Riposseduta - Film (1990)

Divertente parodia del film di Friedkin. Gag a getto continuo, battute a raffica e anche tanto vomito (forse un po' troppo...). Ma il film è dominato sopratutto da un grandioso Leslie Nielsen, qui al suo meglio. Nel ruolo che fu di Von Sydow, Nielsen regala grandi momenti comici. Su tutti il primo incontro con il giovane prete; In palestra; Davanti alla tv, guardando sempre più inorridito lo spettacolo; il confronto finale e il finale. Ottimo anche il resto del cast.

Parodia demenziale e dissacrante con il solito Leslie Nielsen nei panni del prete. Il film ricalca (ovviamente in versione comica) la sceneggiatura dell'Esorcista. Ma la comicità è poco elaborata, le gag sanno di semplicistico ed il risultato finale appare come "straight to video" di bassa lega. Curioso che Linda Blair abbia ceduto il fianco a questa misera operazione commerciale, realizzata fuori tempo massimo (ad oltre 17 anni di distanza rispetto al film "deriso") e che raggiunge un risultato (artistico e di pubblico) dimenticabile.

Sequel-parodia de L’esorcista, da cui recupera la protagonista originale – nonché indemoniata per antonomasia – Linda Blair. Le gags sono continue, demenziali e simpaticamente dissacranti (c’è pure un sosia del papa che suona la chitarra elettrica!) e Nielsen che si prepara allo scontro con il Maligno allenandosi alla maniera di Rambo è impagabile. La trovata più bella è aver utilizzato la musica rock come arma per sconfiggere il demonio, alla faccia dei bigotti invasati sostenitori del dogma “Satana parla attraverso il rock”...

Abbastanza confusionario. Linda Blair viene riposseduta ben 17 anni dopo la prima volta; Nielsen è il vero e proprio fiore all'occhiello della pellicola. Molto spesso però l'umorismo è di grana grossa, talvolta volgarotto. Molto confuso. Non propriamente sufficiente.

Divertente pellicola americana, L'esorcista in versione comica. I cultori del bellissimo film di 17 anni prima sicuramente si irriteranno nel vederne la parodia, chi invece lo prende "con spirito" lo troverà molto divertente. La Blair (che dopo il successo dell'Esorcista finì nel cinema di serie B) è scialba come sempre, ma diverte. Ottimo Nielsen.

Diciassette anni dopo la Blair torna a interpretare una posseduta, ma questa volta in chiave comica. Il film parte da un'idea che sulla carta poteva offrire risate a non finire, ma purtroppo deve fare i conti con una sceneggiatura risibile, che spesso gira a vuoto giusto per arrivare a un metraggio decente. Le battute sono molte, ma solo pochissime fanno centro. Sprecato Nielsen; scialba more solito la Blair. Tanto vale riguardarsi L'esorciccio.

Talmente demenziale da risultare fastidioso. Il doppiaggio italiano è sicuramente complice, anche se nella versione originale i riferimenti alla cultura televisiva americana sono molteplici. Nonostante ciò, il film dopo poco comincia ad annoiare. Poche le gag realmente divertenti e neanche l'interpretazione della rediviva Linda Blair stimola la visione. Scarso.

Regan è cresciuta e, riposseduta, la butta in caciara: le volgarità infatti stan qui solo nella beceraggine del copione. Il prete anziano ha la faccia di Leslie Nielsen e si prende la rivincita sul diavolo vomitandogli in faccia per primo, il suo "assistente" fa da sparring partner alle gag demenziali della star senza averne il carisma, Beatty riempie i buchi senza meriti. Qualche ghignata si fa (e Nielsen resta l'indiscutibile faro di un genere all'epoca in gran voga), ma nel suo insieme è parodia troppo altalenante per meritarsi l'accostamento ai padri moderni del genere (gli ZAZ).

Prima degli Scary movies e dell'infinita serie di brutti film parodistici dell'horror ci fu questo precedente, parodia dell'Esorcista. A conti fatti mi piace più questo dei nipoti e pronipoti, anche solo per il fatto che evita il profluvio di esagerate volgarità di questi ultimi. Certo è vero che va a segno, a esser buoni, una gag su quattro, che certe freddure lasciano il tempo che trovano ma Nielsen è sempre un simpaticone, la Blair se la cava e poi c'è un sontuoso Ned Beatty nella parte di un imbonitore evangelico da spellarsi le mani. Può bastare.

È comicità di grana grossa se non grossissima, con continuo ricorso a giochi di parole demenziali (obbligatoria la visione della v. o. per non perderli per strada), realia del tempo (Mean Gene Okerlund!), citazioni metacinematografiche e generosi sconfinamenti in scosciamenti e denudamenti. Eppure, anche così proprio non si riesce a parlarne male: sarà che la faccia di bronzo di Nielsen funziona in ogni contesto in cui viene calata, saranno due o tre situazioni esilaranti o la costante autoironia di Linda Blair. Buono da ripescare sotto Natale!

"Sequel" diretto del capolavoro del 1973 che vede il ritorno di Linda Blair nei panni della posseduta. In quelli del prete c'è Leslie Nielsen e qui si capisce che siamo in ambito demenziale. Rispetto a molti altri titoli contemporanei, con protagonista anche lo stesso Nielsen, questo Riposseduta non riesce a convincere pienamente e questo a causa di una regia non all'altezza; ci fossero stati gli Zucker sarebbe stata sicuramente tutt'altra cosa. Gag divertenti ce ne sono diverse, ma intervallate da altre non riuscite. Mediocre.

La semplice trovata di ripescare Linda Blair in persona per la parodia "definitiva" del capolavoro di Friedkin varrebbe da sola la visione del film, anche per l'effetto "catartico" che questa performance deve aver avuto sull'attrice dopo la traumatica esperienza del '73. Logan scimmiotta poco elegantemente le opere del trio ZAZ (scelta azzeccata quella del sempre brioso Nielsen nei panni del non-Sydow di turno) e, se è vero che la comicità procede a singhiozzo, bisogna altresì ammettere che nel vasto mucchio di gag spiattellate se ne colgono diverse valide. Meglio di ciò che sembra.

Decisamente apprezzabile l'idea, più discutibile il risultato. Nielsen era senza dubbio l'attore giusto al quale affidare la parte del prete, così come fa simpatia vedere la Blair parodiare sé stessa, però lo sviluppo della storia è decisamente approssimativo, al netto di un simpatico avvio. Umoristicamente parlando viene infatti privilegiata la quantità alla qualità; vi sono sicuramente alcune gag riuscite, ma riesce difficile ricordarle in quanto risultano disperse fra molte altre più povere o poco comprensibili. Un piatto riempito troppo e male; l'indigestione è dietro l'angolo.

Sicuramente l'idea di base di realizzare una parodia dell'Esorcista era molto interessante e anche il cast di tutto rispetto lasciava presagire a ben altro tipo di risultato. Purtroppo le aspettative vengono disattese in quanto il film non riesce mai veramente a fare presa sul pubblico a causa di un umorismo di grana grossa che, tolte quelle due o tre scene, non fa mai veramente divertire. Peccato perché la scelta di Nielsen nei panni di quello che fu Padre Merrin e l'autoironia della Blair potevano valere da sole la visione del film. Un'occasione sprecata malamente.