Discreto esordio per Kevin Tenney, che ci propone un horror tipicamente Anni Ottanta: molto semplicistico nel soggetto ma sorretto da una sceneggiatura accettabile e da una regia che sa mantenere sufficientemente vivo l'interesse. Si parla sostanzialmente di due ragazzi e una ragazza la quale, scoperte a una festa le curiose proprietà spiritiche di una tavola “ouiya” (cioè quelle tavole in legno con incise le lettere dell'alfabeto su cui far scorrere uno speciale strumento “mosso” dalle forze dell’aldilà), decide di farne uso privatamente incrociando così uno spirito particolarmente malvagio. I due ragazzi (uno è il fidanzato, l'altro un suo ex) cercano di aiutarla, vista la brutta piega...Leggi tutto che la cosa sta prendendo, ma come prevedibile non sarà molto semplice. Per una volta, invece che sui facili colpi di scena e sullo splatter a buon mercato, il film punta sui dialoghi, inventandosi dei protagonisti meno vuoti e stupidi del consueto. Loro, gli attori, fanno quel che possono, si impegnano e (nonostante un eccessivo uso di "gestualità americana”) non sfigurano nemmeno. Quello che però manca è un minimo di atmosfera: l'approccio alla tavola “stregata” (la WITCHBOARD del titolo originale) avviene in piena festa, con una ragazza che ride e scherza e lo “spirito” che si manifesta al primo colpo senza problemi nonostante la musica, le grida e il clima orgiastico davvero molto lontano dai cupi ritrovi spiritistici cui siamo abituati. Come già detto la storia non propone nulla di nuovo, il prodotto si salva solo grazie alla professionalità del regista e a una confezione piuttosto curata (soprattutto nella fotografia), insolita per un prodotto di serie B. Divertente siparietto finale, che lascia spazio per il seguito (che infatti arriverà). Un po' di sangue c'è.
Se ci si accontenta di un film realizzato con buona perizia, ma basato sul solito canovaccio (qua la tavoletta ouija apre il passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti), allora Spiritika saprà divertire per 90 minuti.
Il regista è lo stesso de La Notte dei Dèmoni, e conosce abbastanza bene il genere, riuscendo a rivalutare un soggetto piuttosto scontato. Considerato comunque che il film è stato realizzato nel 1987, nel complesso può dirsi riuscito. Esiste anche un sequel (firmato dallo stesso Tenney) molto peggiore...
Appena sufficiente horror soprannaturale anni '80. Volendo tralasciare la particolare bruttezza dei protagonisti (peraltro acconciati in puro stile '80s), l'incosistenza del soggetto e della sceneggiatura, la recitazione semi-penosa e la quasi totale assenza di sangue (tranne che in un paio di scene), allora "Spiritika" potrebbe anche essere considerato per quello che è: un prodotto di pura serie B, senza pretese, con alcuni momenti di tensione riusciti e un uso della m.d.p. che ogni tanto si permette anche qualche virtuosismo interessante.
Un buon film horror. Questo Spiritika non brilla per originalità, si tratta infatti della classica evocazione spiritica finita male, eppure la pellicola fila via liscia, con una trama incalzante anche se prevedibile, con attori anonimi ma diligenti e una regia che senza sbavature non cerca lo spavento facile. Una pellicola che si alza dalla media qualitativa della produzione horror (spesso più che risibile) di quegli anni e che ancora oggi appare gradevole.
Ecco un discreto esempio di come fare un film a basso costo, con risultati relativamente soddisfacenti. Eliminando una parte del finale, con il volo cialtronesco della tavoletta, la visione risulta piacevolmente disimpegnata. Ci sono tratti dove si può quasi rimanere spaventati, grazie ad alcuni stracollaudati trucchetti del cinema horror (immagini che compaiono d'improvviso, oggetti volanti, voci d'oltretomba, etc..). Certo, la storia non si può dire originale ne tantomeno valorizzata da recitazioni d'eccellenza, ma la sufficienza è superata a 360 gradi.
Bisogna sicuramente riconoscere il grande merito di Tenney, nel tenere in piedi un film così, praticamente senza effetti speciali o quasi e con evidenti limiti di budget. Eppure il bravo artigiano, come in altre occasioni, riesce a infondere un buon ritmo e a creare tensione e alla fine la visione risulta piacevole. Attori sconosciuti ma impegnati, carina la Kitaen. Il film è precursore di tutto il filone relativo a spiriti ed evocazioni esploso negli anni recenti (da Insidious a Ouija).
Fu una piacevole sorpresa questo piccolo horror a base di tavolette ouija e
di demoni. Per carità, nulla di originale o di particolarmente bello, ma in ogni caso
abbastanza gradevole e divertente e, a mio avviso, realizzato meglio della media di
questo tipo di film di poco conto che in quel periodo spuntano come funghi. Con un sequel. Adatto agli amanti del genere.
La tavoletta ouija per le sedute spiritiche è al centro di questo piccolo e gustoso horror in pieno stile anni 80, con una protagonista soggiogata da uno spirito maligno. Personaggi buffi (l'incredibile medium!) e un cattivo che si mostra poco (niente male la sequenza del sogno che lo vede protagonista), ma che attraverso soggettive in grandangolo fa sentire la sua presenza. Il regista se la cava e regala anche qualche bell'omicidio. Per gli appassionati è d'obbligo.
La terribile, trashissima e americana tavola ouija (naturalmente sono le mani che vengono mosse dagli spiriti sulle lettere e non il contrario) che faceva la sua apparizione anche nell'Esorcista, diventa protagonista assoluta di un horror che non è poi cosi male, sopratutto se si ha nostalgia degli anni 80 (con tanto brano metal annesso alla colonna sonora). Ci sono ingredienti che dovevano essere dosati meglio, ma i colpi di scena no mancano. Attori fighetti: il protagonista che all'inizio sembra cinico poi perde colpi e delude.
MEMORABILE: "Se non credi che Dio esista... come spieghi la creazione dell'universo?"; "E tu come spieghi la creazione di Dio?"
Horror statunitense anni 80, assolutamente nella media e, a suo modo, rappresentativo di un genere e di uno stile. Trama esile e scontata, personaggi fortemente caratterizzati (l'eroe spavaldo ma di buon cuore, l'aiutante finto-antipatico, la Linda Blair di turno, il poliziotto bastardo ecc), regia semplice, un paio di omicidi leggermente splatter, totale mancanza di pretese e finale aperto (ad un eventuale sequel, che infatti non mancherà) seguito dal classico brano rock sui titoli di coda. Per nostalgici.
Horror incentrato sulla tavola ouija, con poco splatter e poco sangue ma che appassiona notevolmente, sia per una storia costruita in crescendo sia per alcuni buoni "voli" della macchina da presa. Il regista riesce a creare l'atmosfera, gli attori hanno le facce giuste e il divertimento non manca assolutamente. Per gli appassionati è da vedere.
Quando a sproposito si stuzzicano degli spiriti malvagi non ci si deve poi lamentare se qualche fattaccio di sangue accade; della serie chi è causa del suo mal pianga se stesso. Classico horror da cassetta anni Ottanta, in cui si seguiva un po’ la moda delle sedute spiritiche per invocare esseri misteriosi. Pellicola senza intoppi, che supplisce alla “grave” scarsità di gore con una vicenda complessa. C’è anche il tempo per una breve ma significativa introspezione giovanilistica/amicale nello spartirsi la bella protagonista (Tawny Kitaen).
Pur chiamando più volte in causa L'esorcista (la ouija, la protagonista che si chiama Linda come Linda Blair, il turpiloquio come indizio di possessione, il confronto finale con tanto di caduta dalla finestra), il film procede per conto proprio lucidando il classico repertorio di spiriti maligni e possessioni con gli intriganti meccanismi del giallo-thriller, efficaci soggettive, qualche inattesa lepidezza (la medium punkettara eccentrica e burlona) e cenni introspettivi all'amicizia tradita e poi riconquistata. Però quella salsa di pomodoro come presagio di morte si perdona a fatica...
MEMORABILE: Lo spirito che si manifesta in qualsiasi momento non appena chiamato; l'umorismo (anzi, "spirito medianico"!) della medium; l'incubo rivelatore.
A causa di una dannata tavoletta Ouija vengono risvegliati spiriti malefici che non mancheranno di darsi da fare e nel modo più cruento. Trattasi di una produzione anni '80 non certo inguardabile, ma neppure indimenticabile, senza una star di richiamo e dalla qualità da piccolo schermo. Comunque fruibile.
Abbastanza gradevole, nonostante un cast bietolonico (a parte la Wilhoite, simpatica come sempre) e l'irriducibile tendenza degli americani a buttarla sullo scontro spiritual-wrestling (il duello finale a sberloni con la solita voce da transessuale demoniaca per la protagonista). Gli spaventi sono meccanici, persino nell'ultimo fotogramma, ma il regista se la cavicchia e non trascende mai nella coprolalia o nel ridicolo delle spiegazioni a tutti i costi.
Forse il migliore dei film di Tenney, nonché uno degli horror più interessanti fra quelli che sfruttano la tavoletta ouija come oggetto terrifico e fulcro degli eventi mostrati. La lenta possessione della graziosa Linda da parte di un'entità malvagia è trattata dal regista con abilità, eliminando quasi totalmente i tempi morti e costruendo un'efficace suspense e un ottimo senso di mistero. La soluzione dell'enigma avrebbe meritato una cura maggiore; con un twist azzeccato si sarebbe sfiorata l'eccellenza, ma anche così è un godibile B-movie.
MEMORABILE: L'incidente al cantiere; Gli attacchi dello spettro assassino.
Noioso, lento e pesante. Delude, considerando gli altri film di questo valido regista (vedi La notte dei demoni). ci si poteva aspettare qualcosa di decisamente meglio. Il cast è passabile, molto meno la sceneggiatura. Oltretutto per essere un film dell'orrore è troppo "moderato" nelle scene forti (che sono pochissime). Diversi gli omaggi all'Esorcista.
Ouija-movie dignitoso (la regia è pulita e concede qualche passaggio otticamente ben costruito, la narrazione è fluida, alcuni personaggi sono ottantianamente azzeccati) se pur concettualmente confinabile nella mediocrità. Funziona (a suo modo, intendiamoci) anche come giallo dell'oltretomba e micro-melodramma a uso orrorifico. Buono come pezzo di cinema popolare e da popcorn sfiora qua e là il ridicolo che poi toccherà, purtroppo, nel finale. Nell'insieme lo si guarda senza troppi problemi. Mi aspettavo peggio.
Horror girato in puro stile anni 80 da Kevin Tenney, regista del più noto La notte dei demoni. La trama è molto semplice e gira intorno a un demone evocato da una ragazza attraverso una tavoletta ouija. Nonostante il basso budget il film è girato bene e ha una trama ben strutturata e interessante. Il grande difetto è la quasi totale assenza di scene gore, ed è un vero peccato. Perché nel complesso il film non è affatto male e può essere considerato una piccola perla del mondo dei B-movie horror anni 80.
Trucco, parrucco e costumi che rispecchiano il peggio prodotto a cavallo tra gli anni 80 e 90. Vale la pena solo per questa accozzaglia trash, che diverte non poco. Il resto è decisamente mediocre. Attori che con quei ciuffi e certe mèche si fatica a giudicare credibili, trama poco accattivante perché blandamente sviluppata, molte urla e poco sangue. Una pellicola leggera, piuttosto kitsch, che non coinvolge mai fino in fondo ma che si lascia comunque guardare più per un tuffo nel passato che per altro. L’horror - quello vero - è un'altra cosa.
Attraverso una tavola Ouija un gruppo di ragazzi contattano un'entità maligna che comincerà a spargere morte. Buon film sullo spiritismo, interpretato bene da un cast più funzionale che famoso e girato in maniera chiara da Tenney che inquadra fin da subito tutti gli obiettivi, la costruzione dei personaggi, il timing narrativo. Il risultato è gradevole, disimpegnato e, soprattutto, gode di un equilibrio non sempre presente in altre pellicole del periodo.
Horror anni '80 che ancora oggi riesce a intrattenere grazie a una storia semplice ma affascinante che esplora il mondo delle tavolette ouija e in generale quello dello spiritismo. All'interno dell'opera sono presenti tutti i tratti caratteristici del genere in voga in quel periodo. Si distingue però dalle opere simili grazie a una cura particolare della sceneggiatura che non calca la mano con gli effetti speciali e si concentra maggiormente sugli elementi paranormali della vicenda. Una menzione speciale va al personaggio della medium, che rappresenta una vera e propria sorpresa.
Non sarà l'horror migliore del mondo ma è un lavoro più che discreto, con una trama coinvolgente, rapida e ricca di momenti inquietanti. Chi crede nella permanenza degli spiriti oltre la morte potrebbe anche vivere qualche buon momento tensivo. Assolutamente sufficiente quindi, anche se non convincono la medium trash e l'ispettore, tra i personaggi più inutili della storia del cinema. Anche il finale non è il massimo, ma si presume che chi guardi questo film non pensi di assistere a un capolavoro. Va più che bene dunque, anche perché piuttosto curato nella forma. Buono.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
MusicheTomastich • 7/07/11 19:17 Call center Davinotti - 117 interventi
gli aor-heroes STEEL BREEZE con Bump in the night, tutti in piedi mi raccomando: