Buiomega71 • 5/05/24 11:25
Consigliere - 27379 interventiTralasciando i futili e sterili discorsi sulla "lesa maestà" (su alcuni social, a Gordon Green, le si augurava addirittura la morte, manco avesse commesso chissà quale crimine, non so, ucciso la figlia o la madre a qualcuno), che per il sottoscritto sono solo aria fritta zeppa di luoghi comuni e retaggi culturali duri a morire.
Gordon Green non vuole (nemmeno per un'istante) spodestare Friedkin o realizzare il "possession movie" del secolo, anzi.
Ben conscio dei limiti e di non essere alla portata di un regista provocatorio, ruvido e complesso come Friedkin, realizza (con gran perizia, arguzia e professionalità) un "possesion movie" solido (e solito) come tanti, come quelli che (chi più, chi meno) hanno intasato il mercato (sia cinematografico che straight to video). E venendo da una settimana "dedicata" al genere, posso dire (a parer mio) che Gordon Green non è meno peggio di tanti altri (per il sottoscritto il migliore rimane il tanto deriso e vituperato
L'altra faccia del diavolo, mentre
L'ultimo esorcismo esula dal contesto, perchè, sorprendentemente, va ben oltre il genere) da
Vatican tapes fino a
Grace-Posseduta.
Semmai Gordon Green rende tributo e omaggio a Friedkin (i cani che si azzuffano e che aprono il film; Victor che si diletta di boxe come padre Karras, le apparizioni subliminali di mostruosi Capitan Gaio, l'istituto psichiatrico, le ragazzine sottoposte a fastidiose e invasive visite mediche, la scritta HELP sul pancino di una delle due ragazzine possedute, la pipì a letto, "Tubular Bells" messa un po a random e la grafica delle scritte sui titoli di coda), quasi con suddita riverenza.
Per il resto Gordon Green (che scrive, dirige e produce, quindi autore tout court e non semplice metteur en scene) cerca una strada "nuova", ben consapevole di non poter assolutamente replicare una pietra miliare (per contesto, epoca, religiosità, periodo storico) così visceralmente radicata nella cultura popolare (non per nulla i seguiti hanno un cambio e un'ottica autoriale ben differente da quella di Friedkin, e un motivo ci sarà).
Restano il pregevole intro da "disaster movie" ad Haiti (e non è più l'Iraq di Pazuzu e Padre Merrin), gli scorci della provincia americana che Gordon Green conosce molto bene (i barboni, la periferia, il bosco dove si perdono le due ragazzine, i vialetti con le casette, le fattorie sperdute), la spasmodica ricerca delle ragazzine scomparse, le prime avvisaglie della possessione (pipì a letto, sospetto di schizofrenia, fino alla manifestazione maligna di Katherine in chiesa. "Il corpo e il sangue, il corpo è il sangue", dopo che si è tolta le scarpette da prima comunione e essersi toccata sotto i vestitini), prima che deflagri in pura possessione.
Un feroce accecamento "fulciano" a colpi di crocifisso, il terrifico, marcescente e straordinario make up di Christopher Nelson (forse tra i migliori del genere, questo assolutamente) e un esorcismo che ha i suoi momenti (la drastica scelta su quale ragazzina salvare dall'inferno, Angela che rinfaccia a suo padre la sua nascita non voluta, il prete con il collo spezzato a 360°, il demone che si fa beffa, volgarmente, della suora mancata, definendola "Troia di Gesù").
Di contro l'inutile presenza di Ellen Burstyn (la battuta sul patriarcato, gli sceneggiatori, potevano anche risparmiarsela) come madre di Regan (il film toppa proprio quando cerca agganci plateali friedkiani) che stupisce solo per la veneranda età dell'attrice, ancora in formissima e, soprattutto, un'inaccettabile happy end del più fastidioso, deletereo e corrente politicamente corretto, con l'abbraccio finale tra madre e figlia (che dovrebbe far breccia nel cuore dei fan, ma che ottiene l'effetto contrario, diventando una pacchianata parecchio ruffiana) degno di una telenovela che manco Rosamunde Plicher.
SPOILERE guarda caso è proprio la ragazzina di colore e essere risparmiata dalle mire di satanasso. Stai a vedere che il politically correct imperante è giunto fino all'inferno.
FINE SPOILERFinale che svacca in insopportabile melassa a parte,
L'esorcista-Il credente (ma sarebbe stato più consono
Gli Esorcisti-I credenti), non è ne meglio ne peggio di altri possession movie, sicuramente realizzato con un'ottima tecnica e una buona resa visiva, con un occhio ai gusti odierni in fatto di horror (non per nulla patrocina la BlumHouse) e non c'è da sorprendersi, anche pensando agli incassi (finita l'epoca autoriale in cui
William Peter Blatty poteva azzardare qualcosa di personale, oscuro, cupo e totalmente spirituale, prontamente bocciato al box office).
Resta un'onesto (e discreto)
il diavolo probabilmente, con i suoi pregi e i suoi difetti, tipici dell'horror mainstream odierno, inutilmente e eccessivamente massacrato ovunque (con riserve), solo per il fatto di aver osato usare il brand friedkiano.
L'esorcista non abita più quì...e non è una novità.
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 19/10/23
Teddy
Mco
Rebis, Buiomega71
Sonoalcine, Minitina80, Herrkinski, Pinhead80, Enzus79, Pumpkh75, Jena, Marcel M.J. Davinotti jr.
Torsolo, Rigoletto