Note: Fa parte di un dittico iniziato con "La tigre di Eschnapur" (Der tiger von Eschnapur), uscito nello stesso anno. Remake di "Das indische Grabmal zweiter Teil - Der Tiger von Eschnapur" (1921) e "Il sepolcro indiano" (1938).
Seconda ed ultima parte del dittico, si attesta su livelli
inferiori al primo capitolo. L'eleganza formale
è la stessa anche se lo splendore visivo ha un forza minore.
La storia è comunque, nella sua "fumettosa" inverosimiglianza,
discretamente avvincente e riserva un finale che, almeno parzialmente, non risulta per nulla scontato. La Paget che danza ha una carica erotica che le "plastiche" donne senza veli dell'era contemporanea nemmeno si sognano.
MEMORABILE: La Paget che balla la danza del cobra: semplicemente meravigliosa ed eroticissima.
Seguito de La tigre di Eschnapur. Dato che molto della storia è stato già detto (e visto), qui Lang si concentra molto di più sull'avvenenza della Paget, che fa danzare sotto l'enorme e popputa statua della dea, con movenze eroticissime (credo che nella versione italiana questa sequenza sia stata censurata) e con un costume che farebbe colpo anche oggi. Non sullo stesso livello del precedente ma, per chi lo ha visionato, la differenza non risulterà così vistosa.
Da una parte, le scenografie lussuose, le immagini policrome, la danza conturbante della splendida Debra Paget; dall’altra, la storia mediocre e la goffaggine dei corpo a corpo, ove Lang manca sia della spettacolarità dei kolossals hollywoodiani, sia dell’artigianale dimestichezza del peplum italiano. Il giudizio volge in positivo con la discesa nella grotta – di un certo impatto visionario l’incontro con i suoi zombeschi abitanti – e i colpi di scena finali, che risolvono la vicenda in modo non troppo ordinario. **/**!
MEMORABILE: La danza della Paget con un (fintissimo) cobra.
Avevamo lasciato il marajà nero di rabbia che faceva progettare un sepolcro per la danzatrice sacra, mentre lei ed il suo ingegnere erano in fuga fra le sabbie del deserto, e da qui continua questa storia di avventure esotiche improbabili e fumettose, ma anche visivamente ammalianti. Meno riuscito del primo capitolo del dittico, ne contiene però la sequenza più giustamente famosa: la danza del cobra, con il corpo flessuoso di Paget, coperto solo da pezzuole argentate nei punti strategici, tanto conturbante da imbambolare il serpente, oltre a quel bietolone del maraja, pronto a ricascarci.
Film di ottima fattura anche se forse leggermente inferiore al precedente. Ottime le atmosfere orientali. La Paget si esibisce in una delle danze erotiche più avvincenti della storia, visto anche il periodo. Fisico statuario, movenze feline e allusorie, costume quasi inesistente. Anche la dea che si intravede fa da contorno insieme a un serpente palesemente finto.
Seconda fase dell’epopea indiana di Lang basata sul racconto esotista dell’ex moglie Thea. Dopo un didascalico riepilogo della prima parte (una cortesia per chi se l’è persa), inizia una fantasmagoria che esplode letteralmente di colori e decorazioni in un’irreale opulenza favolistica. Domina uno stile enfatico un po’ demodé, calato in atmosfere induiste mistiche e spirituali. Decisamente meno spirituale, ma dal punto di vista cinematografico parimenti mitologica, la danza della divinità terrestre Debra Paget: 157 centimetri d’erotismo incendiario che buca tempo e spazio.
MEMORABILE: Il ragno salvatore; La danza serpeggiante per incantare il cobra; La statua popputa della dea.
Fritz Lang HA DIRETTO ANCHE...
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HomevideoNoncha17 • 23/08/16 16:16 Pulizia ai piani - 1066 interventi
L'amaray del dvd Il Sepolcro Indiano contiene un booklet di 20 pagine in cui, in 12 di queste, vi è una piccola biografia sul Grande regista firmata Alberto Farina.
Da segnalare che, durante la prima ora de "Il Sepolcro Indiano" è udibile un disturbo (una sorta di 'puntina del disco') perenne che dà abbastanza fastidio..ovviamente, è nella 'nostra' colonna! Mancano i sottotitoli in Inglese.
DiscussioneZender • 26/08/16 19:06 Capo scrivano - 48957 interventi
Non ho ben capito cosa c'entra il fatto che non uscisse in Italia con il fatto che ne sia stata girata una versione francese.
DiscussioneNoncha17 • 26/08/16 21:08 Pulizia ai piani - 1066 interventi
Bè, è per dire che siamo sicuri che per il circuito francese è uscito separatamente. Mentre, per quello italiano, non conoscendo il titolo della prima parte, non siamo sicuri se è stato distribuito con un unico titolo oppure no.
Anzi, a me risulta sia più probabile un'edizione unica per il 1950: ITALIA TAGLIA (pdf)