E’ un episodio (di 50 minuti) contenuto all’interno della serie “Che fai, ridi?”, trasmessa dalla Rai nel 1982. Un episodio che è la vera apoteosi della comicità bracardiana. Lui, Giorgio Bracardi, giullare sui generis, cultore della pernacchia e della smorfia, dà vita a gran parte dei suoi personaggi più famosi immaginandoli muoversi e interagire nel piccolo paesino di Settefolli, nell’appennino “tosco-amatriciano”. E’ notte, c’è silenzio (come fa notare anche la voce di un narratore fuori campo che farà capolino di tanto in tanto) ed ecco comparire nella piazzetta un uomo in sottoveste. Due sguardi verso...Leggi tutto la camera e parte l’urlo spaccatimpani: “Patroclooooo!”. Uno dei cavalli di battaglia più folli e geniali inventati da Bracardi: un urlo e poi di nuovo il silenzio. Di giorno invece incontreremo il macellaio Ermanno Catenacci (reduce dell’Abissinia e fascista irriducibile), l’insegnante “chettefrega” nostalgico di Cavour, un deejay molto meno matto del previsto, il farmacista ossessionato dalle purghe e dai “bisogni” (L’uomo… è una bbestia!”)... Ad ognuno di loro il regista Marcello Ciorciolini (autore dei testi con Bracardi) lascia lo spazio di uno sketch che vagamente si integra nel contesto paesano tentando di dare una certa omogeneità al tutto. Un po’ più lungo il tempo concesso alle improvvisazioni pianistiche del maestro che sputa sul pubblico e grida mentre suona, saltando in piedi per poi tornare seduto. Uno dei tanti momenti riusciti di un episodio destinato a diventare un caposaldo, per i numerosi sostenitori del folle comico “arboriano”.
Iniziàtico, esattamente come Quando c'era lui... Questo film-tv sta un po' sotto la pellicola citata, la quale procedeva sì a quadri come questa, ma con un corpo d'insieme più compatto (oltre ad avere favolose scenografie, il grande Eolo Capritti e altri caratteristi adorabili). "Settefolli" (che richiama "Settabagni" e "Battifolle", località davvero esistenti) è imperdibile per i bracardiani, probabilmente incomprensibile per gli altri. La spalla di Bracardi è Mauro Vestri! Discreto.
Nella cornice di un immaginario paese si muovono diversi personaggi, presentati uno ad uno e tutti interpretati da Bracardi che sfrutta il repertorio costruito in radio e in televisione. L'attore ha così la possibilità di sbizzarrirsi, senza una vera e propria trama di fondo (salvo un pretestuoso finale), specialmente nei caratteri più divertenti di Catenacci e Marcellini, anche se talvolta, forse eccedendo troppo nell'improvvisazione, le gag sono troppo prolungate. Peccato che la forma sia stata poco curata, puntando principalmente sull'istrionismo del protagonista.
Bisogna amare e capire la cinica, volgare e unica comicità di Giorgio Bracardi per concepire - e quindi apprezzare - questo film televisivo, che accorpa esilaranti gag e tormentoni del musicista-comico romano (qua davvero incontenibile!). Una regia un po' più attenta ai ritmi narrativi e alle scenografie avrebbe dato valore aggiunto e una "estetica” alla pellicola, ma appare evidente che l'obbiettivo è l’esibizione di Bracardi e il resto poco importa (e si vede). Per appassionati (io lo sono).
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Già è proprio terribile. Peccato perché di questo piccolo film non ho un brutto ricordo, anche se vabbè l'ultima volta che lo vidi fu nel 2005 credo su Sky.