IL PROBLEMA DI CHIAMARSI PAOLO FERRARIIl film è indirettamente noto per le tragicomiche e interminabili
disavventure tributarie che causò a un assicuratore ferrarese
omonimo dell'attore Paolo Ferrari.
Infatti il Fisco, a partire dal 1965, chiese per sbaglio all'omonimo di pagare le tasse sui guadagni del film interpretato dall'attore protagonista nel 1963. Nel 1967 l'Ufficio delle Imposte comunicò l'accertamento delle tasse da pagare all'incredulo assicuratore ferrarese che fece ricorso ma se lo vide respinto nel 1975 dalla Commissione Tributaria perché il Paolo Ferrari ferrarese non aveva "
dimostrato di non essere il Paolo Ferrari attore".
Nel 1977 la Commissione gli confermò che doveva pagare. Al caso, diventato d'interesse nazionale, si interessarono la trasmissione televisiva
Portobello e il Ministro delle Finanze Filippo Maria Pandolfi che intervenne in diretta al TG2 delle 20.30 dell'11 febbraio 1978 per comunicare "che era tutto risolto".
Ma la
cosa continuò a trascinarsi per un po' perché l'assicuratore, successivamente convocato all'Ufficio Distrettuale delle Imposte dal direttore, ricevette la comunicazione che la pratica era ancora esistente e per annullarla, "come disposto dal magistrato", doveva essere lui a fornire l'indirizzo del vero attore Paolo Ferrari.
FONTI CITATE:
Incredibile! Neanche il ministro riesce a salvare il "falso" Paolo Ferrari, in
Corriere d'informazione,
21 febbraio 1978,
pag.1.
Riuscirà il signor Paolo Ferrari a dimostrare che non è Paolo Ferrari?,
Ivi,
pag.3.
Nonostante Pandolfi, il Fisco è sordo al caso Portobello. Paolo Ferrari paga le tasse di Paolo Ferrari, in
Stampa Sera,
22 febbraio 1978,
pag.2. Chi vuole può consultare questa fonte
qui, zoomando in fondo alla pagina.
Sotto forma di commento alla notizia anche in
Enzo Biagi,
Strettamente personale. Paolo Ferrari uno e due, in
Corriere della sera,
23 febbraio 1978,
pag.2.