Una notte sui tetti - Film (1949)

L'ultimo film dei Marx insieme è anche il primo di Marilyn Monroe, che compare nello studio di Groucho per 41 secondi (come scrivono i titoli di testa italiani, ovviamente successivi e di molto all’uscita americana del film). E’ forse questa la curiosità più interessante di un'opera stanca, ascrivibile al trio solo nominalmente, in realtà dominata in lungo e in largo dal solo Harpo. Chico ancora condivide con lui qualche buona scena e si esibisce come di regola al piano, ma Groucho si vede al massimo per una decina di minuti: è il narratore, sulla carta, ma anche la voce si sente poco; si limita a qualche battuta perlopiù senza muoversi dall’ufficio investigativo di cui è titolare. Dovrebbe...Leggi tutto recuperare la preziosa collana scomparsa dei Romanoff, che gira per l'intero film intorno al teatro in cui si svolge la vicenda. E’ Harpo il primo ad impossessarsene (senza saperlo, visto che è nascosta in una scatola di sardine), ma avrà il tempo di passare di mano in mano facendo impazzire la perfida femme fatale che le dà la caccia. Harpo si produce con vivacità nei numeri consueti, è chiaramente il motore comico del film con Chico che di tanto in tanto lo assiste (sempre strepitoso il numero che lo vede cercare di interpretare a modo suo i gesti concitati del clown muto arrivando chissà come a trasformarli in frasi dal senso compiuto). Spazio a un paio di balletti da rivista, a una succinta love-story tra la prima ballerina e il suo fusto e al famoso inseguimento notturno sui tetti, a dire il vero meno divertente del previsto.

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