Spiace solo per Donnelly che spreca il suo talento, dopo l'intenso, sottostimato, bellissimo, struggente e crepuscolare noir
timhunteriano, per un horroretto di bassa lega, povero, noioso, convenzionale e senza uno straccio di idea, dove tutto è edulcorato peggio di un tv movie.
Tolto l'incipit con marito e moglie che si ritrovano Nell nel letto e appollaiata sulla mensola della cucina e "l'esorcismo" nel fienile del
capostipite, che diventa virale su youtube, visto dalle perfide compagne di "collegio" di Nell, resta il nulla, il niente, di una storiella scombiccherata (messa in piedi, oltre che da Donnelly, anche dal futuro regista di
Babylon, pensa un pò) e senza alcun senso, che nemmeno ci prova a suggerire le atmosfere cupe e disturbanti dell'ottimo lavoro di
Daniel Stamm.
La bravura della Bell è sciupata in un bighellonare tra inutili visite allo zoo, al Mardi grass giusto per guadagnar metraggio, con risibili uomini/statua e le solite mascherine
eyeswideshutiane, smanie sessual/adolescenziali (la coppia che geme di piacere tra le pareti dell'hotel, Nell concupiita e spogliata dall'
uomo invisibile, che inarca la schiena in fase orgasmatica, gli amoretti stile young adult), le tipiche e abusate ombre che passano davanti allo schermo, i jumpscare, le radio che gracchiano dall'inferno, le ombre, gli occhi neri, i quadri che cadono, le visioni del papà ritornante, le interminabili camminate notturne per i corridoi, qualcuno che ha crisi epilettiche, gli stormi di uccelli che fanno i kamikaze contro i finestroni della chiesa e la stronzatona del demonio Abalam innamorato!
Poi ci si mettono di mezzo le mosche come simbolo del
maligno, si tira in ballo (senza alcun criterio) il voodoo, Baron Samedì, poveristici e parchi effetti in CG, un autosgozzamento (l'innamorato Chris) o tagliuzzato dalle forbici censoree oppure addolcito per evitare di mostrare troppo sangue (eggià), un rituale per scacciare il male tra i più loffi mai girati, gente che schianta fuori dalla finestra, fino a una chiusa pulp/demenziale dalla consistenza di un episodio di
Streghe, dove Nell passa da
Regan a
Carrie in un'attimo, in una piccola e trashissima apocalisse di periferia tra fiamme farlocche.
Come sono brutti i sequel quando sono davvero brutti, e tutto quello che brillava e ristagnava umoralmente nell'
Ultimo esorcismo (dove ritornano solo gli scarponcini rossi che piacevano tanto a Nell, in una sorta di distorta citazione feticistica al
Mago di Oz) , quì, e solo paccotiglia d'accatto, degno di uno straight to video da discount.
E vengono in mente le parole di Riccardo Cocciante, "povero diavolo, che pena mi fai".
Amen