko, Frederic Slonisko, Frederiko Slonisko, Fred Slonisko, Chana Lee Sun, Chang Lee Sun, Michael Wotruba, Robert Yip, Joe d'Amato.
 
5) FILMOGRAFIA CONSIGLIATA
 
Come Regista
- La Morte ha sorriso all'assassino (1972)
- Emanuelle e gli ultimi cannibali (1977)
- Buio Omega (Beyond the darkness) (1979)
- Antropophagus (1980)
- Le Notti erotiche dei morti viventi (1980)
- Porno Holocaust (1981)
- Rosso sangue (1982)
- Killing Birds Raptors (1987) (regia non accreditata)
- Sangue negli Abissi (Deep Blood) (1989)
- Ritorno dalla morte (Frankestein 2000)

Come produttore
- Deliria (1987 Michele Soavi)
- Killing birds -raptors-(1987 Claude Milliken/Claudio Lattanzi)
- La casa 3 (1988 Humphrey Humbert/Umberto Lenzi)
- La casa 4 (1989 Witchery Martin Newlin/Fabrizio Laurenti)
- Paura nel buio -Hitcher 2 (1989 Humphrey Humbert/Umberto Lenzi)
- La casa 5 (1990 Clyde Anderson/Claudio Fragasso)
- DNA formula letale (1990 George L. Eastman/Luigi Montefiori)
- Troll 2 (1990 Drago Floyd)
- Le porte del silenzio (1991 Simon Kittay/Lucio Fulci)
- La stanza delle parole (1991 Franco Mole')
- Favola Crudele (1992 Roberto Leoni)
 
ARTICOLO INSERITO DAL BENEMERITO UNDYING

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commenti (2)

RISULTATI: DI 2
    M.shannon

    16 Gennaio 2013 08:49

    leggo in questo articolo che Massaccesi avrebbe usato come pseudonimo anche quello di Anna Bergman. Devo correggere questa inesattezza. Anna Bergman (figlia del grande Ingmar Bergman) è stata un'attrice/caratterista che, durante, gli anni 70 ha recitato in svariate commedie erotiche / hard (tra cui la mitica serie "tegn"). E' stata altresì la protagonista di un film della serie caraibica di D'Amato (Paradiso Blu) del quale pare sia stata lei la vera regista. Forse l'errore nasce proprio da qui.
    Zender

    1 Gennaio 2015 09:32

    Grazie Shannon, ho corretto.