Banale e lunghissimo accostamento di trame intersecate, che vorrebbe sciorinare con leggerezza considerazioni e consigli tragicomico-sentimentali: intento fallito in partenza, data la completa e costante prevedibilità degli sviluppi delle varie situazioni. Se non altro è tutto ben confezionato, dal cast alle ambientazioni; ogni tanto (ma tanto!) si sorride, tuttavia la noia ed un certo imbarazzo per la figura degli sceneggiatori sono le sensazioni prevalenti. In caso di crisi sentimentale può risultare consolatorio.
Film che trae spunto da un manuale ironico scritto dagli autori di Sex and the City e strutturato intorno ad una serie di personaggi, ciascuno in crisi sentimentale per diversi motivi ed interpretati da celebri giovani attori americani. Sceneggiatura ben scritta e ricca di riflessioni spesso non banali sui rapporti tra uomini e donne, il film è diretto con un buon ritmo e si tratta di una commedia godibile anche se alla lunga può risultare piuttosto ripetitiva. Convincente la prova del cast.
La verità è che questo film non mi è piaciuto molto ma nemmeno dispiaciuto. È uno spensierato gioco di schermaglie amorose, paradossi sentimentali, teorie e teoremi più o meno dimostrati o subito smentiti, pensato come una serie di didascalie concatenate. I produttori di Sex and the City nel clonarsi hanno tolto i riferimenti sessuali lasciando la verve dei dialoghi. In ogni scena il sorriso è sempre dietro l’angolo. Tra le belle donne del cast quella che si fa ammirare (e palpeggiare…) di più è la Johansson. **!
Sulla scia di Love Actually e Scherzi del cuore, un film corale molto divertente, dove ogni episodio ha qualcosa da dire (di nuovo o meno) sul tema dell'amore. Cast atisonante, con alcuni nomi usati per poche sequenze (vedi Ben Affleck e Kris Kristofferson) ma dove nessuno pecca di bravura. Sorprendenti Justin Long e Bradley Cooper, un po' sopravvalutata la Goodwin. Forse un poco lungo, ma nel panorama sdolcinato delle commedie americane è sicuramente un prodotto notevole.
Commedia polifonica che, dopo aver allegramente sciorinato bubbole su relazioni amorose con una perizia “scientifica” pari a quella di un rotocalco per adolescenti (telefono sì/no; matrimonio sì/no) e concessasi inevitabili siparietti di sproloquio isterico contro partners orgogliosi o fedifraghi, cade prona ai voleri del conformismo in un happy-end indigesto, per di più amplificato dalla hit-song fracassona di turno. Regia di mestiere, livello interpretativo generale buono: ma di simili chewingums di celluloide si farebbe volentieri a meno. Irritante.
Non è facile cavare fuori una sceneggiatura da un libro di self-help ispirato da una scena di Sex and the City: ergo, il lavoro dietro al film è apprezzabile. Non basta a farne un film così avvincente: rimane un agglomerato di situazioni sentimentali varie ma un po' stereotipate. Cast folto (ma Affleck e la Barrymore sono poco sopra il livello del cameo) dove hanno spazio la Goodwin per mettersi in luce, la Connelly e Long per sfoggiare bravura, la Johansson per confinarsi di nuovo in un ruolo di bomba sexy tanto ricorrente quanto limitativo.
Il problema di questi film è che per poterli un minimo apprezzare bisogna completamente spegnere il cervello. Certo per una vasta gamma di pubblico sono prodotti rassicuranti, ma se le relazioni e le strategie amorose sono queste c'è da badilarsi nei cosiddetti. Almeno ha il pregio di non annoiare.
Gli sceneggiatori ci avranno provato, ad infondere un alito di vita (cioè, di complessità e di sfaccettature) in quelli che non erano nati come personaggi, ma come "casi esemplari" di un self-help book: la donna che ama troppo, il play-boy, l'eterna fidanzata, il Peter Pan, la rubamariti, l'internet-dipendente... A me, pare riuscito solo l'episodio della Aniston e di Affleck, con le loro angosce matrimoniali, che divertono senza pretese. Ma, per fortuna, ci sono più cose in amore di quante non ne contenga questo film usa e getta. E, soprattutto, di quante non ne contengano i self-help book!
Ronda amorosa che coinvolge una dozzina di personaggi ambosessi, tutti bellocci e benestanti o comunque senza alcuna preoccupazione materiale, ammorbata da ammicchi allo spettatore simili ai consigli che si trovano sfogliando le riviste dal parrucchiere, insomma banalità assolute spacciate come perle di saggezza cosmica sui rapporti fra i sessi. Non basta la parata di stelle e stelline a rendere il tutto meno noioso, considerata anche la durata esorbitante per una commedia. Non si pretende Max Ophüls ma qui anche Love Actually è lontano.
Sulla scia di Scherzi del cuore, film del 1998 sicuaramente più riuscito, si parla di intrecci amorosi, tradimenti e menzogne quasi nello stile più vicino a Sex and the city che a film come quello da me citato prima. L'unico problema e che alla fine il film comincia a diventare un po' piatto, soprattutto gli ultimi 30 minuti, dove la prevedibilità o almeno la fine che un rapporto complicato dovrebbe fare, è già scontata. Nel cast restano impressi Ben Affleck, la Aniston e la Connelly per la bravura e la Johansson per la bellezza.
Un film corale ben capace di intrattenere anche se, ovvio, non dalle troppe pretese: s'intrecciano qui le storie di persone di ambo i sessi (divertente scoprire i legami tra di esse, à la Love actually) che si scandiscono in alcuni episodi molto liberi e aperti (diverso dalla concezione italiana di film a episodi). Nessuno del cast (tra l'altro molto pregiato, con star del calibro di Affleck, Barrymore, Johansson e Aniston) brilla particolarmente e forse è un bene: le varie storie risultano così essere equalitarie e ponderate. Piacevolmente leggero.
MEMORABILE: "Se un uomo si comporta come se non gliene fregasse un cazzo di te, non gliene frega davvero un cazzo di te!"
Cosa dire di una commedia corale in cui le storielle non prendono e le attrici irritano? Passino le massime del cinico (o meglio, razionale) alla Harry ti presento Sally, passi la confezione, ma situazioni, personaggi, dialoghi e (come se non bastasse) doppiaggio sono da latte alle ginocchia e se non si è appassionati anche il cast di star "alla moda" rischia di rimanere sullo stomaco (cosa puntualmente accaduta al sottoscritto). Stessi autori di Sex and the city: direi che si vede. Assolutamente evitabile, oltre che interminabile.
Cast all stars per questa commedia sentimentale tutto sommato sobria, senza particolari scene o trovate glamour. Il gioco delle coppie è orchestrato con brio e tempi giusti, cosa non così semplice in tutto questo traffico di personaggi. Ridendo e scherzando ci si può appuntare anche qualche massima veritiera sul rapporto uomo/donna. Una sforbiciata al minutaggio finale non avrebbe guastato, ma la lunghezza del film consente a tutti di avere un certo spazio. Curioso come divi/e tipo Aniston, Barrymore e Affleck siano meno in luce rispetto a altri.
Tentativo di commedia corale che dovrebbe restituire le complessità di Eros e la non linearità dei rapporti sociali. Tentativo, appunto, perché siamo lontani anni luce da un prodotto di qualche rilievo; visto, può essere senz'altro cestinato. Le parti riuscite si contano sulle dita di mezza mano, per il resto siamo dalle parti di un intrattenimento popolare da tabloid o cronaca rosa.
Peripezie amorose e qualche tormentuccio per una carrellata di giovani e benestanti ragazzi newyorchesi. Più raffinato e meno scontato di Love actually, patinato quanto basta per farci alzare dalla poltrona vagamente soddisfatti. Tutto questo grazie all'omonimo romanzo scritto dagli sceneggiatori di Sex and the City, che sanno come trattare l'argomento, con intrecci godibili e poche situazioni scontate. Buono il cast, nel quale spicca proprio l'attrice Ginnifer Goodwin, la meno acclamata del gruppo. Si può vedere.
Commedia leggera che prende in esame una serie di personaggi non poi così diversi gli uni dagli altri ma fondamentalmente divisi nelle due grandi e universali categorie: donne e uomini. Drammi e non della vita di coppia e della vita da single vengono analizzati in una pellicola che si segue con piacere, in cui le battute divertenti non mancano. Personalmente non ho apprezzato quando i personaggi parlano direttamente alla camera.
Grande parterre di star per la solita commedia americana che parte bene ma che progressivamente mostra la corda dilungandosi esageratamente. La storia, tratta dal libro degli sceneggiatori di Sex and the city (e si vede), vuole rappresentare i casi da manuale nelle regole dei rapporti amorosi tra uomini e donne. Il ritmo è buono, ma non basta. Scontato e ripetitivo.
Credevano fosse amore e invece era un calesse. Commediola che si lascia guardare, vuoi per il cast, vuoi per la leggerezza dell'insieme ma senza grossi entusiasmi. L'impressione è che si rivolga principalmente a un target adolescenziale e infatti nel "teorizzare" i rapporti uomo/donna fioccano le semplificazioni, tuttavia le storie che si intrecciano sono molte e questo mantiene viva l'attenzione. La più riuscita è senza dubbio il triangolo amoroso Cooper-Connelly-Johansson, se non altro perché è quella con gli sviluppi meno prevedibili.
È la classica commedia americana corale da guardare in compagnia (addirittura in chat, visti i tempi), commentando a raffica, in modo da ascoltare una battuta su dieci, la qual cosa risulta già più che sufficiente a capirne l'andazzo, prevederne i risvolti, eccetera. Il cast è piuttosto stellare e ci fosse mezzo personaggio della porta accanto... il che contribuisce a farne una specie di show patinato in cui ci si ritrova commentare la circostanza da un lato, il livello di "gnoccaggine" di quella o questo dall'altro. Dimenticandosi tutto dieci minuti dopo.
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Fabio, parli di "cast di star alla moda" ma this is Hollywood. Se le star alla moda sono Connelly, Barrymore e Affleck ben vengano...conosco la tua avversione per Scarlett ma non si può dire che non sia in un ruolo a lei azzeccato...che poi secondo me il cast è ben ponderato, insomma ci sono anche volti meno conosciuti in primis quelli dei protagonisti che vengono portati avanti rispetto alle "star". Per me questo è un buon esempio di commedia americana mainstream odierna...niente da dirgli...poi si sa che io amo la pop culture ma definire irritante a priori perché ci sono volti conosciuti mi sembra un po' sbrigativo...
Nessun ragionamento a priori (altrimenti non avrei scritto il commento e nemmeno mi sarei guardato il film). La cosa che mi ha infastidito degli attori di questo film non è il loro essere alla moda (altrimenti dovrei sputare su tutta Hollywood) ma la loro recitazione monoespressiva da pilota automatico, con una regia e un montaggio che sembrano fare di tutto per renderli ancora più irritanti.
Riguardo all'amata Scarlett, trovo che la protagonista (quella alle prese col cinico _ della quale non ricordo il nome, e forse nemmeno lo voglio sapere) e la Aniston riescano a risultare ancora più sgradevoli. Il resto l'ho scritto nel commento.
Riguardo alle commedie hollywoodiane contemporanee, un Notting Hill qualsiasi mi pare un capolavoro rispetto a questo. De gustibus...
La protagonista si chiama Ginnifer Goodwin. La regia e il montaggio a me son sembrati totalmente irrilevanti, cioé, non di certo estetizzanti o particolarmente percepibili da poter rendere gli attori irritanti. Poi non dico che non ci siano commedie migliori, quella che citi tu è un buonissimo esempio, mi aveva solo dato qualche dubbio il tuo commento che trovavo un po' pregiudiziale... Ma poi vabbé, sul de gustibus non ci si sbaglia mai.