Uno dei film meno riusciti della indimenticata coppia siciliana. Nonostante alcune gag molto divertenti e due o tre battute delle loro, la pellicola si affloscia su se stessa dopo una discreta prima parte. Ed è merito esclusivamente dei due comici e del cast di supporto (tra gli altri Banfi e D'Orsi su tutti) se la pellicola si mantiene su livelli tutto sommato accettabili.
Sgangheratissimo Franco&Ciccio, che parte bene con Luca Sportelli torchiato da Ciccio e Cleri, ma poi cala, cala, fino ad affondare in maniera deteriore e non indolore. Vien da pensare che la sceneggiatura coprisse mezzora e che ci si sia rifugiati in soluzioni estemporanee, che sconfinano prima nel tedio, poi nel fastidio. Presenza del regista nei panni del pazzo. La bresciana Ilia Lopez (vero nome Attilia Tironi) deve la fama alla love story col nerazzurro Angelillo. La “Vanoni” della canzone dei crediti non è la cantante, ma la denuncia dei redditi dell’epoca, dal nome del Ministro.
MEMORABILE: Il citato inizio, stile interrogatorio a stelle e strisce.
Film di Franco e Ciccio francamente noiosetto. Il problema dell'evasione delle tasse é soltanto sfiorato, si fa solo qualunquismo nell'accennare, vagamente, al rapporto Stato-Contribuente; il resto del film si affida a poche gag e spunti comici strategigamente distribuiti in tutto l'arco temporale della storia per diluire una trama che onestamente dovrebbe durare mezz'ora, al massimo. Regia di Guerrini mediocre e sciatta, sceneggiatura latitante, i due comici appaiono svogliati e sottotono. Opera trascurabile della coppia; merita, comunque, un'occhiata.
Guerrini riprende Riuscirà l'avvocato... ottenendo qualche punto in più. Rimane la struttura frammentaria che produce quindi risultati altalenanti fra l'invedibile (il sequestro della mucca) e il discreto (il finale della Lotteria di Capodanno). Spigliata la regia di Guerrini che riesce a donare un minimo di ritmo, brillante l'apparizione di Lino Banfi che si conferma simpatico; in generale sono i comprimari a salvare l'opera, che vede Franco e Ciccio persino sottotono. La canzone sui titoli di testa rimane molto orecchiabile.
Film complessivamente sottotono, così come "stranamente" non all'altezza è la prova della coppia siciliana. Il tutto è piatto, noioso e con rarissimi momenti apprezzabili. Le "illustri" presenze di Banfi, D'orsi e Andronico (quest'ultimo nei panni di un rozzo villano) non bastano a risollevare la qualità del film.
MEMORABILE: "Questo è Pascoli, a te dovrebbe interessare".
Commedia del duo Franchi e Ingrassia che, a parte due o tre scene passabili, risulta essere di una noia mortale che aumenta col proseguire del film. Qualche battuta simpatica non basta di certo a rendere la pellicola passabile, anche se va notata una certa cura nelle riprese.
Serie di gag sfiatate portate avanti dal duo siculo con i consueti frizzi, ormai incartapecoriti. La mediocrità della comicità di Franchi e Ingrassia è preclare, ma non si può che essere indulgenti: in fondo la loro storia coincide con quella di noi spettatori e la nostalgia ama rivendicare il proprio terreno di conquista oltre la fredda critica. D'Orsi sempre in parte; esilarante Banfi quando, dopo aver battuto la capoccia al muro, piagnucola: "Sono sul lèstrico".
Guerrini tenta la commedia su una delle "arti" italiane più celebri, quella di evitare di pagare le tasse. Ma L'argomento ruffiano non viene sostenuto da una sceneggiatura degna di tale nome ed è abbastanza chiaro dopo una simpatica prima mezz'ora che le idee cominciano a latitare e si va avanti a braccio, con soluzioni narrative ai limiti del guardabile. Bell'exploit di un irrefrenabile Banfi mentre il resto del cast si attesta su livelli discreti, compresi i protagonisti e una splendida Karin Schubert nel fiore degli anni. Non fondamentale.
MEMORABILE: "Lei sa fischiare?" "Sì" "E allora fischi!"; La canzone dei titoli di testa e di coda.
Il tema di partenza era buono e l’inizio presenta idee discrete, se non proprio buone, rese più gustose da caratteristi come Sportelli, D’Orsi e dal giovane Banfi, ma il film si trasforma quasi subito in una sequela di scipitaggini sempre più sconcertanti (si tocca il fondo con la sequenza della mucca) riscattandosi fortunatamente verso la fine. Franco e Ciccio hanno ancora qualche guizzo, ma a tratti sembrano provati dal superlavoro di quegli anni. Un pallino e mezzo, IVA esclusa.
MEMORABILE: L’interrogatorio a Sportelli; Napoleone Bonaparte; “Io Tarzàn, tu cornuto!”; “E ora, firma la confessione dei redditi!”
Filmetto della coppia siciliana senza troppe pretese, a tratti divertente in altri momenti piuttosto noioso. Per lo più sono episodi separati col filo conduttore delle tasse a unire il tutto. Non siamo all'apice della comicità ma alcune gag riescono dimostrando, ce ne fosse bisogno, il grande affiatamento tra Ciccio e Franco negli ultimi anni del loro sodalizio.
Peccato. Questo è il primo pensiero che viene in mente nel guardare questa pellicola. Poteva promettere bene e l'inizio pare incoraggiante, per l'idea di stanare chi evade le tasse. La coppia agisce sotto il comando di Umberto D'Orsi, che di nascosto da Franco si fa dare dei numeri vincenti da giocare. Il grosso problema del film, malgrado i buoni comprimari (ricordiamo Enzo Andronico e Lino Banfi, oltre alla bella Karin Schubert) è che si ride davvero poco. Progressivamente "Scusi lei paga le tasse?" si sfilaccia fino a un finale che lascia un po' perplessi. Nulla di che.
MEMORABILE: L'arrivo dello spasimante della Schubert, con fuga nell'armadio dei due.
È un film che si rivaluta nel tempo. Alla prima visione convince poco; bisogna vederlo diverse volte per capire il tipo di comicità che Franco e Ciccio ci offrono in questa commedia diversa dalle solite. Qui si nota chiaramente che a dirigere non è uno dei soliti registi noti (Fulci, Orlandini, Simonelli, Laurenti...) ma Mino Guerrini, e di conseguenza la comicità di Franco e Ciccio si adatta alla sua direzione. I due siciliani recitano più misurati (il motivo perché va rivalutato) e si ride molto poco; si sorride, più che altro. La gag con Banfi è stupenda.
MEMORABILE: L'arrivo di Franco "hippie" a casa di Ciccio; Il gioco del lotto tra Franco e D'Orsi; Il brano "...Scusi, ma lei le paga le tasse?" cantato da Franco.
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HomevideoGeppo • 22/06/08 12:29 Call center Davinotti - 4285 interventi
Disponibile in DVD per la I.I.F. di Fulvio Lucisano.
Un master eccellente, il video è sufficientemente luminoso e nel formato corretto.
Versione integrale.
Extras: Trailers
Grazie Geppo, questo è uno di quei dvd che mi sa che prenderò anch'io. E' giusto premiare la I.I.F., se il master è eccellente, e il film lo ricordo come molto divertente...
HomevideoZender • 29/06/08 08:35 Capo scrivano - 47770 interventi
Dall Geppo collection di Germania ancora una fascetta vhs, questa volta targata Domovideo.