Dopo due film grezzi ma efficaci, che potremmo definire sinteticamente come action movies mescolati a tracce di horror (soprattutto nel l'idea di base e nelle modalità degli omicidi), la coppia Larry Cohen (produttore e sceneggiatore)/William Lustig (regista) si ripresenta con un sequel privo delle caratteristiche che contraddistinguevano i primi due capitoli e più vicino, come intenzioni, ai vari HALLOWEEN (specie il numero 2, che si svolge anch’esso in un ospedale) o VENERDI’ 13: nessuna...Leggi tutto storia, qualche omicidio fantasioso (qui ne vediamo commettere uno con un defibrillatore e un altro con un bombardamento di raggi X) e per il resto suspense finta che si traduce in lunghe camminate al buio in attesa dell'attacco del poliziotto-zombi. Robert Davi (confermato dopo il primo sequel) e Robert Z'Dar (sempre presente: maniac cop è lui, un nuovo supercattivo da affiancare a Jason, Michael e Freddie) tornano senza convincere e se Davi ha comunque modo di mostrare una certa padronanza recitativa, Z’Dar si vede troppo poco e quello che dovrebbe essere il personaggio cardine resta sullo sfondo di una storia sciocca. La mano di Lustig invece, regista specializzato in action a basso costo, si vede soprattutto nell’inseguimento finale in auto, tra fuoco e fiamme in una scena prolungata di indubbio fascino visivo. Però è troppo poco; questa volta (nonostante l’ovvio finale che suggerisce l'ennesimo sequel) è proprio il caso di chiudere una saga che, è evidente, non ha più nulla da dire. Insopportabile la figura dello stregone di colore.
Capitolo conclusivo di una serie dignitosa, che sembra essere girato da un altro regista per la differenza stilistica (e di risultato) che lo divide dai primi due. In effetti, pur se sceneggiato sempre da Cohen, alcune fonti lo danno come co-diretto con Joel Soisson. Le vicende di Matt Cordell vengono riproposte per tramite della magia Voodoo e la storia si accentra sulla ricerca di una compagna (!) tanto da venire definito, in alcune sedi, come "Bride Of Maniac Cop". Lustig si dedicherà, in seguito, al recupero di film in DVD per l'Anchor Bay.
Capitolo conclusivo (per ora) della serie del poliziotto maniaco. La figura del killer è ormai definitivamente trasformata in uno zombi ammazzatutti da puro slasher, reminescente dei vari Jason et similia. I possibili allacci con il realismo, già perduti nel pur ottimo sequel, sono qui del tutto assenti, lanciando la storia nel puro cinema fantastico. Nonostante una realizzazione indubbiamente professionale, un certo dispendio di mezzi e una regia frizzante, il film scade spesso nella baracconata e Davi è troppo sopra le righe. Solo per fans.
Terzo episodio, il più scadente, ma non noioso. I colpi "alla Lustig" non mancano, anche se il nostro poliziotto maniaco Matt è ormai diventato una "silhouette" nera e manca di quella tensione emotiva che aveva caratterizzato i primi due capitoli della saga. Ancora fuoco alla fine: un fuoco che può portare ad una nuova nascita?
Incredibile pensare che regista e sceneggiatore siano gli stessi dei primi due capitoli: qui manca del tutto il ritmo che li aveva contraddistinti così come l'inventiva che faceva appassionare alla storia. Cordell è riportato in vita da uno stregone e si vira verso l'horror puro. Ma il sentimento che muove il poliziotto zombi stavolta è ridicolo e tutta la prima parte è noiosetta. Ci si riprende solo negli ultimi venti minuti fra sparatorie, fiamme e un bell'inseguimento. Bene Davi.
La travagliata produzione ne evidenzia i difetti: la trama è un patchwork zoppicante, Lustig fa il compitino senza guizzi e la comparsa di momenti grotteschi mal si legano con il tessuto del film. Tuttavia l’atmosfera ombrosa e soffusa, talvolta onirica, non è male, in contrasto con l’action duro e puro dei primi due capitoli e la figura di Cordell si staglia come nuovo boogeyman trasversale, almeno nelle intenzioni (la serie si fermerà qui). Resta un capitolo apprezzabile solo dagli amanti della saga, ma non è lo scempio totale che si crede.
Terzo capitolo purtroppo sottovalutato. Lustig stesso avrà da ridire sul risultato finale; il film però è veramente ben fatto: tensione, humor, action, attacco alla stampa con le sue fake news (montato ad arte un servizio)... se non è attualità questa! In aggiunta quel tocco esotico dato dalla presenza del voodoo. Cordell diviene zombi definitivamente e si colloca a metà tra Jason Voorhees e la creatura di Frankenstein, soprattutto per la ricerca della sua "bride"! Z’Dar ormai è Matt, ma Davi è stratosferico! Divertimento assicurato.
In linea con i primi due capitoli e introducendo l'elemento voodoo per giustificare la natura di morto vivente di Cordell, proseguono le efferate gesta del poliziotto brutto e cattivo. Si va col pilota automatico, ma si viaggia in prima classe. Trama improbabile, ma che importa? La solita affascinante New York nera e notturna è teatro di gesta iperboliche, dialoghi surreali, violenza a manetta, sangue, fuoco e morte. Robert Davi, eccessivo e caricaturale come si conviene, è il vero protagonista. Non c'è Bruce Campbell: meno male.
MEMORABILE: Memorabile la scena dell'uccisione di Jessup e dei suoi compagni, nella corsia dell'ospedale, da parte di McKinney, in puro stile Stallone di Cobra.
Esaurite ormai le idee, ci si inventa una nuova resurrezione via rito voodoo. E il poliziotto assassino, ormai non più in cerca di vendetta, come Frankenstein si cerca una compagna. Qualche scena comunque fa guadagnare punti al film (si veda il disgraziato che vola per aria o le scene d'inseguimento con il poliziotto che, non si sa perché, è infuocato). Alcuni attori di rilievo come Robert Forster (presente nel bellissimo Vigilante, sempre di Lustig) qui fanno una parte brevissima, quasi un cameo. Buona la prova del cast, sufficienza risicata.
MEMORABILE: Un disgraziato ha l'ardore di dire al poliziotto maniaco qualcosa sulla sua amata e come risposta è scaraventato per aria e "farcito" al volo.
Migliore del primo ma decisamente inferiore al secondo. A vederlo dà più l'idea di un film girato per sfruttare la scia del successo del buon secondo capitolo. La storia è sempre la solita: vendetta, ma a differenza degli altri emerge anche l'elemento paranormale. Rimangono gli echi del particolare umorismo del precedente, tanta azione e non molto altro. Vedibile.
La personale trilogia di Lustig con il male si conclude qui, con un terzo capitolo simile per costruzione al secondo, particolare che rende l'intera saga una sorta di unico film diviso in tre "tempi". Assodata l'affidabilità di Z'Dar e confortato dalla precedente prova di Davi, il regista richiama l'attore italoamericano per il gran finale. Tuttavia, se la proverbiale scorrevolezza della serie rimane un dato certo, non altrettanto si può dire circa l'efficacia sull'uso del cattivo, meritevole di più spazio. Film passabile e trilogia da incorniciare.
Il terzo capitolo prende la via suggerita dal jumpscare alla fine del numero due: uno stregone vudù riporta in vita Cordell, costringendo Robert Davi a intervenire. La lavorazione fu tanto travagliata da convincere Lustig a mollare le riprese a metà: il vecchio "poliziotto sadico" si mostra di rado, diventando un banale sotto-clone del Michael Myers ospedaliero di Halloween II, mentre il resto dello script barcolla fra buone trovate in stile Cohen (gli stringer sciacalli, i criminali vittimizzati) e sciocchezze da salto-dello-squalo (il matrimonio zombesco di Robert Z'Dar). Mediocre.
MEMORABILE: Il cadavere decapitato con un pollo in gola; Omicidio col defibrillatore; L'inseguimento in auto con Matt Cordell alla guida, ridotto a torcia umana.
Anche per Cordell è arrivato il momento di prendere moglie: per officiare le nozze, Cohen appronta un retroscena voodoo con tanto di stregone mosso da oscuri intenti. Per la verità, anche la presenza di Z'Dar è alquanto pretestuosa e marginale nello sviluppo della trama poliziesca, fino almeno al pirotecnico car crash finale. La mattanza scarseggia, ma ha più verve creativa del secondo capitolo. Lusting ha fatto togliere il proprio nome dai titoli di testa per lasciare la firma al provvidenziale Alan Smithee, ma sotto il profilo della regia il film è più che decoroso. Valido Davi.
I mezzi a disposizione non mancano, fra effetti truculenti e automobili che esplodono, le idee invece... Comunque in questo terzo capitolo il terrore corre in corsia e il Maniac Cop avrà modo di sperimentare nuove forme di uccisioni per placare la sua ingordigia killer. Tutto sommato professionale e spettacolare in alcuni snodi narrativi. La faccia butterata del protagonista buca lo schermo.
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DiscussioneCaveman • 19/02/19 16:16 Servizio caffè - 403 interventi
Cast con i volti perfetti per un film di serie B! Davi detective hard boiled straordinario, con quel viso rovinato e lo sguardo a metà tra il disilluso e il cocciuto. Julius Harris perfetto nei panni dello stregone voodoo/officiante. Z’Dar ormai è Matt, simbiosi completa tra personaggio ed interprete. Vedere poi Paul Gleason (The Breakfast Club) e Robert Forster (Alligator) aumenta il livello per quel che mi riguarda.
Caveman ebbe a dire: Cast con i volti perfetti per un film di serie B! Davi detective hard boiled straordinaria, con quel viso rovinato e lo sguardo a metà tra il disilluso e il cocciuto. Julius Harris perfetto nei panni dello stregone voodoo/officiante. Z’Dar ormai è Matt, simbiosi completa tra personaggio ed interprete. Vedere poi Paul Gleason (The Breakfast Club) e Robert Forster (Alligatore) aumenta il livello per quel che mi riguarda.
Cosa ne pensate?
Ricordo poco ( ho visto la trilogia nel 2001), ma ne ho un eco piacevole, anche se era il punto più debole dell anello della tripletta mattcordelliana ( si sentiva che il budget era quello che era e c' era una " sgangheratezza" di fondo piuttosto palese, però , alla fine, non mi dispiacque)
A quanto ne so Lustig lo disconosce, e alcune sequenze furono girate da un altro regista
DiscussioneCaveman • 19/02/19 19:16 Servizio caffè - 403 interventi
Buiomega71 ebbe a dire: Caveman ebbe a dire: Cast con i volti perfetti per un film di serie B! Davi detective hard boiled straordinaria, con quel viso rovinato e lo sguardo a metà tra il disilluso e il cocciuto. Julius Harris perfetto nei panni dello stregone voodoo/officiante. Z’Dar ormai è Matt, simbiosi completa tra personaggio ed interprete. Vedere poi Paul Gleason (The Breakfast Club) e Robert Forster (Alligatore) aumenta il livello per quel che mi riguarda.
Cosa ne pensate?
Ricordo poco ( ho visto la trilogia nel 2001), ma ne ho un eco piacevole, anche se era il punto più debole dell anello della tripletta mattcordelliana ( si sentiva che il budget era quello che era e c' era una " sgangheratezza" di fondo piuttosto palese, però , alla fine, non mi dispiacque)
A quanto ne so Lustig lo disconosce, e alcune sequenze furono girate da un altro regista
Si su Lustig confermo, anche per me tecnicamente è inferiore al secondo e a pari merito con il primo, però è un mio personalissimo Guilty Pleasure.
DiscussioneRaremirko • 20/02/19 00:04 Call center Davinotti - 3863 interventi
C'è pure Jackie Earle Haley! Spero faccia un buon ruolo dai...
DiscussioneCaveman • 20/02/19 00:57 Servizio caffè - 403 interventi
Raremirko ebbe a dire: C'è pure Jackie Earle Haley! Spero faccia un buon ruolo dai...
Fa il rapinatore ed è motore trainante della vicenda. L’ho escluso volutamente. Per me un attore veramente scarso.
DiscussioneRaremirko • 20/02/19 23:07 Call center Davinotti - 3863 interventi
Lo ricordo bravino in Nightmare e nel film di Scorsese dai...
DiscussioneCaveman • 21/02/19 01:05 Servizio caffè - 403 interventi
Raremirko ebbe a dire: Lo ricordo bravino in Nightmare e nel film di Scorsese dai...
Il Dvd Stormovie, uscito una decina di anni fa, aveva le seguenti caratteristiche: Audio: italiano e inglese 2.0 Durata effettiva: 1:21:01 Sottotitoli: assenti Extra: assenti Dimensioni disco: 3.68 GB
Riguardol'aspect ratio posso dire che le varie edizione uscite all'estero hanno formati diversi, come si può leggere qui.