Sono passati nove anni da quando l'allora diciottenne Don Coscarelli diresse il primo FANTASMI, horror a bassissimo costo diventato un fenomeno di culto per la visionarietà di alcune trovate e l'originalità delle ambientazioni. Il sequel, sostenuto da un budget decisamente superiore, riprende i due protagonisti positivi del primo (Reggie è ancora Reggie Bannister mentre l'ex adolescente Mike è qui interpretato da James Le Gros) e l'antagonista principale (il “Tall man”, cui dà sempre il volto - pallido - Angus Scrimm) e li fa scontrare...Leggi tutto di nuovo nei pressi di cimiteri e in cripte misteriose. Le scenografie, fotografate meglio, danno ancora una marcia in più così come gli gnomi Incappucciati e le caratteristiche sfere volanti che si attaccano alla fronte succhiando il sangue. Il dilemma sono di nuovo sceneggiatura e dialoghi, di rara inconcludenza e che sembrano portare avanti il film per inerzia. Per la prima volta i nostri eroi vagano per i set imbottiti di armi e motoseghe senza combinare un granché. Incontrano due giovani e piacenti ragazze, socializzano nel dramma e partono al contrattacco inseguendo per cimiteri il solito Spirito del Male (il “Tall man” nella versione italiana). Finalmente, a mezz'ora dalla fine, il rendez-vous acquista sostanza e comincia una gustosa sarabanda splatter che raggiunge il culmine quando una delle famigerate sfere si introduce nel corpo di un becchino. Finale fantascientifico che richiama palesemente il primo capitolo tanto da far apparire questo sequel come un remake in chiave Anni Ottanta. Il primo FANTASMI era invece molto meno facilmente collocabile.
Coscarelli impone al film un ritmo più indiavolato del primo, ma il tutto in maniera sbilanciata: a sequenze visivamente forti e splatter (le sfere perforanti che penetrano/mutilano i corpi) fanno da contraltare attimi d'ilarità (a volte non voluta) fuori posto. Certo, il tutto è da valutare nel contesto di pura fantasia (sconfinante nella fantascienza sul finale) e alla resa conclusiva, un minimo di commedia serve a spezzare la tensione. Horror, insomma, ma non totale. Anche se la "sagoma" di Angus Scrimm entra nell'olimpo dei classici...
MEMORABILE: Tall Man: "è ora che cominci anche il tuo rito funebre!"
Buon sequel. Coscarelli ha l'ottima (ripeto ottima) idea di usare gli stessi attori del primo film (con l'aggiunta di un bellone che interpreta Michael ragazzo). La trama è simile al primo episodio, anche se l'ambientazione non è affascinante come la precedente; lo splatter qui è molto più deciso e la sfera adesso non è solo una.
Uno dei migliori sequel che siano mai stati fatti in assoluto. Strepitosamente bello, questo Phantasm II non annoia quasi mai e anzi, regala ottime scene d'azione ed altrettante scene spletter (le sfere che traforano le fronti e mani, il mostro che esce dalla schiena di Paula Irvine). Puro horror, sconfinante nella fantascienza sopratutto nella parte finale. Piuttosto pregno di humor nero con diversi rimandi alla serie di La casa di Raimi. Recitazione buona e regia eccellente, nella quale Coscarelli ha frequenti guizzi. Davvero bello.
MEMORABILE: Scenografie e fotografia eccellenti in scene memorabili come la liquefazione del Tall Man, l'uccisione di un becchino tramite perforazione di una mano.
Sequel degno dell'originale; certo c'è minore fantasia, ma in compenso molto più ritmo e scene splatter davvero ben realizzate (come la sfera che trapassa il corpo di uno dei cattivi). Inoltre Coscarelli aggiunge un po' di humour nero che non guasta, forse memore del successo di alcuni film del periodo come La casa di Raimi; i personaggi sono gli stessi del numero uno, la colonna sonora anche. Buono.
Col suo armamentario cimiteriale, Coscarelli continua a rielaborare paure infantili: maturato nella ricercatezza visiva, conferma una capacità rara di evocare l'orrore addentro a un'iconografia del tutto tradizionale. Bare, cimiteri e obitori accusano però un anticlimax nei cliché del cinema ottantino (i ragazzi a caccia del Tall Man armati fino ai denti) e la storia vive della rendita del capostipite sia nel tratteggio dei personaggi che nell'inezia del racconto; ma il clima incubotico è denso, il sentimento della paura perturbante e un paio di vertigini allucinatorie lasciano il segno.
MEMORABILE: La visita notturna al prete alcolizzato.
Se il primo Fantasmi aveva un qualcosa di magico, pur nella povertà di mezzi, questo seguito non funziona granchè. I difetti di Coscarelli risaltano tutti: i clamorosi buchi logici e di sceneggiatura, le scopiazzature qua e là, cadute di ritmo soporifere e la cattiva direzione degli attori (tutti pessimi, in particolare Le Gros, di espressività nulla). Da salvare c'è solo il ceffo impagabile di Angus Scrimm e le palle assassine volanti, che sono sempe ben fatte. Si arriva alla fine comunque con fatica *!
Se il capostipite aveva dei ritmi abbastanza bassi ma poteva contare su un fascino visivo non comune e su alcune trovate azzeccate, qui si guadagna sotto il primo punto di vista e si perde un pochino per quel che concerne il
secondo. La storia è abbastanza veloce (grazie a diverse scene movimentate) e piacevole da seguire e si mantiene tale fino al finale con piccolo (ovvio) colpo di scena e rimando ad un ulteriore capitolo. Buona anche il tasso di splatter. Non manca qualche ripetizione e qualche lungaggine, ma il risultato finale non è certo malvagio.
In questo seguito non ci si discosta molto dal capitolo precedente, soprattutto per quanto riguarda la tensione di certi momenti e per alcuni clamorosi vuoti di sceneggiatura. Il personaggio meglio caratterizzato è sicuramente "Tall man", un incubo ambulante che con la sua sola presenza riesce a incutere timore. La vicenda riparte proprio da dove era terminato il primo film e quindi, onde evitare di non capirci nulla, sarebbe bene vedere la saga dall'inizio. Coscarelli si ripete dimostrando di aver affinato la propria tecnica.
In fin dei conti (e caspita se tornano), è un irresistibile road movie di gran cuore tra città fantasma e mausolei di tenebra e candele, con Coscarelli che sfuma la percezione onirica e fa magnificamente di virtù necessità: l’approccio è più Universal(e), la narrazione più lineare ma le trovate di genere, per contrasto, proliferano come un gremlin bagnato. Bannister è un supereroe calvo e talvolta impacciato, le sfere ne combinano d’ogni, deliziosa Sam Phillips pre-Penthouse e finale quasi epico: nel voto c’è molto di personale, ma lo adoro.
Ottimo fantahorror con un'azione maggiore rispetto al primo Fantasmi. Aumentano anche le scene splatter e gli effetti speciali, che davvero qui abbondano. Forse se da un lato si punta più su un genere azione/horror, si perde un po' sul versante trama e sull'atmosfera, rispetto al predecessore, ma rimane comunque più accattivante e vivace; e non annoia mai.
Tornano Mike e Reggie a dare la caccia al Tall Man per cimiteri e obitori. Il lato onirico del primo film viene un po' accantonato per inseguire le mode horror del periodo (d'altra parte La casa insegna). Molto più splatter, azione, umorismo e persino i nostri eroi che se ne vanno in giro con armi bizzarre stile Ash. Comunque Coscarelli si conferma un ottimo regista e il film diverte e terrorizza un mondo.
Pellicola “cimiteriale” a tratti maldestra ma con alcuni momenti riusciti sia per le trovate “splatter”, supportate da discreti effetti speciali, che per gli spaventi estemporanei che riesce a produrre. Gli attori hanno "performance" non proprio eccellenti mentre i dialoghi spesso appaiono superficiali e non appropriati, con il doppiaggio italiano poco incisivo che non aiuta. Piacevole l’inizio, ma poi si precipita nel tedio per un bel pezzo, ritrovando un po’ di brio nel convulso finale. Evitabile l'umorismo saltuariamente riscontrabile.
A sorpresa (visto il finale del precedente capitolo) è ancora una volta Mike a scontrarsi con l'inquietante uomo alto. Stavolta al fanta-horror si uniscono il paranormale e l'action (il protagonista è in contatto telepatico con una bella fanciulla da salvare), ma si riduce notevolmente l'atmosfera macabra e l'intreccio appare forzato; bello il finale, che ricorda molto quello di Nightmare 2.
MEMORABILE: La ragazza che si eccita usando la testa di Reggie come un tamburo.
Ancora un bel campionario di tutto l’immaginario orrorifico di genere: splatter, gotico, fantascienza, avventura. Sicuramente meno incisivo del primo, gli resta però fedele grazie alle sua poetica del macabro. Ritmo da cardiopalma, qualche ingenuità nel cast (non sempre convince James LeGros) e uno score che ti entra letteralmente in testa. Un raggio di sole l’inquietante e splendido personaggio interpretato da Samantha Phillips.
I cenni di disimpegni del primo capitolo della saga si accentuano visibilmente. Dell'altalenante, ma originale, capostipite residua solo un action francamente tediosetto. Il movimento continuo nasconde carenza di atmosfera e di idee mentre i dialoghi si derubricano a grossolani e inessenziali accessori per spezzare il ritmo ("Secondo me è un sogno". "No". "Ok, mi hai convinto"). Il Tall Man e gli gnomazzi, dal canto loro, emanano un discreto odorino di "già visto". Sonnolento finale (aperto: non si sa mai) a colpi di motosega. Cast da riempitivo.
Ironico come Coscarelli, a nove anni di distanza dal capostipite, recuperi (pure per ragioni commerciali) trovate visive e carature stilistiche di chi nel frattempo era stato da lui influenzato: il dinamismo di un Raimi (citato espressamente) fresco del successo de La casa 2, i deliri effettistici che fecero la fortuna di Nightmare e seguiti, l'immaterialità onirica della trilogia della morte fulciana. Sangue, esplosioni e fucili invadono il campo, Bannister diventa un Van Helsing alla motosega, i dialoghi si instupidiscono e la coerenza resta invariabilmente esclusa: un gioiellino!
MEMORABILE: Il "parassita" incastonato nella schiena della ragazza; Il tragitto della sfera dalla schiena alla bocca; Duello di motoseghe; Il Tall Man e l'acido.
Sequel poco convincente, a partire dal deleterio rimpiazzo di Baldwin con Le Gros (che qui rende davvero male). Ci sarà anche più ritmo, ma per quaranta minuti si assiste a un rimpiattino in cui non accade molto d'interessante, caratterizzato peraltro da dialoghi mediocri; non per nulla le sequenze migliori sono ricalcate dal capostipite. La seconda metà migliora; la tana dell'Uomo alto, pur non visionaria come la precedente, è lugubre a sufficienza, e non viene risparmiata qualche bella sequenza splatter (ottimi gli effetti speciali). Vedibile, talvolta godibile, ma difettoso.
MEMORABILE: Schiena con sorpresa; La lugubre stanza dei crematori; Il becchino ridotto a mal partito dalle sfere.
Un seguito che arriva a ben nove anni dal capostipite e in un contesto horror ormai molto differente; Coscarelli ne è consapevole e, tolta l'idea di base che rimane la stessa, fa tesoro di quanto fatto da colleghi come Gordon, Raimi e Hooper e punta su un ritmo sostenuto, quasi da road-movie, condito con momenti splatter, slanci ironici e il nudo di rito della bella Phillips. Ne esce un sequel che tuttavia mantiene atmosfere cimiteriali efficaci, dalla buona fotografia, divertente anche se come script è davvero carente; conferma il livello "minore" della saga nell'ambito horror 80s.
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CuriositàZender • 6/05/11 11:14 Capo scrivano - 48334 interventi
La locandina del film (o una delle) verrà utilizzata anche per la vhs di Massacre (1988) di Andrea Bianchi:
Nel DVD c'è uno strano errore.
Quando Reggie parla a Michael della scomparsa di Jody, dice: "Non è stato nessuno strano essere a portare via tua sorella, Jody è morto in un incidente d'auto". Ma Jodi è un maschio, e nel primo film non c'è nessuna sorella...
DiscussionePumpkh75 • 28/06/17 13:43 Archivista in seconda - 434 interventi
Zender, mi chiedevo il motivo per il quale il film viene riportato come "Fantasmi II" e non come "Phantasm II" che è il titolo dell'uscita cinematografica e della edizione in VHS. "Fantasmi II" è il titolo delle successive edizioni in DVD; non sarebbe più corretto metterlo tra gli aka e riportare il titolo cinematografico come principale?
DiscussioneZender • 28/06/17 14:41 Capo scrivano - 48334 interventi
Non ne ero certo all'epoca, evidentemente. Ho corretto.
DiscussionePumpkh75 • 29/06/17 13:33 Archivista in seconda - 434 interventi
Zender ebbe a dire: Non ne ero certo all'epoca, evidentemente. Ho corretto.
Ok, grazie. Lo stesso discorso vale anche per il terzo capitolo (prima uscita in VHS con titolo originale e successiva reintitolazione per edizione DVD), ma valuta tu se cambiare anche quello.
DiscussioneZender • 29/06/17 15:20 Capo scrivano - 48334 interventi
Ok, fatto, anche se quando non esiste una edizione cinematografica non siamo "obbligati" a utilizzare quella della prima uscita ma tendiamo a utilizzare il titolo più "utilizzato".