La vita turbolenta di Edgar Allan Poe
2 Dicembre 2007

I continui stenti e le privazioni dovute alla miseria a cui erano ridotti i genitori, costrinsero il giovane Poe a sopravvivere alla fame e al freddo assieme al fratello William Henry Leonard e alla sorella Rosalie. Rimasto presto senza genitori, Edgar viene accolto nella famiglia del ricco commerciante John Allan di Richmond (ecco il perché del doppio cognome) che nel 1815 si trasferirà in Inghilterra, dove il giovane Edgar sarà istruito nelle migliori scuole, con ottimi risultati.

Dopo una sfortunata parentesi all’Accademia di West Point, nel ‘35 scrive per giornali di Boston, Philadelphia, New York e Baltimora, fra cui il Courier ed il Southern Litterary Messenger di Richmond in Virginia. In questo periodo prende in moglie la cugina tredicenne Virginia Clemm.Tra il ‘37 ed il ‘38 scrive e pubblica The Narrative of Arthur Gordon Pym of Nanthucket, forse il suo libro più famoso ed importante in quanto maggior testimonianza del suo modo di scrivere che mescola logica, terrore e angoscia.

Nel ’41 collabora con il giornale The Gift per il quale scrive saggi letterari e approfondimenti critici. Nello stesso anno scrive Il Ritratto Ovale, La Maschera della Morte Rossa dando i natali anche a uno fra i suoi racconti più significativi: Gli Omicidi della Rue Morgue, considerato a tutt’oggi il capostipite letterario del genere poliziesco. Nel racconto figura per la prima volta l’alter-ego di Poe, Auguste Dupin, antesignano di quegli investigatori "deduttivi" che avranno in Sherlock Holmes il più celebre rappresentante.
Negli anni a seguire potrà godere del suo unico barlume di notorietà pubblicando con immenso successo Lo scarabeo d’Oro, Il Pozzo e il Pendolo nonché Il Corvo ed altre poesie, tutte opere che l’autore impernia sul concetto panteista-metafisico che ha sempre appoggiato ed in cui ha sempre creduto. Nel ‘46 l’onnipresente ombra della disperazione si riaffaccia nella sua vita facendogli perdere la moglie a causa di una tubercolosi devastante. Da questo non si riprenderà mai più: sprofonda immediatamente in una totale eclissi emotiva, beve sempre di più e distrugge la sua fama ancora acerba facendo irruzione a conferenze e nei salotti “bene“ completamente “strafatto” di laudano e di ogni tipo di alcolici, bestemmiando e canzonando personalità importanti per quel mondo e per la sua carriera.

Sembra essersi ripreso dal suo stato di prostrazione dopo la morte della moglie ed ha diversi progetti per il futuro, ma il 7 Ottobre del 1849 viene trovato in stato di delirium tremens sulla banchina del porto di Baltimora. Ricoverato in ospedale, muore dopo qualche giorno probabilmente di emorragia cerebrale. Le circostanze esatte della sua morte non sono mai state chiarite: nessuno infatti ha mai scoperto perché lo scrittore si trovasse a Baltimora. L’ipotesi più comune dice fosse alla ricerca disperata della poetessa Shelton, che non riuscì a trovare finendo invece nelle mani di alcuni sostenitori del partito Whig. Questi, dopo averlo sequestrato, picchiato e fatto ubriacare, lo avrebbero costretto a girare tutti i seggi elettorali della città per farlo ripetutamente votare a sostegno del partito (ogni volta con documenti falsi diversi) per poi lasciarlo dove venne ritrovato in stato deplorevole. Alcuni sostengono invece che Poe si trovasse a Baltimora per partecipare alle sedute di una setta esoterica di cui faceva parte, finendo poi vittima dei suoi stessi eccessi. La verità non la sapremo mai.

L'influenza di Poe sul cinema, in definitva, è stata ed è ancora immensa, e per capire quanto il grande (e piccolo) schermo abbia attinto da questa straordinaria fonte di orrori, vi rimandiamo all' approfondimento relativo (clicca qui).
ARTICOLO SCRITTO DAL BENEMERITO LELE EMO