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La nostra recensione di Uccellacci e uccellini

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Favola filosofica surreale che nulla ha a che vedere con quanto finora interpretato da Totò. Uno strano film carico di simboli, messaggi, silenzi, ripensamenti, analisi critiche sulle contraddizioni della società, sul cattolicesimo e il comunismo (i due protagonisti assistono addirittura al funerale di Togliatti). Un calderone senza capo né coda che non lascia dentro niente. Un'operazione ambiziosa che si scontra con la realtà di una sceneggiatura povera, impregnata di persino di un certo qualunquismo. Il viaggio di Totò e Ninetto Davoli nella campagna desolata, su strade semiabbandonate in compagnia di un corvo parlante (che dice di venire dal paese di Ideologia),...Leggi tutto è solo una bella idea sfruttata rozzamente. Invece la parabola raccontata dal corvo, di Don Ciccillo (Totò) e Don Ninetto (Davoli), frati mandati da San Francesco per insegnare agli uccellacci (i falchi) e gli uccellini (i passerotti) ad amarsi è solo patetica: un intermezzo lungo e noioso che proprio non riesce a cogliere lo spirito che vorrebbe. E Totò, dispiace dirlo vista la rarità di film d’autore cui prese parte, appare inadeguato (premiato a Cannes forse più per la carriera che per questa poco significativa interpretazione), snaturato e infine posticcio. Probabilmente più umanizzato (si concede defecazioni nei campi e amplessi con prostitute), ma mai sfruttato per il suo immenso talento comico. Tanto che UCCELLACCI E UCCELLINI non fa certo ridere. Semmai sorridere, e assai di rado. Ciò che non delude è piuttosto l'ambientazione in una periferia desolata, tra paesaggi di moderno degrado, tra un cavalcavia deserto e casupole diroccate: un set naturale magnifico, valorizzato da splendidi campi lunghi e da un'ottima colonna sonora di Morricone (indimenticabili i titoli di testa, con cast e troupe cantati in rima).

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Tutti i commenti e le recensioni di Uccellacci e uccellini

TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Undying 22/01/08 21:21 - 3807 commenti

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Una delle pellicole più considerate dalla critica, alla quale Totò presta, come sempre, la sua "maschera" comico/tragica, una volta tanto in una sceneggiatura più raffinata, non a caso diretta dal grande Pasolini. Cinema alto che si mescola con quello basso (a raccordo funge una bella/brava Femi Benussi) per un risultato che sarà poco gradito al pubblico. Da vedere, per comprendere come De Curtis sia sempre -in precedenza- stato mal utilizzato per storielle divertenti, ma fini a se stesse...

Il Gobbo 15/12/07 15:17 - 3015 commenti

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Esemplare materializzarsi della definizione che, di Pasolini, diede Nicola Chiaromonte: "un pedagogo petulante ed equivoco, tutto bandiere rosse e rigurgiti parrocchiali". Pesantissima infilata di allegorie cattomarxiste che manda allo sbaraglio un Totò ormai cieco e stanco con il fastidioso Davoli e l'orrido corvo zdanoviano. Da tramandare solo la straordinaria idea dei titoli di testa cantati da Mimmo Modugno: "Alfredo Bini presenta l'assurdo Totò, l'umano Totò, il matto Totò, il dolce Totò nella storia: Uccellacci e uccellini... "

Galbo 5/01/08 05:58 - 12641 commenti

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Pregevole film di Pasolini, è un insieme di favole ed apologhi morali, di chiara impronta marxista, talora pedante ma capace in alcuni momenti di gettare un acuto occhio anticipatore sui problemi della società del futuro. Il film si avvale di un cast pregevole dove spicca Totò (si tratta di una delle sue ultime apparizioni). Benchè evidentemente stanco e provato, il grande attore è ancora in grando di regalare una grande perfomance dai toni dolceamari.

Gugly 6/02/08 22:51 - 1219 commenti

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Film poetico solo a tratti, che sinceramente non sono mai riuscita a capire sino in fondo. A mio modesto parere è come se Pasolini, che era ben conscio di essere un intellettuale, si ponesse sull'avviso: attenzione, noi intellettuali parliamo parliamo ma prima di tutto bisogna soddisfare gli istinti più vitali (ad esempio il cibo), poi possiamo parlare...

Pigro 14/06/08 20:55 - 10101 commenti

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Film di suggestive parabole idelogiche per dichiarare a metà degli anni ’60 ciò di cui solo molti anni dopo ci si è resi conto: che le ideologie sono finite. Pasolini costruisce un’opera intrigante e complessa, comica e intellettuale, in due episodi incastrati, in cui Totò e Ninetto (qui al suo debutto e già “maschera” del ragazzotto ingenuo) sono rispettivamente padre e figlio in viaggio nell’Italia moderna in compagnia di un corvo (un road movie grottesco e borgataro) e due frati francescani in un medioevo ironicamente rosselliniano. Un unicum nel cinema italiano.

Deepred89 12/09/08 07:19 - 3864 commenti

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Film non semplicissimo ma suggestivo e originale, molto povero e con varie imperfezioni ma assolutamente interessante. Alcune scelte registiche potrebbero sembrare un po' ingenue, ma l'atmosfera creata è suggestiva e rarefatta, con ambientazioni periferiche stupendamente sfruttate ed esaltate dall'azzeccatissima fotografia in bianco e nero. Tra politica, religione, parabole, metafore varie e inserti documentaristici si rischia di perdere il filo ma il clima particolarissimo che si crea lo rende comunque imperdibile. Grandi musiche e cast.
MEMORABILE: I titoli di testa.

Sunchaser 14/10/08 20:47 - 127 commenti

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Padre e figlio proletari, che vanno in giro per l'Italia a riscuotere debiti, vengono affiancati da un corvo parlante che gli fa una morale etico-marxista. Quando si stancano delle sue chiacchiere, lo mangiano. Collage intellettuale scombiccherato e poco interessante. Pasolini vuol parlare di tutto (crisi del marxismo, destino del proletariato, ruolo dell'intellettuale, approssimarsi del Terzo Mondo) e finisce col non dire nulla. Accanto ad un insopportabile Ninetto Davoli, Totò dà un'interpretazione scolorita.

Brainiac 12/01/09 17:26 - 1083 commenti

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Film sovraccarico di simboli, che rimanda alle fiabe morali, al racconto sociale mascherato da teatrino delle marionette (Davoli palleggiato come un fantoccio) nella ricerca di riallacciarsi al racconto popolare virato in metafora politica. Personalmente lo considero un film compiaciuto, incapace di trasmettermi partecipazione nonostante alcune scelte visuali pregievoli, allontanandomi così dal possibile messaggio. Pasolini riconferma la sua profondità, ma non tocca i vertici del suo cinema più viscerale (Accattone).

Renato 6/03/09 21:24 - 1648 commenti

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Direi che non è il miglior film di Pasolini, ma pur sempre un'opera di un certo interesse. A tratti si ha la sensazione che la trama in sé sia secondaria, ma forse è solo una mia impressione. Molti momenti sono anche emozionanti, ed è un piacere vedere Totò un un ruolo così fuori dalle sue corde abituali, peraltro a meno di un anno dalla sua scomparsa. Forse il limite più evidente della pellicola è quello di voler essere esplicitamente politica, cosa che l'ha fatta invecchiare peggio di altri lavori del regista.

Enricottta 12/01/10 22:29 - 506 commenti

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Un esperimento, in fin dei conti, come nella migliore tradizione neorealista Pasolini ci ha abituati interpretato da sconosciuti presi dalla strada. Provocazione, ma non credo che Totò abbia partecipato alla pellicola come avrebbe voluto; il suo apporto, seppure notevole, non è supportato da un adeguato risultato finale. Lo spettatore rimarrà spiazzato, la critica ci darà dentro, anche a distanza di anni. Davoli e Totò inoltre non sono nemmeno una bella coppia.

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Nando 4/05/10 00:32 - 3899 commenti

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Film politicamente didascalico in cui il regista mette a confronto l'icona comica per eccellenza con un ragazzetto di borgata. Il loro vagare per strade vuote ed in costruzione rappresenta il grande lavoro di Pasolini che permette loro d'imbattersi in un popolo variegato e multiforme. Alla fine arriva il corvo comunista che cerca di costruire una morale ma sconosce gli intenti dei due vaganti. Amara analisi del fallimento culturale italiano.

Ali 15/11/11 13:49 - 2 commenti

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Tragedia, commedia, tragico-comico-storico-pastorale, "conte philosophique" bello e pazzesco, sotto il segno della luna fin dagli indimenticabili titoli di testa. Pasolini trascina Totò e Ninetto Davoli in un viaggio senza fine su una stradina periferica, viandanti un po' troppo spensierati accompagnati da un uccello molto troppo serio. Sotto le sue apparenze buffe c'è una grande poesia assurda che fa pensare a Beckett. Imperfetto, per forza, ma è il film che sceglierei per rappresentarmi.

B. Legnani 8/12/11 21:18 - 5658 commenti

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Terribile, m'è parso terribile questo film di Pasolini realizzato due anni dopo il notevole Vangelo. Apologo? Metàfora? Ma cosa significa Totò che accanto al cartello DIVIETO DI SCARICO deve invece scaricare le interiora, per poi abbattere come marionette i contadini che lo sgridano, fuggendo poi chaplinianamente a velocità accelerata mentre la contadina spara? E i cartelli che segnalano la lontananza di Istambul e Cuba che significano? E la vecchia che va ginocchioni richiamando i cinesi? Le cose migliori sono volto e didietro della Benussi.

Giùan 2/03/12 12:56 - 4928 commenti

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Senza dubbi né reticenze affettive, uno dei film meno riusciti (e più invecchiati) del grande Pier Paolo. Il peccato capitale è da rintracciare nel fatto che la intima refrattarietà di Pasolini al cinema (ai suoi canoni e stilemi) viene qui "tradita", utilizzando (in ovvio senso antagonista) un'icona di celluloide tout court come Totò, per un'idea di comico alto o teorico che (dal punto di vista strettamente filmico) si dimostra un vicolo cieco. La complessità di scrittura risulta così slegata dalla misera messa in scena, anche se sprazzi di poesia abbacinano.
MEMORABILE: I titoli di testa cantati da Mimmo Modugno; La voce del Corvo (di Francesco Leonetti); Sora Gramigna, sora Micragna e sora Grifagna.

Graf 29/04/12 01:05 - 708 commenti

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Pasolini in stato di grazia. Poesia lirica e tragica "scritta" in un lingua libera e metaforica. Siamo dentro un intreccio di immagini senza punteggiatura, senza sequenze, senza concatenazioni razionali, dentro una meditazione autobiografica piena di appunti, di folgorazioni, di intuizioni, di ripensamenti. Questo è un viaggio di due "Totò" astorici ed eterni dentro fatti e luoghi storici dell’Italia lontana e vicina, di due realtà concrete in conflitto perenne contro il simbololo gnostico della ragione. Canto appassionato della "follia" esistenziale.

Saintgifts 23/05/13 11:52 - 4098 commenti

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Un film di Pasolini che parla di Pasolini, delle sue idee, dei suoi ideali, ma anche della sua consapevolezza della irraggiungibilità di questi ideali, come forse dell'utopia di tutti gli ideali. La forma adottata è la migliore, spoglia ma allo stesso tempo ricca. Ricca di metafore, semplici se si vuole, ma che raggiungono subito il bersaglio, senza lasciare dubbi e ambigue interpretazioni. La scelta di Totò e di Ninetto si rivela perfetta. Totò ci lascia una sua immagine ricca di espressioni che proprio nei suoi occhi stanchi trovano l'apice.
MEMORABILE: I paesaggi; Il finale.

Smoker85 18/08/13 13:58 - 498 commenti

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Difficile giudicare questa pellicola. Da un lato c'è grande poesia, anche grazie alle musiche perfette del maestro Morricone. C'è un Totò strepitoso nelle vesti di frate francescano. Questi aspetti meriterebbero 5 pallini, ma purtroppo ci sono molte cose che lasciano perplessi. A partire da una trama nel complesso indigesta e irrisolta, passando per l'eccessiva pesantezza delle continue metafore e per la petulanza del corvo marxista. E anche l'abuso di espressioni romanesche stanca perché superflue. Altalenante.
MEMORABILE: L'episodio di frate Ciccillo; I titoli di testa e di coda cantati dal grande Modugno; Le musiche di Morricone.

Mickes2 4/08/13 16:29 - 1672 commenti

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Evangelizzare i falchi e poi i passeri; colmare un conflitto insanabile. Con gli umani (forse) ci si è già rinunciato, non v’è presa di coscienza, il futuro è lontano kilometri. Apologo picaresco con venature favolistiche e commedia colta dalle sembianze visionarie e decadenti. Appare ostico, didascalico ed ermetico allo stesso tempo, ma al di là di tutto emerge una critica lucida e spietata al comunismo non più forte delle sue ideologie Togliattiane, forse indebolito da intellettuali ciarlatani e una società moralmente e materialmente povera.
MEMORABILE: Gli stupefacenti titoli di testa.

Zolf 13/08/13 00:21 - 6 commenti

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L'intenzione di Pasolini era quella di trasporre in pellicola il suo pensiero e le sue riflessioni sull'Italia che stava cambiando, servendosi di Totò (la vecchia generazione), Ninetto Davoli (la nuova generazione) e di un corvo (voce della coscienza e portavoce di Pasolini stesso). Ricco di metafore, allusioni e riferimenti religiosi, putroppo il film finisce per risultare non proprio semplice (troppo di cui parlare in poco tempo). Bella la fotografia che ci presenta un paesaggio quasi lunare, di una periferia di Roma ancora in costruzione.
MEMORABILE: Titoli di testa cantati da Modugno; Ingresso del corvo.

Homesick 16/08/13 16:54 - 5737 commenti

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L’incontro tra Totò, Pasolini e Davoli è un apologo picaresco sulla crisi del marxismo di cui oggi si possono osservare due facce: una, incartapecorita per le sue stantie dissertazioni intellettualistiche; l’altra, ancora rosea per la scrittura cinematografica in libertà protesa alla fiaba surreale e per l’ambientazione verace nelle desolate borgate romane con i volti naif dei loro abitanti. Fortuna che, alla fine, il peso dell’Ideologia viene alleggerito dallo slancio artistico, in cui favore giocano il fascino della stranezza, le mimiche del Principe e la faccia da monello di Davoli…
MEMORABILE: I titoli di testa malinconicamente intonati da Modugno.

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Vitgar 6/11/14 11:41 - 586 commenti

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Film complesso e ricco di simbolismi, è il Pasolini che preferisco (anche se alcune situazioni sono in effetti un po' troppo figlie di certo intellettualismo politicizzato degli anni 60). Resta comunque il fascino tipico dei film "poveri" di Pasolini, con un bianco e nero tagliente che aumenta la desolazione. Totò dimostra la sua duttilità interpretando un ruolo amaramente comico. Davoli gli fa da buona spalla con quell'aria sempre spaesata e circospetta. Molto bravo anche il corvo.

Minitina80 19/04/15 10:14 - 3210 commenti

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Un’opera profonda, ricca di significati e in grado di lasciare qualcosa anche a chi la guarda per la prima volta. Uccellacci e uccellini, cioè la borghesia e il proletariato, ma anche il monito all'umanità, l'omologazione di massa, la crisi del marxismo e la fine delle ideologie politiche, qui rappresentate simbolicamente dal funerale di Togliatti. È bello da vedere già dagli originali titoli di testa, ma anche per il realismo dei volti e delle ambientazioni. Da approfondire.

Victorvega 19/12/15 21:00 - 502 commenti

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Favola ideologica, pedante in certe parti e nell'insieme scombinata, sgangherata. Non esiste una vera e propria trama, solo uno scorrere, un viaggio a piedi apparentemente senza una meta. Grande Totò nella sua nuova dimensione. A volte si ha l'impressione come di dilettantismo, con cambi d'inquadratura che non corrispondono alle posizioni precedenti ma che alla lunga si arriva a supporre siano voluti. Noioso ma col passare degli anni terribilmente affascinante. Giudizio mediato allora: tre pallini.
MEMORABILE: I titoli iniziali cantati da Modugno; La lezione di danza al bar.

Xabaras 3/02/16 06:55 - 210 commenti

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Il film si può dividere in due parti: la prima è dominata dall'allegorico racconto dei due fraticelli, la seconda è un atipico road movie con accenti visionari. Ma è proprio nella prima parte (forse stilisticamente migliore) che si notano tutte le lacune del Pasolini più politicamente impegnato. Come non riscontrare infatti nella dichiarazione di necessità di pace tra falchi e passeri (metafora della contrapposizione borghesia/proletariato) un cattocomunismo piuttosto fastidioso (tanto più se il mezzo che dovrebbe unirle è "l'amore di Dio").

Lythops 5/02/16 07:29 - 1019 commenti

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Appartengo alla categoria di persone che non hanno capito il film. Perché o è un capolavoro che appartiene a un genere a me geneticamente estraneo oppure, per dirla con il rag. Ugo, "è una cagata pazzesca". Sconclusionato ovunque, in primis nelle inquadrature per poi scendere su un Davoli allergenico e un Totò che, fuori ruolo, ce la mette tutta per interpretare il suo personaggio, ma con evidente imbarazzo. Morricone scrive una partitura di mero intrattenimento, senza sprecarsi troppo, con Modugno a cantare i titoli di testa e coda. Terribile.

Paulaster 16/02/18 12:06 - 4876 commenti

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Padre e figlio vagano per le campagne in compagnia di un corvo comunista. Pasolini dirige una piccola summa del suo pensiero criticando il cattolicesimo che forza le conversioni, la sinistra che non convince più e la fame che regola il quotidiano. Complesso per la scarsa fluidità, anche se gli sfondi urbanizzati chiariscono più dei concetti. Totò straordinario (tenuto conto dei suoi problemi di vista) e Davoli allegro monello.
MEMORABILE: I titoli di testa cantati da Modugno; Il 1º convegno dei dentisti dantisti; Davoli che finge il mal di pancia.

Thedude94 17/07/20 17:13 - 1174 commenti

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Ricco di metafore sulla morte e di sentimenti di virtù e morale, questo film di Pasolini si pone come racconto libero e surreale di un padre e un figlio che dibattono su temi fondamentali, accompagnati da un corvo chiacchierone. La particolarità sta nell'interpretazione di Totò, che si dà al regista e non surclassa Davoli, anzi ne esalta la prova attoriale. Molto buone la regia e le scene medioevali, che ben fanno comprendere il punto di vista dello scrittore soprattutto in ambito religioso e politico. Insomma, un mix di commedia e riflessione che fa bene all'animo umano.

Gottardi 5/07/21 11:23 - 398 commenti

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Padre e figlio vagano per la campagna facendo strani incontri, tra cui un corvo che racconta loro una storia ambientata nel 1200 con loro stessi protagonisti come frati. Film di non facile lettura che con marcato pessimismo è una parabola sulla religione, la società e il marxismo. Materia di notevole impegno che nonostante lo sforzo sincero profuso, e col rispetto dovuto allo spessore di Pasolini, egli ha altrove molto meglio affrontato. Noioso, il racconto procede con difficoltà; nelle situazioni, anche laddove sono più traducibili, aleggia una sensazione di nebulosità.
MEMORABILE: Fa specie sentir dire già nel 1966 che “le ideologie sono morte”.

Noodles 14/08/21 16:13 - 2655 commenti

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Altro importante colpo di Pasolini nella sua critica contro la borghesia e il partito comunista. Il poeta divide la società in uccellacci e uccellini e mostra una serie di piccoli episodi al riguardo, tutti ambientati nella campagna romana destinata alla feroce urbanizzazione, rappresentata come sempre in maniera poetica dal grande intellettuale. L'osticità della simbologia è un handicap, ma la coppia Totò-Ninetto Davoli riesce a rendere il tutto più semplice, fornendo un'ottima prova. Presenti diversi echi chapliniani. Film difficile, surreale, di grande interesse.

Daniela 27/08/21 19:05 - 13271 commenti

I gusti di Daniela

Vagando per le campagne romane, padre e figlio incontrano un corvo che racconta loro la storia di due fraticelli francescani impegnati nella missione di evangelizzare falchi e passerotti... Apologo ambizioso fitto di riferimenti di varia natura sulla crisi delle ideologie oscillanti tra il banale e l'indecifrabile, mal sostenuti da una sceneggiatura esile quanto pretestuosa. Nella povertà della messa in scena, emergono le maschere da affamati cronici di Totò e Ninetto e qualche scorcio di umana rusticità: troppo poco per giustificare la fama di un film più bizzarro che poetico. 

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Maxx g 8/05/22 18:12 - 715 commenti

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Un film intriso di poesia che vira nel surreale. Totò e Ninetto padre e figlio protagonisti di una storia nella storia, quella di due frati che vogliono insegnare il Vangelo agli uccellini. Il viaggio è lungo, non si sa dove si vada, non si sa da dove si è partiti. E il viaggio avvolge lo spettatore, condotto per mano da Pasolini. Un grande Totò, un po' diverso dal solito ma sempre lui, con i suoi gesti e la sua saggezza. Da vedere e rivedere. Peccato per l'episodio del circo.
MEMORABILE: I titoli di testa cantati.

Sonoalcine 4/08/23 18:38 - 211 commenti

I gusti di Sonoalcine

Tra tutti i film diretti da Pasolini, questo è senza ombra di dubbio il meno pesante. Infatti, nonostante vada a sviscerare temi di grande rilievo come religione, fede, mancanza di ideali, povertà, pace e guerra, lo fa fornendo un'analisi psicologica dei personaggi che non risulta in alcun punto essere pesante né tantomeno noiosa e forse nemmeno priva di sequenze esilaranti e che sappiano strappare anche qualche risata. Totò da prova di essere un interprete ancora del tutto sicuro di sé e di ciò che esprime, anche essendo quasi al termine della sua carriera cinematografica.
MEMORABILE: L'incontro con la prostituta; L'omicidio e successivo banchetto del corvo.

Myvincent 16/11/23 07:24 - 3988 commenti

I gusti di Myvincent

Frate Ciccillo viene incaricato da San Francesco per istruire gli uccellacci (i falchi) a comportarsi bene con gli uccellini (i passeri), ma alla fine prevarrà la natura crudele sulla soave spiritualità. Pasolini aggiunge a questa favola quegli elementi politici, la sua posizione anticlericale, la lotta di classe, da lui sempre dibattuti; ma un po’ alla rinfusa, senza un vero e armonico ordine apparente. Un film ricco di simboli, di parabole contemporanee, come raccontate da un apostolo apocrifo che ha a cuore i “poveri Cristi” di sempre.
MEMORABILE: La periferia romana, indecisa fra il nuovo boom edilizio e la desolata campagna di un tempo.

Keyser3 18/02/24 11:31 - 444 commenti

I gusti di Keyser3

Uno dei film più impegnati del regista (e da lui amati), sicuramente non adatto a tutti i palati per i temi che tratta e per come li tratta, tanto che a qualcuno potrebbe risultare incomprensibile. Che sia un film fuori dagli schemi si capisce fin da subito, con i titoli di testa cantati, nientemeno che da Modugno. Per Totò è la chiusura del cerchio (si vede quanto sia provato), per Ninetto l'inizio della carriera: i due sono comunque ben affiatati. Folgorante l'apparizione di una giovanissima Femi Benussi.
MEMORABILE: I dentisti dantisti; I funerali di Togliatti.

Diamond 7/05/24 10:08 - 660 commenti

I gusti di Diamond

Tra le più note pellicole di Pasolini, è un film al limite del weird, curioso e coraggioso, fatto tutto di metafore e spunti geniali (fin dai titoli d'inizio). A partire dalla borgata romana Pasolini dipinge un affresco dell'Italia anni 60 in cui il pesce più grande mangia inesorabilmente il pesce più piccolo. Surreale ma anche poetico, profondo ma anche divertente.
MEMORABILE: Il gioco di sguardi finale tra Totò e Davoli.

Panza 9/02/25 21:27 - 1929 commenti

I gusti di Panza

Se per tutta la durata vi fosse stata la delicata spiritualità presente nella storia con Davoli e Totò frati evangelizzatori, probabilmente sarebbe stata una della opere più memorabili di Pasolini. Invece, la pellicola ondeggia tra l'incomprensibile (scenette come l'incontro con la carovana o Totò che deve andare di corpo) e il ridicolo (le iterate accelerazioni da comica muta): anche se si rilegge l'opera in chiave catto-comunista, comunque, le idee sembrano espresse in modo molto confuso. Nemmeno Totò sembra sempre capire certe battute, mentre Davoli pare più a suo agio.
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  • Musiche Pigro • 17/10/10 12:07
    Consigliere - 1707 interventi
    Alfredo Bini
    presenta
    l'assurdo Totò
    l'umano Totò
    il matto Totò
    il dolce Totò
    nella storia
    UCCELLACCI E UCCELLINI
    raccontata da Pier Paolo Pasolini
    con l'innocente
    col furbetto
    Davoli Ninetto
    Trovati per le strade del mondo
    tutti gli altri attori
    da Femi Benussi a Vittorio Vittori
    Nel triste girotondo
    nel lieto girotondo
    Luigi Scaccianoce architettò
    Danilo Donati acconciò
    Nino Baragli montò e rimontò
    Ennio Morricone musicò
    Mario Bernardo e Tonino Delli Colli fotografò
    Fernando Franchi organizzò
    Sergio Citti da filosofo aiutò
    Una piccola troupe per le periferie vagabondò
    per campagne e paeselli si scannò
    Producendo rischiò la sua posizione
    Alfredo Bini
    dirigendo rischiò la reputazione
    Pier Paolo Pasolini
  • Musiche Il Dandi • 17/10/10 13:25
    Segretario - 1486 interventi
    Pigro ebbe a dire in DISCUSSIONE GENERALE:
    Alfredo Bini
    presenta
    l'assurdo Totò
    l'umano Totò
    il matto Totò
    il dolce Totò
    nella storia
    UCCELLACCI E UCCELLINI
    raccontata da Pier Paolo Pasolini
    con l'innocente
    col furbetto
    Davoli Ninetto
    Trovati per le strade del mondo
    tutti gli altri attori
    da Femi Benussi a Vittorio Vittori
    Nel triste girotondo
    nel lieto girotondo
    Luigi Scaccianoce architettò
    Danilo Donati acconciò
    Nino Baragli montò e rimontò
    Ennio Morricone musicò
    Mario Bernardo e Tonino Delli Colli fotografò
    Fernando Franchi organizzò
    Sergio Citti da filosofo aiutò
    Una piccola troupe per le periferie vagabondò
    per campagne e paeselli si scannò
    Producendo rischiò la sua posizione
    Alfredo Bini
    dirigendo rischiò la reputazione
    Pier Paolo Pasolini


    In occasione della scomparsa della rocambolesca figura di Alfredo Bini, ecco il link per ascoltare la canzone dei titoli di testa, Uccellacci e uccellini, scritta da Pasolini/Morricone e cantata dal "Mimmo nazionale" Domenico Modugno:

    http://www.youtube.com/watch?v=BTUMwMkYvS0
  • Musiche Zender • 17/10/10 15:59
    Capo scrivano - 48848 interventi
    indimenticabile genialata, grazie Dandi.
  • Homevideo Edo • 31/07/11 04:35
    Galoppino - 680 interventi
    Pubblicato in dvd da Medusa

    NOTA BENE: La sceneggiatura originale di Uccellacci e uccellini prevedeva che il film fosse composto da 3 episodi.
    In sede di montaggio Pasolini decise di eliminare l'episodio L'aigle e di fondere gli altri 2 episodi in un "film unico, con dentro un altro breve film" (P.P. Pasolini, Confessioni tecniche, in "Uccellacci e uccellini", Milano, Garzanti, II ed., 1975, p. 53).

    Per gli appassionati di Pasolini (e di Totò) ritengo importante segnalare che negli extra del dvd pubblicato da Medusa nel 2009 è stato inserito proprio l'episodio L'aigle, ridenominato Totò al circo, provvedendo così a colmare una grave lacuna.


    Anno pubblicazione 2009
    Area 2 - Europa/Giappone
    Codifica PAL
    Formato video 1,85:1 Anamorfico
    Formato audio 1.0 Dolby Digital: Italiano
    Sottotitoli Italiano NU
    Tipo confezione Digipack
    Numero dischi 1
    Codice EAN 8010020050536

    Extra:
    Presentazione di Mario Sesti
    Prima e dopo il restauro
    Il mondo di Totò: i balli di Totò
    Cinecronaca
    Episodio: Totò al circo
    Trailer
    Cast
    Ultima modifica: 31/07/11 20:45 da Edo
  • Curiosità Zender • 9/09/12 12:25
    Capo scrivano - 48848 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film (è un film "record"!!!):

  • Curiosità Caesars • 25/07/13 12:25
    Scrivano - 16992 interventi
    Vicenzo Cerami è stato aiuto regista di Pasolini in tre film:

    * Comizi d'amore
    * Uccellacci e uccellini
    * La terra vista dalla luna (episodio de "Le streghe")

    (fonte: Wikipedia)
  • Discussione Squash • 19/09/14 09:27
    Galoppino - 186 interventi
    Fare un commento su un film come questo è impossibile il regista Pasolini era un grande intellettuale ma un intelletto del genere va bene come scrittore ma nel cinema bisogna fare dei compromessi con i gusti del pubblico che va nelle sale che una persona come lui non avrebbe accettato e già incredibile che abbia trovato un produttore come Alfredo Bini che gli abbia fatto fare il film.
  • Discussione Squash • 19/09/14 09:39
    Galoppino - 186 interventi
    Ninetto Davoli racconta sempre ogni volta fino all'esaurimento di quella volta che accompagnato da Pasolini andò a casa di Totò in via Monti Parioli e che da ragazzo di borgata vedeva da vicino una casa dei quartieri alti e la Faldini raccontò che quando Davoli e Pasolini se ne andarono Totò prese uno spray insetticida e lo spruzzò sulla poltrona sulla quale si era seduto Davoli. Forse Davoli non si era tagliato i capelli e non aveva gli abiti adatti per la visita ? Mah!
  • Discussione Zender • 1/02/18 18:03
    Capo scrivano - 48848 interventi
    Scrive Zagosky57 nel commento (quindi sposto qui):

    Abitavo a Torre Angela quando Totò girò la scena della coppia trovata morta. Ci fecero mettere su della sabbia adiacente la casa, dovevamo far finta di piangere ma noi non riuscivamo, così ci promisero che ci avrebbero dato dell'uva "mai arrivata"; non riuscimmo ugualmente a piangere... La scena fa parte comunque del film, ricordo benissimo l'arrivo del grande Totò su un'auto americana: iniziò a passeggiare per le strade del vicinato. La gente gli spiegava che c'era bisogno di strade asfaltate, fogne, acqua, sperando nella sua notorietà.
    Ultima modifica: 1/02/18 18:04 da Zender
  • Discussione Lucius • 28/06/21 00:20
    Scrivano - 9056 interventi
    Filmati del making of del film più un'intervista esclusiva a Pasolini nel documentario " Via Pasolini" (2005).
    Ultima modifica: 28/06/21 00:26 da Lucius