Harold Ramis, regista canadese con uno strepitoso senso dell'umorismo, ha sempre cercato una via propria alla comicità, producendo veri e propri capisaldi della commedia di stampo americano: dal grande NATIONAL LAMPOON’S VACATION al recente RICOMINCIO DA CAPO, gioiellino dall’idea semplice ma dagli sviluppi eccellenti. Ed è proprio RICOMINCIO DA CAPO il modello da cui questo MULTIPLICITY prende vita. Non solo per la presenza della Brava Andie MacDowell, ma soprattutto per la...Leggi tutto banalità apparente del soggetto: di film con i sosia e i sosia dei sosia ne abbiamo già visti a bizzeffe. Ancora una volta è la brillantezza della sceneggiatura a stupire, il grande senso del ritmo. Tutto il primo tempo è memorabile, con un Michael Keaton che, sdoppiatosi, si scatena nel più classico scambio di ruoli inventando una follia dopo l'altra. Già dalla creazione del terzo clone però le cose peggiorano: il terzo Doug è esageratamente effeminato e sfrutta con troppa facilità i luoghi comuni sull'omosessualità; con il quarto Doug, che più che il clone di Keaton pare quello di Jerry Lewis, si tocca il fondo: gag irritanti, che puntano esclusivamente sull'idiozia totale del soggetto, un rimbambito insulso. Il finale poi è disastroso: l'happy ending immancabile dettato dalle solite leggi del mercato ci fa assistere a squallidi dialoghi matrimoniali che recitano il Mea culpa. Eppure come condannare un film che tanto ci ha fatto ridere nella sua prima parte? Speriamo che la mentalità americana cambi in fretta...
Buona commedia diretta dallo specialista del genere Harold Ramis, Mi sdoppio in 4 (ma il titolo originale è molto migliore) gioca sul tema della molteplicità che non è solo fisica ma anche di personalità (sopratutto) e di situazioni. La buona sceneggiatura che presenta molte delle possibili divagazioni sul tema, viene valorizzata grazie all'ottima intepretazione di Keaton bravissimo nel rendere (spesso nella stessa inquadratura) le molte sfaccettature fisiche e psicologiche dei suoi personaggi, ben coadiuvato da eccellenti effetti speciali.
Simpatica commedia ben interpretata da un più che soddisfacente Keaton in grado di dare voce ad altre tre personalità ben distinte grazie all'aiuto di un pazzo genetista in grado di creare un clone in quattro e quattr'otto. Gradevole, ma non eccelsa anche se sa regalare qualche scena veramente impagabile.
MEMORABILE: Personalità-3 pretende d'insegnare come impacchettare un polpettone alla sbigottita moglie.
Bella, semplice e logica trovata (per avere più tempo per se stessi, basta farsi clonare), buona sceneggiatura (regge piuttosto bene fino alla fine), bravo il protagonista (Keaton), che recita in quattro modi diversi, divertendo in tutti (l'originale, l'effemminato, il grezzo e il babbeo). Unico neo, l'attrice, Andie McDowell (qui moglie del protagonista), che mette tristezza, con quella sua espressione perennemente interrogativa e quasi imbronciata (pare abbia solo quella, vedi Ricomincio da capo). Comunque, a parte questo e un po' di ripetitività (abbastanza inevitabile), è un buon film.
MEMORABILE: Lo scienziato al protagonista, che lavora com un mulo: "Lei gioca a golf?". Risposta: "No, ma dovrò ancora diminuire le partite a causa del lavoro".
L'idea di partenza ricorda un delizioso raccontino firmato da Levi sotto pseudonimo: incapace di conciliare il lavoro stressante con una tranquilla vita familiare, un capo cantiere edile si clona per potersi dedicare a moglie e figli, mentre il suo doppio si reca a lavoro. Ma anche un doppio può non bastare e non è finita qui... Tra gag riuscite ed altre tirate troppo per le lunghe, la commedia rischia di perdere mordente insistendo troppo sugli aspetti coniugali, ma nel complesso risulta spiritosa e gradevole. Quanto a Keaton, non esalta ma se la cava più che discretamente.
Godibile commedia dello "specialista" Harold Ramis che, pur non potendo certo contare su un'idea originale, riesce a diveritire soprattutto grazie a un Micheal Keaton mattatore. Certo le banalità (e inverosimiglianze) del plot non si contano, ma se lo scopo di questo genere di film è far ridere (e senza l'ausilio di volgarità peraltro), la missione è decisamente compiuta. Un mezzo passo indietro come prodotto complessivo rispetto a Ricomincio da capo, ma forse si ride di più.
La commedia diretta dallo specialista Ramis parte molto bene, con dialoghi brillanti e Keaton affiancato da un suo clone rude e dedito solo al lavoro. Poi con l'avvicendarsi dei cloni, la vicenda comincia ad appesantirsi e diventa ingestibile anch per il bravo Keaton, affiancato dall'evanescente MacDowell (che purtroppo Ramis riprende da Ricomincio da Capo). Stendiamo un velo pietoso sul finale e concludiamo con il considerarla complessivamente una commedia comunque divertente, ma davvero niente di speciale.
MEMORABILE: "...il pipino!" una delle battute più imbarazzanti della storia?
È il sogno di tutti: avere altri sé per poter gestire giornate sempre più impegnative. Il problema, per il protagonista troppo oberato da lavoro e famiglia, è che i suoi 3 cloni sono pasticcioni, perché sono in realtà pezzi parziali di un originale più completo: il pragmatico, il tenero e lo sciocco. La molteplicità (titolo inglese), insomma, non è nella clonazione ma nell’unità della persona. Tutto questo in un film gustoso e brillante (ma con stralci di mieloso sentimentalismo), con scene e dialoghi garbatamente frizzanti e con una bella prova di Keaton.
Uno dei film più divertenti di Ramis. Nella semplice idea di partenza (per ovviare al superlavoro il protagonista decide di procurarsi dei cloni) sta un meccanismo comico per forza, supportato da simpatiche gag fatte di continui equivoci e scambi di persona. Keaton è formidabile, riuscendo a caratterizzare quattro personaggi in apparenza simili ma dalle personalità diverse e sfaccettate. Si ride moltissimo, come raramente accade con il cinema americano dagli anni novanta in giù.
E' divertente grazie a un Keaton che riesce a far convivere quattro versioni di se stesso in maniera convincente. Ci sono diversi momenti in cui i cloni riescono a tenere la comicità su alti livelli e vengono aiutati da una regia in forma e un sincrono delle immagini assolutamente ben oliato. In altri momenti la vicenda appare più prevedibile e soprattutto l'utlimo arrivato raggiunge livelli troppo infantili. E probabilmente più spazio alle comparse avrebbe giovato.
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DiscussioneZender • 2/08/09 18:02 Capo scrivano - 48292 interventi
Ripeto: non perdere tempo con Spalm Gugly, non serve. Toccherà come ho detto cancellarli tutti, visto che non possiamo stare a controllarli uno per uno.
DiscussioneGugly • 2/08/09 20:50 Archivista in seconda - 4713 interventi
Tarabas ebbe a dire: Cioè? Sono recensioni copiate da altri siti?Pare proprio di sì.Permettendomi di dire la mia,capisco in pieno la stizza di Zender,Legnani e Gugly che in quanto manutentori del sito spendono tempo ed energie per leggere,correggere e autenticare i commenti.Personalmente mi ha fatto sorridere questo fatto di Mr.Spalm che si è affannato a copiare commenti altrui per postarne il più possibile come se qui ci fosse una gara a "chi ce l'ha più lungo".Il sito del Davinotti è tutt'altra cosa.
DiscussioneGugly • 2/08/09 21:36 Archivista in seconda - 4713 interventi
correggo parzialmente Cangaceiro per amore di verità: io non correggo i commenti, però in quanto moderatrice mi sento responsabile del sito. L'ho visto crescere, mi trovo bene, lo sento un pochino cosa mia, e quindi ci tengo che non venga rovinato con azioni sciocche.