Primo e unico film da protagonista per il simpatico Piero Mazzarella, attore di teatro milanese spesso impiegato come caratterista nelle commedie di ambientazione meneghina (è il barbone di UN POVERO RICCO, ad esempio). Gli viene affiancato Lino Banfi per sostenerlo soprattutto da un punto di vista dell'attrattiva verso il pubblico, ma è subito chiaro che è Mazzarella l’attore sul quale pesa la sceneggiatura: è lui il capofamiglia vedovo che manda avanti lo sfaccendato cognato (Lino Banfi, vedovo anche lui) e le proprie figlie. E’ lui che, impiegato al ministero nel ramo tasse, viene mandato a indagare sulle forti evasioni di massaggiatrici...Leggi tutto e manicure dando il via a una blanda satira sociale sul mondo della prostituzione “nascosta”. In pratica il film è composto da brevi sketch, interrotti dalle simpatiche scenette familiari caratterizzate dai duetti con un Banfi in ottima forma. Si tratta di sketch in cui il lamentoso e umanissimo Mazzarella (con il suo forte accento milanese) viene a contatto con giovani signore d'ogni sorta nei loro “studi” ben poco professionali. A un certo punto il cavalier Brambilla (sempre lui) arriverà a portarsi dietro il cognato delegando a lui alcune “visite” e lasciando quindi Banfi a improvvisare “more suo”. Ma poi si torna sempre a Mazzarella e alle sue amare considerazioni sulla vita, piuttosto inusuali visto il contesto da commediaccia, ma proprio per questo interessanti e capaci di elevare a tratti il film a un livello leggermente superiore. Non è insomma un'opera completamente tirata via e nonostante alcune evidenti cadute di gusto mantiene una sua qual dignità, che un Banfi insolitamente misurato non svilisce.
Si guarda perché c’è il grande (e grosso) Mazzarella, che si fa pure piazzare le mani delle massaggiatrici in mezzo alle gambe! Ma la vicenda è ripetitiva, lenta, solo qua e là leggermente rischiarata da trovatine. Paragonate alle altre “massaggiatrici” che recitano, la Benussi e la Merlini paiono la Duse e la Hepburn. Il film colpisce, più che altro, per il doppiaggio incredibilmente asincrono e per l’esposizione da primato della Pejo. Finale parzialmente telefonato, parzialmente no. C’è Gabriella Golia.
MEMORABILE: Banfi che parla della "tombola" della moglie, che giace al camposanto.
Se non fosse per la curiosità generata da un cast in grado di ammaliare (Banfi prima maniera, Gabriella Golia al suo unico film, la Benussi e Patrizia Gori: l'anno prima vittima di Eastman in Emanuelle e Françoise (le Sorelline), dopo la comparsata in Un urlo dalle tenebre), Stangata in famiglia potrebbe essere archiviato tranquillamente tra i titoli meno riusciti della commedia (sexy) italiana: eppure qualche sana risata la strappa grazie alla naturale interpretazione di Piero Mazzarella e di un Banfi "perduto" tra le tante "venditrici d'amore".
Film appartenente al genere commedia sexy, poco sexy e per niente comico. I bravi Mazzarella e Banfi non bastano a risollevare una commediuccia che fa acqua da tutte le parti. Il cast femminile è mediocre, eccetto la Merlini e la sempre bella Benussi.
Interessante per il cast (soprattutto femminile) più che altro, il film l'ho gradito per questo e per i bravi Banfi e Mazzarella. La storia è un pochino ripetitiva ma gradevole da seguire. Alla fine è quasi una commedia amara... Peccato che le location siano praticamente tutte interne; era meglio variare un minimo...
A parte il ribadire la vecchia lezione che i pesci grossi mangiano quelli piccoli, la commedia di Nucci non va molto lontano: accelera durante i vivaci battibecchi casalinghi tra il milanese Mazzarella e il barese Banfi, ma rallenta ingolfandosi in monotone e scollacciate situazioni erotiche, peraltro senza valorizzare per nulla il sex appeal della Benussi, della Gori e dell’invitante Golia, futura Signorina Buongiorno/Buonasera di Italia1. Si ritrova Romy Schell, già attrice per Nucci ne Il giudice e la minorenne. *!/**
Adoro Mazzarella, campione di milanesità, di buonsenso e di piccoloborghesi deviazioni da questo, voce secca, disincantato. E per questo, nonostante il film non sia nemmeno un film, qualche sorriso me l'ha strappato. Spiace però vederlo in contesti come, a esempio, quello delle due prostitute lesbo (una delle due bellissima) perché la forma è quella di un porno soft e lui non lo merita. Curioso, col senno di poi, rivedere la Golia giovane e bella. Telefonatissimo dalla prima all'ultima scena, nonostante il finale quasi malinconico. Quasi. Grande Piero.
Onesta commedia di costume di Nucci che propone il confronto fra un (quasi) inedito Banfi protagonista più composto del solito e Mazzarella che recita di mestiere. Devo dire che il confronto a due lo vince l'attore pugliese, sebbene entrambi risultino fortemente penalizzati da una sceneggiatura insulsa; anche perché il canovaccio offriva spunti più che interessanti con un cast del genere a disposizione. Mezzi tecnici piuttosto scarsi e si vede, ma comunque da preferire a tante insulse commedie sexy che l'hanno seguito. Guardabile, ma anche no!
La risata è completamente bandita da questo film, che possiede pochissimi momenti divertenti. La storia in sé non è malissimo ma da una commedia sexy ci si sarebbe aspettato qualcosa di più. Un Lino Banfi a briglia sciolta e baffuto e il buon Piero Mazzarella non riescono a salvare una pellicola che resta piuttosto scialba e ripetitiva. Interessante il cast, con buoni nomi tra cui Marisa Merlini e tutta la serie di bellezze nostrane.
Confratello di Ammirata e col decoder collegato su Guerrini, Nucci si nasconde dietro il cavillo della violazione degli obblighi tributari per sbizzarrirsi nel scenettismo boccaccesco di grana mastodontica a un passo dall'hard che più vorrebbe essere eroticomico e più inibisce risate e libido. Per contro, lo sgambetta con un traverso e non si sa quanto rincorso senso del weird e di una quasi monicelliana asprezza derivata dalla malinconia del genitore a corto di pietà filiale. Mazzarella da solo non regge neanche metà film; a parità di esiguità di script, Lino fa quel poco che può.
MEMORABILE: La collezionista di volatili tassidermizzati; L'agnizione finale; "L'itala è impazzita, stanno tutti dietro al telefilm su Sandokan!"(!).
Femi Benussi HA RECITATO ANCHE IN...
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HomevideoZender • 20/10/08 09:29 Capo scrivano - 49216 interventi
Direttamente dalla magnifica collezione Geppo di Germania ecco la fascetta originale della rara vhs della New Pentax:
LUCI DELLA RIBALTA Quando il commendator Brambilla (Mazzarella) spegne la luce, la scena non piomba nell'oscurità... grazie ai riflettori che si vedono riflessi nel quadro appesso alle spalle di Banfi: