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La nostra recensione di Challengers

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Evidentemente attratto dall'idea di caricare di spettacolarità lo sport più di tendenza in Italia in questo preciso momento storico (grazie al fenomeno Sinner) sfruttando un bagaglio tecnico sicuramente invidiabile, Guadagnino lascia molto spazio alle sequenze sui campi da tennis mostrando palline che puntano velocissime verso la cinepresa, primi piani su braccia, gambe, racchette, sudore che scende sui volti, movimenti magari imperfetti ma scenografici, riprese impossibili dal basso… E alza la tensione con una colonna sonora impreziosita da un tema ossessivo e incalzante che azzecca il clima ideale per mantenere una suspense da legarsi sia all’evoluzione imprevedibile...Leggi tutto del rapporto sentimentale che al match cardine. Perché la sceneggiatura di Justin Kuritzkes è studiata apposta: frantuma la storia ambientandola in età diverse che - come impone certo cinema di oggi - si distribuiscono lungo l'arco del film in modo da poter svelare i momenti chiave solo al momento giusto, in un secondo tempo durante il quale la vicenda si ricomporrà passo dopo passo.

Il trio potagonista è composto da due amici e una splendida, conturbante tennista destinata fin da subito a farli impazzire: è Tashi (Zendaya), un futuro luminoso di fronte a sé che però capiamo essere stato interrotto da qualcosa che l'ha portata a diventare più modestamente la moglie e manager di Art Donaldson (Faist), uno dei due tennisti che fin dall'inizio se la contendono. L'altro è Patrick Zweig (O'Connor), dei due quello dall'aria meno ingenua e privo del talento del primo. Pur tuttavia i due li vediamo quasi già dall'inizio fronteggiarsi durante la finale del torneo Challenger che dà il titolo al film (i Challenger sono tornei Atp meno rilevanti di quelli del circuito principale, solitamente frequentati da atleti “minori” o, se importanti, che hanno bisogno – come in questo caso - di ritrovare fiducia prima di rituffarsi nei tornei maggiori).

Non sappiamo ancora, naturalmente, chi vincerà la partita che fa da punto di arrivo di tutti i diversi segmenti temporali; nel frattempo seguiamo l'intreccio sentimentale che lega i tre protagonisti: da quando Tashi si prende gioco dei due ragazzi provocandoli fino a quando la maturità la porterà a scelte dettate da mille ragioni che andranno indagate. Sono le fasi più accessibili al pubblico generalista perché quelle relative ai match potrebbero risultarlo meno, per chi ha scarsa confidenza con uno sport in cui regole e punteggi non sono proprio intuitivi. L'attenzione è comunque volta alla resa dell'agonismo, piuttosto che alla sfida punto su punto.

Zendaya è sexy e sbarazzina quanto basta, ma l'attrazione che prova per entrambi i tennisti appare sufficientemene autentica, così come la sua grinta. Faist e O'Connor vengono al contrario disegnati con tratti da bambinoni, per quanto si rivelino poi incisivi quanto basta. Guadagnino da par suo ci mette lo stile, quello che più di ogni altra cosa caratterizza il film attraverso tecnicismi talvolta virtuosi (per quanto il finale stiracchiato fino allo spasimo lasci per mille ragioni più di un dubbio) e scelte d'effetto nella messa in scena. Sconta una certa superficialità nella descrizione delle tensioni amorose dando spesso l’idea di un giocattolo divertente e poco di più, un vortice in cui lasciarsi trasportare per assaporare un tennis restituito in modo immersivo, teso, stordente, ben diverso da quello che si vede in televisione; e che tutto sommato ben si amalgama al racconto di una relazione “a tre” affrontata dal regista con le sue armi tipiche. Non lascia molto ma sa coinvolgere.

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Tutti i commenti e le recensioni di Challengers

TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/04/24 DAL BENEMERITO REEVES POI DAVINOTTATO IL GIORNO 28/04/24
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Reeves 25/04/24 08:27 - 2988 commenti

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Una tennista che ha dovuto interrompere la sua carriera è contesa tra due giovani tennisti, a loro volta molto legati tra loro. Il tennis (peraltro magnificamente raccontato, in modo molto originale) è lo sfondo per una storia d'amore a tre, una specie di Dreamers in cui colpire una pallina con la racchetta vale il '68 raccontato da Bertolucci. Regia immaginifica, interpreti belli e perfetti. Un film che lascia il segno per eleganza e passione.

Markus 28/04/24 11:35 - 3763 commenti

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Scarsa prova di Guadagnino dal quale è sempre lecito attendere molto, visti i suoi trascorsi cinematografici. Si parla di giovani tennisti yankee di seconda fascia, ma che si tratti di tennis o di qualsiasi altro sport è la stessa cosa, tanto più che la vicenda giovanilistica fatta di continui e talvolta fastidiosi flashback spaziotemporali non racconta nulla di così appassionante. In tempi poi di antisessismo, prendere Zendaya e tenerla seminuda e con ammiccamenti sessuali per tutto l'eccessivamente lungo film è uno scivolone tremendo. La tecnica c'è, ma il film è poca cosa.

124c 29/04/24 09:02 - 2996 commenti

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Due giocatori di tennis s'invaghiscono di una loro collega, costretta poi ad abbandonare l'attività a causa di un infortunio. Quel che conta non è chi, fra i due, si sposerà la ragazza, né tantomeno la lunga partita fra i due amici/rivali, inframmezzata da lunghi flashback, perché Zendaya si fa da parte per lasciar spazio ai due partner, a cui il regista Luca Guadagnino dedica sequenze di nudo, persino in sauna e negli spogliatoi, oltre che a letto. Furbo film, nel quale lo sport risulta marginale e pure il sudore maschile ha un suo perché. Troppi ralenti, ma okay.

Lou 1/05/24 23:01 - 1146 commenti

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Il tennis come pretesto e metafora per raccontare un Ménage à trois con tutte le torbide e intriganti implicazioni sessuali e sentimentali di Guadagnino. Il tris di attori è affascinante, con Zendaya che effettivamente sa distinguersi per il suo sex appeal e per la sua capacità di interpretare con efficacia la femme fatale spregiudicata. Le scene sui campi da tennis sono d’effetto, con abile utilizzo della tecnica e della musica incalzante. Cult la scena del primo incontro a tre nella camera d’albergo.

Zampanò 2/05/24 18:23 - 386 commenti

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Un ménage à trois tra andirivieni temporali e match point abbastanza classico, ma ricattato dal plot zendayocentrico (l'attrice è anche produttrice) che copre il tennis fino a nasconderlo, nonostante l'evidente amplificazione sonora dei colpi con la racchetta. Un po' lessi 'O Connor e soprattutto Faist, che nelle scene da adulti sono uguali a quando erano pischelli. Una cosa importante tra le meno importanti è la musica, che sembra partire a razzo come se qualcuno premesse play inavvertitamente. Si salvano i dialoghi. Finale stressato tra i peggiori della storia degli sport movie.
MEMORABILE: La chiacchierata tra i due tennisti in stanza dopo il party, in attesa di Zendaya.

Rebis 8/05/24 10:02 - 2474 commenti

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Zendaya, O’Connor e Faist parlano ininterrottamente di tennis, ma il senso è sempre demandato ad altro. Pensiero stupendo, meglio non dire. Guadagnino dilata spazi e tempi per conferire a ogni match la statura epica di un amplesso atteso e negato. Dopo Visconti, Bertolucci e Argento, tocca a Leone: enfasi agli sguardi del triello, pregnanza ai dettagli, mentre i beat di Reznor e Ross dilagano. Esagera, ma in tanta ostentazione di forma il narcisismo era ineludibile. La sceneggiatura a matrioska, un flashback via l'altro, rivela che la complessità dietro l'immagine è irrisolvibile.

Nancy 13/05/24 15:36 - 778 commenti

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Molto interessante la visione del tennis secondo Guadagnino. La protagonista femminile, bellissima e algida ex promessa sportiva, incarna lo sport-tennis e i suoi rapporti coi due tennisti co-protagonisti diventano un gioco di specchi tra agonismo e "vita reale". La colonna sonora elettronica-techno di Trent Reznor arricchisce di molto l'esperienza. Ben scritto, ben interpretato, ben diretto. Il finale parzialmente aperto sospende qualsiasi morale e rimane ben ancorato allo scopo originario del regista: fare un film sul tennis. Riuscito alla grande.

Xamini 17/05/24 11:31 - 1295 commenti

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Con un poster ammiccante a Lolita e un'esperienza ben positiva sul campo dei sentimenti, Guadagnino si dedica al ménage à trois riportandoci alla memoria il bertolucciano Dreamers, ma solo per qualche momento. Perché il suo ultimo lavoro è qualcosa di estremamente votato all'estetica, in cui l'attività sportiva tennistica compenetra l'equilibrio delle relazioni e ne sublima l'esperienza sensoriale (laddove era la pesca, ora è la pallina e la goccia di sudore). La tensione è costruita sul principio del puzzle temporale e funziona e i tre protagonisti hanno bellezza adeguata.
MEMORABILE: Loro tre da giovani in camera; Il match finale.

Herrkinski 19/05/24 17:20 - 8723 commenti

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Sembra una rivisitazione in chiave moderna di Wimbledon, con tennisti in crisi e lo sport a fare da sfondo a una vicenda di amore, gelosia e amicizia che è vecchia come il mondo, il tutto impacchettato alla maniera scintillante di qualche fiction per teenager. Se le capacità tecniche di Guadagnino non si discutono, il commento musicale electro di Reznor/Ross è banale e sfiancante, le tensioni sessuali irrisolte (anche omo) telefonate, il personaggio della Zendaya il solito pelo che tira più di un carro di buoi e la durata di oltre due ore è pura presunzione. Operazione commerciale.

Paulaster 24/06/24 18:02 - 4891 commenti

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Storia di tennis e amicizia, di tradimenti e pruriti, di un trio assortito. La parte iniziale, quasi come un film generazionale, ha anche un suo interesse per le dinamiche giovanili di chi cerca di sfondare. Il confrontare poi un vincitore di titoli Slam con uno che lotta nelle qualificazioni ricorda i soliti film sportivi di Davide contro Golia. Zendaya serve per titillare i palati maschili e la parentesi del bacio a tre lascia a dir poco perplessi. Il tennis giocato è iperrealistico, forse per un pubblico da videogioco.
MEMORABILE: Zendaya in campo; Al limite del trash l'ultimo punto.

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Daniela 27/06/24 16:01 - 13284 commenti

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Durante una partita che li vede contrapporsi, flashback sulla giovinezza di due tennisti un tempo amici, di cui uno solo ha avuto successo dopo aver sposato con la donna amata da entrambi... Niente da eccepire dal punto di vista tecnico, anche se la ost tecno risulta troppo invadente, però questo triangolo amoroso etero/omo rischia di annoiare fino allo sfinimento chi non sia appassionato di tennis: la storia è piuttosto banale, i due protagonisti sono volenterosi ma deludono mentre Zendaya, anche produttrice, si atteggia a diva ma non ne possiede (ancora) il carisma. Film modaiolo.
MEMORABILE: Sono zuppi: ma asciugarsi ogni tanto iol sudore, proprio no? 

Capannelle 18/07/24 21:52 - 4570 commenti

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Cosa lascia il film a distanza di tempo? Un approccio visivo che inquadra abbastanza bene parte delle scene sportive e che trova nei momenti che portano al bacio a tre una sequenza che rimane impressa. Allo stesso tempo lascia un senso di vacuità dovuto al troppo tempo passato a chiacchierare di temi fintamente trendy e fintamente interessanti. Insomma, si può dire che Guadagnino indovini quelle due tre sequenze con cui portare a casa il plauso della critica, plauso però che appare sovrastimato se riferito alla globalità del film.

Pigro 4/09/24 09:54 - 10116 commenti

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Dietro la finale tennistica, una storia di amicizia amorosa e ostilità tra due uomini e una donna: classico triangolo raccontato in continui salti temporali, con molto glamour e sponsor big bene in vista. Storia di fighetti, molto gay (per la sottotraccia e per lo sguardo insistito sui corpi) con montaggio frenetico per vivacizzare un contenuto piatto: come dice a un certo punto, "te l’ho detto, il tennis è noioso". Vacuo e insopportabile, ma merita mezzo pallino in più per gli ultimi 6 minuti di scontro finale davvero intensi e risolutivi.

Puppigallo 8/10/24 09:36 - 5487 commenti

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Spesso troppo artificiosa, questa pellicola (che poteva essere sintetizzata in meno di due ore abbondanti, visto il succo) non convince. Si può persino capire il tentativo di modernizzazione del circuito tennistico, qui al livello medio dei challengers, ma addirittura mettere come giudice di sedia uno che pare rubato al mondo dei rapper...Comunque, essendo il tutto più incentrato sul rapporto lei lui e l'altro (che si è buttato via), bisogna ammettere che c'è di peggio. Resta però eccessivamente costruito; e questo ne fa un prodotto sì vedibile, ma anche rapidamente dimenticabile.
MEMORABILE: "Possiamo fare i ricchi, se non riesci a fare altro"; L'infortunio; "Hai 31 anni, la chance ce l'hai con una pistola in bocca".

Thedude94 10/10/24 00:18 - 1176 commenti

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Guadagnino, si sa, è maestro nell'inquadrare in maniera accattivante e sensuale i giovani protagonisti dei suoi film e bisogna dire che il trio composto da Zendaya, O'Connor e Faist fa la sua ottima figura sullo schermo. La storia di questo triangolo amoroso non è che risulti così entusiasmante e originale (si passa dal solito tiro e molla alle varie gelosie), ma c'è da dire che la scrittura e la messa in scena eccellente dal punto di vista tecnico fanno sì che la riuscita finale sia buona e soddisfacente. Insomma, un film che mette in risalto i suoi protagonisti, ed è giusto così.

Erfonsing. 15/10/24 21:14 - 212 commenti

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Fotografia luminosa, musica onnipresente e avvolgente, movimenti di macchina strepitosi, primissimi piani e ralenti, interpretazioni perfette. Cosa volere di più? Niente. e infatti, anche se la storia è complicata solo perché spezzettata in vari flashback e flashforward (per il resto sarebbe un classico della rom-com), ci si accontenta; anzi, ci si gode la visione di un film che è un'esperienza sensoriale. Promosso.
MEMORABILE: Zendaya.

Pinhead80 16/10/24 11:12 - 5431 commenti

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Due amici tennisti proiettati verso un futuro glorioso finiscono per innamorarsi di una promettente tennista che sembra non disdegnare le attenzioni di entrambi. Sarà la fine della loro amicizia e l'inizio di un percorso opposto e per certi versi doloroso. Guadagnino si cimenta nel film sportivo con derive pseudo autoriali non riuscendo mai a emozionare ed essendo molto meno scandaloso di quanto si possa immaginare. Due ore abbondanti di flashback continui che rimestano nel calderone di una storia che vorrebbe dire molto ma che in realtà non dice nulla. Una vera e propria delusione.

Enzus79 22/10/24 21:34 - 3245 commenti

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Film fiacco, dominato da un sentimentalismo dalle sfumature erotiche decisamente piatto. La storia, già di per sé scarsamente originale, non coinvolge né offre spunti di interesse (se non la colonna sonora di Trent Reznor). Dinamiche mielose e banali. Il problema non è il numero elevato dei flashback e nemmeno il trio di attori non è criticabile negativamente.

Giùan 27/10/24 10:57 - 4943 commenti

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Nel gioco degli infiniti rimandi cinematografici, in Guadagnino al contempo determinanti ma così pregni da essere (fortunatamente) sempre elusi, Zendaya perturba apparentemente il monolitico legame maschile ma solo per deviarlo, sostanziarlo e alfine ricostituirlo. Un gioco in superficie vitalistico ma e promiscuo. Al patito di tennis fan piacere certe perle di conoscenza che poi permettono paradossalmente di trascenderlo, sublimandolo al beat sincopato di Raznor & Ross.
MEMORABILE: La scena sul letto a tre nella camera d'albergo e il racconto della "sega"; La sauna.

Rocchiola 28/10/24 12:00 - 1024 commenti

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Art e Patrick, amici fin dalla giovinezza, sono due tennisti che hanno intrapreso strade diverse da sempre divisi dall’amore per la bella Tashi. Arrivati ormai a fine carriera si ritroveranno l’uno di fronte all’altro in un torneo challenger. Se non si è conoscitori del tennis sarà difficile appassionarsi a questa storiella d’amore che è più che tutto uno spot per l’ex baby-star della Disney Zendaya. Film modaiolo poco credibile anche sul piano puramente sportivo, con scambi ipercinetici che nel tennis vero è difficile vedere.
MEMORABILE: Il bacio a tre; L'ultimo scambio a rete.

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Rambo90 13/11/24 00:14 - 8005 commenti

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Guadagnino sembra ansioso di voler offrire a Zendaya (produttrice) il primo vero ruolo da protagonista. E va detto che lei funziona, nonostante una sceneggiatura banalissima che non coinvolge mai, a dispetto degli sforzi del cast. Dialoghi e situazioni sembrano freddi e senz'anima, meglio consolarsi con l'indubbia perizia tecnica con cui son girate le partite, serrate, e dalle tante inquadrature. La musica in sottofondo all'inizio risulta buona poi diventa invadente. Poca la sostanza.

Cotola 16/11/24 19:49 - 9534 commenti

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Il tennis come la vita e viceversa per un film con al centro l'ennesimo triangolo della storia del cinema. Nulla di nuovo sotto il sole quindi, ma non si può dire che Guadagnino non abbia mestiere e sicuramente sa come condurre il "gioco". La sceneggiatura sa usare sapientemente i continui andirivieni temporali, riuscendo a mantenere chiarezza e, a tratti, a coinvolgere lo spettatore. Non poche volte si fa strada il sospetto di furbizia e ruffianeria, come in altre opere del regista, ma alla fine il film più o meno fa il suo lavoro. "Bazzecola" evanescente ma che si lascia seguire.
MEMORABILE: Sul letto, in tre; Il punto finale.

Ira72 8/01/25 15:01 - 1364 commenti

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Decisamente apprezzabile l'idea di cavalcare uno sport recentemente ancor più seguito come il tennis per raccontare l'ennesima storia del triangolo amoroso. Le sequenze abilmente riprese, la colonna sonora techno, il ritmo frenetico scandito da partite all'ultimo fiato, rendono al pellicola piuttosto movimentata. Gli interpreti principali, peraltro, si sono sottoposti a mesi intensivi di tennis per rendere più credibili i rispettivi personaggi. Nel contempo, però, talvolta non convincono. Se Zendaya risulta spesso eccessiva, Faist e O' Connor, al contrario, non catturano appieno.

Luluke 19/04/25 07:09 - 783 commenti

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Dei recenti film sul tennis, il più pretenzioso e meno credibile. Al pari di Wimbledon, che però era stato pensato in termini di favola; in ogni caso anni luce distante dalla elettricità di Borg McEnroe. O dalla caratterizzazione dei personaggi della famiglia Williams. Tutto si riduce a un classico triangolo amoroso, con quasi nulla che ne giustifichi la vocazione autoriale, se non il nome del regista. Che però dirige con stile da videoclip, persino nelle scelte musicali. Avvalendosi per giunta di prove attoriali decisamente mediocri. Finale in linea con la pochezza generale.
MEMORABILE: La scopiazzatura della celebre scena de L'altro uomo di Hitchcock, con Zendaya tra il pubblico unica a non ruotare la testa nel seguire il gioco.
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