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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Se ti trovi di fronte ad uno dei più importanti horror della storia (da cui prelevi pure una delle attrici principali, quella Ellen Burstyn che tanto bene aveva incarnato i timori della madre ritrovatasi di fronte alla figlia indemoniata) è quasi impossibile non uscire dal confronto con le ossa rotte. Ciò che tuttavia fa questo quinto capitolo del franchise avviato da William Friedkin e William Peter Blatty è peggio: è annientare ogni aggancio culturale che aveva dato a L'ESORCISTA la dimensione del film extragenere immerso in un realismo agghiacciante,...Leggi tutto confinando il risultato nel territorio anonimo degli horror uguali a mille altri, facilmente riproducibile nel prossimo futuro per completare una trilogia di cui proprio non si sentiva il bisogno. Magari accattivante nella messa in scena (almeno nella prima parte), ma sfacciato nell'ammiccare ai fan senza aggiungere nulla se non il raddoppio delle possedute, espediente peraltro mal sfruttato e che vedrà le due  legate schiena a schiena sulle loro sedie per un esorcismo all'acqua (santa) di rose.

Facce deturpate, offese di rito, escoriazioni, occhi mezzi fuori dalle orbite che quasi avvicinano le poverette a una pallida replica di Chucky per una reprise spentissima di chi sembra non aver intuito nulla dei motivi che avevano reso grande il capostipite; ottenendo perdipiù di perdere il confronto pure con tutti i sequel, che almeno una loro forza autonoma erano riusciti a trovarla senza apparire solo come stinti remake semplificati e vuoti. Qui il prologo ad Haiti pareva possedere una sua forza, anche se poi andava a rubare dal cinema orientale l'idea della fotografia che restituisce volti distorti; ma è solo l'ennesima trovata buttata lì senza un perché e subito abbandonata.

Ci si posiziona nel prosieguo in Georgia, dove l'uomo (Odom jr.) che aveva perso la moglie ai Caraibi si ritrova a dover crescere da solo la figlia Angela (Jewett) per vederla scomparire d'improvviso nel nulla per tre giorni. Lei e l'amica Katherine (O'Neill), raggiunto un bosco per un poco specificato rito, vengono sorprese dalla pioggia e si rinchiudono in un casolare, dove non danno notizie di sé fino al momento del ritrovamento. Nessuna violenza, corpi integri, ma da quel momento Angela e Katherine non saranno più le stesse e non ci vorrà molto ai loro genitori per accorgersene.

Le prime avvisaglie sono gli unici momenti in cui la suspense e un orrore gestito con buona perizia dal regista producono scene nelle quali qualcosa di valido si intravede, ma è tutto talmente standardizzato da non poter accostare in alcun modo l'opera a un capolavoro che fu al contrario immenso perché rivoluzionario. E che dire della Burstyn che viene richiamata per azzardare un improbabile esorcismo fai-da-te che l'esperienza precedente avrebbe dovuto in ogni modo scosigliarle di fare? Difficile immaginare un utilizzo più becero di una figura tanto importante per la saga (c'è pure Linda Blair in un brevissimo cameo nel finale)... Non che vada meglio al prete ufficiale, altro personaggio miserevole che anche solo citare assieme a Padre Karras fa rabbrividire.

Non può bastare piazzare un paio di spaventi improvvisi o azzeccare qualche discreta scena di tensione (le luci, la vasca...) per restituire un senso a un film che non ce l'ha, che butta lì due possedute prive di carisma e un cast anonimo per fare malamente il verso a un classico che era tutt'altro in ogni senso. Persino l'aggiornamento di "Tubular Bells" pare cacciato dentro a forza dove capita. Il fascino dei tre giorni mancanti nella memoria delle ragazze si stempera in una realizzazione qualunquista, povera e che si attenda finisca in fretta dal momento in cui si capisce che non può generare niente di buono...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/10/23 DAL BENEMERITO SONOALCINE POI DAVINOTTATO IL GIORNO 19/10/23
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Sonoalcine 2/10/23 15:24 - 185 commenti

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Ennesimo capitolo di una saga che ormai da anni ha esaurito tutto ciò che poteva già bastare con la conclusione del primo capitolo, già non un capolavoro. Una storia, quindi, trita e ritrita e che fonda le sue radici in cliché dell'horror contemporaneo già visti e rivisti e che a ogni riproposizione stancano raschiando la soglia del ridicolo sempre di più. Apprezzabile solo se si apprezzano i jumpscare.

Rebis 6/10/23 12:09 - 2344 commenti

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Friedkin ha più volte ribadito che L'esorcista non è un film dell'orrore, ma una riflessione filosofica - radicale e per niente riconciliata - sul Male inteso come entropia organica, strutturale. Green invece realizza un horror esorcistico convenzionale che banalizza gli assunti di partenza focalizzandosi sul tema della coesione familiare. Attento a conformarsi al politically correct e a piazzare i fan services (tutti graditi) lavora sodo di montaggio e accuratezza filologica, portando a casa un film generoso e squilibrato, destinato a rimanere all'ombra totemica del capostipite.

Torsolo 8/10/23 23:17 - 68 commenti

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Gordon Green, parafrasando quello che di diceva dei ruoli di George Raft, vuole essere a tutti i costi "il regista che amerete odiare" e adesso, dopo Michael, se la prende (assieme a Jason Blum) persino con il capolavoro L'esorcista. Opera meramente e spudoratamente commerciale (un'altra trilogia già pronta), non meriterebbe neppure tutte le attenzioni tributategli: basti dire che perde il cardine della religione cattolica contro il demonio per una improbabile "selezione degli esorcisti di tutte le religioni globali" impegnati nelle eliminatorie esorcistiche. Soliti jumpscare.
MEMORABILE: In negativo: il ri-arrangiamento senza colore (come tutto) di "Tubular Bells".

Minitina80 16/10/23 21:21 - 2990 commenti

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I sospetti che si tratti di qualcosa di poco interessante emergono già dalla visione del trailer. La sensazione di pochezza si mantiene costante per l’intera durata della pellicola, da evitare a piè pari. Gli autori commettono l’errore di puntare principalmente sull’estetica dell’esorcismo, per giunta in maniera sbagliata, lasciando spazio a improbabili effetti speciali. La banalità dei dialoghi e l’assenza di una visione da trasmettere lo riducono a uno delle tante produzioni di genere che non hanno molto da dire.

Herrkinski 21/10/23 05:25 - 8159 commenti

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Ennesimo sequel e rimodernamento di un franchise di cui non si sentiva il bisogno, specialmente alla luce delle decine di possession-movie a sfondo esorcistico usciti nell'ultimo ventennio; si cerca invano di richiamare alcune atmosfere lugubri del prototipo con una fotografia cupa che quantomeno regala qualche momento d'atmosfera nella prima parte, per poi giocare all-in su quella dell'esorcismo, invero banale e confusionaria. Ne esce un film povero d'idee, quasi mai inquietante, con protagonisti anonimi e una "Tubular Bells" piazzata qui e lì sperando di suggestionare i fans.

Rigoletto 25/10/23 11:15 - 1788 commenti

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Molto rumore per nulla. A guardare il battage pubblicitario che aveva accompagnato l'evento, ripescando addirittura la nonagenaria Burstyn, ci si sarebbe aspettato molto di più. Invece, all'unanime grido di "aridatece Padre Merrin", armati di matita blu, non si può non notare la sequela di banalità armate dalla mente di Green, non nuovo a modeste rivisitazioni di classici. Nella brodaglia panteistica si cerca di esorcizzare il demonio, ma "l'assolutà banalità del male" si applica, purtroppo, anche al cinema. Il cast manca di personalità, ma un pelino meglio è la prova di Ann Dowd.

Teddy 15/01/24 00:25 - 846 commenti

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Trip esorcistico dalla ritmica febbrile e roboante, affollato come un fantasy, cupo come un horror, isterico e sgrammaticato come uno psico-dramma religioso. Il forzatissimo personaggio della Burstyn resta ancorato a un’eredità fin troppo irraggiungibile, ma la regia di David Gordon Green smussa i conflitti generazionali e da alla luce un film moderno e generosamente scenico. Notevole il lavoro dei make-up artist.

Pinhead80 6/02/24 16:01 - 4814 commenti

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Quando si propone un sequel di un film che ha segnato la storia del cinema horror le aspettative sono sempre molto elevate. Ed è proprio per questo motivo che la delusione è cocente di fronte a quest'opera senz'anima che pesca qua e là qualche suggestione del passato (dalla colonna sonora ad alcuni protagonisti del capostipite) cercando di inserirla alla bell'e meglio in una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti. A partire dall'inizio della possessione sino ad arrivare al duplice ed eterno esorcismo, non ci si riesce a spaventare nemmeno una volta. Davvero poca cosa.
MEMORABILE: Le fotografie distorte.

Mco 24/02/24 18:41 - 2331 commenti

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Da cotanta nobile origine si muove la nuova operazione Blumhouse, a firma Gordon Green. Due ragazzine, non una come nel capostipite, a fare "affari col demonio" e riportare nel mondo terreno noumeni terrifici in attesa di empia deflagrazione. Gli effetti sono in linea con il filone (inflazionato a dir poco) e la fenomenologia degli spaventi (pur preventivabili) consegna non di meno alcuni incisivi momenti di tensione. Qualche nostalgico cammeo completa il quadro di un riavvio che, pur non arrivando all'acme, raggiunge un livello complessivo più che buono.
MEMORABILE: La sequenza in Chiesa, subito dopo la distribuzione del "sangue e del corpo di Cristo".

Buiomega71 5/05/24 01:23 - 2928 commenti

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Le flebili reverenze a Friedkin: i cani che si azzuffano nell'incipit, Victor che si diletta di pugilato come padre Karras, la scritta "help" sul pancino, i flash di simil e mostruosi Capitan Gaio. Poi Gordon Green sceglie la strada del solido (e solito) possession movie, ma lo fa con arguzia e gran perizia (alcune parti dell'esorcismo sono notevoli, come la scelta su che ragazzina salvare). Un'accecamento "fulciano" a colpi di crocifisso e il terrifico (quanto marcescente) make up di Christopher Nelson lasciano il segno. Happy end politicamente corretto inaccettabile e ruffiano.
MEMORABILE: I piedini massacrati e senza unghie; Il prete col collo spezzato a 360°; La fossa nel bosco; Lo sputo verde; Le ragazzine sottoposte a visite mediche.

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Pumpkh75 6/05/24 17:42 - 1758 commenti

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Risparmiando la parte pre-possessione dalla stroncatura e plaudendo da nostalgici al ritorno della Burstyn (pur mantenendo seri dubbi sulle modalità del suo sfruttamento), il resto assume le connotazioni di una baracconata, tra effetti poco speciali e consuetudini all’incasso, dove i preti latitano (chissà se è una metafora...) e ognuno sembra avere una funzione creata al momento. Non pervenuti Odom jr, le musiche e i brividi. Infrange le regole della matematica: moltiplica l'indemoniata per due e ottiene ben meno della metà. Vade retro Satana (perché, era presente?).
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  • Discussione Rebis • 10/10/23 23:14
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    Non trovo questo sequel così orrido come si legge in giro, ho visto esorcistici ben peggiori, ma l'idea di una trilogia mi sembra francamente esagerata per la materia narrativa messa in campo. Su Halloween aveva anche senso data la natura seriale dello slasher, ma qui non so dove vogliano andare a parare: questo capitolo chiude già tutti gli archi narrativi, anche quelli del primo capitolo. 
  • Discussione Von Leppe • 10/10/23 23:52
    Call center Davinotti - 1111 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Non trovo questo sequel così orrido come si legge in giro, ho visto esorcistici ben peggiori, ma l'idea di una trilogia mi sembra francamente esagerata per la materia narrativa messa in campo. Su Halloween aveva anche senso data la natura seriale dello slasher, ma qui non so dove vogliano andare a parare: questo capitolo chiude già tutti gli archi narrativi, anche quelli del primo capitolo. 
    Non l'ho visto ma oggi ne fanno tanti di film esorcistici non credo ci voglia molto a farne altri due
  • Discussione Rebis • 11/10/23 07:33
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    Voglio dire che se il progetto di Green è simile a quello di Halloween, con reali ganci narrativi all'originale (tipo personaggi secondari che tornano o lo sfruttamento di Jamie Lee Curtis), con L'esorcista non mi pare sia rimasto molto da spolpare. 
  • Discussione Torsolo • 14/10/23 11:48
    Galoppino - 35 interventi
    Sarebbe meglio scrivere tecnicamente "quinto seguito", in quanto "La Genesi" fu notoriamente "sdoppiato" nei due film completamente diversi, di Harlin e Schrader. Quindi fino a prova contraria, i seguiti sono già 5. Un velo di oblìo sulla ributtante serie TV patinata.
    Ultima modifica: 14/10/23 11:56 da Torsolo
  • Discussione Torsolo • 14/10/23 11:52
    Galoppino - 35 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Non trovo questo sequel così orrido come si legge in giro, ho visto esorcistici ben peggiori, ma l'idea di una trilogia mi sembra francamente esagerata per la materia narrativa messa in campo. Su Halloween aveva anche senso data la natura seriale dello slasher, ma qui non so dove vogliano andare a parare: questo capitolo chiude già tutti gli archi narrativi, anche quelli del primo capitolo.
    Solo che quelli ben peggiori, non così tanti poi perché ce ne vuole, non godevano dell'aggancio commerciale ad un nome e titolo cinematografico, di simile peso e portata. Infatti basti vedere quanto se ne parla. Poi molta critica odierna ha portato ai sette cieli personaggi come Gordon Green, con i risultati di ritorno che si vedono. Ma si può convincere alcuni per un po' di tempo, forse tutti per un momento, mai tutti per sempre.
    Ultima modifica: 14/10/23 12:22 da Zender
  • Discussione Zender • 14/10/23 12:42
    Capo scrivano - 47893 interventi
    Il film di Schrader è uscito dopo e come “bonus”, è il prequel poi rifatto da Harlin e non lo facciamo rientrare nella linea ufficiale.
  • Discussione Rebis • 14/10/23 13:38
    Compilatore d’emergenza - 4423 interventi
    Torsolo ebbe a dire:
    Rebis ebbe a dire:
    Non trovo questo sequel così orrido come si legge in giro, ho visto esorcistici ben peggiori, ma l'idea di una trilogia mi sembra francamente esagerata per la materia narrativa messa in campo. Su Halloween aveva anche senso data la natura seriale dello slasher, ma qui non so dove vogliano andare a parare: questo capitolo chiude già tutti gli archi narrativi, anche quelli del primo capitolo.
    Solo che quelli ben peggiori, non così tanti poi perché ce ne vuole, non godevano dell'aggancio commerciale ad un nome e titolo cinematografico, di simile peso e portata. Infatti basti vedere quanto se ne parla. Poi molta critica odierna ha portato ai sette cieli personaggi come Gordon Green, con i risultati di ritorno che si vedono. Ma si può convincere alcuni per un po' di tempo, forse tutti per un momento, mai tutti per sempre.
    Nessuno mi pare abbia mai parlato di Green come di un astro nascente della cinematografia horror, anche perché lavorando solo di riciclo può stare solo in seconda fila, o giù di lì. Personalmente non credo di essere stato convinto di alcunché da altri: ho gradito la trilogia di Halloween, conclusione a parte. Ma lì ha giocato facile perché la saga, lunga di suo, aveva già toccato il fondo e si poteva solo risalire. L'esorcista non è uno slasher e anche se ha avuto vari seguiti, sono tutti di taglio "autoriale" (per quanto nessuno eccellente secondo me), quindi la partita era più dura da vincere. Ma in molte delle critiche che leggo al suo film c'è solo una "lesa maestà" e quindi uno sbertucciare fine a se stesso, piuttosto che una critica obbiettiva che ne descriva i limiti (tra i quali il doppiaggio italiano che ho scoperto essere tumefacente). 

    Ultima modifica: 14/10/23 15:14 da Rebis
  • Discussione Zender • 14/10/23 16:34
    Capo scrivano - 47893 interventi
    Hai colto magnificamente il concetto, Rebis. Lo sbertucciare fine a se stesso è quanto di più lontano ho sempre chiesto di fare qui. Se si attaccano i film ripetendo che fanno schifo e limitandosi ad aggiungere che fa schifo pure il regista si dice il nulla. Conta spiegare cosa non è piaciuto nello specifico e allora a quel punto si può anche imbastire un confronto, altrimenti restano attacchi basati sul nome del regista appiccicato a sue esperienze precedenti di cui allo stesso modo nulla si dice o confronti con altri registi aggiungendovi solo meglio/peggio di, bello/brutto ma non si sa perché.
  • Discussione Zender • 20/12/23 22:30
    Capo scrivano - 47893 interventi
    Qui non stiamo a criticare gli altri, Torsolo. A fare le pulci ad altri, spero sia sufficientemente chiaro. Ognuno altrove che scriva quel che vuole. Noi commentiamo i film, non chi li commenta.
  • Discussione Buiomega71 • 5/05/24 11:25
    Consigliere - 26088 interventi
    Tralasciando i futili e sterili discorsi sulla "lesa maestà" (su alcuni social, a Gordon Green, le si augurava addirittura la morte, manco avesse commesso chissà quale crimine, non so, ucciso la figlia o la madre a qualcuno), che per il sottoscritto sono solo aria fritta zeppa di luoghi comuni e retaggi culturali duri a morire.

    Gordon Green non vuole (nemmeno per un'istante) spodestare Friedkin o realizzare il "possession movie" del secolo, anzi.

    Ben conscio dei limiti e di non essere alla portata di un regista provocatorio, ruvido e complesso come Friedkin, realizza (con gran perizia, arguzia e professionalità) un "possesion movie" solido (e solito) come tanti, come quelli che (chi più, chi meno) hanno intasato il mercato (sia cinematografico che straight to video). E venendo da una settimana "dedicata" al genere, posso dire (a parer mio) che Gordon Green non è meno peggio di tanti altri (per il sottoscritto il migliore rimane il tanto deriso e vituperato L'altra faccia del diavolo, mentre L'ultimo esorcismo esula dal contesto, perchè, sorprendentemente, va ben oltre il genere) da Vatican tapes fino a Grace-Posseduta.

    Semmai Gordon Green rende tributo e omaggio a Friedkin (i cani che si azzuffano e che aprono il film; Victor che si diletta di boxe come padre Karras, le apparizioni subliminali di mostruosi Capitan Gaio, l'istituto psichiatrico, le ragazzine sottoposte a fastidiose e invasive visite mediche, la scritta HELP sul pancino di una delle due ragazzine possedute, la pipì a letto, "Tubular Bells" messa un po a random e la grafica delle scritte sui titoli di coda), quasi con suddita riverenza.

    Per il resto Gordon Green (che scrive, dirige e produce, quindi autore tout court e non semplice metteur en scene) cerca una strada "nuova", ben consapevole di non poter assolutamente replicare una pietra miliare (per contesto, epoca, religiosità, periodo storico) così visceralmente radicata nella cultura popolare (non per nulla i seguiti hanno un cambio e un'ottica autoriale ben differente da quella di Friedkin, e un motivo ci sarà).

    Restano il pregevole intro da "disaster movie" ad Haiti (e non è più l'Iraq di Pazuzu e Padre Merrin), gli scorci della provincia americana che Gordon Green conosce molto bene (i barboni, la periferia, il bosco dove si perdono le due ragazzine, i vialetti con le casette, le fattorie sperdute), la spasmodica ricerca delle ragazzine scomparse, le prime avvisaglie della possessione (pipì a letto, sospetto di schizofrenia, fino alla manifestazione maligna di Katherine in chiesa. "Il corpo e il sangue, il corpo è il sangue", dopo che si è tolta le scarpette da prima comunione e essersi toccata sotto i vestitini), prima che deflagri in pura possessione.

    Un feroce accecamento "fulciano" a colpi di crocifisso, il terrifico, marcescente e straordinario make up di Christopher Nelson (forse tra i migliori del genere, questo assolutamente) e un esorcismo che ha i suoi momenti (la drastica scelta su quale ragazzina salvare dall'inferno, Angela che rinfaccia a suo padre la sua nascita non voluta, il prete con il collo spezzato a 360°, il demone che si fa beffa, volgarmente, della suora mancata, definendola "Troia di Gesù").

    Di contro l'inutile presenza di Ellen Burstyn (la battuta sul patriarcato, gli sceneggiatori, potevano anche risparmiarsela)  come madre di Regan (il film toppa proprio quando cerca aggangi plateali friedkiani) che stupisce solo per la veneranda età dell'attrice, ancora in formissima e, soprattutto, un'inaccettabile happy end del più fastidioso, deletereo e corrente politicamente corretto, con l'abbraccio finale tra madre e figlia (che dovrebbe far breccia nel cuore dei fan, ma che ottiene l'effetto contrario, diventando una pacchianata parecchio ruffiana) degno di una telenovela che manco Rosamunde Plicher.

    SPOILER


    E guarda caso è proprio la ragazzina di colore e essere risparmiata dalle mire di satanasso. Stai a vedere che il politically correct imperante è giunto fino all'inferno.

    FINE SPOILER

    Finale che svacca in insopportabile melassa a parte, L'esorcista-Il credente (ma sarebbe stato più consono Gli Esorcisti-I credenti), non è ne meglio ne peggio di altri possession movie, sicuramente realizzato con un'ottima tecnica e una buona resa visiva, con un occhio ai gusti odierni in fatto di horror (non per nulla patrocina la BlumHouse) e non c'è da sorprendersi, anche pensando agli incassi (finita l'epoca autoriale in cui William Peter Blatty poteva azzardare qualcosa di personale, oscuro, cupo  e totalmente spirituale, prontamente bocciato al box office).

    Resta un'onesto (e discreto) il diavolo probabilmente, con i suoi pregi e i suoi difetti, tipici dell'horror mainstream odierno, inutilmente e eccessivamente massacrato ovunque (con riserve), solo per il fatto di aver osato usare il brand friedkiano.

    L'esorcista non abita più quì...e non è una novità.


    Ultima modifica: 5/05/24 19:41 da Buiomega71